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Garry Winogrand e il teatro della vita


happygiraffe

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Pur essendo una figura centrale nella storia della fotografia e specialmente nella fotografia di strada, è ancora poco conosciuto dal grande pubblico.
Garry Winogrand rifiutava la definizione di fotografo di strada, preferiva definirsi uno studioso dell’America. E infatti si ispirò alla fotografia sociale di Walker Evans e Robert Frank, con uno sguardo però più vitale e gioioso.
Nel corso della sua vita realizzò una cronaca quotidiana della vita metropolitana americana, specialmente a New York, città in cui è nato e vissuto a lungo (nacque nel Bronx), ma anche sulla West Coast.
 
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Richard Nixon Campaign Rally. New York, 1960.
 
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New York, 1962.
 
Garry Winogrand fotografava “per vedere a cosa somigliavano le cose una volta fotografate”.
 
Non fotografa a progetto, rifiutava l’intellettualizzazione del proprio lavoro. Fotografa la vita davanti a se con il suo stile unico, di cui bisogna prendere tutto: l’eleganza, la vitalità, l’assenza di volgarità, l’umorismo, così come le inquadrature sbilenche, parti di immagini sovraesposte o messe a fuoco imprecise.
 
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Park Avenue. New york, 1959.
 
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Los Angeles, 1980-1983.
 
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Houston, 1964.
 
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New York, 1962.
 
“Quando fotografo vedo la vita. E’ questo quello con cui ho a che fare”. Il suo sguardo curioso sul mondo che lo circonda è sempre molto democratico, ironico a volte, ma mai cinico.
 
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New York, 1968.
 
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El Morocco. New York, 1955.
 
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Usava una Leica M3-M4, focali corte, tipicamente 28 e 35mm. Questo significa che si avvicinava molto ai suoi soggetti. Dei filmati lo ritraggono mentre passeggia frenetico per la strada, si ferma, si gira, si guarda intorno inquieto con una mimica buffissima, poi scatta a dei passanti a pochi cm da loro, sfoderando il suo disarmante sorriso.
 
Non faceva proprio niente per nascondersi, anzi, senza che le persone fotografate si risentissero o protestassero.
 
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Qui una sua celebre foto:
 
Immagine Allegata: 14.jpg Central Park Zoo. New York, 1967.
 
E il "backstage":
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«A volte mi sembra che il mondo intero sia un teatro per cui ho comprato il biglietto. Un grande spettacolo a me destinato»:
 
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New York's World Fair, 1964.
 
E la sensazione nella foto qui sopra è che si godesse proprio lo spettacolo! Un'immagine così apparentemente banale e intrigante al tempo stesso.
Per non parlare di questa, assolutamente cinematografica:
 
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Los Angeles, 1964.
 
Stroncato nel 1984 di un tumore fulminante, lascia un archivio sterminato che continuerà a sfornare capolavori inediti ancora per molti anni.
 
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Democratic National Convention. Los Angeles, 1960.
 

Winogrand scrisse a margine del suo libro del 1960 "Women are beautiful"  :
"Io non so se tutte le donne in queste fotografie sono belle, ma so che tutte le donne sono belle in fotografia"
 
 
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“I think that those kind of distinctions and lists of titles like “street photographer” are so stupid.”
 
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animali e umani senza distinzione, pari dignità
 
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sostanzialmente ingiusto classificarlo dentro la gabbia del "fotografo di street", una definizione che va decisamente stretta ad un curioso che voleva  vedere a cosa somigliavano le cose una volta fotografate ;) rifiutando progetti, concettualizzazioni e intellettualità.
 
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2 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Ho avuto la fortuna di vedere in esposizione il lavoro Women are Beautiful la scorsa primavera al MAN. Non ho parole per descrivere l'emozione. Winogrand è stato una grande osservatore della società americana e un maestro come pochi. L'unico rammarico è che le mostre con le sue foto sono organizzate per argomento, per cui non si riesce ad avere un'idea complessiva del suo lavoro. Ma pazienza... va bene lo stesso. :)

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