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  • Max Aquila
    Max Aquila

    Come far finta di fotografare in bianco e nero.

    Prendo spunto dal contest di Nikonland appena concluso per fare le mie riflessioni sul secondo posto conquistato con una delle foto presentate.

    La premessa sono i miei pregiudizi sull'uso in digitale del bianconero, che mi ha portato negli ultimi vent'anni di pratica fotografica (quelli digitali) a limitare moltissimo, drasticamente, la quantità degli scatti realizzati in questa modalità di ripresa.

    Al contrario che nei vent'anni precedenti, quando la proporzione si attestava sul 50% delle foto scattate.

    La mia posizione è quella quindi di uno strenuo sostenitore del mezzo fotografico, in funzione della necessità interpretativa del fotografo:
    se mi doveste fare una domanda a questo punto sarebbe
    "quindi hai forzatamente cambiato soggetti, diminuendo drasticamente la tua percentuale di scatti in B/N?"
    e la mia risposta sincera, sarebbe:
    "SI! "

    Con queste premesse, andiamo al caso in oggetto: il contest si è dipanato per due settimane ed in un primo momento sono rimasto alla finestra, ad osservare quali fossero le foto che man mano venivano messe in competizione.

    L'ultimo giorno utile, ho allegato le mie tre foto, ossia queste:

    110 - 010524 _Z9X8759  Max Aquila photo.jpg
    (questa non ha preso voti)

    111 - 120524 _Z8Z4478  Max Aquila photo.jpg
    (questa è quella arrivata al secondo posto)

    115 - 060524 _Z3L0506  Max Aquila photo.jpg
    (questa è arrivata 8^ ex-aequo)

    Nella realtà la mia partecipazione ed il consenso ottenuto con due foto su tre, del quale ringrazio singolarmente ogni persona che mi ha voluto concedere il suo apprezzamento, io la ritengo solamente propedeutica a questo editoriale e regalo pertanto i miei piazzamenti ai partecipanti che mi hanno seguito, cedendo loro le mie posizioni in classifica.

    Ecco cosa ho fatto per ottenere queste tre foto in "bianco e nero":

    i files rispettivi sono di altrettante foto a colori, pensate (bene o male) a colori senza alcuna velleità nè prima, tantomeno dopo la scatto, di procedere a conversione in "bianco e nero", ossia le seguenti tre:

    001-_Z9X87591-5000secaf-2820mmMaxAquilaphoto.thumb.jpg.7b015310ad32e7aaad0ce38ebae4e729.jpg
    Palermo, piazza San Domenico e basilica, Nikkor Z 20mm f/1,8 @  f/2.8  t/5000 
    scattata con esposimetro spot*  appositamente per perdere nel nero le ombre e valorizzare luce e contrasto.
    Malriuscita: non soddisfatto ! 

    1bis.thumb.jpg.1f92f1d0a3d7782aacbd5dc04972346d.jpg

    Allora l'ho convertita su LR in BN e ho esagerato il recupero delle ombre chiuse in basso, usando molta della correzione della vignettatura, per creare l'effetto ovale da cartolina da anni Trenta del 900, al contempo agendo sui cursori di chiarezza in enfasi e di rimozione foschia in deenfasi, accentuando neri e bianchi ed anche le luci insieme alle ombre.

    Non è piaciuta neppure ai votanti, perchè davvero estrema (e molti di loro non avranno mai visto le cartoline d'epoca cui facevo prima riferimento) ed immaginandomelo, mi sono dedicato ad una seconda foto, per così dire...ruffiana.... ossia, la seguente

    003-_Z8Z44781-100secaf-5668mmMaxAquilaphoto.thumb.jpg.5c5bde6b61c0721599f0f41e785a84f3.jpg
    Palermo, stazione Centrale, treno storico, Nikkor Z 24-120mm f/4  @ 68mm f/5,6 t/100

    Questa l'avevate già vista nel relativo blog, ma forse non ci pensavate più quando ve l'ho riproposta.
    Mi piaceva già così, anche per il contrasto cromatico tra treno e soggetti e quello temporale fra treno storico e cellulare, su cui ho prodotto la messa a fuoco.
    Quale immagine migliore per mettermi a fare il DJ sulla consolle di LR, impiastricciandola di ogni possibile orpello? :lingua:

    3bis.thumb.jpg.3cbf1e1df7d857fce0f3942dfce2baf2.jpg

    Filtro seppia per ritratto in BN, alterazione della gamma cromatica e delle temperatura colore della luce per ottenere una migliore graduazione lontana dal rosato e vicina al giallastro, aumento dell'effetto foschia, che fa tanto "Orient Express", ma sopra ogni altra cosa un aumento innaturale del rumore (ex grana pellicola alti ASA) portando oltre 50 il cursore del filtro "granulosità", diminuzione del contrasto per attenuare la nitidezza originaria dei 250 ISO della Z8.

    Vi è molto piaciuta, andando a sfiorare col punteggio conseguito da vicino la foto vincitrice, molto carina, ma che a mio avviso non c'era alcun motivo di pubblicare in bianco e nero, in quanto già a colori sarebbe stata efficacissima (o probabilmente, come penso... è efficacissima, prima che fosse convertita)

    Ma a voi piacciono gli effetti speciali e la fantascienza (cit.all'opposto della pubblicità Telefunken anni '80):sono_muto:

    Proprio perchè anche a me piace giocare con gli effetti speciali ed ispirandomi al celebre incisore sguizzero Maurits Cornelis Escher (che amo da sempre anche in quanto litografo era cultore assoluto del bianco e nero), ho voluto postprodurre anche la terza foto, scattata con un obiettivo molto particolare...

    002-_Z3L05061-1600sec12mmMaxAquilaphoto.thumb.jpg.6e59cb2d1bda51c16f07cdba93374aac.jpg
    Palermo dal castello Utveggio con TTartisan 7,5mm f/2.0 aps-c su Nikon Z30

    Anche questa dovevate aver già visto a colori, ma a me le colonne incurvate dal fish-eye rettilineare e le palme in secondo piano sul panorama della città sottostante, avevano fatto pensare (già a colori) a celebri lavoro di quel Maestro,

    come Galleria di stampe m_c_escher_004_print_gallery_1956.jpg.7ac641c9fbf5964c369c2eb1facddb52.jpg

    ed alla sua palma di Su e Giù  MauritsCornelisEscher-UPANDDOWN.jpg.9f65789e40e0bd5f0b4d3f5e85dd68ac.jpg

    Bene, la mia visione escheriana di Palermo, da un castello costruito perlappunto nel periodo in cui il Maestro era nel clou della sua produzione, è così:

    2bis.thumb.jpg.4a7fc5bdda792e6bf0158d403f658852.jpg

    Conversione semplice in BN, giusti i livelli preesistenti di contrasto e luminosità, ho accentuato quest'ultima, semplicemente utilizzando il controllo delle ombre e dei bianchi ed enfatizzando molto la chiarezza, ai limiti del clipping delle alte luci. Ho aumentato la sensazione di particolato luminoso, deenfatizzando la rimozione foschia (quindi aumentandola).

    Vi è piaciuta anche questa e l'avete votata in maniera soddisfacente, anche se delle tre quella che avrei preferito avanti era proprio questa: magari non tutti hanno colto il richiamo ad Escher oppure qualcuno se la ricordava già a colori.

     

    In buona sostanza...

    Ritengo che una foto in bianco e nero digitale, pur potendo essere facilmente creata con programmi di fotoritocco a disposizione di tutti, ancora peggio con le suites di filtri dei quali alcuni di voi sono esperti conoscitori e costanti acquirenti, sia un'opportunità di interpretazione di una scena come poche.

    A mio giudizio e sulla base della mia esperienza, bisogna dotarsi di forma mentis specifica, ossia uscire da casa già con l'idea preconcetta di cercare soggetti adatti e di impostare la metodologia di scatto in funzione di ciò.

    Suggerirei di non precostituirsi banchi di memoria da richiamare alla bisogna, perchè...come in ogni ambito fotografico, bisognerebbe farsi un'idea delle regolazioni da apportare a fotocamera ed obiettivo, davanti al soggetto ed alla luce inquadrata.

    Il Bianco e Nero con le iniziali maiuscole è una pratica fotografica mirante ad enfatizzare i contrasti di luminosità dei soggetti ritratti, in funzione del tipo di luce e della risposta del sensore: una bellissima palestra mentale!

    Consiglio di ragionare come si faceva con la pellicola in BN, ossia dimenticando la funzione di AutoISO (il sensore digitale reagisce differentemente alla differente amplificazione del segnale luminoso) scegliendo una o due sensibilità di elezione, funzionali allo scopo.

    Ancora: la luce tradotta in tonalità di grigio, fa sì che la sua misurazione DEBBA avvenire con cellule esposimetriche specifiche: Nikon ve ne mette a disposizione ben tre a vostra scelta, ossia spot, spot* e media compensata. Sta a voi imparare quando utilizzarne uno piuttosto che l'altro, in funzione della zona che vogliate misurare per scegliere la densità finale della vostra scala di grigi.  
    Chi usi il Matrix pensando di fare BN otterrà sempre risultati diversi tra loro a parità di condizioni e non dipendenti dalla sua volontà, ma dagli esempi presenti nel chip dedicato sulla scheda madre.

    Un pò come andare a grattugiare il parmigiano sulla pasta con le vongole, se mi passate la metafora. 9_9

    Terzo consiglio: nel profilo colore Monocromatico delle vostre Nikon, è presente la possibilità, shftando verso destra, di regolare parametri importanti in relazione al vostro soggetto che desiderate rendere in BN, insieme alla possibilità di inserire in ripresa i principali filtri di compensazione BN, come il RED, lo Yellow, il Green e l' Orange.
    Se avete usato gli stessi filtri sugli obiettivi di quando il BN era a pellicola sapete già che detti filtri servono ad assorbire la gamma di colore corrispondente ed enfatizzare quella opposta: giallo, arancio, rosso, sono livelli crescenti di schiarimento dei colori reali corrispondenti e di enfatizzazione dei blu, azzurri, celesti.

    Un filtro rosso drammatizzerà enormemente un cielo azzurro e farà schiarire gli oggetti dello stesso rosso. Via via di meno i filtri arancio e giallo (quest'ultimo praticamente da usare SEMPRE)
    Un filtro verde riuscirà a fare selezione tra i verdi di una scena di natura con piante ed alberi, riuscendo a generare dei grigi differenziati.

    Ovviamente i filtri di compensazione si possono applicare anche in post produzione, ma io che sono un fotografo, pretendo di utilizzarli sempre già al momento della ripresa e di cambiarli, quando il soggetto sia variato e ne richieda un altro.

    Ovvio che i filtri delle suites siano molto più incisivi di quelli on-camera, ma perlappunto, sono frutto dell'intelligenza altrui e non della nostra attitudine fotografica che dovrebbe esprimersi per il 90% almeno in fase di ripresa. (IMHO)

    Stendo un velo pietoso su tutti coloro che credono di avere scattato una foto anche dopo averla tostata con programmi specifici di fotoritocco, come i vari Topazio, Silversurfer e simili.

    Credono di aver realizzato quelle foto, anche quando l'intervento della postproduzione diventi determinante rispetto il risultato mediocre ottenuto in ripresa.

    Oppure il risultato in ripresa è già buono se non quasi ottimo, ma ormai...hanno comprato quella licenza e a quel punto...ne faranno sempre uso.

    Le foto del contest che ho votato, andatevele a cercare, due su tre sono immagini che anche fossero state scattate a colori...i colori non sarebbero stati percepibili e sarebbero sembrate in bianco e nero già da subito.

    Non so se siano conversioni da foto a colori, non so se quei due fotografi abbiano o meno seguito i consigli soprascritti, ma so che in quelle occasioni... hanno visto la Luce e hanno voluto fotografare quella !

    Niente altro che questo, il Bianco e Nero....

    by...

    Max Aquila photo © per Nikonland 2024

     

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    Commenti Raccomandati

    • Nikonlander Veterano

    Sono ragionevolmente certo di poter sostenere in larga parte il tuo discorso. Devo sottolineare però che il nostro modo di fotografare è molto variato negli ultimi 25 anni. Oggi è più semplice capire se quella foto è in B/N solo al momento dello scatto: la vedo nel mirino e penso in tempo reale "questa è B/N". Almeno così mi succede.

    Ai tempi dell'analogico, invece, uscivo di casa con già lo spezzone da 20 on camera. E lo avevo on camera anche quando vedevo lo scatto irrimediabilmente a colori solo che non avevo più la possibilità di cambiare idea.

    Per prendere parte a questo contest ho inviato un solo scatto. Non avevo niente da proporre proprio perchè non avevo prodotto nessuna immagine con quei requisiti.  E' stato un caso. E' capitato ed è andata esattamente come dicevo prima "questa è B/N". Oggi succede così, nessuno di noi uscirebbe di casa solo con l'idea di fare B/N a meno che non abbia per la testa un progetto particolare su soggetti decisi in precedenza (bella l'idea della visione escheriana :)).  Persino gli appassionati di street sfruttano il colore molto più di prima con un apprezzabilissimo aumento della qualità nella loro produzione B/N.

    Per il resto condivido le tue considerazioni: un'immagine è B/N perchè ha una radice B/N. Non c'è verso. Spetta a noi capirlo.

    :leo:

     

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    • Amministratori

    Io decido in anticipo se fotografare a colori o in bianco e nero, per ragioni "artistiche" non catalogabili.
    Seleziono la modalità di ripresa prima di iniziare a scattare.
    E vedo a mirino come si presenta la scena.
    Espongo (sempre) in manuale con sensibilità fissa (generalmente a 500 ISO per Z8/Z9 e 800 ISO per Zf), sinceramente quale sia la modalità esposimetrica mi è indifferente.
    Mi fido del mio occhio per determinare il tipo di densità che scelgo di portare agli scatti in base alla situazione, alla luce, al soggetto, specie quando sono io che dispongo le luci), preoccupandomi solo di non pelare le alte luci, sottoesponendo un pò per la maggior parte dei casi (ma di 1/3 di EV, raramente di più).
    Non faccio modifiche al Picture Control, al 90% quello monocromatico Nikon.

    Importo i NEF in Lightroom o li apro con Photoshop, in modo tale che onorino le impostazioni che ho fatto.
    E in pratica se lo scatto è in bianco e nero all'origine, è rarissimo che lo veda poi diverso da come ho scattato.
    Diciamo che per l'1% dei casi al massimo, ho la curiosità di vederlo a colori.

    E nel 75% di quei casi, ho la conferma che lo scatto è inguardabile, perché esposto perché avesse senso in bianco e nero.

    Se durante una sessione decido che sia più opportuno il colore, cambio modalità (e in questo la Zf mi rende un servizio inestimabile, avendo il selettore colore->b&w).
    E da quel momento espongo per il colore e la ripresa cambia totalmente di logica e di finalizzazione.

    E' proprio raro che io decida di trasformare una foto a colori in una in bianco e nero. Devo essermi sbagliato in ripresa. Oppure essere di umore diametralmente opposto oggi, rispetto ad allora.

    Con questo non voglio essere o sembrare asseverante, solo esprimo il mio modo di fotografare, reso totalmente naturale dal mirino elettronico che tiene fede - per lo più - di quanto decido di fare in ripresa.
     

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    • Amministratori

    Due soli commenti ad un tema che ritengo essere capitale in fotografia e non divisivo tra chi equivocamente possa pensare  trattarsi del solito dibattito tra fotografi o grafic composers...

    O peggio ancora...tra fautori o meno dell'intelligenza artificiale.

    Ciò che è qui in discussione parla di un'opportunità unica in ambito digitale, ossia quella di riuscire a ragionare compositivamente durante lo scatto, per ottenere un file il più possibile vicino all'idea, difforme dalla realtà cromatica di quel soggetto, che in quel momento ci pervada creativamente.

    E non di diventare creativi una volta seduti davanti al computer: che non è cosa vietata, ma a mio sincero avviso...assolutamente meno divertente.

    Ne scrivo da anni e so benissimo che nemmeno l'1% della potenzialità di questo discorso verrà messo in atto.

    Il discrimine è in chi valuterà i vostri bianco e nero: e so benissimo che restiamo davvero in pochi a saper distinguere in questo ambito.

    E non sarà ancora a lungo che ci saranno persone desiderose di esprimersi in termini di contrasto luminoso in scala di grigi, ossia ciò che resta di una pratica che un tempo era basata su principi di fisica ed applicazioni di chimica.

    Grazie alle scoperte di chi cercava la pietra filosofale, dalla notte dei tempi...

    Già soltanto questo dovrebbe farvi venire la pelle d'oca...:cuoricini:

     

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    • Nikonlander

    Non posso che concordare e cercare di imparare prendendo spunto dalle considerazioni fatte.

    In tutta onestà 48 anni fa in modo molto empirico, approssimativo ed amatoriale fotografavo e sviluppavo in bianco e nero (quello passava ai tempi il convento) e poi sono passato alla pellicola invertibile a colori.

    Con il digitale, in tutta sincerità ho fotografato quasi sempre "a colori" e al limite trasformavo in bianco e nero a posteriori.

    Ma non posso che condividere le considerazioni fatte sopra (devo dire che il Contest in B&N e' stato per quanto mi riguarda molto istruttivo, ne prendo atto e ringrazio perché mi ha aperto molte opportunità di possibili  rilflessioni innanzitutto e di successive prove ed esercizi).

    Avendo inoltre sulla Zf l'ulteriore possibilità (meglio chiamarla facilitazione, visto che si puo' fare anche con le altre fotocamere impostando da menu' l'opzione monocromatica in macchina) di farlo in modo rapido e veloce con un semplice e rapido selettore (e non da menù), ho intenzione di prendere spunto dalle considerazioni fatte sopra e fare degli esercizi "pensando" già in bianco e nero (un tempo al limite pensavo in giallo o in rosso, visto che utilizzavo spesso i filtri gialli o rossi con la pellicola B&N).

    Che aggiungere?

    Grazie per le interessanti considerazioni che ritengo utile fonte di meditazione ed applicazioni future.

    (Almeno per quanto mi riguarda ovviamente).

     

     

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    • Nikonlander

    Davvero un bell'articolo, Max.

    Fotografavo e sviluppavo in BN, nel secolo scorso.

    Lo faccio in digitale, quando ne vedo l'opportunità, usavo già io spot, ma non mi ero accorto della possibilità di utilizzare i filtri in fase di ripresa, adesso mi hai messo la voglia di scattare, soprattutto con il filtro rosso!

     

    Grazie

     

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    • Nikonlander

    Articolo interessante per il concetto che pone e che invita a mettere in pratica. Anch'io come tanti in analogico usavo solo il B&W e stampavo e conservo ancora foto degli anni '70 che si sono mantenute bene. Adesso col digitale avrei voluto prendere una Monocromatica tipo la Leica M, ho usato una volta una D200 in cui era stato tolto il filtro colore. Le foto non erano male ma la macchina troppo vecchia. Adesso per chi volesse è uscita una Pentax in B&W di cui si dice un gran bene.  Con le mie Z6 e Z50 a volte scelgo a priori, come M&M, di scattare in B&W e lo imposto on camera. Lo faccio soprattutto a teatro o comunque su persone. La trasformazione di una foto da colori in bianco e nero spesso l'ho fatto quando la foto a colori risultava sovraesposta e non recuperabile sulle alte luci, dato che in B&W può essere un po' accettabile. Non ho fatto in tempo a partecipare a quel contest e mi permetto di allegare la foto che volevo inserire. Scattata con Z6 + 24-200 a mm.135, 1/200, f 6,3, Iso 12.800 e non ricordo di aver fato correzioni.  

    DZ2_2281.JPG

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