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Max Aquila

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  1. per fare un articolo sul Viltrox AF 20/2.8 Z manca poco, giusto la festività di mezzo che mi consentirà di fare gli ultimi scatti. Ne sono già piacevolmente sorpreso.
  2. E' Pasqua, ossia...Passaggio. E' il momento in cui Nikon decida cosa voglia fare di questo settore che tanto lustro e rispetto le ha dato nella sua storia ormai centenaria, con tutto il rispetto per i componenti industriali di altissima specializzazione che produce da quasi monopolista... Se nel campo dell'ottica ha cominciato con binocoli e periscopi, ossia sistemi per...guardare lontano, significa però anche per traslato che sia abituata a ...guardare da lontano. Non è abituata commercialmente a stare vicino all'acquirente e le sue scelte di politica commerciale le condivide solo sui tavoli aziendali. Non possiamo spremere succo dal vetro e dal metallo, per cui dovremo adattarci nell'attesa di scelte che potranno essere non condivisibili, ma che porteranno il catalogo Z ad essere inscalfibile da critiche da qualsiasi lato rivolte. Neppure io ho avuto piacere degli accordi commerciali con Tamron e prima ancora con Nissin (mai sfociati finora in qualcosa) che sono aziende mai state di mio interesse. Credo in Nikon (al limite della blasfemia) e però ciò che mi manca me lo procuro senza protestare: in fondo non abbiamo impegni reciproci. A me piace fotografare.
  3. I Misteri di Trapani sono da 400 anni la celebrazione del Venerdì e del Sabato Santo che ripercorre gli eventi della Passione e Morte di Gesù Cristo. Le origini spagnole del rito, simillime a quelle andaluse, portano alla rappresentazione delle fasi della Via Crucis attraverso una processione cui partecipano le Confraternite religiose della città, ognuna legata a un ceto mercantile o artigianale, con 20 raffigurazioni scultoree (i Misteri) delle fasi della Passione, comprese alcune neppure citate nei Vangeli, come la Separazione dalla Madre, messa in scena dal ceto degli Orefici, che a Trapani ha tradizioni antichissime di potenza economica. I gruppi scultorei vengono portati in processione, uscendo il Venerdì Santo alle 14 dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio, situata tra il porto ed il centro storico, e vi rientreranno il Sabato Santo dopo un giorno intero di processione attraverso la città, con le Maestranze delle Corporazioni di un tempo (abolite dai Borboni perchè all'origine dei Moti di indipendenza del 1820-21), oggi rinominate ceti. La caratteristica andatura ondivaga della processione (annacata) è accompagnata dalle marce funebri suonate da altrettanti gruppi musicali, alcuni davvero enormi, che accompagnano ognuna delle venti "vare" sulle quali svettano le raffigurazioni delle fasi della Passione di Cristo. Misteri TP 2024.mp4 Il capo dei portatori dà il tempo delle manovre attraverso uno strumento legato al polso, la "ciaccula" molto simile alle nacchere andaluse, per sollevare, abbassare la vara ed anche nelle manovre di girata più ardue, attraverso i vicoli del centro storico trapanese, molto simili ad un dedalo arabo. La partecipazione alla processione è ambitissima e coinvolge tantissimi bambini, oltre ai portatori che fanno parte delle singole Maestranze, di provenienza delle più varie, dai commercianti più fiorenti agli operai dei cantieri del porto ed ai lavoratori "a giornata". Oltre all'enorme numero di musicisti partecipanti ai gruppi musicali che accompagnano le vare: la loro musica è protagonista della trance mistica che in una celebrazione così lunga, pervade tutti i partecipanti e fedeli. L'impegno è solenne e durissimo, a causa delle condizioni atmosferiche pasquali delle più varie (ieri ed oggi soffiava scirocco a trenta nodi e 27 gradi) e per la durata immensa della processione che finisce più di 24 ore dopo il suo esordio. I visitatori vengono da tutto il mondo ed i fotografi sono tantissimi. Negli anni si sono alternati nomi notissimi della fotografia di reportage italiana e straniera, tra i più noti, Josif Koudelka, Franco Zecchin e Letizia Battaglia, Ferdinando Scianna e molti altri. Questa volta sono intervenuto per fotografare con i due 20mm per Nikon Z in mio possesso, il mio Nikkor ed il Viltrox di Mauro, accompagnati dal Nikkor Z 70-200/2,8 per i dettagli sui soggetti. Non sono rimasto per tutta la notte, ma sono ritornato al mattino presto, prima che le vare rientrassero in chiesa. E sono andato a fotografare alcuni tra i gruppi più venerati, tra i quali quello dell' Addolorata, che chiude sempre la processione, con la sua funebre veste addosso alla statua che, come molte delle altre, risale al 1700. Durissimo monito all' Umanità intera. Buona Pasqua a tutti ...! Max Aquila photo (C) per Nikonland 2024
  4. Max Aquila

    con... il becco nella marmellata !

    Dall'album: Nikkor Z 70-200/2.8 S

    © Max Aquila photo ©

  5. Max Aquila

    ...e mi ha visto...!

    Dall'album: Nikkor Z 600mm f/6.3 S VR PF

    © Max Aquila photo ©

  6. Max Aquila

    mi è scappato il canarino...

    Dall'album: Nikkor Z 600mm f/6.3 S VR PF

    Z9 in DX e Z 600/6,3 + TC1.4x

    © Max Aquila photo ©

  7. Decisamente questa è la domanda da porci. Anche in senso suino...
  8. per nulla: solo i gruppi anteriori sono simili, fatta la tara alla diversa qualità di alcuni elementi
  9. proprio un altro paese la tua Sardegna, Enrico. Confraternite, cappucci e persone fotografate da Tergu in un insieme tra mistico e...rituale. Depositari di segreti millenari.
  10. comunque voglio spezzare un' arancia a favore di chi usa Nikon Z: stiamo per caso tornando al punto di crisi del sistema F, quando la supremazia dei corpi macchina rispetto la obsolescenza dei progetti ottici costringeva all'acquisto sistematico (anche da parte dei gloriosi Ambassador Nikon) di obiettivi come i megalitici Sigma Art e Sports? No... stiamo assistendo all'indegno sguazzare nell'onda della ripresa, da parte di un marchio che ha le potenzialità di realizzazione di nessun altro sul mercato, grazie all'invenzione di un tiraggio che non ha la pari. Probabilmente gli ingegneri che hanno intuito e progettato l'innesto Z sono già stati buttati nell'acido prima dell'arresto e della dipartita di Messina Denaro, ma di certo operazioni speculative come quelle portate a termine con Tamron e tentate solamente con Nissin e con chissà chi altri, fanno solamente ribrezzo per gli effetti che oggi appaiono palesarsi. Ah...a proposito: ieri ho avuto per le mani un Viltrox 16mm f/1,8 per Sony FE ....un obiettivo già solamente al touch ed alla vista di quel display F A N T A S T I C O (che tanto ben figurerebbe sull' MC105/2.8) , per non parlare del diaframma a scatti o, a scelta, scorrevole e del paraluce in metallo come il barilotto, degni dell'attesa che ci stanno imponendo per vederlo anche in Z-mount ! Purtroppamente il mio Megadap ETZ-11 non lo digerisce e così è finita che me ne sia temporaneamente spossessato... Ma alla faccia dei Nikron... non appena spunta, sarà mio !
  11. si, effettivamente anche Z6 e 7 da spente ricaricano le batterie attraverso powerbank addirittura dalla EN-EL15b in poi (sono andato a rileggere il manuale) Non ne supportano il funzionamento da accese. Idem la Z50 con la sua batteria EN-EL25
  12. Bè...basterebbe leggere le prime parole dell'articolo nel link che parla delle macchine dalla Z5 in poi...
  13. Facciamo numero... 16 6/3 (Z 180-600 @380mm f/16 t/640) 17 22/3 stitching tre foto (Viltrox AF20/2,8Z @ f/5,6 t/250) 18 e queste due per finire la scheda.... 20/03 (Z 600/6,3 @ f/6,3 t/400)
  14. 28-400 ovviamente un teleobiettivo da considerare a centro immagine e non proprio ai bordi, ma con le stesse prerogative che affidiamo da qualche anno al 24-200/4-6,3 VR 24-200 Motivo per cui, per quanto mi riguarda, questo zoom sarebbe comodamente potuto essere anche solo un 50-400 per avere la stessa valenza di interesse, dato che sopra al 24-200, pur con ingombri e pesi nettamente superiori, uso il 180-600, che possiede prerogative differenti 180-600 Ovviamente per ogni considerazione qualitativa, ci rimettiamo alla prova ed alle foto di chi lo comprerà per primo su Nikonland...
  15. la qualità del 24-120/4 non è accettabile, bensì ai limiti dell'ottimo. Il riferimento di questo 28-400 a mio parere è il 24-200 col quale non ci sarà concorrenza per due motivi: quello per me imprescindibile per un superzoom che è partire lato wide almeno da 24mm come il più corto dei due la presenza delle focali ulteriori da 200 a 400mm che sarà il vero banco di prova di questo superzoom compatto e leggero.
  16. Max Aquila

    venti in venti

    Dall'album: Nikkor Z DX 16-50/3,5-6,3 VR

    © Max Aquila photo ©

  17. per oggi mi è bastato inscrivere un viltrox AF 20/2,8 dentro il paraluce del mio Nikkor Z 20/1,8 come in un teorema di geometria... domani fotografo...
  18. Credo di poter sostenere che l' applicazione di Mauro sia la più semplice, completa ed efficiente tra tutti i lettori exif che abbia utilizzato. Sono cose che restano ...
  19. Ricordatevi sempre che noi non rimproveriamo mai: piuttosto esortiamo. Oppure ci rammarichiamo...
  20. oggi sono uscito solo con cose-Maratte: il Nikkor Z 600/6.3 ed il neoarrivato Viltrox 20/2.8 per scattare a Mondello dopo la pioggia di mezza mattina e c'erano Optimist in regata ed un IQ-foil (tavola a vela olimpica per Parigi 2024) con una delle atlete palermitane in quota olimpica ...per il 2028 ormai... il 600/6,3 usato liscio e con TC1.4x su Z9 in FX e in DX è un obiettivo che ...si nota subito dal mirino, se la luce è buona , ti ripaga già in piacere visivo, durante gli scatti quindi oltre ad usare i tradizionali tempi brevissimi di esposizione, per congelare l'azione, mi sono divertito a scendere fino ad 1/100" per strisciare un pò lo sfondo, durante i passaggi di Francesca così...tanto per accentuare la velodromia nel vento
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