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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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  1. Oltre ai conti, provo a rispondere a Mauro: I tubi valgono la pena? Non è una risposta semplice ma possiamo tirare delle conclusioni che possono aiutare a decidere. Io vi propongo le mie. Per la MACROFOTOGRAFIA vera, quella che arriva ad 1:1 1) Il miglior modo di fare macro è con un obiettivo macro. In assenza del quale (o in aggiunta) ci sono lenti, tubi di prolunga e moltiplicatori. 2) Lenti e tubi di prolunga funzionano alla rovescia ossia con le lenti addizionali maggiore è la focale dell'obiettivo su cui le monti e maggiore sarà l'ingrandimento, con i tubi di prolunga è il contrario, vedi i conti che ho fatto sopra. Per cui: Per arrivare diciamo ad 1:1 con le lenti devi avere molte diottrie (+ aberrazioni) e/o una lunga focale su cui montarle (lenti più grandi= più costose e maggiore ingombro). Con i tubi devi avere una focale corta oppure con focali lunghe tubi molto lunghi (- luce +ingombro). Qui la scelta dipende da che obiettivi si hanno e cosa si deve fotografare. Entrambe le soluzioni hanno pro e contro. In studio non avrei problemi ad usare i tubi su un 35 o un 50mm, in campo ... dipende. Per la FOTOGRAFIA RAVVICINATA (al massimo 1:2, ma più verso 1:3) a mio parere la soluzione più pratica è lo zoom tele di qualità con lenti addizionali di qualità. IN ALCUNI CASI PARTICOLARI UN TUBO CORTO (purchè dotato di contatti) SU UN TELE MEDIO-LUNGO PUO' ESSERE UTILE QUANDO LA DISTANZA MINIMA DEL TELE SI RIVELA INSUFFICIENTE E I SOGGETTI NON SONO PICCOLISSIMI: ad esempio anfibi e rettili, con un 300 mm, oppure passeriformi con un 500mm. Anche solo per recuperare la focale effettiva che in molti tele (soprattutto tele zoom) cala in modo vergognoso alle brevi distanze (come un 80-400mm che diventa 250mm) . In questo modo con il tubo si aumenta l'ingrandimento senza nemmeno avvicinarsi al soggetto. Va tenuto però conto che un moltiplicatore di focale può dare lo stesso risultato con lo svantaggio di una perdita di definizione (irrisoria nel caso di un 1.4x) , ma col vantaggio di non perdere la messa a fuoco ad infinito.
  2. Ma i Fotodiox hanno i contatti? Ho visto che li hanno. Il tubo da 36mm è senz'altro interessante sia per fare vera macro con obiettivi di lunghezza focale non eccessiva che (soprattutto se metallico) per un uso sui tele da 300-500 per la fotografia ravvicinata. Che è l'uso che ne farei io. Per la macro "vera" con un 50 mm focheggiato ad infinito e questo tubo da 35mm si ha già un Rapporto di Riproduzione di 50/35= 1,42 ossia 1:1,4, per cui focheggiando più vicino arrivi molto probabilmente al'l1:1. Addirittura, se aggiungi i 15mm dell'altro tubo hai 50:50=1 ossia parti da 1:1, e focheggiando alle minori distanze superi la dimensione reale. Non ho idea precisa di quanta luce assorba e quale sia la distanza di messa a fuoco (a dire il vero non ho voglia di fare i conti ). Con un 105mm e solo il tubo da 35mm si partirebbe da 1:3, con entrambi i tubi, da 1:2. Senza aberrazioni eccessive. Se me lo comprassi (quello da 35mm) ne scriverei. Vedremo.
  3. Mi hai ricordato Taxi Driver, quando un tizio cerca di vendere una Colt a De Niro: "Puoi piantarci i chiodi per tutto il giorno e la sera ti infila un centro dopo l'altro".
  4. Apprezzo moltissimo questa idea di condividere (l'ho fatto anch'io ) il racconto insieme alle foto ci fa conoscere un po' di più. Ed è bello farci sopra due chiacchiere (peccato farle davanti ad uno schermo, anzichè dalle tue parti, ad un tavolo, possibilmente con del vino rosso ). Passando alle foto,è una serie ricca. Dal mio punto di vista, molto soggettivo, dovessi scegliere, sono tutte riuscite, ma nel colore la 1 ha meritato ampiamente di vincere il contest. Anche la 3 mi piace. Nel bianco e nero 5, 12, 14 e 15 sono le mie preferite, bei contrasti tra i soggetti che creano una storia in un'immagine.
  5. Più che soddisfacente mi pare. Tenendo conto anche della versatilità data dal fatto che puoi zoomare, soluzione assolutamente consigliabile (come dico sempre ).
  6. Non esperto ma.. affezionato. Anni fa passavo spesso da quelle parti, il rivederle mi allarga sempre il cuore, grazie.
  7. Di sicuro ha la 5T (che non mi vuole vendere); della 6T non ho capito se l'ha tenuta oppure l'ha resa. Roby, facce sapé...
  8. Osservazione interessante. Siccome non ho più tubi di prolunga da tempo, volessi procurarmene di nuovi (per moderato ingrandimento con il tele, più che per la macro vera), sarebbe meglio prendere questi Meike per Z piuttosto che dei Kenko PRO DGX per F.
  9. Assolutamente d'accordo. E poi Roby ha già l'ottima 5T.
  10. In studio senza alcun dubbio. Sul campo, se il soggetto è un'orchidea selvatica (= soggetto immobile) molto probabilmente con il 50mm e i tubi si può fare qualcosa di buono. Se però si vuole la purea di piselli come sfondo (come la chiamasti una volta) col 50mm non è impossibile, ma è più difficile, per il maggiore angolo di campo, occorre essere molto accorti. Se è un insetto vivo e sveglio, che non sia un afide, nel 90% dei casi saresti ben sotto alla distanza di fuga. Lì a mio parere ci va un tele macro, o un tele-tubbie. In genere a me le macro piacciono col soggetto isolato "nella crema" (=tele), oppure (soprattutto i fiori) fortemente ambientato, ad esempio con un 24mm "macro", che dia un'immagine del contesto ambientale.
  11. Più o meno quel che ho scritto anch'io, tele e tubo. Quel che hai scritto sul 300 Pf mi fa venire voglia di provarlo con un tubo da 36mm.
  12. Come dice Mauro, dipende da cosa vuoi fare coi tubi, su quale obiettivo vuoi usarli e che soggetti vuoi fotografare (e quanto sono lunghi i tubi stessi). Se però hai già un macro (mi pare tu abbia l'80mm Dx) che ti funziona sulla Z50, a mio parere dovresti lasciar perdere i tubi ed usare il tuo 80 macro, che in quanto tale sarà ben corretto, non avrai perdite di luce e tutto il resto. Poi dovresti usare la 5T sullo zoom tele per i soggetti diffidenti. Anch'io come Massimo ho usato i tubi soprattutto con dei tele per ridurre di un poco la distanza minima, ma soprattutto per compensare il focus breathing (la riduzione della focale effettiva alle brevi distanze). Ci avevo anche fatto un articolo in merito QUI (vedi foto del teschio di avvoltoio). Tele lungo e tubo corto sono un ottima combinazione per i passeriformi e con i 200-300 non macro per foto ravvicinate alle libellule-farfalle. Alternativa: il TC14.
  13. Interessante, anche perchè ti fa capire che sono finiti i tempi in cui le uniche alternative erano RRS, piuttosto che Kirk, con prezzi ben diversi.
  14. Così sembra dalle specifiche ufficiali.
  15. Buona la battuta... abbiamo avuto qualche dritta su alcuni possibili roost. Piuttosto, tu che sei esperto del territorio, navigato e e addentro ai gruppi naturalistici novaresi, non avresti qualche posto da suggerirmi dove trovare dei roost (dopo l'efferato taglio di alberi a Biandrate e Novara siamo alla frutta)? Posso ricambiare con lezioni di una qualche disciplina orientale, per le ossa (vieni tu a Milano però ).
  16. Siccome a Novara hanno tagliato la Pianta dei Gufi , ci siamo dati da fare per cercarne un'altra. L'abbiamo trovata, girando per paesini tra il Lodigiano ed il Cremonese, seguendo vaghi indizi. Al primo paese della nostra lista ci è andata male, anche lì spariti dall'anno scorso. Al secondo tentativo... uno, ma meglio uno che nessuno. La foto non è eccelsa dal punto di vista estetico per due motivi: il primo perchè il gufo dormiva sodo e quindi ha gli occhi chiusi , il secondo è che il 300 f4 Pf quando ci sono sfondi intricati diventa "nervoso" e di conseguenza rende nervoso chi fotografa (come si vede nell'inquadratura verticale). Per avere il soggetto a fuoco ho seguito la tecnica già seguita ad es. da Massimo Vignoli:, Af-S e area di messa a fuoco piccola (pinpoint), questo ha permesso di bypassare il problema dell'intrico di rami davanti e dietro che avrebbe sicuramente portato a fuori fuoco con altri sistemi. Una prima prova, diciamo così, tornerò in orario più vicino al risveglio (del gufo ) sperando che sia ancora lì e ad occhi aperti . I paesani mi hanno detto sono anni che che due-tre gufi passano lì l'inverno. Speriamo. Nikon Z6, FTZ, 300mm f4 Pf e TC 14EIII Nikon Z6, FTZ, 300mm f4 Pf e TC 17EII (prestato) Nikon Z6, FTZ, 300mm f4 Pf e TC 17EII (prestato).
  17. Visto che siamo qui per giocare... Ho recuperato il caro vecchio 200mm f4 Ai, per provare come va sulla Z6. Di questo obiettivo, a cui sono particolarmente affezionato, ho già scritto QUI e per le specifiche rimando a quell'articolo. Sulla Z6 sta magnificamente, compatto e bilanciato per niente sgraziato, anche con l'adattatore. Non ho avuto molto tempo di fotografare per strada, lo farò più avanti. Comunque il focus peaking è di aiuto, ovviamente su soggetti statici, meglio se con qualche contrasto. Io ho cominciato a fotografare un poco prima della comparsa dell'autofocus, per cui non è un trauma per me, devo però rifare un po' la mano. La resa sulla Z6, è in una parola, onesta, non è un obiettivo Z, non è ED, non è inciso come un rasoio, ma è nitido quanto basta per la maggior parte delle occasioni, specialmente chiudendo ad f8, non ci sono evidenti aberrazioni cromatiche, insomma, tenendo conto dell'età, non c'è da lamentarsi. E poi, è soprattutto un gioco. Non ho ben capito se l'IBIS funziona o no, anche perchè con l'adattatore, anche selezionando obiettivo senza CPU, la Z6 non da' segno di riconoscere diaframmi, ossia ho un bel F-- nel display. Forse ho sbagliato qualcosa io, però l'esposizione è corretta. IBIS o meno, quando hai il tempo di focheggiare con calma e non hai vibrazioni, direi che i risultati sono piacevoli sia come nitidezza che come morbidezza di transizione fra le parti a fuoco e lo sfuocato. Vincent è molto inciso. Cliccare sul crop sotto per aprirlo. Soprattutto però volevo giocare con le lenti addizionali. Le mie lenti addizionali (sempre e solo acromatiche a due elementi!) hanno diametro 58mm, 55mm e 52mm, mentre con la D500 sul 70-300 P non c'erano grossi problemi, con la Z6 TUTTE vignettano inesorabilmente, dato che il diametro dell'obiettivo è 67,mm a formato pieno si paga lo scotto. Vediamo come vanno allora con il 200mm f4 Ai ed il suo diametro da 52mm. Per avere qualità accettabile ho chiuso ad f8-f11 (a tutta apertura le lenti risultano sempre un po' morbide). Le mie lenti addizionali in ordine decrescente di potenza (da sinistra a destra), D. L. sta per distanza di lavoro massima ossia dalla lente stessa,con obiettivo focheggiato ad infinito, questo perchè, come ho spiegato più volte, focheggiando a distanze inferiori in genere la qualità cala. Ho preso un soggetto qualsiasi: Ho verificato il rapporto di ingrandimento ottenibile con le tre lenti e l'obiettivo focheggiato ad infinito. Con la SIGMA AML si raggiunge un rapporto di riproduzione di 1:3 Il fuoco è sulle scritte, il righello è spostato. Con la Marumi, si arriva a poco più di 1:2 (0.6) Con La Sigma Life Size Converter, si arriva circa ad 1:1 e con buoni risultati! La qualità dell'accoppiata 200mm più lenti? Di solito un obiettivo normale accoppiato ad una lente addizionale non ha la qualità di un buon macro ed anche qui non si sfugge. Ne scrivo ad esempio QUI , ma anche in altri articoli. Inoltre i macro mettono a fuoco da infinito alla minima distanza, con le lenti (o i tubi) si perde la continuità di messa a fuoco. Le lenti sono un utile accessorio all'occasione, ma tutto qui. In queste prove in due casi il risultato è abbastanza soddisfacente. La resa infatti varia con le diverse lenti. Paradossalmente la Sigma AML da 1,6 diottrie è risultata la più morbida, mentre sia la Marumi che la Sigma Life-Size Converter sono risultate più incise. Ho scritto paradossalmente perchè di solito le lenti più deboli sono quelle che ammorbidiscono meno. Evidentemente la Marumi è di migliore qualità della Sigma AML. La vera sorpresa però è la piccola, vecchissima Sigma Life-size Converter. Può darsi che essendo stata progettata come accessorio dedicato per raggiungere il rapporto di riproduzione 1:1 con il sigma 90mm macro, che arrivava ad 1:2, potrebbe godere di una maggiore correzione. Fossile ripreso con la Sigma Life-size Converter. Un rapporto di riproduzione da 1:1 a 18cm dalla lente frontale non è per niente male per un accrocchio (il 105 VR Micro ha una distanza di lavoro di 16cm). Mi sono anche cimentato in un focus stacking, non quello automatico, ovvio, ma all'antica, con la slitta di messa a fuoco. Sfruttando il focus peaking e scattando sfiorando lo schermo touch per non avere la pressione del dito sul pulsante. Unione di una decina di scatti (con la Marumi DHG 330). La mirrorless (non vale solo per la Z, ma per tutte) in queste cose ha un indubbio vantaggio, sia per il focus peaking che per la gestione della luce (qui ho usato un piccolo illuminatore a LED e un pannellino riflettente opposto). La rana è lunga 4 cm e larga circa 5cm. Basta giocare per oggi. Alla prossima.
  18. Non l'ho votato ma è un'opzione interessante, "dopo" il 100-400.
  19. Seriamente intenzionato a comprare il 100-400, quando sarà disponibile. Probabilmente anche il 105micro, in seconda battuta però.
  20. Ho votato che mi interesserebbero 36 mpx per i motivi espressi da Max (lasciando John Holmes da parte) se, come scrive Pedrito, ci sia garanzia di non si perdere velocità operativa..
  21. Grazie per la condivisione delle tue impressioni sul 500 e sulla Z6(e naturalmente delle foto ). Sulla Z6 e il suo uso naturalistico concordo pienamente con quello che scrivi. Anche a me interesserebbe se approfondissi il discorso sui due 500mm.
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