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Max Aquila

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  1. Ahhh, i vecchi tempi... In mezzo la rivelazione di Nikon per la sua estate all'insegna della Zfc in un revival degli anni 70-80 di somiglianze, assonanze, amarcord (per chi c'era) Ma anche per chi non c'era, ai tempi delle fotocamere della serie FM cui la Zfc si richiama, la ghiera del nuovo 28/2,8SE insieme all'estetica tutta del gruppo di famiglia, comunica sicurezza, grip, voglia di utilizzare quella ghiera. Una delle mie critiche al sistema Zfc è sicuramente l'eccessivo utilizzo di plastiche poco nobili, ed anche questo 28mm non ne è immune: all plastic made! E' un peccato, perchè si è persa un'occasione, sacrificando qualche etto di peso, a realizzare una realistica copia delle ottiche e delle fotocamere cui questo sistema si rifà. La seconda critica, ancora più accesa, è alla scelta di Nikon di questa focale da sacrificare sul formato APS-C della Zfc !!! Perchè...???? L'angolo di campo del 28mm è quello più disastrato, a mio vedere, dal fattore di conversione 1,5x: molto più interessante sarebbe stata una copia SE del 40mm f/2 di imminente uscita sul mercato. Credo Nikon abbia perso una ottima occasione, a meno che non voglia succesivamente realizzare una versione SE del 40mm o di altri compatti di futura progettazione. Le qualità indiscutibili (in rapporto a costruzione e prezzo) del 28SE sono state già da qualche settimana evidenziate in questo mio articolo ... Ma dopo questo sproloquio, ci manca ancora di sapere come si comporti questo Z Nikkor 28/2,8 SE in full format: ecco che ho recuperato una bella Nikon Z7, la prima delle mirrorless Z uscita nel 2018, col suo mega sensore da 45,7 Mpx, che fino ad ora non ha avuto 28mm fissi da utilizzare, solo zoom al cui interno questa focale di ripresa leggermente grandangolare, tanto amata da architetti e geometri/ingegneri, per i rapporti molto lineari tra larghezza e profondità del suo angolo di campo da 75,3*. Insomma: eccovi il primo fisso 28mm Z sul catalogo mirrorless Nikon. Vecchi tempi, antichi templi: Agrigento, Valle dei Templi, Tempio della Concordia ...direi un buon soggetto per vedere come si comporti questo grandangolare al pieno delle sue potenzialità... f/4 sappiamo come una delle caratteristiche di questo 28SE sia la buona nitidezza alla minima distanza di maf (19cm), eccolo all'opera a due diaframmi intermedi di lavoro, per vedere come funzioni in profondità di campo, l'altra delle caratteristiche proprie di focali di questo genere... (maf sugli steli in primo piano) f/16 la ripresa di questo fossile chiarisce come possa diventare interessante alla brevi distanze questo 28mm SE. Mi avvicino: un angelo caduto come gli Aiaci Telamoni (che sono più avanti) mi offre la possibilità di continuare a valutare la pdc (flash di rischiaramento in pp) f/11 f/5,6 f/8 guardando la differenza tra primissimo piano e sfondo, a tutti e tre i diaframmi, per quanto molto diversi tra loro, non mi pare di notare molte differenze... la nitidezza dello sfondo è sempre molto simile... Anche mettendo a fuoco l'ulivo vicinissimo...con un diaframma medioaperto, come f/5,6...non otteniamo molto più stacco di prima dallo sfondo f/5,6 La Maestà di questo colosso dell'antichità (440 aC) chiamato Tempio della Concordia (degli agrigentini il sottinteso) dal I sec. dC si ammira tutta nelle viste frontali e di traverso f/11 sia anteriori sia posteriori, dove il 28SE si comporta molto bene in termini di distorsione prospettica (nonostante il pessimo punto di ripresa) e nitidezza anche ai bordi immagine, come si nota dai crop dell'immagine precedente, uno vicino al piano di maf l'altro assolutamente fuori dal piano di maf Un risultato davvero encomiabile per un plasticotto da duecento euro e poco più, in questo senso. L'uniformità di esposizione a diaframmi crescenti, evidenzia invece una manifesta vignettatura a f/2,8 che,curiosamente, ritorna in misura meno accentuata al diaframma di massima chiusura, f/16, come si vede anche nel trittico seguente la suggestione delle riprese di questo Tempio agrigentino (uno dei meglio conservati dell'antichità) viene ben evidenziata col 28SE sia per rapporto dimensionale delle colonne, rispetto la distanza di ripresa, sia nel concentrare l'attenzione sugli aspetti più scenografici come le luci che filtrano tra il tufo delle cave vicine cromia e saturazione non sono aggressive, come con altri obiettivi più "modernisti" della serie Z, specie gli zoom di prezzo basso In buona sostanza, ritengo molto curiosa la mancanza di incremento di pdc, diaframmando: sembra che Nikon abbia progettato lo schema ottico di questo obiettivo proprio come trattandosi di uno standard (al quale assomiglia per quel comportamento) ed invece di calcolare matematicamente il fattore DX a ritroso, relizzando quindi un 33mm, abbia voluto utilizzare una focale classica, come quella dei 28mm (la triade delle FM era il 28, il 50 ed il 135mm) per ricreare la suggestione che la Nikon Zfc vuole realizzare, riuscendoci pienamente. Tirando le somme, ecco il mio pensiero su aspetti di forza e di debolezza di questo semplice obiettivo, una volta utilizzato su un sensore full frame, esigente come quello Z7: cosa mi piace: resa cromatica ben gestibile leggerezza costruttiva correzione della distorsione nitidezza prezzo cosa non mi piace costruzione in plastica pdc impersonale leggera vignettatura Max Aquila photo (C) per Nikonland 2021 ...bei tempLi...
  2. il mio problema è che di Nikon reflex dal 1959 al 1985 ne ho una quantità che mi mantiene scuri i capelli. Compresa la FE-2 scimmiottata dalla Zfc, la quale fa da tappo ad un Nikkor 800mm (ovviamente munita di MB12, senza il quale sarebbe inimpugnabile anche lei, secondo i correnti canoni)
  3. Io sono rimasto affezionato ad alcune realizzazioni Nikkor del passato MF ed ad altre Sigma Art ancora in listino per le reflex. Allora vorrei un 15mm f/2,5 Nikon Z con le correzioni del caso, dalla lente frontale piana dotata dello stesso paraluce/portafiltri del 14-24 Z E vorrei un 1000mm f/10 reflex o PF o come vogliano, purche corto e grosso, quindi facile da portare in luoghi difficili, come una scogliera o un bivacco montano. Leggero, ben contrastato e rivestito di materiale antiurto. Il 70-300/4-5,6 vorrei diventasse un 100-300S parifocale, anche 5,6 per restare compatto E per le dx mi piacerebbe un 50-100/2 alleggerito rispetto al Sigma Art oltre al 10-20 che aspettiamo sulla lista Z da tre anni.
  4. Tra i pro della Z50 hai dimenticato di citare che avendo la stessa batteria della Zfc, anche sulla Z50 si può ricaricare via USBmini: che sarà anacronistica, ma talmente comune come standard, da avere sempre una tonnellata di cavetti sottomano anche per ricaricare la fotocamera quando si sia in automobile, oltre che con qualsiasi Powerbank di potenza adeguata. Ci tengo perchè è una mia scoperta e credo di essere stato sul web il primo a parlarne Sono talmente addict della Z50 da averne comprato da Mauro la mia terza (le prime mie due le ho via via rivendute) e da aver venduto la mia Zfc, bellissima tanto quanto inutile per fotografare anche solamente col 24-200
  5. io ho comprato due Z50, una col kittone e l'altra col kittino vlogger: adesso aspetto la terza, nude look. Ho una strapassione per la ZetaCinquanta
  6. con FTZ e non perde nessun superpotere un'anno fa in teatro ho usato su Z6II e 7II proprio il 135/1,8 in parallelo allo Z 70-200/2.8FL
  7. si...ma sugli ampi spazi, già ci siamo: il problema che voglio analizzare è la velocità di risposta AF su soggetti a tutta inquadratura, proprio come con un mediotele. Carino senza dubbio sarebbe il provare anche questo 12mm: di per sè. Potrebbe essere uno dei motivi per cui il proprietario di un sistema Z decida di comprare un Megadap ETZ-11 per utilizzare un obiettivo che Nikon ancora non ha nelle sue corde.
  8. Fai molto bene: qui su Nikonland c'è gente che l'ha giurata a Nikon, dicendo che se le prestazioni della misteriosa Z9 non saranno del tutto innovative in termini di AF e mirino elettronico rispetto la serie 6/7, venderà tutto per passare ad altro. Posso già affermare con sicurezza che un 200-600 o similzoom, evidentemente acquistato per essere utilizzato su soggetti veloci e distanti, non sarà mai migliore su altra fotocamera che su quella per la quale è stato progettato. Qua sentiamo parlare di FTZ che tarpa in velocità i supertele AFS... Rimettiamoci a parlare di questo adattatore come di una soluzione adeguata alle fattispecie per le quali è stato pensato. Che Sigma mi faccio mandare? Mi arrischio con il 90/2,8 DG DN ???
  9. Se invece di alimentarvi di forum da FB avrete la pazienza di aspettare la fine delle mie operazioni, vi spiegherò cosa intenda Nikonland a proposito di questo genere di operazioni. Perché nessuno, poi, rimanga scontento dei soldi spesi.
  10. Ma davvero voi comprereste (a quello li lo avranno prestato) un obiettivo da duemila euro di un sistema... per usarlo con un adattatore su un altro sistema (sul quale uscirà in breve l'identico zoom) ? E pensare che credevo di essere un originale a proporre tale accoppiate
  11. Sony 35/1,8 + ETZ-11 e fiori del falso kapok (non solo a TA)
  12. Concordo...e penso che il responsabile sia un utilizzo indiscriminato del Matrix a mare: il quale deve fare un lavoro mostruoso a compensare i salti di luce con i riflessi: e con vele prevalentemente quattro-cinque EV più chiare del cielo....lo porta a credere che gli scafi possano sottoesporsi. Io con il mio 500/4 lavoro da qualche anno in spot* stando attento a non cadere nell'eccesso opposto di ipersaturazione. Il Matrix va bene col canottaggio, a mare. Già il Wsurf è critico. Meno il kite, data la grande distanza della vela dal mare
  13. e quella è la terrazza di casa mia dei miei figli...
  14. in realtà il mercato è Ballarò, più vicino ai Quattro Canti della Vucciria
  15. Ho concluso l'articolo e voglio soggiungere come questa nuova linea di Viltrox AF per Nikon Z DX costituita per adesso da tre obiettivi: questo 33mm, un 23mm ed un 56mm, anch'essi f/1,4 che si aggiungono ai tre FX 24,35 e 50mm (questi tre f/1,8), venduti senza distributori ufficiali, disordinatamente e a prezzi mediamente variabili sempre nella fascia attorno ai 300-400 euro, se allineati per qualità e funzionamento a questo qui testato, possono facilmente diventare la prima scelta per chi desideri far ruotare sulla sua mirrorless Z obiettivi fissi, costruiti nel rispetto dei materiali di qualità, senza dover spendere cifre molto più elevate. Chiaramente in competizione di prezzo con le ottiche di fascia bassa native... costruite però in simil Moplen... Una possibilità di scelta in più: anche se per confermarlo dovremmo provarne anche altre. La Zfc si è sentita ben a suo agio con questo Viltox davanti: non si è offesa per nulla...
  16. E ricordate che se si storcesse l'anello, poi, levando l'obiettivo si rischierebbe anche la baionetta della fotocamera
  17. Espressamente escluso dal fabbricante dell'anello, che nelle istruzioni mette in guardia dalle potenziali deformazioni indotte da obiettivi troppo pesanti. È chiaro perché sto testando quest'anello con un 35/1,8 piuttosto che con un 70-200?
  18. Partiti, andati, archiviati: Il loro sacrificio varrà una Z9
  19. Una volta che attacco baionette sonye su Z, tanto vale provarci sopra anche un tamarron...!
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