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La mia passione ha un prezzo sul piano fisico, nella maggior parte dei casi accettabile. Stavolta, invece, non è stato così. La prima giornata del WRC è stata in assoluto la mia peggiore giornata da fotografo: spossante, oltre 42° percepiti, uno scirocco rovente che risucchiava l'aria dai polmoni e la polvere... tanta, ma tanta da colorare di rosso me, i miei vestiti e la mia fotocamera. Per fortuna l'inferno è durato solo un giorno, già dalla sera i venti hanno cambiato quadrante, rendendo le seguenti due giornate enormemente meno faticose. Sul piano sportivo, invece, il WRC 2019 sembra iniziare bene: un rombo lacerante e la grinta di Sebrastien Ogier preannunciano una giornata fantastica .... giusto due curve e poi il disastro col driver transalpino che rompe il braccetto dello sterzo su una roccia Sarebbero bastati 10 minuti allo stesso Ogier per sostituire il braccetto... se Citroen si fosse ricordata di metterlo nel bagagliaio tra le dotazioni regolamentari. Oltre un'ora persa e un ritiro che non è avvenuto solo per le pressioni degli sponsor (immagino). The show must go on Altre volte vi siete sorbiti il mio "pistolotto" sulle condizioni di lavoro svantaggiate. Beh, stavolta ho sfruttato la cosa a mio favore Atterraggio duro per Mikkelsen Thierry Neuville al salto Ancora Ogier, ormai fuori classifica... ma riparato il guasto va come un proiettile I veri "missili" sono però le Toyota ufficiali di Latvala e Tanak. Sfortunati entrambi: Latvala rallentato da problemi meccanici e Tanak che si fa sfuggire la vittoria finale. Vittoria che va al più continuo e martellante Dani Sordo che con tanto merito ha saputo trovare il miglior equilibrio tra le prestazioni e la gestione della macchina. Questo il suo volo verso il traguardo Dietro le quinte Un meccanico al lavoro sulla macchina di Latvala Sebastien Oger controlla personalmente il lavoro dei suoi meccanici e trova anche il tempo di firmare una miniatura che rappresenta il suo salto dello scorso anno (quando correva con la Ford ufficiale) a Monte Lerno Concludendo. Non sono pienamente soddisfatto, mi sono affaticato molto e questo mi ha limitato parecchio nella mobilità fra una postazione e l'altra; per non parlare dei trasferimenti in auto tra le varie speciali (sempre molto rapidi facendo lo slalom tra marshall inflessibili e security particolarmente attenta). Sto invecchiando, sicuro, ma non riesco a darmi un limite. Finirò per restarci secco Buona visione a tutti Pezzo consigliato, mi pare appropriato: Driving Towards the Daylight, Joe Bonamassa
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L'edizione 2020 in effetti si sarebbe dovuta svolgere a giugno, come ogni anno, ma a maggio ancora non si sapeva se e quando. Solo ai primi di luglio correva voce che il mese prescelto sarebbe stato ottobre. Naturalmente a campionato ridotto perchè molte prove del mondiale sono saltate proprio per i lockdown imposti in molte nazioni in quasi tutto il circuito. Ma la tappa italiana è sempre stata tra le più sicure, in parte per la chiusura dei confini per chi proveniva da stati non classificati sicuri e in parte per il “bluff” concordato con la FIA dal governatore della Sardegna che ha annunciato totale chiusura al pubblico. Cosa ovviamente impossibile, ma che è servita a scoraggiare l'arrivo di molti appassionati. Quest'anno doveva andare così. Complicato il programma. Prove speciali ridotte, orari improbabili e controlli attenti (soprattutto sulle mascherine). Ma quando mai mi sono lasciato scoraggiare? Nella prima giornata una prova speciale che non conoscevo e che attraversava un cantiere forestale meraviglioso, nei pressi di Castelsardo. Speravo meglio, con Enzo Cossu (bravo fotografo e nikonista, col quale normalmente ho piacere di lavorare) avevamo fatto un sopralluogo lungo tutta la speciale un mese fa, ci sembrava un'ottima scelta. Ahimè, così non è stato. Luce pessima con metà del tracciato in ombra e una foschia veramente fastidiosa. Ho preferito orientarmi sulle immagini ambientate, giusto per fare qualcosa di diverso e che non facesse troppo ringhiare. In piedi su una roccia, e con le ginocchia scassate... queste cose non le dovrei proprio fare, ma ancora non riesco a trattenermi. Veibi-Andersson su Hyundai i20. Primo anno per quest'auto e va veramente forte. Erano due le i20 in gara, l'altra affidata all'equipaggio russo Gryazin-Aleksandrov. Una scenografia pazzesca. Mi riprometto di tornarci con più calma... magari rischiando meno Me lo sentivo dentro che questa foto l'avrei dovuta fare, un primo piano degli americani Sean Johnston e Alexander Kihurani... ancora ignari di quanto sarebbe accaduto loro il giorno dopo.... ....... il giorno dopo. Nella "speciale" di Loelle. E io ero c'ero. MA CHE CULO ANCHE LORO... CHE SONO RIPARTITI Tre giorni di sveglia alle 4 del mattino, tutto il giorno in piedi o sdraiato in terra con la testa poggiata sullo zaino, l'attesa infinita e i crampi.... qualcosa la dovevo incassare, per giusto diritto. Noi fotografi siamo dei cercatori. Se cerchiamo, prima o poi, troviamo. Amen. Ma tant'è... lo spettacolo deve continuare. La grinta di Thierry Neuville nella speciale di Tergu, quasi al volo prima di rientrare a casa. Terzo e ultimo giorno all'Argentiera, in quella che _ per il paesaggio che attraversa _ viene considerata la più spettacolare tra le prove del mondiale e per questo molto difficile da documentare per i fotografi non ufficiali. Cioè noi. Ce ne faremo una ragione, per ora qualche idea ancora l'abbiamo. Anche senza un passe appeso al collo. Intanto un doveroso omaggio alla coppia Solberg-Mikkelsen, apripista veloci .... e agli irriducibili amici della polvere Sebastien Ogier Veibi-Andersson Gryazin-Aleksandrov Tanak-Jarveoja E l'arrivo spettacolare di Dani Sordo, vincitore in Sardegna per il secondo anno consecutivo. Stavolta "spinto" dal maestrale. Un traversone in prossimità del traguardo mi mancava. ----------- Copyright Enrico Floris 2020 per Nikonland
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