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Max Aquila

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Tutti i contenuti di Max Aquila

  1. Tajikistan... oggi? Con le frontiere chiuse? Ancora non è chiaro: non dico che torneremo a fare il caffe con la cicoria, ma ci vorrà del tempo per assorbire il colpo. Noi NON LO SAPPIAMO quanta gente sia morta in Cina e nel resto del TERZO mondo dove abbiamo spostato le fabbriche. Dovremo imparare a lavorare di nuovo, fuori dagli uffici: cominciando a raccogliere albicocche, fragole e ciliegie...se vi piace trovarle a tavola. Poi ci sarà la vendemmia da organizzare. Non c'è più nessuno...
  2. L' Italia era questo, prima di delegare a terzi le cose che sapeva fare bene. Odio certi capitalisti che hanno fatto del "Made in Italy" la base del loro successo, anche nella scelta dei colori e delle pubblicità, salvo scoprire che fossero stati i primi a delocalizzare la produzione nei paesi del Terzo Mondo, aprendo la strada, dando l'esempio negativo e stroncando tante realtà piccolo industriali e sopratutto artigianali che erano la bandiera italiana. L'Italia era questo: abiti, tessuti, cinture, scarpe, cappelli, dalle cose più economiche a quelle più lussuose. Ora siamo andati in giro con i pannolini per cani in faccia, prima di vedere le prime mascherine, per giunta pagate a peso d'oro. Ah... adesso mancano i guanti....
  3. Max Aquila

    I NOSE-ART

    Francesco Baracca, come da prassi per tutti i piloti dell'arma più moderna ed anticonvenzionale (per l'epoca) ...in assenza di "nasi" su cui istoriare il suo biplano Spad, usava il cavallino rampante del 2° Rgt Piemonte Cavalleria, dal quale proveniva. Il suo mito rivive ancor oggi sulle Ferrari, grazie al regalo del simbolo che la madre dell'aviatore, morto a 30 anni sul Montebelluna nel 1918, la Contessa Paolina Baracca fece ad Enzo Ferrari il 17 giugno del 1923 dopo la sua vittoria su Alfa Romeo al primo Gran Premio cui partecipava.
  4. Un bel 25 aprile anche da Nikonland
  5. Se lo scrivo io che ne ho avute...due (la prima difettosa)... Il problema del costo è ad oggi. Per un prodotto ormai obsoleto. Inutile. Sette anni fa, all'uscita, era già in ritardo di dieci anni
  6. Il problema, a mio vedere, è stato di politica commerciale e non di prodotti: avvicendamenti nel management e nella direzione della comunicazione aziendale che hanno causato cinque, sette anni di catastrofi marketing, durante i quali nessuno di noi capiva alcunchè della partita a scacchi in ballo. Nel frattempo sono uscite sul mercato anche perle rare, come le reflex di serie 5, dalla D5 alla D7500, passando del D500 e D850 ed obiettivi come il tuo 105/1,4 e il 28/1,4, oltre al cannone da poco provato 800/5,6. Inspiegabili gli abbandoni segnalati: perchè ognuno dei prodotti menzionati avrebbe avuto mercato (tranne, credo comunque, le DL...davvero obsolete come la mente che le stava per dare alla luce) Come per queste KM, quello ben più grave delle One, che avrebbe potuto cancellare nikonisti dalla lista degli aficionados (se non fossero stati al contempo utenti reflex) il colpevolissimo ritardo nella presentazione delle mirrorless e, non ultimo, ma ancora non citato... il fenomeno Nikon Df: una reflex ancora a listino inutile come una zucca in un campo di cocomeri, abbandonata a se stessa e alla dimenticanza forzata, offerta a prezzo da F3 al titanio commemorativa... Problemi di Azienda e non di prodotto: quelli, i prodotti, se coltivati, crescono...
  7. comunque peggio delle DL, mai nate e ciononostante mantenute nel catalogo dei prodotti credo che nulla sia più rappresentativo. E la DL tu avresti avuto il coraggio di comprarla....!
  8. Non capisco: La D600 aveva un problema al sensore Le DL nemmeno hanno visto luce Le Nikon One funzionavano anche bene e le hanno abbandonate Queste KeyMission sono state abbandonate alla nascita, ancora prima delle One: che ti hanno fatto? Le One le hai comprate tutte, perchè se fossero state supportate le avresti ancora, possibilmente con sensori aggiornati, per usi minori. Queste action camera sono state solo un flop di mercato, ma tu non ne sai parlare: neppure io e lo farò adesso. Se funzionassero bene avrebbero avuto il loro senso, dieci anni prima del 2016. Il problema non è del prodotto, ma del produttore. Sono pure Made in Japan...
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