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Martin pescatore


Nicola B

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Eh si.. Rincorso per tanto tempo perchè volevo fotografarlo “al naturale”, nel suo ambiente non in una oasi in capanno. Le foto sarebbero state indubbiamente migliori: il soggetto più vicino, sfondi migliori, stacco dell’ambiente circostante, molta meno fatica. Il soggetto è stato stra-fotografato in ogni dove. Se si guardano le  foto del martin pescatore presenti in rete  si rimane sicuramente a bocca aperta per la loro bellezza,  spesso però costruita. Naturalmente questo non è un connotato per forza negativo: ognuno sceglie ciò che preferisce.

Le mie sono al naturale: solo io e lui, guardingo, sospettoso, schivo, irrequieto, un tipo che non ama farsi fotografare. Per questo mi sono avvicinato con rispetto e circospezione.  L’esperienza è punto di partenza piuttosto che  di arrivo. Da qui in poi si può solo migliorare, la strada è aperta, magari con altro obiettivo… Per il momento ci accontentiamo!

 

# 1

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# 2

_DSC1034.thumb.jpg.d922a0d0334ea87b9bd2fe9a2fa33c70.jpg

 

# 3

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# 4

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# 5

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# 6

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# 7

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# 8

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# 9

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# 10 

foto aggiunta: luce e fuoco peggiore  ma inquadratura migliore. Io insisto, non è ancora come la voglio io.

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6 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander

A me le foto ambientate piacciono, dei ritrattoni  ne è pieno il mondo, e poi raccontare anche l’ambiente e non solo il soggetto é, diciamo, più da fotografo naturalista. 
ottimi anche i cromatismi. 

Modificato da Antonio Biggio
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  • Nikonlander Veterano

Anch'o sono per le foto ambientate, le  dimensioni del soggetto  infatti mi sembrano equlibrate. Almeno in alcune,mi sembra di vedere un po' di confusione nello sfondo, forse dovute al punto di ripresa un po' dall'alto? C 'è però da dire che il martino "fermato" in volo merita un applauso a prescindere.
La 1, la 4 e la 9 sono quelle che mi piacciono di più nel complesso, dove lo sfondo è meno invasivo. Poi c'è la 5 in volo che come ho scritto sopra entusiasma in ogni caso.

Il Martin Pescatore è fra quegli animali che mi mettono in pace col mondo. Spesso lo fotografo e poi resto a guardarlo e basta.

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  • Nikonlander Veterano

Intanto, bravo Nicola. Il soggetto è splendido e non è facile farlo in condizioni naturali, in particolare in volo - applauso!
Sul tema più generale delle fotografie ambientate, io pure penso che siano molto più interessanti dei ritratti. La cosa difficile, nel fare quel tipo di foto, è avere uno sfondo che funzioni anche da solo, cioè una vera e propria fotografia di paesaggio con un forte punto di attenzione dato dal soggetto - per questo il nome di animalscapes. O che, al minimo, racconti l’ambiente in cui il soggetto vive in modo più o meno definito. In questo senso, per me la prima è la meglio riuscita mentre le ultime sono un po’ ridondanti e con lo sfondo invasivo.

Relativamente al fotografare il martino in condizioni naturali ma da più vicino, la cosa da fare è studiare le sue abitudini (tende a tornare sugli stessi posatoi negli stessi periodi della giornata), mimetizzarsi per bene per rendersi invisibili (capannino o reti, a seconda della conformazione del punto) ed appostarsi. Di sicuro non riesci a farlo avvicinandoti e basta: se sei troppo vicino semplicemente smetterà di usare quel posatoio. Meno ancora se ti avvicini quando è posato.

Poi, a volerlo fare, ci sono altre cose per attirarlo in modo un po’ più deterministico in un posto preciso - la tecnica che usa chi crea locations ed affitta i capanni. Ormai parecchi anni fa avevo fatto un lavoro del genere con un paio di amici, con notevolissimo successo: uno di loro aveva avuto modo di fotografare mamma e piccoli a lezione di pesca. Io no, perché sempre condannato ai soli we. Nel complesso è una cosa molto impegnativa in termini di tempo e risorse da dedicare, che sicuramente conduce a foto migliori. Non mi riferisco solo al ritrattone con il purè di piselli sullo sfondo (che peraltro in un portfolio trova di sicuro posto) ma anche a fotografie ambientate attraverso l’uso di focali più corte (che a suo tempo non ho scattato perché non ero ancora in quel mood, mentre ne ho un mucchio a… purè 😉).
Tutto questo per dire che certe fotografie possono dare grande soddisfazione semplicemente se si sceglie di… non comprarle ma farle da se (il vero fare in quel caso non è la foto ma la location).

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  • Nikonlander Veterano

@Silvio Renesto

@Massimo Vignoli

Eh già…. lo sfondo… Oltre  alla posizione,  che comunque sceglie lui,  è anche questione di apertura massima e di conseguente profondità di campo. In premessa alla fine avevo ricordato  che pure l’obiettivo conta. Specie in casi come questi dove la  scelta del dove puntare non è tua.   Si,  costruirsi un capanno e fotografare da un posto “tuo” è una cosa che dà soddisfazione almeno quanto la foto e ti permette di valutare completamente la scena da riprendere: nel mio caso non era ed non è possibile perchè è un canale demaniale in periferia. (A saperli vedere stanno in posti che sembrano impossibil, tipo i gheppi in piena città..)

Ad ogni buon conto il significato del blog è la soddisfazione di essere riuscito in una cosa che perseguivo da tempo. Poi sulla resa delle foto,  concordo senz’altro con voi!

Grazie anche a @Antonio Biggio per il passaggio. 

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