Vai al contenuto

Max Aquila

Amministratori
  • Numero contenuti

    19.427
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    219

Tutti i contenuti di Max Aquila

  1. Peraltro parli di af con le F4 ed F801 del 1988. Ma le prime AF Nikon furono, tre anni prima, le entry level F501af ed F401, seguite dalle pro che hai menzionato, affiancate da F601af sempre nello stesso anno: tre anni di Purgatorio di ottiche AF prima serie per le reflex economiche...per arrivare alla F4. Spero non ci vogluano far ripetere quel percorso.... E i segnali in senso opposto sono le due Z assolutamente non entry level e le prime ottiche costruite, di livello medioalto. Nulla a che vedere con il 1985...
  2. e... qui nessuno sta parlando di ricerca della perfezione. Ma di inutili promesse, ancora una volta rimandate a data da destinarsi. A casa posseggo tutto ciò che mi serva per metterci...del mio. Ma Nikon-Tokyo non si era mai comportata così come adesso nelle più delicate fasi di transizione: Questo è il titolo e l'argomento di questo articolo: not for dreamers!
  3. Panta rei... Ma ciò non toglie che chi si senta impoverito da questa politica commerciale ondivaga, abbia modo e spazio per protestare. Poi ognuno adotterà il comportamento più consono: ...e quindi pretendo !
  4. Francamente non mi interessano i sentimenti di chi acquista prodotti di un marchio e passa il tempo a...invidiare quelli che producono gli altri. Infatti questo articolo denuncia la differenza epocale di comportamento commerciale di NIKON rispetto il supporto ad un sistema sul quale avrebbero deciso di... investire le proprie pensioni (a proposito...ma in Giappone lavorano fino alla morte oppure anche a loro ad un certo punto pagano una pensione?) Io la guardo da utente ed acquirente: mi pare che manchi decisamente coerenza tra le uscite delle ottiche fin qui sul mercato e le recenti (si può ancora dire dopo 15 mesi?) promesse... E i remi in barca questa volta sono stati tirati prima del tifone: avessero aspettato una settimana avrebbero avuto una motivazione da spendere.
  5. La risposta alla tua domanda è...si! Oggi nel 2019 sia le carenze ottiche di fissi per Sonny e di corpi per Fiuggi e panasonic e Olympus...(in relazione alle rispettive categorie di utenti) sono pienamente soddisfatte. Idem per gli utenti mirrorless Canon. Restiamo solo noi con la lingua felpata e il fiato corto. E perché? Perché la Nikon-Tokyo dell'autunno 2019 tratta il catalogo dei SUOI prodotti come potrebbe fare Amazon che sotto la categoria "elettronica" mette i rasoi le radiosveglie e le macchine fotografiche... Senza riuscire a distinguere il particolare comparto che rappresenta il nostro hhhobbbyyyeee...
  6. non lo penso per nulla: la potenza di un' Azienda che riesca a partorire a prima botta due ML come la Z7 e la Z6 (e dobbiamo ancora andare a vedere la Z50) senza dover passare dai giocattoli Fiuggi e olympici o le versioni da giradischi Thorens MKI/II/III/IV (+ i fw relativi) pur se col ritardo di cui abbiamo ampiamente detto, non può arenarsi di fronte a logiche da massaia ritardando ulteriormente la produzione e commercializzazione di obiettivi che a nostro parere (Nikonland) fin dal giorno della prima (ed unica) roadmap del 2018 ERANO CHIARAMENTE GIA' PRONTI e non solamente in fase di sviluppo. Il problema è nelle menti di chi oggi dirige. Chi c'era ieri (non nel 1977 o 99) proprio ieri l'altro aveva una visione differente: per noi nikonisti il minimo dovuto.
  7. Però il senso non è questo: state vedendo forse solo il 10% della produzione ottica Nikon. Non per forza ma per caso i pezzi di pregio: state guardando in ognuna delle fasi illustrate (di rottura, strappo col recente passato) come Nikon di volta in volta si sia disposta sul mercato. Non importa solo il come, ma anche il quanto in certi casi. Non ho scritto Amarcord. Non mi chiamo Federico...ripeto: e in quanto tale, voglio essere viziato
  8. Grazie...ma proprio per quel che dici, in quanto Tokyo...oggi mi vergogno di come si ponga un'azienda come Nikon di fronte i suoi più affezionati clienti. Perché...:
  9. vorrei riportare questa IMPORTANTE discussione in linea con l'argomento principale, prima che si ricominci a parlare di estetica e di prezzi... Una bella macchina fotografica da spalla non costa nulla ormai... Ma qui ci si rifà a come Nikon del 2019 sia ben differente da tutte le Nikon che in 60 anni si sono succedute. In peggio...purtroppo
  10. una S come la mia vale appena 250-300 euro, in funzione dello stato estetico e delle tendine (vero punto debole di ogni RF): la mia funziona alla perfezione pur essendo del 1951. Sta con me ormai da 15 anni: la comprai su ebay nel marzo del 2004 con uno Zeiss Tessar 5cm f/1,5 Ne vedi su Nikonland tantissime foto a partire da quelle di questo articolo del 2006 Voglio da ben prima di allora una Nikon SP perchè tra le differenze peculiari con la mia S, quella fondamentale è la pupilla d'uscita del mirino Poi le cornicette regolabili. Infine il formato (la mia S è 24x34... la Nikon I era invece un perfetto 4/3: 24x32) Capite cosa fece Nikon nel 1959 ?... Aveva da due anni la macchina perfetta (come per noi la D850) e cambiò le carte in tavola presentando sul corpo della RF SP la Nikon F !!! Max Aquila, rfsp (c) 2019
  11. io...prima o poi faccio il cambio con la mia S perche se l'aveva anche Bob Dylan... e a differenza di voi...gli obiettivi li ho già
  12. Cambiato nick e foto profilo: quelli di prima erano per i cinesi di Nikon...
  13. Max Aquila

    Io Sono Nikon !!!

    Nikon ha festeggiato il suo Centenario nel 2017, ma la sua storia che ci interessa, l'ho già ampiamente descritta qua e prende le mosse dalla riconversione industriale post bellica del 1946-48 che culmina nell'apoteosi della sua produzione fotografica a telemetro, rappresentata dalla RangeFinder SP del 1957 alla quale seguirono un paio di altri modelli a completamento della serie ed a consolazione degli appassionati, ma sulla base della quale, nel 1959 avvenne il secondo deciso strappo con il recente passato, nel quale la casa di Tokyo, presentando la nuovissima capostipite di sistema: la Nikon F per convincere anche i più affezionati ad un modo antico di fotografare, come era diventato il sistema a telemetro, rispetto il maggiore dinamismo consentito dalla visione reflex a mirino, procurò di presentare insieme al corpo macchina standard col mirino semplice a prisma (privo di esposimetro) anche una serie di obiettivi che, non solamente dovevano consentire l'ordinaria gestione di una ripresa fotografica, ma straordinariamente innovatori (alcuni di essi) rispetto quanto visto fino a quel momento sul mercato internazionale ! E' appunto il caso del Nikkor 2,1/4 (21mm f/4) a otto lenti e periscopio + mirino (in assenza ancora di schemi ottici retrofocus grandangolari) già ottica in uso alle RF o dello straordinario PRIMO telezoom come il Nikkor 8,5-25,0/4-4,5 a 15 lenti, luminosissimo tanto quanto elegantissimo unitamente agli obiettivi fissi da sempre necessarii, come il 5cm f/2 standard i due wide leggeri, il 2,8/3,5 ed il 3,5/2,8 gli immancabili mediotele 10,5/2,5 e 13,5/3,5 insieme all'interessante e luminoso 5,8/1,4 Tutto ciò nei primissimi mesi dopo la presentazione della prima reflex del sistema F, che inaugurava anche la relativa baionetta, differente ovviamente da quella a telemetro. Si era tra 1959 e 1960 e le esigenze interpretativo/tecniche dei fotografi dell'epoca si andavano evolvendo, avendo pertanto bisogno di strumenti che dessero un taglio netto col passato, quando determinate focali e distanze minime di messa a fuoco venivano limitate dalla base telemetrica delle RangeFinder: Nikon (Nippon Kogaku/Nikkor) si pone sul mercato come il sistema dalle potenzialità più interessanti in termini di integrazione tra corpi macchina/pentaprismi esposimetrici, ottiche ed accessorii, che nel breve volgere di un decennio avrebbero collocato il marchio di Tokyo ai vertici indiscussi tra i produttori di materiale ottico fotografico Il terzo strappo deciso rispetto il "kaizen" Nikon, nel 1977 con l'avvicendamento della baionetta Ai L'attacco viene modificato per permettere l' "Automatic maximum aperture Indexing" (AI) tramite quello che, nella documentazione Nikon,é definito "meter coupling ridge", ovvero un bordino di metallo che permette alla fotocamera di conoscere la massima apertura focale ed un dentino, fissato alla ghiera esposimetrica, che indica l'apertura correntemente selezionata.La forchettina soprastante resta per compatibilità con il passato, ma non é più necessaria nei corpi macchina che leggono la codifica degli obiettivi AI. sulle nuove fotocamere del sistema F-mount, a partire dalle mirabili F2A ed F2AS (insieme alla indimenticabile FM) ed il loro sistema di accessorii ai quali Nikon, per recuperare il patrimonio di ottiche prodotte in baionetta F negli ultimi 18 anni, si determinò a modificare la baionetta a quelli più meritevoli, presentandone al contempo una pletora di altri, ancora una volta (ed è la terza) per consentire a chi volesse mantenere le vecchie abitudini, la libertà di farlo, ma al contempo, dare facoltà di scelta agli acquirenti della nuova baionetta tra le ottiche "datate" nonAi e quelle appena presentate, sfolgoranti di ingegneria ottica applicata. In ogni caso, ciascuna lente che veniva rinnovata in Ai, veniva arricchita di contenuti tecnologici che spaziavano dai nuovi ed efficaci trattamenti antiriflesso, ai frequentissimi aggiornamenti dello schema ottico, riprogettato alla luce della nuova disponibilità ingegneristica. Bene...ho dovuto aiutarmi con...Wikipedia per raggruppare tutte le ottiche messe a disposizione nel solo 1977 per consentire questo passaggio: sono più di 50, alcune delle quali riporto qui di seguito Lo ripeto: mezzo centinaio di obiettivi di tutti i generi, dal rinnovo dei progetti ottici, quanto alle mere sostituzioni della baionetta, quando non di nuovissima presentazione... il tutto nei 12 mesi del 1977 Capite adesso il titolo di questo articolo? E poi fu AiS e poi AF, poi AF-D, G ed ancora, in tutte queste svolte, il Cliente Nikon si riconosceva in quel banner qui sopra, perchè libero di scegliere, libero di restare a coltivare il piacere della tradizione, libero di sfidare il presente ed il futuro con l'innovazione proposta dal marchio. Alterne vicende, ritardi già a partire dalla metà degli anni'80 producono arretramenti rispetto il principale concorrente di Nikon, ma in ogni caso il gap rimane umano e colmabile: non si tratta del fattore umano: gli obiettivi di classe continuano ad essere presentati anche se a volte senza il supporto di corpi macchina aggiornati alle ultime innovazioni dell'unico concorrente di Nikon. Si arriva al fatidico e decisivo strappo nel 1999: il Digitale ! con la presentazione della Nikon D1, la prima DSLR a corpo totalmente mutuato dall'eccezionale F5, ultima SLR regina, seguita da una F6 uscita solo nel 2004, un lasso di tempo troppo lungo per diventare anch'essa riferimento come le F che l'avevano preceduta. Il problema delle prime DSLR si chiama formato: si riesce ad arrivare solo ai sensori DX, ossia un fotogramma 1,5 volte più piccolo del 24x36 delle reflex a pellicola. Questo aiuta in termini di parco ottiche da mediotele in su, mentre è deleterio per ogni ottica più larga dei 46° di angolo di campo. Nikon ha in catalogo però una serie di wide medi e uno super nel 17-35/2,8 dedicato alla F5: che diventa su D1 un 25-50...guarda caso misura cara agli sviluppatori ottici Nikkor, pari all'escursione focale di uno dei primi zoom wide Nikkor in montatura Ai. Vengono fuori a corredo di queste reflex digitali i primi superwide da 14mm, sia Nikko, sia, incredibilmente più veloci, quelli universali di Sigma, Tamron e Tokina: segno che anche i piccoli credono nello strappo del 1999, nel millennial Nikon ! Il Sistema Nikon è ancora un sistema completo, di macchine, lenti ed accessori, e se l'AF delle prime DSLR non è ancora all'altezza di quello della F5/100 il problema viene mitigato dalla possibilità di utilizzo di ottiche MF oltre che delle AF ed AF-D in essere: le capacità di maf automatica attuali sono ancora da venire e Nikon usa ancora il motore AF integrato nel corpo macchina e collegato meccanicamente all'ottica, nella maggior parte dei casi, salvo le eccezioni costituite da telezoom e lunghi tele: fiore all'occhiello già in era pellicola per Nikon. Tra obiettivi Nikkor e universali la scelta è vastissima, impossibile da documentare e se nei primi cinque anni in molti restiamo a gestire contemporaneamente pellicola e digitale (prevalentemente per la questione dei costi spesso insostenibili di DSLR e schede memoria), a partire dalle prime digitali popolari (= a portata di tasca) come la D70 del 2004, la Storia cambia Contemporaneamente comincia una fase per Nikon di rallentamento della fin qui più che prolifica produzione ottica. Fase che conosciamo un pò tutti ormai, nelle sue articolazioni che hanno portato all'ultimo strappo, quello del passaggio a mirrorless, nel 2018 Z6 e Z7 quando D5/500/850/7500 all'apice delle rispettive potenzialità per i destinatari elettivi, avrebbero dovuto inchinarsi al doppio avvento: di un sistema di mira diverso (non più asservito a visione reflex ma elettronica) ad una nuova e del tutto incompatibile con le precedenti, baionetta Z Ad un anno e qualche mese da questo appuntamento non pensavamo di essere seppelliti certo come nel 1977 da decine e decine di nuovi obiettivi, ma certamente siamo rimasti attoniti rispetto al cambio di direzione Nikon, partita con i migliori propositi ed una roadmap se non ricca, almeno popolata, da alcuni di quelli che non possono che essere considerati come ferri del mestiere di un corredo, ma inspiegabilmente priva di altri (tra i quali gli zoom 70-xxx) e approdante al 2020 con una tirata di remi in barca, avendo eliminato alcuni dei progetti ottici promessi ma sopratutto i riferimenti temporali di realizzazione. Lasciando NOI NIKONISTI in balia delle onde: non più sviluppo del sistema F (già penosamente impoverito di ottiche adeguate ai corpi macchina menzionati) nessuna notizia delle nuove realizzazioni in baionetta Z , annunciate solamente, senza data di commercializzazione. per carità: non pochi obiettivi, ma solo quelli relativi ad un corredo da diporto: ne per esordienti (costi elevati) nè per professionisti/amatori evoluti (inconsistenza tecnologica in relazione al mercato attuale/mancanza di ottiche adeguate, da lavoro) Uno strappo in piena regola... forse alla moda... ma non da Nikon ...! Max Aquila per Nikonland 2019 (C)
  14. la linea degli obiettivi F di un tempo era finita ed esaurita alla presentazione della D3 e della D700 Facciamo finta di non ricordare che due anni fa avevamo la dispensa piena di Sigma Art e di altre case che si appoggiavano agli eccellenti corpi macchina prodotti da Nikon anche dopo quella coppia. Alcuni di coloro che scrivono ne hanno ancora adesso. Non vediamo un 50mm f/1,4 all'altezza dei sensori attuali da troppo troppo tempo. Per miracolo c'erano in listino pezzi unici come il 105/1,4 e il 28/1,4, accanto a ferri del mestiere come l'ultimo 70-200/2.8FL e a roba impensabile come il 19/4 PC-E Impreparata? Era un salvagente dignitosissimo, quello di studiare gli altri per fare poi meglio: abbiamo aspettato e la morale è ...che dovremo aspettare ancora e adesso non ci dicono neppure per quando, ma sopratutto.... PER COSA !!! Una presa in giro, signori. E sono l'unico in Italia a scrivere che quella spacciata per roadmap da una settimana, altro non sia che una tavola sinottica. (dicesi tavola sinottica: esposizione sommaria di una materia su un foglio diviso in colonne in ciascuna delle quali sono disposti secondo lo stesso ordine i dati e le notizie relativi ad argomenti affini)
  15. scriverò in proposito un pezzo, in questi giorni. Perchè se una cosa non mi difetta, quella è la memoria
  16. presi dai banner del nostro amico Alfio di Fotoluce che dovrebbe mantenere anche sconticini per chi si presenti come Nikonland
  17. Non usiamo più il termine professionale per favore, se no poi arrivano i professionisti... Quelli che le scelte degli attrezzi le bilanciano col commercialista così da acquistare roba da fatturare entro il 31-12...solo per fatturare, oppure quelli che stirano un corpo macchina a 5milioni di scatti perche devono finire di ammortarlo. Parliamo del fatto che per destinare determinati obiettivi ad un corpo macchina necessita che questo sia capace di gestirlo con semplicità e facilità anche fisica nel supportarlo. Obiettivi e corpi destinati gli uni agli altri. Non Aspirine (tm) come panacea a tutti i mali. E basta con le presentazioni aziendali coi relatori con 4 Uniposca tra le dita della mano sx. Sopratutto con quei relatori: venditori di materassi come di frigoriferi. E con chi li assolda
  18. Il test mancava perché non abbiamo mai ascoltato richieste di chiarimenti sul funzionamento del flash top del catalogo Nikon in periodo DSLR Ma da qualche mese in qua di richieste se ne erano avvicendate una certa quantità, tutte o quasi denotate da incapacità a reperirne informazioni operative utili. Evidentemente c'è stata in parallelo alla novità della linea Z, una spinta commerciale all'acquisto del top dei flash insieme alle nuove macchine: non adeguatamente supportata a spiegare le potenzialità del sistema wireless radio supportato dall SB5000. Insieme...la irreperibilitá o quasi degli accessori trigger e remote control...in ogni caso molto costosi rispetto al contenuto tecnologico rappresentato. Speriamo che il vento del rinnovamento porti Nikon ad assistere di adeguati trigger questo bello speedlight 5000: zeppo di funzioni da sfruttare. Oggi ancora troppo poco
  19. Immagino UE... E detta così, insieme all FTZ, il 16-50 lo regalano come la scheda sd... Vedremo NaTIonAL
  20. e lo pagano pure ad Adam Grant...
  21. non ho più il mio SB900, ma certamente i miei SB800 hanno piena funzionalità sulla mia Z6 Ne deduco, tavola confermandolo, anche il suo SB900... Altra cosa l'opportunità di montare a slitta il 900 su di una Z: davvero prominente 😄
×
×
  • Crea Nuovo...