Se non l'avete visto è un film divertente che abbandona il tema quando la faccenda si fa cruda. E poi anche se io sono un grande fan di Fabrice Luchini raramente resisto ad un film che non sia a lieto fine
Ma a parte questo, prendo spunto dal titolo, non dalla vicenda, se non in parte (e in relazione, purtroppo, all'età anagrafica di molti di noi).
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E' un periodo che ho già vissuto. Siamo in una specie di età di mezzo, quasi una "seconda digitalizzazione". Almeno è quello che sento io.
Come quando una quarantina di anni fa abbiamo lasciato i vinili (parlo di discografia, per chi almeno ama la musica e la ascoltava in analogico nel secolo scorso. So che c'è chi i vinili li adora ancora. Ma del resto il mondo è pieno di gente strana : c'è persino chi fotografa ancora con la pellicola ! ).
E più o meno nello stesso modo, ma circa venti anni fa ci siamo messi a fotografare mezzo e mezzo, chi mantenendo la pellicola perchè in digitale non c'era altro che il mezzo formato APS-C, chi perchè ancora non ci credeva del tutto ed ha fatto il passettino con la compatta digitale. Qualcuno timidamente o incoscientemente digitalizzando gli scatti a pellicola per poi lavorarli al computer.
Ma il passaggio importante nella musica registrata è avvenuto solo in questi anni con la smaterializzazione dei supporti e i servizi di streaming (o almeno di download della musica in formato HD).
In fotografia tutto sommato le reflex digitali ci hanno messo a disposizione lo stesso strumento che avevamo a pellicola ma con un differente media sensibile dietro. Ma sempre lo stesso sistema quasi centenario, comandi, obiettivi, tutto uguale (a parte il display posteriore e la scheda di memoria).
Le mirrorless in principio hanno proposto la stessa soluzione, sostituendo lo specchio con un sistema a monitor integrato, un televisorino che si frappone tra noi e la scena.
Ma con il resto confortevolmente uguale a prima. Magari solo con una forma e un ingombro un pelino ridotto.
Però smarcato il passaggio - per chi lo ha già fatto, per gli altri vedranno loro : nessuno è perfetto e si può vivere in eterno nel passato - solo adesso vediamo i frutti di questo nuovo modo di usufruire della macchina fotografica.
L'autofocus a tutto frame ci ha finalmente liberato di quello centrato sui sensori delle reflex (o per chi è più vecchio tra noi, solo al centro con l'immagine spezzata tipica delle reflex manual focus).
E quel monitorino che ci permette di vedere la scena non come è ma come sarà in fotografia, ha avviato molti di noi al definitivo controllo dell'esposizione con il proprio occhio e non tramite l'ascetica immaginazione dopo una concentrazione silenziosa "con la foto che si forma nella nostra mente, nel nostro cuore" ... nel nostro cu..
Io adesso fotografo esclusivamente in manuale vero. Modificando la sensibilità di scatto con l'anello programmabile dei miei obiettivi S a seconda che voglia la scena più chiara o più scura.
Ma il meglio deve ancora venire
"Invecchia con me!
Il meglio deve ancora venire, quell'ultima parte della vita, di cui la giovinezza è solo il preludio..."
é l'incipit di Paria dei Cieli, di Isaac Asimov che poi è una citazione dal poeta londinese Robert Browning.
E' quello che mi sembra mi voglia dire la Nikon Z9 ancora prima di uscire.
Ci sarà nuova tecnologia che renderà obsoleto quello che abbiamo.
E ci permetterà di fotografare meglio, più facilmente di come abbiamo fatto sinora.
Con risultati migliori e meno fatica.
Facendoci fare cose impensabili.
Ovviamente non sarà appannaggio della sola Z9. Tutti i produttori stanno lavorando ai confini della tecnologia, sia in termini di autofocus (Sony ha pubblicato in questi giorni un white paper che per ora riguarda applicazioni da smartphone ma che possono essere impiegate anche sui sensori grandi delle fotocamere) che di Intelligenza Artificiale.
Di esposizioni adattate per zone e di tutto quanto può essere "computato" direttamente in macchina anche prima di sederci poi al computer.
La qualità degli obiettivi a tiraggio corto e gola larga è talmente superiore a quella proposta dal nostro vecchio attacco F che ogni nuova generazione di apparecchi mi lascia stupito.
Credevo che il Nikkor Z 70-200/2.8 S avesse segnato un milestone ma il nuovo Z 105/2.8 S è qui per ricordarmi che il fuori campo Nikon l'ha già fatto con il 58/0.95, e che i teleobiettivi sono intrinsecamente più facili da portare a livelli inesplorati dai grandangolari e dagli zoom.
Insomma, la faccio più breve.
Quanto abbiamo visto sinora è solo l'aperitivo ("la giovinezza" della fotografia digitale), la tavola deve essere ancora imbandita.
Stiamo invecchiando ma molti di noi non hanno ancora perso la passione per questi gingilli e l'appetito per fotografare.
E persino la nuova Nikon Z fc, ben lungi dall'essere un surrogato del Viagra per soddisfare una improbabile amante ventenne, è una fotocamera da usare con soddisfazione.
Senza immaginare che sia nostra moglie, oramai attempata, rivestita da Victoria's Secret ma nuova tecnologia al nostro servizio, benché con un bel visino che ci ricorda tanto Ornella Muti diciottenne ...
Insomma, ci dice la Nikon Z fc, invecchia con me, il meglio deve venire e vedrai le mie sorelle e i miei fratelli.
Pensate che Nikon ha progettato la Z fc per le signorine trentenni, non per gli anta come noi ... !
Per tutto questo e perché sento ancora tutto l'entusiasmo possibile, io farò del mio meglio per esserci e per divertirmi con le mie Nikon e i miei Nikkor, a fare un fantastiliardo di fotografie più belle ancora di quanto non riesca adesso ad immaginare .
E se non ci incroceremo con una Nikon nuova in mano, spero sia solo per colpa vostra !
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