Non sono il primo su Nikonland a parlare e mostrare foto realizzate col nuovissimo telezoom Nikkor Z 100-400/4,5-5,6 S VR
Questo zoom è un obiettivo che lavorerà tantissimo, nelle mani di chiunque si troverà ad essere.
Ovviamente nasce per tutti gli usi nei quali serva avvicinare il soggetto e la sua escursione 4x serve a passare da generi diversissimi, come il ritratto (non solo di esseri umani), lo sport di tutti i generi e categorie (dal campo di tennis a quello di aviazione per un airshow), la fotografia naturalistica di animali da piccoli a giganteschi (da uccelli avvicinabili agli elefanti) e, naturalmente, spingendosi anche al dettaglio fine, alla fotografia a distanza ravvicinata.
Nella quale sappiamo eccellere i telezoom accessoriati con tubi di prolunga e/o con lenti addizionali , per combinare il rapporto di riproduzione risultante, con la capacità di focheggiare anche a brevi distanze di maf.
Nella fattispecie con il nostro Z 100-400 riusciamo ad arrivare ben sotto il metro alla minima focale dei suoi 100mm (75cm) fino ai 98 cm della distanza minima a 400mm:
una prestazione di gran lunga migliore degli analoghi Fujifilm e Sigma (F) ed ancora superiore anche a quelle del Canon e del Sony.
Ma è la sua maneggevolezza (peso collegato ad equilibrio) che ci consente un agevole utilizzo a mano libera che permette di superare anche la necessità di dotarlo di accessori per aumentare il suo RR, grazie alla capacità di riempire il fotogramma anche alle medie distanze di messa a fuoco.
Oggi ho visitato la Vasca Grande dell'Orto Botanico di Palermo, dove da pochi giorni sono sbocciate le magnifiche ninfee che la adornano.
Avendo a disposizione solo la mia Z50 (in attesa della fatidica Z9) che non si tira indietro mai, ho scattato un paio di centinaia di foto, selezionandone alcune.
Ed il 100-400 Z si è saputo distinguere tra tutti gli zoom con cui finora avevo scattato agli stessi soggetti, nello stesso posto: giudicate voi....
110mm f/8 (quadrato on camera)
Come si vede, al netto dell'aiuto dato dal formato DX, ben raramente sono arrivato con questi meravigliosi fiori al massimo dell'escursione focale, pur sempre colmando l'inquadratura quando non addirittura...pedalando indietro per contestualizzarli anche nel loro habitat.
Uno zoom questo, cui importa poco di essere ingrandito oltre la capacità che intrinsecamente già fa sua: docile nella lettura di luci ed ombre (che con le delicate sfumature di questi fiori divini rendono difficile ogni ripresa), contrastato o pastellato, a seconda del gusto del fotografo e della postproduzione attuabile (qui invero limitata a ombre e colore delle luci)
Uno zoom che fa già tanto parlare di sè: non solamente per essere un Nikon Z !
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
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