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  • aMAXcord

Seiko Deluxe 1972 - 2022 : 50° compleanno


Max Aquila

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1972 è l'anno in cui mio padre lo comprò per se: cronometrista ed appassionato di orologeria a distanza (guardandoli in vetrina), si era stancato di utilizzare gli svizzeri ed italiani che possedeva e...per la prima volta, si diresse verso l' Estremo Oriente che cominciava a bussare in Europa.

Seiko nasce a Tokyo nel 1892, quando l'orologiaio Kintaro Hattori apre una fabbrica e fonda Seikosha: in giapponese "Seiko" sta per raffinato, minuto e "sha" per casa...

Ma la tradizione di questo marchio si articola attraverso i decenni successivi in tutta una serie di brevetti e realizzazioni anche di grande scala, che portano questo marchio a diventare il riferimento orientale nell'ambito dell'orologeria di precisione: l'acme, sicuramente, quando nel 1964 Seiko diventa cronometrista ufficiale della 18^ Olimpiade a Tokyo e fornisce un grande numero di strumenti di computo orario.

Mio padre Vicio Aquila, cronometrista fin dai suoi 19 anni, caposervizio di cronometraggio alla Targa Florio, presente alle precedenti Olimpiadi, quelle del 1960 a Roma (dove cronometrò tra le varie discipline i 100 metri vincenti di Livio Berruti e l'incontro per la medaglia d'oro di boxe, di Cassius Clay), rimase sicuramente incuriosito dalla scelta del CIO che passava da Omega a Seiko per le manifestazioni sportive di quell'Olimpiade ed il tarlo si concretizzò anni dopo, quando il suo orologiaio che gli regolava i cronometri ma vendeva anche, gliene propose l'acquisto.

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si tratta del diffuso calibro Seiko 6106-5410 che consiste di un automatico day-date bilingue (questo in inglese e spagnolo), presentato in varie versioni, questa in acciaio spazzolato e quadrante blu

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caratterizzato dal meccanismo hacking, ossia che concede lo spostamento passo passo della lancetta dei secondi, al pari di quelle delle ore e dei minuti

Il calendario si regola pressando la corona in alto per i giorni del mese, in basso per quelli della settimana, decisamente inconsueto sugli automatici europei.

Il bracciale a maglia di acciaio (che mia madre ricorda ancora per avere distrutto tutti i polsini sinistri delle camicie di mio padre, e dopo...anche delle mie) ha doppia chiusura di sicurezza e regolazione continua del carrello per la più comoda esperienza di utilizzo.

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Cominciai molto presto a sottrarre a mio padre sia la sua Rolleiflex T, sia il Seiko DX :lingua:

Per molti anni lo abbiamo condiviso: ci teneva molto, per la sua precisione e la linea moderna e non me lo lasciava sempre: al contrario della Rollei !  

Credo anche di avere sostenuto gli esami di maturità col Seiko al polso, nel 1982.

Il mio problema era che da adolescente mandavo in bambola gli orologi meccanici che utilizzavo: avevo una specie di magnetismo così forte che al mio polso andavano avanti o indietro in maniera indisponente.

Passai quindi ai digitali molto presto, con i miei primi Casio e Citizen (un Citizen double dialing mi fu regalato per i 18 anni) che non subivano quest'onta.

Nel tempo il magnetismo è calato e ho ripreso ad utilizzare i miei orologi preferiti, gli automatici !

Pochi giorni fa, il Seiko è spuntato fuori dal cassetto delle cose di mio padre, che abbiamo lasciato immutato da quando non c'è più: come lo ho preso in mano si è messo a camminare, senza neppure bisogno che lo agitassi!

Commovente...

Il vetro in plexiglass fortemente ingiallito, pure lineato, per colpa sicuramente mia, che non avevo molti riguardi da ragazzo...

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Ma su ebay si trova tutto, pure il plexiglass di un orologio che compie 50 anni... a prezzo incredibilmente basso...

Comprato, portato dall'orologiaio, ripulito e cambiato il vetro... e oggi pomeriggio, 50 anni dopo il suo acquisto, di nuovo al mio polso !
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Sarà un caso... ma sono certo che nel 1982, la sera dell' 11 Luglio, per la Finale dei Mondiali di calcio di Spagna, lo portassi addosso
Italia - Germania 3-1: Rossi, Tardelli, Altobelli, e anche Breitner, Bearzot, Pertini... ed il nostro Seiko DX, papi !

 

Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022

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12 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Davvero una bella storia Max, un ricordo di famiglia e tanti altri di vita vissuta.
Bello il bracciale di maglia "Milano" con la doppia fibbia ( di solito hanno un aggancio piu' semplice anche se con la sicura ), tutti gli orologi di quel genere ( cassa importante ) hanno sempre tritato i polsini ( e l'Avvocato ne ha decretato il mito ) :) .

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  • Nikonlander Veterano

Ciao Max, sarà certamente un caso, ma questa notte, fatto rarissimo per me.. ho sognato il mio papà che ormai non ho più da ben 66 anni..  e quanto scrivi del tuo, mi tocca.. grazie.

roby

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  • Nikonlander Veterano

Grande Max… non hai idea - o forse si - di quanto mi abbia commosso leggere questo tuo scritto.

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  • Amministratori

Mio padre oltre a lavorare fino alla pensione per un ente siciliano da funzionario, ha avuto tra le sue fortune anche quella di riuscire a perseguire molte delle sue passioni sportive

In primis quella del cronometraggio (che proveniva dall'emulazione di uno zio, Emilio Di Macco, anche lui cronometrista emerito) a 360° in molte discipline sportive, dall'atletica leggera e nuoto (dove lo seguivo fin da bimbetto) al pugilato, allo sci alpino (sulle Madonie), alla scherma (per la quale Palermo aveva una scuola di grande tradizione), agli sport motoristici (cui si avvicinò grazie all'amicizia della sua famiglia con Vincenzo Florio), compresa l'Aereonautica da turismo (e da piccolo frequentavo con lui il più antico aereoporto di Palermo, a Boccadifalco), durante il Giro Aereo Siciliano che organizzava insieme al suo amico C.te Beppe Albanese. 
Come detto, all'acme della sua carriera da cronometrista divenne Caposervizio alla Targa Florio, oltre a partecipare ai Giochi della 17^ Olimpiade a Roma nel 1960 (era già fidanzato con mia mamma, ma io sarei nato solo quattro anni dopo)

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Questa sua attività continuata e portata alle vette più desiderabili per qualsiasi dei suoi praticanti, gli procurò una delle più alte onorificenze sportive del nostro paese: la Stella d'Argento al Merito sportivo, che usualmente si conferisce ad atleti ed organizzatori che si siano particolarmente distinti nella loro carriera sportiva.
(Per intenderci, la Stella d' Oro viene conferita agli atleti vincitori di campionati Mondiali e di medaglie d'oro olimpiche)

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Quindi quella dell'automobilismo: da giovane aveva praticato gare di regolarità, una disciplina che annoverava tra le manifestazioni più importanti la Supercortemaggiore cui partecipò in almeno tre edizioni.
L'amicizia già menzionata con Vincenzo Florio, lo portò fin dai 19 anni a lavorare alla Targa Florio come semplice cronometrista prima, per poi diventarne Caposervizio.

La conoscenza capillare delle strade siciliane (dovuta anche a motivi inerenti il suo lavoro) lo portò a ideare la transizione della Targa Florio dalla sua originaria veste di gara di velocità su strada, a competizione rallystica, quando la FIA decise di annullare tutte le competizioni automobilistiche stradali per il numero eccessivo di vittime: la prima edizione del Rallye di Sicilia - Targa Florio del 1978 che univa le due anime sportive sotto il percorso delle stesse fantastiche strade delle Madonie, fu un parto della mente e dell'organizzazione di mio padre, Vicio Aquila, e di un gruppo di suoi amici dell' A.C di Palermo: in mezzo c'ero io con le mie stomacate quando andavo insieme a loro alla ricerca dei potenziali percorsi del rally...
Ne divenne per anni il Direttore di Gara, maturando un elevato coefficiente Europeo, che fece arrivare in Sicilia le più belle vetture da rally degli anni 70-80 e 90. Nel frattempo conseguita anche la qualifica di Direttore di Gara Internazionale, ebbe la fortuna di partecipare da Osservatore ai più bei rally italiani ed europei, tra i quali Montecarlo, Sanremo, il Costa Smeralda ed il Tour de Corse...

Come spesso succede, dopo il pensionamento si rimane solo nella memoria degli appassionati, mentre meriti e onorificienze arrivano ai soliti noti che scavando scavando hanno anche ottenuto utilità personali.

Mio padre, Vicio Aquila, rimase sempre fedele all'ideale olimpico decoubertiniano, che mi insegnò fin da bambino, per il quale l'importante è partecipare , restando sempre avulso da interessi e compensi: spesso invece sacrificando buona parte del suo tempo libero, che tante volte diminuiva quello da trascorrere con la famigli, alla quale era però legatissimo.

Non ho mai incontrato una persona che, sentendo il mio cognome ed individuandomi come suo figlio, non abbia sentito il dovere di fermarsi a raccontarmi come e perchè ne conservasse un bellissimo ricordo.

Come me...  D3C_0380.thumb.jpg.13ed15a74cbcb0ede150fa5bc5655391.jpg

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  • Amministratori

avevo già parlato altrove di un altro degli oggetti che ho da mio papà ereditato: ben prima che venisse a mancare, questo...:rotfl:

è stato riguardando questo blog che sono andato a cercare il Seiko DX oggetto di questo, nella foto che li accomuna...

 

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  • Nikonlander Veterano

Gran bella storia, per molti tratti commovente. Sai Max, finchè ne hai un ricordo vivido non muoiono mai.

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  • Nikonlander Veterano

Che storia! grazie di averla condivisa Max,interessante poi la storia di come evolse la Targa Florio e del perchè vennero eliminate le gare stradali. Hai avuto un grande Genitore !

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  • Amministratori

La Targa Florio continua ad essere la manifestazione automobilistica più antica e con più edizioni disputate al mondo.y

Grazie, sicuramente alla trasformazione da gara di velocità in rally, senza interruzioni.

Ma anche grazie ai salti mortali che gli organizzatori degli ultimi vent'anni hanno fatto per garantire continuità anche in presenza di difficoltà economiche e gestionali dell'ente organizzatore: l'AC Palermo.

Notizia di quest'anno: l'acquisto del marchio da parte dell'Automobil Club Italiano. Non sappiamo se porterà ad una rivitalizzazione delle ultime stanche edizioni svoltesi in tono assolutamente minore rispetto ai fasti passati.

Quando già da ragazzino, con la capostipite Rolleiflex, fotografavo le Lancia Stratos, 037, S4 sui tornanti delle Madonie 

O le leggendarie Alfa Romeo 8C tornate su quelle strade, insieme alle coetanee e successive versioni nelle prime edizioni storiche della Targa

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  • Nikonlander

Grazie Max, bellissimo scritto. Sono da sempre un appassionato di orologeria ed apprezzo enormemente Seiko (e Grand Seiko), mi fa piacere che tu abbia scritto questa bella storia su una delle manifatture (a dir la verità una delle poche se vogliamo proprio parlare in senso stretto) più prestigiose ed importanti nel mondo dell'orologeria. La quantità di brevetti ed innovazioni che Seiko ha prodotto nella sua storia è enorme e di vitale importanza, peccato che troppe persone pensino a questo marchio solo come ad un produttore di orologetti economici buoni ma finita lì.

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  • Nikonlander Veterano

hai dei ricordi stupendi... ti invidiamo in tanti.. grazie max di averli confidati..

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  • Amministratori

E la passione per ciò che a suo tempo è stato scelto, mi continua ad affascinare anche nel contemporaneo:

specie se in stile vintage... alla Zfc per intenderci...

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Z5 con MC105/2,8 @f/4  in focus stacking ed Helicon Focus

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