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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 15/12/2019 in Articoli

  1. Tre sessioni fotografiche consecutive. Stessa modella. Corredo esclusivamente Nikon Z. Protagonisti : - Silvia from Latvia - Nikon Z6 con battery pack Nikon MB-N10 e due Nikon EN-EL15b - Nikon Z7 con Small Rig - 4xLexar XQD 2933x da 128 GB l'una - Nikon 24-70/2.8 S giunto per l'occasione - Nikon 24-70/4 S - Nikon 85/1.8 S - Nikon 105/1.4E "The Legend" su Nikon FTZ - Sigma 35mm f/1.2 Art su Techart TZE-01 - luci led Godox con o senza soft-box 26.941 scatti dei quali, i pochissimi, da buttare, dovuti alle incertezze di autofocus indotte dall'adattatore cinese per obiettivi attacco Sony su Nikon. Uno sfizio che ho voluto provare perchè ... con l'attacco Z noi possiamo montare tutto, grazie al tiraggio più corto che ci sia. Ma 26.941 scatti, 821 gigabyte di file RAW Una quantità esagerata di materiale fotografico. Indotto dalle qualità del soggetto, certo, ma soprattutto dalla facilità di impiego delle mie Z. In nessun istante, nemmeno il più impegnativo (e sono state oltre 10 ore di lavoro, oltre agli spostamenti, i viaggi etc.), ho desiderato una qualsiasi delle reflex che ho posseduto nella mia vita (tante, troppe, tutte Nikon) al posto di una di queste Z. In qualche momento ho invece desiderato le tanto agognate Nikon Z di fascia professionale. Più potenti e prestanti, più comode, più efficienti di queste. Pensando con sgomento ai tagli di hard disk che dovrò comprare, quando arriveranno e le potrò utilizzare come piace a me. Silvia, in luce disponibile in ambiente in una giornata di cielo coperto, in interni. Nikon Z7, Nikon 105/1.4E ad f/1.4, 1/250'', ISO 320, manuale, messa a fuoco automatica con eye-AF. L'otturatore Elettronico Silvia è bellissima. E' molto espressiva, duttile, si presta a recitare per me. Ma la quantità di foto "perfette" o quasi che ho potuto ottenere in questa circostanza, è oltre il triplo del mio precedente record con la modella della mia vita, 3 anni fa. Una vera donna, matura, colta, intelligente e sensibile (Silvia si farà ma è ancora molto giovane). Quella volta avevo D5 e D810, quella volta. E i fuori fuoco, i mossi, si sono sprecati. Ma soprattutto è mancata un pò di quella intimità ... quella mancanza di barriere tra noi, a causa del click-clack forsennato delle mie reflex. Oggi con le Z io cerco di scattare sempre in otturatore elettronico, dopo un piccolo test di adattamento delle modelle. E quindi le incoraggio ad essere naturali a posare il meno possibile in modo statico ma cercando invece di muoversi liberamente nella scena, stando in luce. Sono io che seguo loro e non loro che seguono me. Io inquadro soltanto, scattando per lo più a raffica 5 scatti al secondo, controllo a mirino ogni parametro sapendo che la foto risultante sarà al 99% identica a quanto sto vedendo. Per il resto, sorrido, faccio battute, le faccio ridere o stare serie. Allungo una mano per indirizzarle. Mi sposto per prenderle meglio. Le modelle non sanno quanto sto scattando, non sono distratte da quel rumore incessante. Non si sentono tese in attesa del prossimo click. E' come se fossero sul set di un film, ma senza l'obbligo di aspettare la battuta o il ciak. Lo stabilizzatore integrato Quando ci si prende l'abitudine si da per scontato. Io normalmente scatto con tempi di sicurezza. Ma aver ogni obiettivo stabilizzato è una pacchia. Perchè questo consente anche di scendere al di sotto dei tempi normali ed usare il mosso creativo di ciò che si muove, lasciando il resto ragionevolmente fermo. Una parte della grandissima nitidezza delle foto con le Z secondo me deriva dal fantastico stabilizzatore integrato. Nikon Z7 a 35mm, f/1.2. Avremo un 35mm f/1.2 come questo da Nikon ? Speriamo ! Gli obiettivi Nikkor Z Ogni Nikkor Z è una straordinaria sorpresa. Anche se ne abbiano sinora relativamente pochi, ogni nuovo obiettivo per Z si dimostra superiore in tutto ai precedenti per Nikon Z. Nitidezza esagerata, difetti ottici ben corretti o comunque corretti via software automaticamente. Coerenza di prestazioni tra loro e comunque - benchè sinora siano per lo più di primo equipaggiamento, f/4 ed f/1.8 - già con una rampa di scalabilità di prestazioni evidente. Ne è prova l'eccezionale Nikkor 24-70/2.8 S che ho dovuto comperare ad ogni costo, sebbene io in passato non abbia mai apprezzato granchè i 24-70 in generale. Mentre oggi ne ho addirittura due, che scelgo a seconda delle circostanze. Nikon Z6 con Nikkor 85/1.8 S ad f/1.8, ISO 125. Questo 85mm si permette di essere delicato quando ci vuole, come in questa occasione, forte e deciso, quando è necessario. La duttilità di impiego e la totale relazione con i corpi macchina per cui sono stati progettati, consente risultati sempre superiori alle attese, le cui potenzialità devono essere apprese per potersene servire al meglio. Perchè alla prova dei fatti, permettono di osare cose che per convenzione abbiamo sempre evitato, attenendoci alle regole. Oggi invece si può andare oltre, mettendo la creatività al primo posto. Nikon Z6 e 24-70/4 S a 35mm, f/4, ISO 640 Ma l'altra sorpresa è constatare ogni volta quanto i migliori (i migliori, non tutti !) Nikkor F rendano al meglio con le Nikon Z. Nikon Z7 con 105mm f/1.4 E. Il 105/1.4E è la conferma di questo assunto. Non solo sono scomparse del tutto le aberrazioni cromatiche assiali che ne affliggono la resa con la D850 (qui corrette automaticamente) ma la libertà di messa a fuoco a tutto schermo lo hanno reso uno strumento 100 volte più duttile. Qui mi sono mosso per lasciare Silvia completamente a destra avendo intanto tutto lo sfuocato sull'altro lato. Ebbene l'occhio più prossimo è a fuoco, nonostante la pupilla sia solo parzialmente visibile. Siamo ben lontani dal campo inquadrabile con una reflex, pur a costo di un continuo movimento del joistick per la messa a punto della MAF. L'EYE-AF automatico Sebbene sia ancora di prima generazione e (molto perfettibile) a pena di fare un pò più di scatti del solito, si ottengono già grandi risultati. Con il vantaggio di essere del tutto svincolati dall'inseguire il soggetto mentre si muove, lasciando sia ad esso che a noi la piena libertà operativa e compositiva. Nikon Z6 con Nikkor 24-70/2.8 S a 35mm, Fuori nevica, dentro c'è caldo. Nonostante i nostri occhi siano naturalmente attirati dal primo piano, l'EYE-AF ha correttamente tenuto illuminato l'occhio più prossimo, nonostante in questo scatto sia semi-chiuso e il viso rivolto altrove. A mano questo scatto sarebbe stato completamente differente. Ma soprattutto difficilmente avrei potuto fare le altre centinaia di scatti, tutti corretti, prima e dopo questo. Nikon Z6 e Nikkor 24-70/2.8 S a 24mm, ISO 1250 lo stesso in quest'altro scatto, ravvicinatissimo, dentro la mia auto di servizio (non certo una Rolls Royce di 6 metri), con il viso a pochi decimetri dalla lente anteriore del mio Nikkor ma sempre l'occhio inseguito e mantenuto a fuoco dalla macchina, nonostante la fronte della modella di 180cm sfiori l'imperiale e sia là dove nessuna reflex saprebbe seguirla ... La previsualizzazione a mirino (di esposizione, staratura, picture control applicato ed ogni parametro di scatto) Nikon Z7 con Nikkor 105/1.4E con un filo di luce, AF sull'occhio nonostante io sia distratto dal ... cioccolato ! La capacità di simulazione dello scatto come sarà già durante la ripresa, ci permette una libertà totale di composizione anche della luce. Potremo fare la foto perfettamente esposta se lo vogliamo. Oppure potremo sovra o sottoesporre creativamente a seconda del nostro estro, della situazione, della luce, del soggetto. Nikon Z6 e Nikkor Z 24-70/2.8S a 70mm, f2/.8, ISO 1250 Con un filo di luce, proveniente dalla finestra distante nel tardo pomeriggio di dicembre e nonostante la luce gialla dell'abat-jour, insufficiente a caratterizzare altro che là. La possibilità di vedere in tempo reale l'istogramma per poter vedere l'eventuale intervento in correzione, al di là di ogni singola modalità esposimetrica impostata per me è impagabile. Il mirino è già tanto fedele che un terzo di stop fa la differenza. E le foto vengono esattamente come le stiamo vedendo. Con in più anche il vantaggio che si vedranno esattamente così anche in corso di sviluppo nel nostro ambiente software usuale, secondo le regolazioni da noi impostate in ripresa. E' un cambio di marcia epocale. Da cui poi non si può più tornare indietro. Conclusioni (per ora) Ho puntualizzato solo alcune delle più interessanti potenzialità delle nostre Z. Che sono una realtà già consolidata, non promesse campate per aria. Se può essere un dato di fatto - che non voglio passi per asseverante - in un anno con la Z7 e in meno di sei mesi con la Z6 ho accumlato qualcosa come 210.000 scatti. Nello stesso periodo, con le mie reflex, nemmeno 20.000. Con il risultato che ho venduto per inutilizzo la pur fantastica D850. Ed ho tenuto la D5 solo perchè una reflex ci vuole. Ma che sarà relegata là solo dove una Nikon Z non può fare la differenza o dove mi servono le specificità della D5. Capirete quanto poco mi appassioni l'imminenza della D6 mentre sia attratto assolutamente dalle prossime Nikon Z finalmente professionali. Non che queste non sia già adeguate. Le loro capacità soverchiano quelle di molti fotografi e voi che le usate ogni giorno potete aggiungere nei commenti tutte quelle peculiarità che ve le fanno amare più delle vostre reflex (l'assenza di vibrazioni, i sensori allo stato dell'arte, la chiarezza del mirino anche al buio, la fedeltà del display posteriore, il video, il peso e il volume contenuto, etc. etc. etc.). Ma certo una volta che se ne sono assaggiate le possibilità si vorrebbe che queste fossero estese e potenziate. Sono sicuro che Nikon già sta lavorando alla prossima .... D3/D5 mirrorless. Nell'attesa io penso che consumerò gli otturatori delle mie Z6 e Z7 provando con curiosità ogni obiettivo Z che uscirà ed imparando ad usarle meglio per essere ancora più pronto per le svolte future. Ma voi tutte queste cose le sapete, perchè già vi godete la vostra Nikon Z. Oppure c'è ancora qualche cavernicolo la fuori che ci sta riflettendo sopra ? Real-man use only reflex ? Certo : Io Tarzan, tu Jane. Intanto un sorriso della meravigliosa Silvia e l'album in cui sto caricando alcune centinaia di immagini riprese in questa occasione con le mie Z
    10 punti
  2. Questo è il quarto articolo che racconta la mia esperienza con la Z6. Fatto questo ne mancherà solo uno – quello sulla fotografia di ritratto – per chiudere il mio cerchio e poter sintetizzare le conclusioni. Sono metodico e refrattario ai facili entusiasmi, mi dovete sopportare. Ma andiamo con ordine e torniamo alla East Coast. Quello che racconto qui è una vacanza con la famiglia, il genere più fotografato, credo. Lo affronto con particolare attenzione a pesi ed ingombri, perché per una banale distrazione ci troviamo a scoprire il giorno prima della partenza di poter partire con il solo bagaglio a mano, che fortunatamente significa un piccolo trolley ciascuno ed un “personal item”, ma di peso ed ingombro limitati. Quindi niente valigioni da stiva, per intenderci. Cosa che per me, che vorrei fotografare ogni giorno, è subito un problema ma anche l’opportunità di consolidare l’idea di “partire leggeri”. Quindi: Z6 24-70/4Z 50/1.8Z 14-24/2.8AFS 70-200/4AFS FTZ 2 batterie 4 XQD da 64GB Carica batteria Treppiedino gitzo in carbonio per le notturne non affrontabili a mano libera (G1027Mk2, ripescato in cantina dall’epoca in cui fotografavo paesaggi in montagne lontanissime con la velvia 50 e leggevo i consigli di Galen Rowell) Il tutto in un microscopico zainetto nike da palestra, compatibile con la suddetta definizione di “personal item”, nel quale inserisco l'imbottitura estraibile di una borsa fotografica. Il treppiedino è così piccolo da poter stare dentro lo zaino, una caratteristica molto molto utile girando per la città affollata. L'ho fatto per necessità, ma alla fine è stata una scelta assolutamente vincente: avere sulle spalle una cosa che non sembra minimamente attrezzatura fotografica è un plus non secondario girando la notte in certi posti. Premetto che, in nessun momento esclusi i trasferimenti, avevo mai tutte e 4 le lenti con me, ma ne sceglievo alcune, mediamente da 1 a 3, a seconda di dove andavo e di cosa pensavo avrei fotografato. Il resto in cassaforte in hotel. Dovessi dire cosa è stato più utile direi…. Tutto, forse un gradino sotto il 70-200, ma il resto è risultato veramente irrinunciabile. In particolare a New York una focale minima di 14 mm è assolutamente consigliabile. Il tour, “autocostruito” come la maggior parte delle mie vacanze, ha subito subito un duro colpo. Il volo British Airways, la compagnia che ho inopinatamente scelto evitando le low-cost, riesce a partire in ritardo di oltre un’ora da Linate e a farcene aspettare altre 2, in aereo, a Heathrow per problemi di apertura del portello. Ovviamente coincidenza per New York saltata e, a causa del periodo di punta, è il 10 agosto, il viaggio può essere ripreso solo nel pomeriggio del giorno successivo, volando su un diverso aeroporto di destinazione, con tutti gli altri disagi accessori. Ma sono in vacanza, non incline a farmi rovinare il viaggio da malumori o inconvenienti vari. Ma il primo consiglio che do è: evitate British Airways! Pessimi nello stupido inconveniente e insopportabili nella gestione (ore in fila, in piedi, in aeroporto ad esempio). Ma questo ci fa pensare di riorganizzare sui due piedi il nostro tour, che proprio nella prima destinazione, New York, ci sembrava già compresso in quanto prima di scendere verso sud volevamo passare da Newport e vedere Boston, cosa divenuta del tutto infattibile con il giorno e mezzo perso per questo ritardo. Fortunatamente, avevo fatto prenotazioni stornabili fino al giorno precedente ed in poche ore, dal primo albergo di New York, ed usando solo il telefono e l’app di Booking ho rifatto tutto. Il percorso è diventato: New york, 7 giorni Baltimora, 1 giorno Giro della penisola del Delaware, 2 giorni Viginia Beach e Norfolk, 1 giorno Washington, 3 giorni Economicamente una fucilata, basti pensare che le 3 notti in più in hotel a New York ci sono costate quasi 3 volte di più delle prenotazioni fatte a casa, a Dicembre. Ma funziona così, non c’è niente da fare, se fai all’ultimo paghi un sacco. Il risultato è stato nel complesso ben bilanciato sia nel consentirci di vedere diversi aspetti di questa nazione così varia, alternando l’idea degli Stati Uniti e degli statunitensi che ti fai a New York con quella – molto diversa – che avrai nel Delaware o in Virginia e quella - ancora diversa - che avrai girando per Washington. New York è unica, lo dicono tutti. Era la mia prima volta in città e, sinceramente, non credevo che ci sarei mai andato, pensando che negli states ci sono destinazioni di ben altro interesse per uno come me. Ma a posteriori sono molto contento di esserci andato. Unica! Lo so, questa la fanno tutti. Ma io ero li proprio per quello, e con milioni di visitatori ogni anno non è poi facile fare qualcosa di diverso. Quindi, ecco la skyline di Manhattan! Z6 e 24-70/4Z @28mm, 10" f11 ISO100 - panorama da 2 scatti, fatti da treppiede, incollati con Lightroom - Il consiglio, per queste foto, è arrivare prima del buio. Per evitare il cielo nero. Z6 e 24-70/4Z @28mm, 10" f11 ISO100 Z6 e 50/1.8Z 1/20 f1.8 ISO1400 - mano libera Z6 e 50/1.8Z, 1/200 f1.8 ISO800 - Scatto rubato con la macchina appoggiata alle ginocchia, AF automatico con riconoscimento del viso. Ground zero. Che dire, credo che abbiano fatto bene a costruire questo monumento ed il museo. Molto commuovente la parte più interna, ma li è vietato fotografare (credo giustamente). Z6 e 14-24/2.8AFS @21mm, 1/25 f16 ISO100 Z6 e 14-24/2.8AFS @14mm, 1/20 f2.8 ISO1800 Z6 e 50/1.8Z 1/1250 f1.8 ISO100 - Ogni giorno, per i compleanni, mettono una rosa bianca a fianco al nome. Z6 su 14-24/2.8AFS @24mm 1/40 f5.6 ISO 100 Z6 su 24-70/4Z @30mm 1/60 f8 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @30mm 1/500 f9 ISO1100 Z6 su 24-70/4Z @67mm 1/125 f5.6 ISO110 Z6 su 14-24/2.8AFS @14mm 1/20 f7,1 ISO450 Z6 su 50/1.8Z 1/250 f3.5 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @24mm 1/50 f8 ISO800 Z6 su 50/1.8Z 1/15 f4 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @70mm 1/250 f4 ISO200 Z6 su 24-70/4Z @52mm 1/250 f8 ISO800 Z6 su 24-70/4Z @54mm 1/60 f4 ISO100 Z6 su 50/1.8Z 1/200 f1.8 ISO800 - Impossibile apprezzare la rapidità con la quale fare una fotografia come questa: nessun movimento del sensore autofocus: solo alza, inquadra e scatta. Meno di un secondo. Personaggio interessante, siamo alla fine ed il tempo è finito.... che ci farà con il biglietto? Ma time square è un circo. Z6 su 50/1.8 1/640 f1.8 ISO800 Z6 su 24-70/4Z @58mm 1/500 f4 ISO200 - Central Park Il giorno di ferragosto - da noi è calcio sui prati, qui è baseball. Solo 2 tentativi per fare uno scatto con dentro l'inquadratura anche la pallina. Ritardo di scatto decisamente gestibile. Z6 su 70-200/4AFS @200mm 1/1250 f5.6 ISO100 - Per fotografare "la signora" prendete semplicemente il ferry per il New Jersey - costa poco e la vista è bellissima. Z6 su 24-70/4Z @52mm 1/320 f5.6 ISO800 - a NY lo street food è di tutti i tipi e con gusti da tutto il mondo. Imperdibile. Z6 su 24-70/4Z @55mm 1/25 f8 ISO100 - Abbiamo scelto Top of the rock per la nostra vista dall'alto. 2 consigli: prenotate per tempo e portate il treppiede - ma molto piccolo: Quelli grandi sono vietati. Z6 su 24-70/4Z @32.5mm 2" f8 ISO100 - La quantità di luci è pazzesca! Z6 su 14-24/2.8AFS @14mm 1/50 f4 ISO400 - Ognuno si sposa dove preferisce.... Z6 su 50/1.8Z 1/200 f1.8 ISO720 Z6 su 50/1.8Z 1/200 f1.8 ISO180 - 180 ISO per fotografare di notte!!! Z6 su 14-24/2.8AFS @21mm 1/125 f2.8 ISO400 - Avevo detto circo, giusto? Questi pagano per farsi fotografare con queste ragazze. Z6 su 14-24/2.8AFS @14mm 1/250 f2.8 ISO800 Z6 su 14-24/2.8AFS @14mm 1/125 f2.8 ISO400 Z6 su 14-24/2.8AFS @17mm 1/60 f2.8 ISO1600 Z6 su 24-70/4Z @24mm 1/10 f4 ISO400 - Il luna park di Coney Island è assolutamente da vedere. E da giocare. Il giro sull'ottovolante, in legno, è stata un' emozione pazzesca. Z6 su 24-70/4Z @60mm 1/200 f4 ISO3600 Z6 su 50/1.8Z 1/200 f1.8 ISO640 Z6 su 14-24/2.8AFS @18mm 0.4" f13 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @28mm 8" f16 ISO50 (ISO50 per allungare il tempo) ù Z6 su 24-70/4Z @37mm 1/200 f4 ISO200 - Io non sono un militarista, ma una visita al cimitero di Arlington la consiglio, così come, se passate di la' una visita alla base navale Norfolk. Dice molto sul paese che state visitando, quello vero, non NY City (che è vera, ci mancherebbe, ma non rappresentativa dell'interezza del paese). Z6 su 70-200/4AFS @200mm 1/160 f4 ISO200 Z6 su 24-70/4Z @41mm 1/160 f4 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @50mm 1/100 f4 ISO500 Z6 su 24-70/4Z @70mm 1/30 f9 ISO1800 Z6 su 24-70/4Z @42mm 15" f16 ISO100 Z6 su 70-200/4AFS @165mm 15" f16 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @70mm 1/30 f4 ISO400 Z6 su 24-70/4Z @70mm 1/40 f4 ISO400 Z6 su 14-24/2.8AFS @14mm 1/10 f4 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @70mm 1/320 f4 ISO100 Quindi, com’è andata la Z6? Benissimo. Anche più di benissimo. Secondo me è la macchina ideale per fare queste cose. Niente di meno. In una vacanza generalista, spesa andando a zonzo giorno e notte, si gode a 360° delle sue positive caratteristiche e non mi sono mai sentito frenato in nulla. Anzi supporto in tutto, scatti a qualsiasi ISO ti possa nella pratica servire, senza penalizzazioni. Lo stabilizzatore è straordinariamente efficiente. La coppia delle due cose è unica. Il margine di ottimizzazione, come sempre, c’è. Ma va cercato nella sostituzione delle vecchie lenti con ottiche Z, più leggere e finora contemporaneamente più performanti. Di fatto qui il 14-30/4Z avrebbe potuto prendere il posto del 14-24/2.8AFS perché lo scatto a f2.8 con gli ISO più alti è stato a ISO1800. Quindi mezzo kg risparmiabile, anche grazie all' amplissimo range operativo della Z6 che rende lo stop in più di luce non determinante. Ma cosa penso di quella lente, a 360°, l’ho scritto tempo fa e quindi non è nella mia borsa. Ma se questo fosse il mio genere fotografico la prenderei. Il 70-200/4AFS? Utile, il tele per me serve sempre. Qui meno che al mio solito, ma quello che ho fatto con lui non avrei potuto farlo senza. Anche qui il margine di miglioramento va cercato in una lente nativa Z più leggera, che ancora non esiste. Il treppiede? Utile solo se sai che vorrai fare lunghe esposizioni e da portare se e solo se si ha modo di lasciarlo in stanza altrimenti. Ne basta uno alto 1mt, E nemmeno particolarmente stabile considerato che non lo poserete mai su terreni instabili e considerato anche che non deve assorbire le vibrazioni dello specchio. Ma meno del 10% delle immagini che ho selezionato per voi sono fatte da treppiede…. E comunque nessuna di queste avrebbe potuto essere fatta a mano libera con gli stessi risultati. I pro: Tutte le caratteristiche vincenti delle mirrorless (leggerezza, mirino elettronico, silenziosità ed assenza di vibrazioni) e della Z6 in particolare, il sensore innanzi tutto che consente di fotografare con tutti gli ISO che ragionevolmente possono servire in vacanza e lo stabilizzatore super efficiente. La messa a fuoco automatica sul viso, lo schermo basculante e lo scatto silenzioso abilitano incredibili possibilità di scatti di street rubati fingendo di non fotografare. Grandi prestazioni delle lenti native Z. Grande durata della batteria, mai arrivato in fondo ad una carica in un giorno. Quindi con solo 2 batterie si va assolutamente sul sicuro. I contro: Corredo Z ancora incompleto, ma lato grandangolare, per questo tipo di fotografia il 14-30/4 Z può egregiamente ricoprire questo ruolo. Insomma, nessun reale contro. Massimo per Nikonland 15/12/2019
    6 punti
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