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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 10/07/2023 in Blog Entries

  1. Sono poco più di 3 settimane che mi diverto con la Z8 e mi sembra di averla da sempre. Dopo un po' di studio iniziale e una volta settata per quello che voglio fare, il resto è uro divertimento. Devo solo preoccuparmi di inquadrare il soggetto, al resto ci pensa lei con il suo autofocus "telepatico" (come mi diceva oggi Silvio). Il passaggio dalla D810 è stato rapido e felice. Quello che apprezzo di questa fotocamera più di ogni altra cosa è l'autofocus: affidabile e reattivo, sbaglia davvero pochissimo, e con copertura di tutto il fotogramma. A seguire la stabilizzazione che permette di scendere molto con i tempi e per finire il display orientabile, per me una novità. che permette molta versatilità nelle riprese. Questo capolavoro di tecnologia ha tutto quello che da tempo sognavo in una fotocamera. E magicamente mi ha fatto tornare la voglia di fotografare! Qui di seguito qualche foto fatta per le strade di Milano. Tutte con il 24-120 f/4. Milano, CityLife. Milano, CityLife. Milano, Porta Volta. Milano, Passeggiata Boris Pasternak. Milano, Porta Volta. Un gruppo di ragazzi mi ha chiesto di fotografarli e io li ho accontentati! Milano, Via Paolo Sarpi. Milano, Via Paolo Sarpi. Milano, Via Paolo Sarpi. Milano, Via Paolo Sarpi. Milano, Via Paolo Sarpi. Altissime modelle asiatiche. Milano, Via Paolo Sarpi. Milano, Via Paolo Sarpi. Milano, Via Paolo Sarpi. Un bravo musicista di strada. L'accoppiata con la foto precedente dei due ciclisti mi fa venire in mente un verso di una canzone di Paolo Conte:"i sax spingevano a fondo, come ciclisti gregari in fuga" Milano, Via Paolo Sarpi. Un spettacolo di strada. Milano, Via Paolo Sarpi. Milano, Via Paolo Sarpi. Milano, Piazza dei Mercanti di domenica mattina. Milano, Galleria Vittorio Emanuele. Due poliziotti a cavallo (e che cavalli! erano delle bestie bellissime!) posano per un fotografo (immagino per qualche calendario). Di lì a poco uno dei cavalli avrebbe sbavato copiosamente sul fotografo. La Z8 ha messo a fuoco sull'occhio del cavallo. Milano, Via Palazzo Reale. Milano, CityLife. Milano, CityLife. Milano, CityLife. Milano, Galleria Vittorio Emanuele. Milano, Via Santa Radegonda. Milano, Via Santa Radegonda. Milano, Piazza del Duomo. Milano, Piazza del Duomo. Milano, Piazza del Duomo. Milano, Piazza del Duomo. Milano, Piazza del Duomo. Milano, Piazza del Duomo. Milano, Via Torino. Milano, Via Torino. C'è anche qualche foto a colori: Milano, Porta Nuova. Milano, Galleria Vittorio Emanuele. Milano, Galleria Vittorio Emanuele. La variopinta signora che si fa in selfie in bicicletta mi ha fatto molto ridere! Milano, Piazza del Duomo. Milano, Piazza del Duomo. La vie en rose! Spero di non avervi ammorbato con tutte queste foto. Avevo un po' di ritardo da recuperare!
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  2. Frescobaldi e il sud : Francesco Corti Arcana, 7 luglio 2023, formato 96/24, via Qobuz e Presto Music *** "Intendami chi può, che m'intend'io" Eccentrico, aristocratico, musicalmente evoluto ben più del suo tempo, Frescobaldi si rese conto di dovere ai suoi interpreti, la cortesia d'urgenza di fornire le chiavi di lettura della sua opera. Ma si rivelò altrettanto enigmatico come pubblicista e insegnante. E l'avvertimento "Intendami chi può" ne è la chiara sintesi. Di crescita tradizionale del settentrione, in quella culla artistica che fu Ferrara prima di essere inglobata nel regno papale, praticamente romano, avendo tenuto l'organo di San Pietro ininterrottamente, si trovò al crocevia delle influenze musicali di tutta la penisola, sublimando la sperimentazione melodica napoletana nell'intreccio contrappuntistico veneziano. E' questa la chiave di lettura, che viene proposta dall'interprete in questo disco - mirabile è poco dire - che compendia la Toccata con la canzone e la danza. Francesco Corti considera indispensabile la contestualizzazione del lavoro di Frescobaldi nella sua epoca, come rielaborazione sistematica delle diverse tradizioni musicali della penisola. Una riflessione che però - lo confessa Corti nel libretto - lo porta a seguire l'incoraggiamento dell'autore stesso di dare una interpretazione fortemente personale a quello che si legge nei pentagrammi. Un partita che cerca, quanto riuscendoci non sappiamo, di risolvere il rebus costituito dalla musica del fervido seicento in una sorta di "gioco" tra compositore e musicista interprete sullo stesso piano. Partendo dalle "raccomandazioni" pubblicate dallo stesso autore alla fine della sua lunga vita e carriera musicale con le pubblicazioni avvenute a Venezia nel 1635, testamento musicale del ferrarese. Messer Girolamo era considerato - in vita - dai suoi contemporanei il più grande musicista italiano ed europeo ma probabilmente ne vedevano solo la superficie. Modestamente, considero Frescobaldi il più grande musicista italiano in assoluto. Nella sua musica leggiamo echi precoci che ritroveremo in Busoni e in Ligeti, musicisti che hanno con il nostro ben più legami che non quello con Mozart o Beethoven. Ma la conferma del suo lavoro di sintesi in questo disco viene dall'inclusione nel programma di composizioni estremamente raffinate di altri autori. Qui ci sono parti come il "Capriccio sopra Re, fa, mi, sol" di Giovanni de Macque che avranno soluzioni inattese solo trecento anni dopo (Busoni). Mentre la "Terza Ricercata" di Rocco Rodio richiama l'omonima Musica di Ligeti. Ma su tutti si pone Frescobaldi, che non cerca affatto di portare ordine in tanta inventiva, lasciando all'interprete scelte assolute, come quella di aggiungere "l'obbligo di cantare la quinta parte senza toccarla" in un suo straordinario Ricercare. E se "non senza fatica si giunge al fine" - sottotitolo della Nona Toccata - c'è ancora spazio per la Passacaglia di Luigi Rossi ("seign. Louigi" nel titolo) mentre il disco si chiude con la miniata e brevissima Prima Gagliarda di Giovanni de Macque, tastierista francese cresciuto alla scuola napoletana. Corti da una prova straordinaria in questo disco, giacché non c'è nulla di inedito ma c'è tutt'altra arte di toccare il cembalo che ancora non avevo ritrovato in altre esplorazioni del periodo. Disco prezioso che però vedo indirizzato solo a chi é capace di intendere ciò che in esso si dice.
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  3. Per partecipare anch'io e non essere soltanto un parassita ... tuttavia comodo, da casa, con la Z9 sul trespolo , il 24-120Z ho scattato un po' di immagini ai Fuochi d'Artificio che chiudono i festeggiamenti per San Giovanni ad Oneglia (IM). Purtroppo non sono riuscito a togliere di mezzo il Pino marittimo la cui sagoma scura mi compare inquietante a sinistra e spostare in avanti il terrazzo non è stato possibile..... Ho inserito davanti alla lente un filtro Natural Night NiSi per limitare in ripresa il giallo delle luci artificiali dove dominante. A parte una, dove ho leggermente ridotto la temperatura colore le foto sono JPG direttamente da RAW senza post produzione Come si può vedere, e quella sotto in particolare, le folate di vento hanno dato un tocco "movimentato" all'insieme già mosso. Tre secondi di esposizione per quasi tutti gli scatti
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