Il terzo degli zoom Nikkor Z da wide a wide esce al di fuori della roadmap, come anche il 28-75/2.8 presentato undici mesi fa, provenienti entrambi (per progettazione) da Tamron e vestiti Nikon in termini di baionetta e commercializzazione.
Subito ribattezzati "Nikron", questi obiettivi vorrebbero consentire all'utente in cerca di uno zoom leggero ma luminoso di evitare la spesa doppia o tripla per l'acquisto un Nikon Z della stessa luminosità (ed escursione maggiore) come sono per esempio il 14-24/S ed il 24/70S, pur entrando in possesso di un progetto ottico già presente sul mercato, reso ancor più affidabile dalla gestione postvendita di Nikon.
uno schema ottico 13/11 non privo di elementi specialivr escluso però (come nel 28-75),
cosa che lo vede privilegiato sui corpi che ne siano muniti, per quanto fossimo abituati già nel secolo scorso a farne a meno su angoli di campo pari alle focali in giuoco.
Ma il concetto di messa a fuoco di precisione è ormai cambiato, basta dare un'occhiata agli archivi fotografici dei nostri scatti di vent'anni fa (o anche meno) e ci accorgeremmo di come fosse solida allora l'accettazione per una immagine che oggi finirebbe nel cestino, in quanto fuori fuoco.
Merito sicuramente della qualità inarrivabile dei sensori moderni ed anche dell'incisione dei progetti ottici più recenti, anche se economici.
La commercializzazione di questo zoom in Italia lo vede in questo primo periodo in vendita a euro 1370 circa, prezzo che lo mette in diretta competizione col cugino Z 14-30/4, meno luminoso ma...evidentemente più esteso di focale sul lato wide (tra 14mm e 17mm passano tutte le unità intermedie...non a caso, tutte presenti nella letteratura Nikkor)
Noi della Redazione di Nikonland pensiamo che sia al momento l'ostacolo maggiore al successo di questo zoom ed auspichiamo che nel breve volgere di qualche mese vada a raggiungere l'altro Nikron, già sceso sotto quota 1000, in forza di campagne di sconto.
Del resto la versione ultima del Tamron equivalente sta sul mercato a soli 870 euro e mancherebbe solo che gli facessero la baionetta Z come già accaduto per il 70-300/4.5-5.6 che sta sulla stessa, abbordabile, fascia di prezzo.
Esaurita questa (insolita sui miei articoli) parentesi dedicata al prezzo, andiamo a valutarne la rispondenza alle esigenze di utilizzo, quelle cioè di un obiettivo in FF utile a riprendere contesti animati o meno in un range di angolo di campo tra i 104° ed i 74° della focale più "stretta" cioè quei 28mm che risultano essere da sempre la focale più gradita per i fotografi di architetture di ambiente e di edifici, per la sua caratteristica di essere meno immune alle distorsioni prospettiche rispetto a grandangoli più accentuati, ferma restando la suggestione esercitata nel far coincidere piani vicini e piani lontani, possibile solo con una focale da più di 100° di angolo di campo...
(qui siamo a Gibellina Vecchia, nella Valle del Belìce, al Grande Cretto di Burri, realizzato nel 1984-89 con una colata a ricoprire le rovine del paese distrutto dal terremoto del 1968, seguendone idealmente le pendenze e l'andamento delle vie principali)
Nella pratica di ripresa, la capacità di utilizzare uno zoom grandangolare, con una escursione anche solo da 1,65X come quella di questo Nikron, consente a seconda del soggetto (specie se vasto) di riuscire a ingenerare uguale interesse e intellegibilità, qualsiasi sia la focale utilizzata:
Basta utilizzare fotocamera ed obiettivo in modo tale da valorizzare spazi e dimensioni: in questo senso questo obiettivo consente una molteplicità di chiavi di lettura, ognuna di esse liberamente e soggettivamente possibile .
Il range delle focali, infatti, è solo apparentemente ridotto...e le principali sono quelle più utilizzate in ogni corredo fotografico
come si vede una resa brillante e moderna caratterizza questo 17-28 che può essere utilizzato senza preoccupazioni a tutta apertura (sotto) rispetto le precedenti immagini scattate a f/4
(Palermo, la Cubula, padiglione arabo originariamente inserito nel parco del Genoardo, 1185 circa)
uno zoom compatto ma luminoso utilissimo per esempio nella fotografia itinerante: dove ingombra e pesa poco
(Palermo, la Cuba: sollatium regis degli Emiri, luogo di divertimento, pesca e bagni arabo normanno, 1180 circa)
efficace usato tanto in orizzontale quanto in verticale, per l'efficacia descrittiva delle sue focali più corte ed ampie di campo inquadrato
Obiettivo dunque facile e serenamente consigliabile a tutti coloro che abbiano necessità di operare spesso a tutta apertura, sfruttandone la luminosità anche in condizioni limite
mi viene in mente il paragone con il citato 14-30/4 col quale per ora condividono la fascia di prezzo: ma mentre il Nikron apre fino a f/2.8
il 14-30 deve accontentarsi di f/4 ed una pdc un pelo meno selettiva
17mm
ma nel confronto si rifà ampiamente sul lato wide...riuscendo a sfoderare a parità di distanza, una bella differenza... anche in termini prospettici sullo sfondo
14mm
Dotato di personalità mutevole, diaframmando...
piacevole anche a tutta apertura purchè lo sfondo sia compatto con il soggetto a fuoco
un pò meno quando lo sfuocato diventi predominante rispetto il soggetto a fuoco e appare, a mio giudizio, piuttosto nervoso ed incoerente
Ancora....in confronto al 14-30/4 a parità di focale:
certo...è un dispetto poi scattare col 14-30 a 14mm....
(Palermo, Giardino Inglese, G.F.Basile architetto e V. Tinneo botanico, 1851)
(nelle ombre aperte noto una tendenza a riscaldare del Nikron, mentre all'opposto per il 14-30 nelle ombre chiuse)
in ogni condizione un'obiettivo, questo 17-28mm che riesce ad adattarsi anche a condizioni di luminosità pessime, da rivedere in postproduzione, cui si adatta perfettamente, possedendo già la sua profilazione sui sw come Lightroom
(Palermo, Stand Florio, palazzina dell'ex tiro a volo, Ernesto Basile, 1905)
facile da gestire anche per stitching pienamente a mano libera, come questo da 8 ftg a 24mm f/8)
(Palermo, Ponte dell'Ammiraglio, G. d'Antiochia 1131 per Ruggero II, attraversato dai Mille al seguito di Garibaldi per l'ingresso in città il 27/5/1860)
obiettivo che può diventare addirittura suggestivo già solo indovinando la giusta atmosfera
(Palermo, Monte Pellegrino, da Santa Rosalia)
dotato di una buona serie di lunghezze focali delle quali, come al solito con i widezoom, ho utilizzato prevalentemente la più corta (motivo per cui solitamente prediligo i wide fissi)
volete scommetterci...?
(Genio di Palermo, I. Marabitti, 1778, Villa Giulia) 17mm
ancora 17mm
(un pò troppa aberrazione cromatica)
anche qui 17mm
e...ci credereste...? 17 mm
a dimostrazione del fatto che in fotografia anche prima di mente/occhio/cuore, sono i piedi che aiutano tantissimo...
In somma di tutto:
a Nikon Europa: abbassatelo di prezzo !
ai nikonisti: e accattativillo !
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