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  1. Canon ha registrato tutti i supertele RF dal 300/2.8 al 800/5.6 che si possono adesso intendere in roadmap. Mancherebbe solo il 200/2.
  2. 120 fotogrammi 4K sensore CMOS full frame Prezzo: 3.795 € Video 4k 120p (no 8k) Dovrebbe essere ufficialmente rilasciato prima del CP + 2021 (25-28 febbraio) - la data dell'annuncio è il 23 febbraio come macchina Cine potrebbe sbaragliare il mercato con il sensore full-frame, se le specifiche ventilate sono corrette. BM usa sensori m4/3. In questo segmento quel prezzo è da considerare "modico", veramente. siamo peraltro nell'intorno della Z7 II che ha un 4K60.
  3. sempre per ECM, con il fantastico Gary Burton, Crystal Silence, 1973 Trilogy 2 con Chrs McBride e Brian Blade, 2019, live da Bologna
  4. 1972, con la ECM di Manfred Eicher Return to forever
  5. Now he sings, now he sobs, NYC 1968. Probabilmente il capolavoro di Chick Corea.
  6. Chick Corea & Bobby McFerrin nella copertina del disco dedicato all'improvvisazione su Mozart, pubblicato nel 1996. *** Tracce di album Concerto per pianoforte n. 23 in la maggiore, K. 488 - Allegro Adagio Allegro Assai Concerto per pianoforte n. 20 in re minore, K 466 - Allegro Romanza Rondo (Allegro Assai) Piano Sonata No.2 in F Major, K. 280 - Adagio Io sono molto politicamente scorretto e non voglio in nessun modo rimangiarmi il titolo. Mi piace moltissimo il jazz ma quello classico. Non sono un grande appassionato del free, del fusion e in generale di quello celebrale e un pò nevrotico. E' più forte di me, credo che il cinema western fosse bellissimo finchè era ingenuo e fatto tutto ad Hollywood. Poi sono arrivati gli sceneggiatori di New York e hanno portato la psicologia, l'esistenzialismo, le crisi di identità. E il western è finito ... Ovviamente non voglio generalizzare né mi permetto di esprimermi per intero. Ma insomma, per quanto mi riguarda Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Nina Simone e Louis Armstrong tutta la vita. Magari conditi da un pò di sano dixieland ! Ma ci sono musicisti di una levatura tale da poter star seduti ovunque e suonare con chiunque. Voglio perciò ricordare Chick Corea non per uno dei suoi tanti dischi di musica originale o di standard in trio ma per una collaborazione tutta personale con un altro genio come Bobby McFerrin, capaci insieme di fare qualche cosa di diverso su musica che per me è il pane quotidiano. The Mozart Sessions è un disco di musica di Mozart con una overdose di improvvisazione a condimento. Ci sono ovviamente edizioni dei due concerti - tra i più belli scritti da Mozart - che distaccano Corea di anni luce ma ... Corea non era un pianista classico, sebbene abbia scritto anche musica classica. Il suo Mozart è un pò scolastico. Ma è personale. E nei momenti in cui c'è la voce celestiale di McFerrin si stacca dalla routine, pregevole ma di seconda scelta, degli altri movimenti. Un disco non memorabile nel complesso ma per metà molto originale ed estremamente personale. Molto al di là dell'obiettivo di fondo di avvicinare due mondi, forse più quello degli appassionati della musica pop alla classica. Perchè nella realtà gli amanti della grande musica, la grande musica la conoscono tutta. Ecco. Tutto qua. Ciao Chick, ci vediamo dall'altra parte appena toccherà anche a me, tienimi un posto per uno dei tuoi recital, magari insieme a Friedrich Gulda che Mozart lo masticava molto bene, meno bene il jazz
  7. Il prossimo sarà inglese, un Grant scingolato
  8. Finalmente ho trovato l'ispirazione per finirlo, anche perchè intanto rimanendo per tutto questo tempo qui in studio, ha più volte rischiato la pelle ... ! mentre adesso lo posso riporre nella sua postazione vicino ai suoi fratelli Leopard.
  9. Sullo scafo del Leopard 1 è stata sviluppata una intera famiglia di mezzi corazzati. Tra questi il Gepard è un veicolo antiaereo che unisce la mobilità fuori strada del Leopard alla capacità di difesa di punto di una ... torretta navale. Infatti, la torretta "gigantesca" del Gepard insieme ad una coppia di cannoni ad alta cadenza e velocità di uscita da 37mm Oerlikon, unisce due radar, uno di ricerca e scoperta, l'altro per il tracciamento dei velivoli individuati. Concepito per difendere direttamente le colonne corazzate dalla minaccia di aerei da attacco al suolo ed elicotteri controcarro, poteva entrare in azione immediatamente, senza alcuna preparazione particolare. A differenza delle batterie trainate, come l'Oerlikon/Contraves Fieldguard, simile per potenza di fuoco ma che doveva essere messo in batteria, alimentato, tarato etc. etc. e diventava quindi un sistema di difesa statico e non mobile. Di qui la lunga carriera del Gepard, dismesso dal Bundeswehr soltanto nel 2010 (il Leopard 1 risale a metà degli anni '60) e che è ancora in servizio presso altri eserciti. La peculiarità del mezzo è la doppia valenza, potendo essere utilizzato anche ad alzo zero verso obiettivi terrestri. qui è in posizione di marcia, con le canne livellate, il radar di tracciamento rivolto verso l'interno e quello di scoperta piegato verso terra qui è in batteria con le canne a 45° verso l'alto il radar di tracking orientato in avanti e quello di ricerca in rotazione il modello è molto ben dettagliato anche se ho dovuto modificare un paio di dettagli, autocostruire le sacche di copertura che sono appese sul retro ed aggiungere un paio di cavi di traino in rame. Si tratta della serie di modelli Tamiya degli anni 70-80, superati concettualmente ed usciti di recente dal catalogo che però si possono trovare ancora a buon prezzo. Questo l'ho preso su Amazon per una cifra ridicola e tutto sommato, nel suo schema mimetico Nato moderno fa la sua figura. Sporcato abbastanza ma non troppo, con colori acrilici Vallejo. Set con luci Led, Nikon Z7 II e Z 24-200 Nikkor ad f/8, ISO 200m Helicon Remote per scatti via cavo USB-C. L'ho iniziato ad inizio anno : ma poi non ero ispirato sul tipo di finitura che ho completato ieri mentre lavoravo all'Ariete. Tutto sommato non mi sembra male
  10. benchè superato dalle minacce moderne che non sono più i suoi pariclasse ma gli individui armati di PRG o gli ordigni improvvisati a bloccare i passaggi, l'IVECO/OTO MELARA C1 Ariete è uno dei più avanzati carri armati al mondo. E indubbiamente il più avanzato e miglior mezzo da combattimento terrestre mai progettato e prodotto in Italia, insieme al coevo B1 Centauro, blindato cacciacarri. Ma mentre è certo che ci sarà un B2, appena finanziato, difficilmente vedremo un C2. E l'Ariete aggiornato nelle sue componenti più invecchiate, in questa configurazione con corazzature aggiuntive, dovrà mantenere il suo ruolo di arma principale di proiezione di forza nei nostri reparti impiegati nelle zone più sensibili del mondo. Poi si vedrà se sostituirlo con il Leopard 3 che non si vedrà prima del 2030 o se, più improbabilmente, l'Italia si consorzierà con l'IDF per la nuova versione del Merkava. Ma è praticamente certo che non ci sarà un nuovo carro da battaglia tutto italiano. Questo Ariete costituisce la fine di un'era. E' un carro esteticamente non bellissimo ma estremamente aggressivo, coriaceo, forte. Fa onore del tutto al suo nome indomabile. Il modello è nello standard Trumpeter, bello una volta finito ma un pò precario nelle scelte e con una qualità delle plastiche discutibile. Quello che però conta è il risultato e a me piace molto. Il set è il solito che vedete in queste pagine. La macchina è la Z7 II e l'obiettivo è il Nikkor Z 24-200mm fissato con la cianoacrilica ad f/8. Stacking in tethering via Helicon (nessun male è stato fatto ad alcuna scheda di memoria durante queste riprese ) *** tra l'impostazione e il completamento sono passati esattamente 7 giorni : a conferma di quanto mi piaccia questo modello e di quanto io mi esalti con questo genere di carri da battaglia. Come al solito è stato dipinto esclusivamente con colori acrilici Vallejo ad aerografo. Sporcato a pennello con vari lavaggi, sempre Vallejo, in differenti tonalità di terra, poi coperto da uno strato diluito di vernice matte.
  11. Un T-34/85 di costruzione cecoslovacca ceduto come aiuti di guerra all'Egitto nei primi anni '50. Nel Sinai, un guasto. Niente di irreparabile e nemmeno nulla di inatteso, vista la frequenza di questi inconvenienti. Ma è il 1956 e i T-34 egiziani stanno accompagnando la fanteria all'assalto di Israele, durante la crisi di Suez. Si fa un tentativo tirando un cavo di traino che però si trancia. Il carro è immobilizzato e non c'è modo di spostarlo senza una gru da campo. Si rinuncia. Il settore viene occupato dagli israeliani e quel carro, insieme a tanti altri rimane sul posto. Gli israeliani recuparano i carri più interessanti per un eventuale riutilizzo. Questo resta li come curiosità, in preda prima alla polvere e poi all'ossido, copioso che si forma dagli acciai non certo pregiati da cui è stato assemblato. Modello tutto sommato di qualità ad un prezzo più che onesto della russa Zvedza. L'ho dipinto in giallo sabbia e poi lo testurizzato di ruggine con una spugnetta sintetica. Infine ho aggiunto puntellature di ossido più chiaro, misto a pigmenti di vero ossido di ferro color arancio. Tutti i colori sono Vallejo passati ad aerografo e poi a mano. *** Ecco qua l'odiato T-34. Per le note costruttive ed altro vedere qui : scatti in focus stacking con Nikon Z7 II e Z 24-200 a diverse focali, f/8, ISO 64 via Helicon Remote. Due LED Godox in gabbia di polistirolo.
  12. Infatti io credo che una Z50 II anche solo con una batteria ricaricabile via USB e USB-C sarebbe sufficiente per avere due modelli nel segmento. Di mirrorless entry-level senza mirino non mi ricordo più se ce ne sono presentate negli ultimi 12 mesi. La stessa Sigma sta correndo ai ripari con la fp e le ultime Sony hanno tutte almeno il mirino a scomparsa. Andare a competere con Canon contro una macchina che oramai ha i suoi anni non so che senso abbia. In ogni caso per noi Nikonland è come se non ci fosse una macchina del genere. E speriamo proprio che non ci sia (dico l'ipotetica Z30).
  13. Allora sarai tu a scrivere il test della Z30, perchè noi, se esce, non la prendiamo nemmeno in considerazione
  14. Sony va in concorrenza diretta con Blackmagic con questa compatta FX3 "cine" che monta obiettivi FE.
  15. Due "pupini" dell'Afrika Korps non sono miei, giusto per confermare come dovessero coprirsi per polvere e sabbia
  16. Segnalo che, finalmente, Sigma Italia ha un suo sito : www.sigma-italia.it
  17. In queste settimane, un pò a proposito e un pò a sproposito è stato nominato più volte su questo sito Herr Petzval. Il nome, lo ammetto, mi è sempre è sempre stato familiare ma, lo ammetto facendo ammenda, senza averne cognizione di causa. Insomma, ignoranza mia, un vero Carneade, parafrasando quanto fa dire Manzoni nelle sue meditazioni e letture a Don Abbondio. Ma certo ho visto più volte quegli strani obiettivi in ottone, spacciati per Petzval da Lomography alla ricerca di gonzi o raffinati intenditori non saprei dire, interessati ad ottenere un certo tipo di sfuocato âgée, sulle reflex/mirrorless di oggi. il mitico obiettivo da ritratto di Petzval del 1840. Era una focale 160mm, f/3.6 con una copertura da grande formato Quindi mi sono documento ed ho scoperto due o tre cose interessanti che vorrei condividere con voi Nikonlander. Nulla di originale, sono cose che si trovano in rete e si limiteranno a chiarire qualche cosa in più del personaggio, esulando dalle applicazioni moderne in obiettivi fotografici ispirati ai suoi progetti. Nella realtà Jozef Petzval è stato un matematico. Nato in Slovacchia, Regno di Ungheria, contemporaneo di Giuseppe Garibaldi (entrambi nati nel 1807 a pochi mesi di distanza, anno in cui Napoleone si cimentava con i russi in Polonia), studio all'università di Buda. Ingegnere, lavorò come tecnico in lavori civili a Budapest mentre insegnava fisica all'università. Poliglotta, oltre allo slovacco e all'ungherese, parlava correntemente anche tedesco, inglese e francese, era un brillante progettista. Invitato a Vienna, accetto l'incarico di Preside della Facoltà di Matematica nel 1837 dove insegnò fino al 1877. Matematica e fisica, significava all'epoca anche meccanica, ottica e acustica. Le prime tre discipline insieme applicate all'arte bellica, formano la balistica. Ed infatti Petzval collaborò con l'Esercito Imperiale Austriaco per il calcolo delle traiettorie balistiche e lo sviluppo dell'artiglieria che nella metà del '800 stava avendo un fortissimo impulso in tutti i paesi europei. Ma non basta perchè il nome di Petzval è legato anche ad altri ambiti, tanto da essere considerato tra i fondatori dell'ottica geometrica, del calcolo applicato alla posizione e alla curvatura delle lenti nei dispositivi ottici, l'introduzione dei binocoli da teatro e la scoperta della Trasformata di Laplace, che alla base di ogni calcolo di simulazione teorica di fenomeni fisici in campo ottico, elettronico, acustico. Fu anche il primo ad occuparsi dello studio delle aberrazioni ottiche applicate ai dispositivi ottici. Fino a prima le lenti venivano fatte a mano, secondo l'esperienza, in modo non tanto più avanzato di quanto potessero fare gli artigiani al tempo di Galileo. Con i calcoli di Petzval tutto assunse un contesto logico e rigoroso. Grazie al suo lavoro fu possibile nei decenni successivi quanto messo a punto da Rudolph per Leica e Zeiss. Spero di aver inquadrato bene il soggetto, insomma. Insomma, il Tesla slovacco, celebrato anche da francobolli, conii e medaglie *** Andiamo al celebre obiettivo e alle sue applicazioni. il Monoskop di Petzval-Voigtlander del 1840. All'epoca si stava diffondendo la dagerrotipia con camere di grande formato che quando avevano un obiettivo, lo avevano estremamente poco luminoso. I calcoli di Petzval gli consentirono di sviluppare un obiettivo da ritratto - che era l'applicazione commerciale più diffusa di quel tempo - estremamente luminoso, addirittura f/3.6 che per il grande formato e l'epoca è un risultato eccezionale. Questo aveva una implicazione pratica, ben più del famoso sfuocato "arriciato" che viene celebrato oggi per vendere cose che ricordano gli obiettivi di quell'epoca. Il tempo di esposizione era così lungo che il malcapitato che si voleva far ritrarre veniva letteralmente inchiodato alla poltrona e doveva stare immobile per minuti. Ma non due-tre minuti, anche per 20-25 minuti. Non so se mi spiego, tale era la scarsa sensibilità del materiale fotografico di allora. I calcoli di Petzval consentirono di illuminare le lastre con una luce di 22 volte superiore. Con il raggiungimento del traguardo di tempi di scatto inferiori al minuto. Il progetto di fatto era stato finanziato dall'arsenale dell'artiglieria austrica che mise a disposizione un intero reparto per aiutare Petzval nello studio. Incautamente, il brillante ingegnere, si affidò per la produzione commerciale dell'obiettivo in campo civile ad un vero squalo dell'epoca, il famoso Von Voigtlander - oggi ben più celebre di Petzval - che gli liquidò sulla parola i diritti di produzione e sfruttamento per una somma di 2.000 fiorini in contanti. Ma l'obiettivo ebbe così successo che Voigtlander ne vendette 60.000 alla cifra di 130 fiorini cadauno divenendo di fatto milionario. La causa civile che Petzval intentò contro l'industriale si perse tra mille lungaggini che vennero aggirate spostando in Germania la produzione degli obiettivi che venivano poi esportati in tutto il mondo. L'obiettivo non era perfetto, ai bordi c'era una perdita evidente di qualità. Di qui il famoso effetto nel suo sfuocato che venne parzialmente corretto successivamente in corso di produzione aggiungendo nello schema degli ulteriori elementi ottici. Copiato in tutto il mondo, cambiò o plasmò di fatto l'arte del ritratto. brevetto inglese di obiettivo derivato dallo schema Petzval del 1884 Se volete leggere dello sviluppo di questo tipo di ottiche potete passare una bella mezz'ora su questo bel sito (qui) *** Ma l'eredità di Petzval va ben oltre questo caso pur degno di nota e il suo famoso obiettivo per sottolineare la straordinaria importanza di Petzval, altro che Von Voigtlander. A lui dobbiamo : l'introduzione del calcolo matematico nell'ottica e tutta l'ottica geometrica (insomma, quella che si usa ancora oggi, al simulatore, per progettare i Nikkor) il calcolo balistico moderno gli studi sul calcolo numerico (Trasformata di Laplace) gli studi sull'aberrazione cromatica e scusate se è poco.
  18. Guarda per esempio come erano bardati per proteggersi da polvere e sabbia (e fiamme) i due poveretti su questo trasporto truppe tedesco in Libia/Tunisia nel 1942-1943 : una singolarità. Oramai è più facile trovare immagini di modellini perfettamente dettagliati che fotografie d'epoca. Un valore aggiunto sul piano storico e iconografico di questa passione per l'autocostruzione.
  19. A parte gli influenZer e Nikon, sembrerebbe che Sigma abbia registrato una nuova Sigma fp L. Questa notizia, insieme a quella di un mirino elettronico esterno Sigma, farebbe pensare che stiano correndo ai ripari verso il limite principale riscontrato nella piccola full-frame. Il dover funzionare per forza a braccia tese.
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