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Marco63

Nikonlander
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  1. La mia esperienza con il 14-30 è che sia molto difficile. Devi avere un astro molto luminoso (per esempio Venere) oppure un punto luminoso molto lontano (un faro?) e provarci con il live view. Ma ci riesci solo se l'inquinamento luminoso è bassissimo. Molto più semplice con un fisso luminoso o uno zoom con fine corsa. Anche con quelli comunque l'errore sta dietro l'angolo. Il mio 21 Zeiss a fine corsa è a infinito e quindi posso andare alla cieca. Il 14-24 l'infinito è sul cerchio di destra di infinito, non a fine corsa. Però è replicabile. Peccato perché credo non servirebbe molto, essendo il sistema di maf motorizzato, per memorizzare una posizione di fuoco poi recuperabile via software. Evidentemente questo aspetto non è stato considerato da chi ha progettato le ottiche. Problema comunque comune a tutte le ML, anche la concorrenza fa ottiche fbw. Questo aspetto mi ha fatto desistere dal risparmiare per il più o meno prossimo 14-24 S, per il quale sarei anche stato disposto a spendere per un sistema lastre da 150. Ho acquistato un 14-24 F usato che utilizzerò quando sarà necessario. Il 14-30, che credo sia la peggio riuscita delle ottiche S viste fino ad ora, ha comunque una serie di pregi operativi che me lo faranno tenere: filtrabile anche a 14mm, piccolo e leggero rispetto a qualsiasi ottica della stessa tipologia, perfetto per la foto in viaggio. Tranne che nei panorami notturni stellati. Vale la pena prendere un'ottica dedicata per poche foto all'anno? Non lo so, dipende da te. Io spero quest'anno di farne più di 12, aggiungendo almeno un paio di zeri dietro 😁, significherebbe aver trovato bel tempo in Islanda e le aurore. La mia scelta è stata in realtà una specie di noleggio... posso sempre rivenderlo per un paio di 100€ in meno.
  2. Puoi darglielo, non c'è problema, lo vedo volentieri, poi gli spiego che io, come Mauro, non ho sperimentato da me quanto scritto e che ho messo in modo chiaro "Riporto" una esperienza d'altri, la fonte e che quindi, legalmente, non ha nulla da chiedermi. All'interno del messaggio in ogni caso io vedo una informazione importante ossia che il lettore XQD non legge le schede CFe, esperienza sempre riportata quindi se Massimo acquista anche il lettore CFe e poi scopre che le leggeva anche quello XQD vale quanto sopra. Ad ogni buon conto mi sono decisamente stufato di questo atteggiamento costante da brigadiere di paese che hai. Un saluto
  3. Ho riportato quanto scritto da un utente fb di un gruppo dedicato alla Z. Devono per forza avere ragione gli yankee? Non mi sembra che le affermazioni prese altrove possano essere più oggettive per definizione.
  4. 😂 ma noooo.... non è un missile ma lo preferisco a tutto quello che c'è di AF-S attorno a quella focale
  5. Comunque provata con il 70-300 FP il riconoscimento degli occhi/viso sembra più performante di quando l'avevo provato con il 60 micro. Funziona anche con la TV... Con il gatto però no 😁
  6. Riporto una esperienza dal gruppo FB Nikon Z6 e Z7 Arrivate oggi da Amazon Italia, le nuove CFexpress SanDisk provate su Z6 e Z7 perfettamente funzionanti, soltanto il card reader per XQD non le legge, occorre collegare la fotocamera con PC via USB o acquistare il card reader per CFexpress.
  7. Non te la prendere ma le tue sono abbastanza "rodate" 😁... però ci penso
  8. Chissà se la XQD verranno deprezzate. Personalmente non me ne frega nulla che siano le une o le altre, le XQD vanno benissimo. 435 è un poco tantino per le mie tasche...
  9. Su mercato a garanzia "supposta" sono di nuovo disponibili le XQD da 120 a 189€.
  10. Forse qualcuno in alto sta pensando che Nikon Imaging è solo un peso non a lungo sostenibile e le Z altro non sono che il canto del cigno. Forse non stanno investendo, programmando, costruendo un futuro perché sanno che non c'è un futuro. Forse siamo solo noi aficionados, quelli che ragionano più con il cuore che con il cervello, che vediamo ancora Nikon come un concorrente di Sony, quando in realtà i numeri delle vendite sono più vicini a quelli di azienda più piccole. Forse non c'è una strategia diversa perché non può esserci. Quando dici nikon ai nikonisti mi fai pensare quando si diceva che l'Alfa era degli alfisti... sappiamo come è finita.
  11. Comunque stanno facendo il possibile per non invogliare i clienti a dotarsi di Z
  12. E vabbè, carichiamo la batteria e aggiorniamo sto firmware
  13. Forse sono io strano ma... ci sarà un supporto driver per ogni produttore? Ma che cazzata è? Quindi i lettori non saranno compatibili con le varie schede di diversi produttori? Sarà uno standard, quel Sony è solo una marchetta, oppure davvero ogni produttore ci mette il suo protocollo?
  14. Stasera in città ho testato la cosa con il 14-24 e con mio grande stupore anche a step "1" la macchina ha fatto al massimo 9 scatti. Preciso che, come riportato nelle istruzioni, la macchina interrompe la serie una volta arrivata a infinito. La cosa mi ha lasciato un poco stranito, mi aspettavo una serie più lunga. Ora devo guardare le immagini... a tra poco.
  15. Attendevo il tuo resoconto. Come sempre molto interessante. Le foto sono accattivanti, interessanti, non scontate. Mia figlia è rimasta affascinata da quella della biblioteca universitaria (ipotizzo). Grazie di aver condiviso
  16. Oggi ho fatto ancora qualche test per capire quali fossero le distanze step associabili alle 10 diverse possibilità. Se ho capito bene è un poco un casino. Lo step dipende dalla distanza di MAF. Ho fatto un primo test con la distanza tra gli step massima, 10, il 24-70/4 S a 70mm e apertura f/4, 5 scatti. Le prime 3 foto sono primo scatto, ultimo, somma. Sono a fuoco più o meno 3 cm. Poi ho ripetuto la cosa mettendo a fuoco un punto più avanti sul metro a nastro. Le altre 3 foto sono la seconda serie; la zona a fuoco è di circa 12cm (l'ultima è un ritaglio). Quindi il "passo" corrispondente ai singoli step di incremento è legato alla distanza di MAF. La cosa evidentemente si complica non poco in landscape dove per avere un numero di scatti utili sufficienti, partendo da una quarantina di centimetri, bisogna alzare molto il numero di scatti da fare per coprire almeno la zona dalla minima distanza di MAF all'iperfocale. Devo testare sul campo... spero di essere stato utile alla discussione.
  17. Apperò! Onestamente non lo prenderei mai. Ma sono certo che saprai valorizzarlo.
  18. No, non aumenta linearmente come ti ho scritto sopra. In paesaggio il focus stacking è essenziale dal limite di distanza di maf dell'ottica, che in un superwide di solito è attorno ai 30cm, fino al punto di iperfocale. Oltre è tutto apparentemente a fuoco anche se, empiricamente, ho visto che avere scatti fino a circa 5 metri dalla macchina migliora la foto finale. Gli step in termini di distanza vanno sperimentati dipendono dall'ottica, dalla distanza del soggetto principale, dal diaframma, ecc. Però per rapportare correttamente il tutto alla Z ho bisogno di provare... alla prima occasione
  19. Questo è l'argomento che cercavo di affrontare sopra quando poi te la sei presa 😁... le condizioni della pdc non sono uguali in tutte le tipologie di foto e nemmeno a tutti i rapporti di ingrandimento. I fiori che tu hai messo sono in un rapporto di riproduzione tale che la pdc percepita è comunque elevata. Non lo avrai tutto a fuoco in uno scatto ma non ne servono neppure 20. Per il discorso generale ti ha risposto Valerio. La pdc è una nostra percezione non la realtà in quanto il piano a fuoco è uno. Nel landscape le cose si complicano perché a seconda dell'ottica è anche più o meno curvo e più o meno profondo nelle diverse zone del frame. In generale la zona percepita come pdc è più profonda oltre il soggetto che verso il fotografo. Tanto che in landscape si utilizza l'iperfocale ossia mettere a fuoco ad una certa distanza che permette di percepire a fuoco tutto quello che va da li ad infinito. La zona percepita a fuoco verso il fotografo è invece limitata, generalmente con un'ottica superwide e un diaframma chiuso a f/11 parte più o meno da 60-70cm dal centro ottico della macchina. Questa cosa diventa più complessa e smette di funzionare allungando la focale e aumentando il rapporto di riproduzione. In macro spinta, verso 1:1, la zona percepita a fuoco è nell'ordine di pochi mm. Per questo è estremamente utile il focus stacking ma ancora di più lo sono i software che assemblano l'immagine dato che variando il punto di fuoco varia anche il rapporto di riproduzione quindi la dimensione dell'immagine "catturata". Le macchine moderne, anche le Z, offrono più o meno tutte queste funzioni. A patto però di avere un'ottica autofocus. Con i tubi senza trasmissione dell'AF non si può fare se non a mano (come si faceva una volta bestemmiando poi in post). Io sono un umile perito elettronico, pure diplomato nel 1982, quindi di ottica ne so certo meno di te.
  20. Boia, quel 17-35 è sempre stato vetrina?
  21. Grazie! Fatta un poco alla buona, con un soggetto da schifo. Ora vedo di attrezzare qualcosa di più interessante.... Comunque non pensavo che arrivasse ad una sequenzializzazione così fine, a step 1 si può andare allegramente oltre l'1:1 nella microfotografia con ottiche invertite o tubi dove però di solito l'autofocus non ci aiuta più.
  22. Mancano delle prove a step più lunghi. Però riassumendo un soggetto di dimensioni tali da andare verso 1:1 si riesce a prendere tutto con lo step 2 e ne avanza. Una buona tattica potrebbe essere quella di scattare in modo ridondante (ad esempio step 2 100 scatti copre circa 2.5 cm di MAF, con 200 scatti ne dovrebbe coprire circa 5cm) e poi prendere gli scatti in numero tale da soddisfare le esigenze finali. 20 già mi sembra un numero sovrabbondante per il montaggio finale. Dai miei risultati posso dire che bisogna curare bene l'esposizione, un mezzo stop in più male non ci stava. In modalità landscape le cose sono diverse dato che da un lato le foto oltre una certa distanza non servono dall'altro bisogna testare gli step più lunghi. Mi riprometto di farlo alla prima occasione. Ovvia osservazione: la ridondanza va bene se si scatta in JPG, in NEF un poche di serie da 100 e la scheda da 64GB è bella che piena.
  23. Il primo scatto è il centesimo della serie a step 2. La parte alta è palesemente fuori fuoco. Analizzando gli scatti la parte alta è a fuoco approssimativamente al settantesimo scatto (foto 2).Quindi sempre empiricamente significa che alle stesse condizioni, 60mm, distanza minima di MAF o quasi, lo step di maf che la Z6 fa con step pari a 2 è di circa 0,28mm oppure 280 micron. Il rapporto di riproduzione è di 45mm dimensione dell'orologio / 36mm frame del sensore, quindi 1:1,25. Terza immagine file elaborazione di 16 immagini.
  24. Allora... dato che non c'ho un razzo da fare e in TV non danno niente ho montato il 60 micro e fatto delle prove. Il soggetto è il mio orologio, girato perché così stava fermo. La profondità dal bordo inferiore al punto più in alto fotografabile circa 2cm (l'orologio è inclinato per poter applicare il f.s.). f/11 ISO 100 AF-S e illuminazione con una abat-jour della Ikea alogena. Ho messo l'ottica alla minima distanza di MAF e avvicinato macchina su treppiedi fino a che era quasi a fuoco il bordo inferiore, poi messo a fuoco il bordo con l'autofocus. Non siamo a 1:1 ma quasi. Ho impostato 100 scatti con step 1 come prima prova per vedere quale range avrebbe coperto. Per ovvi motivi JPG on camera e fissato la prima esposizione. Questi sono il primo ed il centesimo scatto. La sensazione è che non copra l'intero frame quindi step 1 alla minima distanza di MAF per un 60mm significa uno spostamento di MAF tra 0,15 e 0,2mm o se preferite 150-200 micron. Poi li ho montati con Affinity Photo che ho preferito a PS perché sul focus stacking secondo me opera meglio. Al primo tentativo li ho presi tutti 100 ma il MacBook Air ha iniziato a ventilare in modo inquietante per cui ho lasciato perdere... ho deciso quindi di montarne 10 per cominciare. In questo modo avrei dovuto avere 1 scatto ogni 1.5-2mm. Sul mio MacBook c'ha messo più o meno 3 minuti e il risultato è la terza foto. A me già non sembra malaccio ma la parte alta non è a fuoco. Poi ho testato sempre 100 scatti ma con step 2... i risultati al prossimo messaggio 😁 (p.s. l'orologio è sporco da far schifo ma non avevo voglia di ripetere).
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