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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 10/07/2023 in Articoli

  1. Eccolo arrivato: atteso dai tanti possessori di una Nikon Z DX, per ottenere in poco spazio un luminoso 36mm-equivalente, ossia il fisso di eccellenza da poter essere considerato IL TUTTOFARE Eccone l'unboxing buono per fotografare da vicino (arriva a 18cm dal soggetto) anche in bassa luce (apre fino a f/1,7) soggetti ed oggetti, singoli o in gruppo, un 24mm DX è quel genere di obiettivo da tenere montato sempre sulla mirrorless, o comunque da portare sempre con sè in borsa... Pesa solo 131 grammi, 147 col paraluce (incluso nel prezzo di 329 euro) ed è costruito con uno schema che occupa tutti i 4cm della sua profondità (come ci hanno ormai abituati gli schemi ottici Z-mount): di 9 elementi in 8 gruppi Paraluce curiosamente ad ogiva, con il richiamo della filettatura da 46mm sulla faccia anteriore, per potere gestire filtri Vario (ND, pola, etc) senza dover rinunciare alla difesa dai riflessi laterali, specie alle maggiori aperture. qui comparato a due zoom DX. Rispetto il pancake 26/2,8 misura solo 1,6cm di profondità di più, ma è più luminoso di 1 stop ed 1/3 !!! Qui col suo paraluce montato: di forma certamente inedita nella produzione Nikon recente... ...ma a chi ha posseduto ed utilizzato anche le Nikon One, ben ricorderà il paraluce del 10/2,8 Z 24/1,7 @ f/1,7 t/50 ISO560 A chi però non interessi montare filtri davanti al paraluce... sappia che il diametro da 46mm è identico a quello dello zoom 16-50 e quindi anche del suo più...regolare paraluce... Resta da constatare (e lo farò) che copertura dia rispetto a quello originale: e che problemi di riflessi possano invece ingenerere filtri come i polarizzatori o gli ND, avvitati fuori dal paraluce: seguite questo articolo, che aggiornerò con i dati in oggetto. made in China e baionetta posteriore in plastica, come tutti i low cost Z profilo...davvero da pin-up.... diaframma a 7 lamelle (come gli zoom, il pancake ed il 28/2.8: solo il 40/2 ne ha 9...) adatto a tutte e tre le DX per maneggevolezza, dimensioni e peso ne valuteremo le prestazioni ...che fin dalle prime prove, mi sembrano molto interessanti, al netto di una certa caduta di luce ai bordi alla massima apertura (immaginabile) e che a mio giudizio fa parte del progetto, proprio per enfatizzare on camera le superfici omogenee intorno ai soggetti posti al centro del fotogramma vedo anche uno sfuocato graduale ed un'incisività insperata per un wide leggero come un 24DX Insomma...lo terrò a lungo perchè è una bella focale, di quelle che prediligo, ed aggiornerò periodicamente questa discussione. ----------------------------------------------------------------------------- La maggior parte delle foto che ho scattato con lo Z 24/1,7DX sono nel range di diaframmi tra TA ed f/2 come ben si conviene dopo l'acquisto di un fisso luminoso: diversamente userei i più comodi zoom DX 16-50 o 12-28 che però possono aprire al massimo, rispettivamente a f/4,2 ed f/5,3 che sono chiaramente su questo formato e focale valori da tutto nitido... Cominciamo quindi da qui: obiettivo luminoso = scattare a mano libera in condizioni borderline, quando non si abbiano treppiedi a disposizione, oppure non si vogliano proprio utilizzare, per passare inosservati, sfruttando i punti di forza dei sistemi mirrorless: la silenziosità allo scatto e le dimensioni contenute di un ensamble come questo: Z dx e obiettivo minimal... La caratteristica della focale risultante di questo 24mm è proprio quella di poter sfruttare un angolo di campo più largo di quello di un obiettivo standard, buono per tante cose, dal reportage al ritratto ambientato. il tutto in luce disponibile... sfruttando al massimo la pdc ridotta data dalla sua massima apertura, anche per realizzare una resa dello sfondo adeguata alle aspettative del caso... ...cosa che in cui riesce anche questo obiettivo, economico, ma nonostante ciò dotato di un diaframma a 7 lamelle, un tempo appannaggio esclusivo di pochi mediotele da ritratto Ombre e Luci sembrano proprio il campo d'elezione di questo piccoletto tuttofare... in ogni condizione si renda necessario fotografarli Oppure, all'opposto... anche in presenza di EV elevati, come normale in questo periodo dell'anno, lo si può utilizzare ancora a TA utilizzando un filtro ND, come questo Vario 2-400 (che riesce cioè ad abbattere fino a 9 stop degli EV presenti) qui avvitato alla filettatura anteriore del paraluce di serie, come proposto dal marketing Nikon, non senza qualche mia perplessità, per i motivi che vedremo più avanti. il risultato è molto incoraggiante ed a patto di controllare anche lo sfondo prima di scattare (e poi lamentarsi dello sfuocato), mi pare che anche l'effetto bokeh promesso dal volantino si possa tradurre in uno sfuocato (termine che in giapponese si traduce appunto in bokeh) presente, ma non appuntito: frutto di quel progetto da sette lamelle, di cui scrivevo prima. colori saturi e tendenza cromatica variabile tra blu e ciano, causata dal filtro ND dal prezzo contenuto senza di esso, le cose vanno molto meglio ed oltre alla naturalezza delle cromie, si recupera a mio avviso buona parte della nitidezza che un filtro rotativo a doppio elemento sottrae CERTAMENTE, qualunque sia il prezzo pagato per il suo acquisto (per buona pace dei fedeli di queste filosofie) Molte di queste foto sono state scattate alla minima distanza di messa a fuoco consentita dall'obiettivo, davvero ridotta, di 18cm dal piano focale. Alcune, le più ravvicinate, rinunziando al filtro ND in favore di una lente addizionale acromatica da 5 diottrie Marumi DHG 200, anch'essa montata a monte del paraluce ogivale HN-42, così atipico, dello Z 24/1,7 DX, che concorre ad una resa quasi macro del sistema, complice la grande apertura, con o senza l'ausilio di un piccolo flash di schiarita (che troviamo incorporato solo sulla Z50) ed è grazie a queste prove di angolazione rispetto soggetto e sorgenti di illuminazione, che si evidenzia il difetto che mi aspettavo dovesse apparire prima o poi: il filtro avvitato davanti al paraluce, a determinati angoli di incidenza rispetto la luce del sole (specie se consistente) non può che generare ghosts e flares dei quali usualmente l'obiettivo è privo... giusto per ricordarci che non si sfugge alle normali leggi della fisica: i filtri (se proprio li si debba utilizzare) devono stare dietro il paraluce, siempre ! Volete vederlo in interni a tutta apertura? La Chiesa della Martorana di Palermo, la conoscete già, ma è un banco di prova sempre valido... con i suoi mosaici a tessere d'oro (aprite le immagini, ovviamente) ma anche in ogni altra manifestazione, in qualsiasi condizione di luce e...anche all'occorrenza diaframmando oltre quel lotto di aperture che avete fin qui visto, questo piccolo obiettivo si candida ad entrare nelle borse della maggior parte degli utenti Z DX, se non addirittura, stabilmente montati sulla fotocamera. ...per quanto, all'imbrunire, quando si sciolgono i freni inibitori delle persone... probabilmente consente direalizzare quegli scatti che uno zoomino poco luminoso non permetterebbe se non con elevato tasso di segnale/rumore... Voglio rimarcare l'attenzione che finalmente Nikon sta concedendo al finora trascurato comparto DX della sua nuova baionetta Z , dal versante ottiche.: di tutte quelle fin qui testate, la Redazione di Nikonland è rimasta sempre sorpresa positivamente per l' approccio del tutto analogo rispetto gli obiettivi FX. Anche questo Nikkor Z DX 24mm f/1,7 non fa eccezione e ci lascia un'impressione del tutto positiva e la certezza di un utilizzo tanto semplice quanto proficuo. Tra i pregi di questo 24mm annovero la estrema silenziosità ed efficienza del suo motore Af stepper e la progressività della nitidezza con la chiusura del diaframma: ma già ad f/4 si arriva ad un livello di omogeneità centro/bordi molto soddisfacente. Del resto un obiettivo luminoso lo si compra per utilizzarlo quasi prevalentemente a TA, come già detto, anche a costo di una certa vignettatura fisiologica, non sempre del tutto annullata direttamente via hw, come ormai ci siamo abituati a vedere su realizzazioni più importanti. Il prezzo di commercializzazione è uno dei più bassi del catalogo Z-mount e questo contribuirà a farne un jolly per ogni corredo. Il resto della mia selezione di immagini, lo trovate sull'apposito album... Max Aquila photo © per Nikonland 2023 Se questo articolo vi è sembrato utile mettete un like. A voi non costa nulla ma per noi fa una grande differenza per capire quali siano gli argomenti che i lettori trovano più interessanti. Non abbiate timore ad aggiungere i vostri commenti
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  2. Due sane premesse. Ho un sacco di treppiedi in casa (e di teste). Mi piacciono. Li uso, voglio averne uno per ogni esigenza. Probabilmente con questo ho finito. Ma mai dire mai ... Morale, di heavy-duty in casa ne ho già due, uno è il mitico tripath Manfrotto 058 in alluminio, con colonna a cremagliera che è sposato indissolubilmente con la testa 400. L'altro è il tripath video Benro A527 che regge la Benro video S8 PRO. Entrambi sono enormi e difficili da portare fuori casa. Di fatto li uso per fare still-life in studio. Cercavo un treppiede più leggero ma non meno robusto e stabile, capace di stare dentro una sacca normale e poter anche andare fuori. Ma che al contempo potesse portare con disinvoltura ogni tipo di testa, anche la 400 in caso il Manfrotto un giorno ... morisse. E buono per tutto. Ho seguito per un paio di anni la salita al cielo dei prezzi dei sistematici Leofoto e non potendo in alcun modo giustificare i costi da gioielliere del centro di Gitzo stavo alzando le mani. Quando mi imbatto in un video su Youtube (non datemi del tonto, sono un grosso consumatore di review video di Youtube ma riconosco a prima vista le bufale da quelle buone) di un treppiedi di un marchio sconosciuto, distribuito praticamente solo da Amazon. Artcise, crasi di Art e Precision. Quel treppiede non veniva usato né per fotografare, né per fare video. No, era dentro un poligono sportivo negli USA e sosteneva un fucile di precisione a ripetizione. E lo sosteneva per raffiche continue. In più il recensore, un tipo alto meno dell'estensione massima del treppiede, ci si sosteneva per le mani a peso morto ... Vado su Amazon.it e lo trovo disponibile nella versione più aggiornata, l'oggetto di questa prova. Il modello, non troppo pubblicizzato, si chiama AS95C, qualunque cosa significhi. Ed è venduto intorno ai 339 euro comprensivo di tutto, anche di una colonna a due stadi da 40mm. Sempre in carbonio. Circa un quinto del Gitzo serie 5 e poco più di un terzo del Leofoto LN-404. Siccome io resisto a tutto, tranne che alle tentazioni ben poste, ecco che lo ordino ed eccolo qui, dopo qualche mese di utilizzo, che ve ne posso parlare, schiettamente. Amazon, come spesso accade, lo consegna direttamente nella sua scatola "a vista" : non si nasconde la provenienza ma, forse per risparmiare sulle scatole, non c'è traccia nemmeno qui del nome del modello. Non importa, è lui. La versione perfezionata dell'Artcise AS90C di cui ho visto i video su Youtube. Dentro allo scatolone c'è la sacca in cordura standard con la scritta blu Artcise che contiene tutto treppiede, ferramenta, la crociera standard e la base di livellamento da 75mm, la rete di carico da appendere alle tre gambe (la batista verde avvolta attorno ad una gamba è colpa mia, non tollero maneggiare il carbonio nudo e mentre le altre due gambe hanno l'impugnatura gommata, la terza, non so perchè, no : quindi l'ho ricoperta). dettaglio della base di livellamento, in plastica (impugnatura) e alluminio (il resto) (chiavi, piedini, viti, etc.) la rete di "carico" I dettagli costruttivi sono di buon livello, non come un Gitzo e forse non come un Leofoto, ma sembrano ben realizzati il fermo dell'articolazione delle gambe la crociera standard in alluminio lavorato CNC con fori di alleggerimento e viti passanti per il blocco delle teste la leva di blocco, sblocco della crociera vista dal fondo, con in primo piano il gancio per l'eventuale contrappeso di supporto viti, perni, fermi, tutto adeguatamente dimensionato l'impugnatura gommata, marchiata, presente su due delle gambe le tre sezioni estensibili con i fermi a rotazione e il piedino gommato standard altre viste artistiche. L'alluminio cromato luccica ! minima estensione sul tavolo la base di livellamento, molto ben costruita, da 75mm, che si leva e si mette in un secondo, senza alcuna difficoltà quando dico che è grosso, non scherzo. Le spalle sono circa 14cm e mezzo, non si scappa. Attorno al treppiede, tre teste a sfera acconce. Questo treppiede, come dicevo in premessa, può portare qualsiasi cosa. Qui ho fatto una carrellata di foto con quello che avevo in giro. La bella Artcise XB54 a sfera da 54mm l'enorme Leofoto HB-70 a sfera da 70mm la testa fluida Sirui VH-10X che io ho dotato di morsetto Arca Swiss da 70mm la straordinaria, enorme, stabilissima testa a controbilanciamento S8 Pro di Benro che io uso in alternativa alla Manfrotto 400 per lo still life per la sua facilità di messa in posizione questa testa è enorme e richiede un treppiede così Qualche foto in esterni per capirci ancora meglio. esteso al massimo volevo farmi un selfie ma si vedeva solo la mia "pelata" visto che io arrivo a stento alla crociera ... quindi accontentatevi del metro Qualche idea delle proporzioni io non ho mani grandi ma insomma, ci si capisce, no ? Con la rete appesa alle gambe si possono caricare pesi oltre, naturalmente, alla possibilità di agganciare al gancio sotto alla crociera, carichi adatti per stabilizzare il treppiedi in condizioni "ventose". Ultimi dettagli a vista Insomma, questo coso è grosso e abbastanza pesante (ma non più del vecchio Manfrotto 055 PRO in alluminio che ancora fa il suo dovere ma non esce più di casa da anni). Robusto e ragionevolmente ben costruito per essere un cinese che costa come un Sirui o un Leofoto di fascia medio-bassa (i prezzi sono aumentati in questi ultimi due anni e l'euro debole non ci aiuta). Stabile come promesso, capace di portare qualsiasi tipo di testa, anche la più pretenziosa. Arriva con una bella base di livellamento, meglio di quelle in dotazione alle teste video. E' pieno di accessori. Ha una bella sacca. Non saprei cosa chiedere di più. E infatti, sono soddisfatto. Solo gli anni potranno dire della sua tenuta. Per ora non azzardo previsioni.
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