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Valerio Brustia

Nikonlander Veterano
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Tutti i contenuti di Valerio Brustia

  1. Ebbi modo di dire in tempi non sospetti che la fotosub è fotografia come tutte le altre, solo che è più complicata per contesto oggettivamente ostile. PUNTO. Per il resto vale quello che ci vuoi fare: introspezione, creazione artistica, documentazione, esplorazione e narrazione in prosa. Insomma quel che vuoi E' fotografia, di cui però se ne discorre all'EUDI e non vi è traccia in nessun Fotosciò. E questo forse forse va a demerito dei fotografi che nel 90% dei casi decidono di chiudere i boccaporti per non osservare il mondo just below the surface. Uè mica possiamo obbligarli con il cacciavite ...
  2. Voglio segnalare il bell'articolo pubblicato da WetPixel questo mese di Febbraio 2017 Adam Hanlon e Alex Mustard hanno provato con metodo tre piccoli ma potenti flash subacquei. Si tratta nell'ordine Inon Z330 Rertra Flash Symbiosis SS2 Si tratta di tre modelli di punta delle rispettive case costruttrici, tre modelli simili in termini di dimensioni e prestazioni che si fronteggiano sul mercato offrendo piccole (o grandi) caratteristiche aggiuntive che possono fare la differenza in funzione delle esigenze/abitudini di ciascun fotografo. Consiglio di leggere l'articolo (in inglese) al seguente LINK OSSERVAZIONI DI UN NIKONLANDER Qui siamo su Nikonland e non ci limitiamo a mettere un link ad un articolo esterno e salute ai suonatori, no di solito noi infiliamo qualcosa di nostro. Quindi, mi sembra utile fare due puntualizzazioni sul tema dettate dalla mia esperienza e dalle mie letture. Prima di tutto mi piace osservare come oggetti come i tre prodotti sopra menzionati altro non siano che una risposta ad un prodotto che sul mercato ha avuto un successo fotonico: il flash Sea&Sea YS-D1 oggi YS-D2 Si tratta di un flash compattissimo, facile quindi da trasportare e che si alimenta con 4 semplici pile a stilo. I tre modelli concorrenti sopra menzionati hanno esattamente la stessa filosofia e sostanzialmente occupano lo stesso ingombro. Curiosissima questa cosa perchè siamo passati da flash dalle dimensioni ragguardevoli (riprese a pellicola) ad apparecchi poco più grandi di tre pacchetti di sigarette (w il digitale e gli iso elastici). Per il resto se li guardate bene , specialmente osservate le plance posteriori, noterete una certa similitudine nella disposizione delle regolazioni che è quasi imbarazzante: sono praticamente identici 4 su 4. Chi ha copiato chi non mi pare importante, mi sembra invece molto bello sapere che possiamo gestire sistemi di illuminazione misti senza cambiare abitudini cioè senza impazzire. Note per punti TTL Flash, ancora una chimera. Dall'articolo di WetPixel appare evidente come come il TTL flash sott'acqua tutt'ora non fornisca risultati costanti, ancora oggi (specialmente nelle riprese grandangolari) è bene che si impari a destreggiarsi con la regolazione di potenza manuale. Non a caso questi flash offrono un pomolo di regolazione potenza molto valido, con molte tacche di regolazione e posso assicurare che è utilissimo. Retra: è veramente un bell'oggetto di alluminio anodizzato, con un bocchettone porta accessori che va dal super snoot per macro al dome diffusore emisferico a bassa perdita di potenza (0.3 stop !!). Peccato per il pomolo d'apertura del vano batterie, troppo simile al pomolo di regolazione potenza. Quella è una regolazione che si fa senza guardare, allungando una mano, se si gira il manettino sbagliato le conseguenze sono fatali. La società Retra secondo me è stata un po' superficiale, peccato INON Z330: non è bello da guardare ma credo sia un prodotto veramente ben riuscito. Mi pare che non ci siano lamentele sull'affidabilità dei prodotti INON e questo scatolino temo farà parlare di sè nei prossimi anni Symbiosis SS2: se vi piace fare video e foto insieme questo oggetto è da valutare. La sua lampada da 2000 lumen (modello intermedio) è un faro video a tutti gli effetti. Non so io faccio foto Spero che nel giro dei nuovi nikonlander acquatici ci sia qualcuno che nel suo arsenale ha uno di questi attrezzi qui, se così MI ASPETTO CHE DICA LA SUA. Per quanto riguarda il Sea&Sea che non è stato oggetto di prova confronto da parte di WetPixel, vi rammento che chi scrive usa correntemente due Sea&Sea YS-D1 e ne è entusiasta sia in macro che come wide ribollito dopo 2h di ammollo
  3. Allora non me lo ri-vendi zzo speravo nell'affare. A parte le battute, un paio di questi e metti giù due fotocamere per fare le stellate: riprese noiosissime che portano via una quantità di tempo assolutamente improponibile. Se per rendere un po' di più si decide di piazzare due o tre fotocamere, peggio mi sento: 3 macchine son tre treppiedi. Quest'affare la tua D810 con l'8-15 che hai per le mani stanno in uno zainetto da 2l. Di corsa sull'Etna, cosa aspetti!!!
  4. Roby queste cose le trovi solo tu, come cacchio fai non è dato sapere, non è razionalmente spiegabile IL museo della POMPA di benzina è una roba da PAZZZI!!! Da rinchiuudereeeeeeee!!!!!!!!! Bravo, fai bene a scovare 'ste robe: chissà mai che quando andrò io in pensione non mi venga la fissa ed apra un museo, che so: dell'aspirapolvere oppure dei dadi scaduti. Devo darmi da fare ora? Ma no tanto da qui a quando andrò in pensione io uuuuuu, hai voglia! Sai quante Fornero dovrò subire! Museo della batteria esausta, chissà se esiste già, oppure del copertone ricoperto ... dell'asciugacapelli! Ecco, trovato: "Museo civico dell'asciugacapelli. Astenersi calvi e perditempo", va che bel motto, sicuro che un servizio la Prealpina non me lo nega. Grandissimo Roby!!!
  5. Beccato. Giovanni, se per te quella è acqua al limite della visibilità, beh farei a cambio subito.
  6. E temo che, fisiologicamente, il nuovo Sigma ART bastoni questo vecchio Nikon. Dati i pregressi c'è da aspettarselo. Staremo a vedere.
  7. Max, io ho preso il Meike senza telecomando (terza opzione) Si scarica, si scarica.
  8. Non voglio insistere per principio, no, ma dico solo che la progettazione elettronica non è una materia da spiritismo e nemmeno argomento che si possa disquisire basandoci su indicazioni empiriche non più significative dell'allineamento di venere con marte. Anche i nostri flash dialogano (eccome!) con l'elettronica della fotocamera peraltro i flash hanno al loro interno circuiti di innalzamento della tensione che, ragionandoci a freddo, assomigliano molto di più ad una piccola bomba elettrolitica innescata che ad un innocuo accessorio da montare sulla slitta della reflex. Quindi veramente, invita il tuo conoscente a raccontare qui su Nikonlad la brutta avventura della D750. Il resto , soprattutto le recensioni amazzoniche, mi spiace ma per mia esperienza non hanno credito.
  9. Dario, una cosa è una incompatibilità o un malfunzionamento, altra è il danneggiamento dell'apparecchio. Se hai indicazioni di dettaglio su quanto ti hanno testimoniato sarebbe opportuno riportare qui per beneficio di tutti le brutte esperienze di frittura della D800 e ko tecnico della D750 causa fondello pirata. Francamente affermazioni come "mi hanno detto" oppure "ho sentito che" ho capito in prima persona (perchè l'ho fatto e Max e Mauro m i hanno giustamente bastonato) che fa solo danno alla discussione, svilisce il dibattito e genera quelle pessime verità di internet che tutto sono men che vere. Sarebbe molto molto interessante ed utile per tutti quanti se riesci ad ottenere informazioni dettagliate e dirette di quanto hai ventilato, perché l'offerta universale sta diventando varia e ampia ed è innegabile che non tutti gli apparecchi son fatti allo stesso modo. Io ho un Meike che uso con tranquillità sulla D500, problemi non ne ho riscontrato alcuno e son contentissimo d'aver risparmiato quasi 400 euro, euro che sarò ben felice di impiccare su altro materiale , probabilmente nikon
  10. Dario, sono certo che tu sappia quanto Nikon stia godendo di questo genere di paure. E' la stessa logica con cui in passato millantavano "pericoli" nell'utilizzo di ottiche di altri costruttori ed accessori non originali, tipo .... i flash
  11. Sì e qui apri un bel discorso: BISOGNA LEGGERE PER ESSERE CERTI DI QUANTO SI ASSERISCE IN SEGUITO. Ed in effetti il povero Beppe è stato chiaro ed esaustivo Però vendere una D850 all'asta mi pare bizzarro
  12. Ok, ma potrebbe interessare ad acquirente sapere che non compra "quella" fotocamera ma una distribuita Nital, sigillata nella sua confezione e la compra all'asta (??) Avrò anche una vista guercia ma non sono combinato come la Talpa di Lupo Alberto: ciao ciao Beppe! Per rientrare nel topic: non trovo che sia lesivo per nessuno scaricare immagini da web, può creare lesione il loro uso improprio cioè una ripubblicazione non confacente allo scopo per cui quell'immagine è stata resa fruibile, ma di questo ciascun utilizzatore deve risponderne direttamente. Beppe è un po' border line per intenderci, e lo è per quanto indicato sopra
  13. NIMAR è un costruttore italianissimo che per anni ha proposto scafandri in materiale plastico utili come entry-level nel mondo della fotosub. Questa volta pare voglia fare sul serio ed insidiare il concorrente di settore, quella Ikelite che con il suo metacrilato ha regalato tante soddisfazioni a centinaia di fotosub di tutto il mondo. La novità è questa nuova serie NIMAR - PRO di cui qui lo scafandro per la Nikon D850 calma con gli entusiasmi, sembra lega di alluminio invece è un robusto policarbonato su cui sono innestate parti metalliche come il bocchettone oblò che, per altro, è intercambiabile consentendo di scegliere di adottare l'attacco che si desidera tracui il Nauticam Il sistema di oblò è sempre stato un vecchio limite degli scafandri NIMAR, ma ora è del tutto superato grazie all'ampia offerta possibile con l'adozione di una baionetta sostituibile; nonostante ciò NIMAR offre anche un bel sistema di oblò realizzati in proprio tra cui, oltre ad una cospicua scelta di distanziatori, spicca anche (finalmente) un bell'emisferico da 20 cm. A parer mio questa è una novità interessante perchè il corpo nero in metacrilato robusto, per quanto possa far storcere il naso ai puristi, offre una riduzione dei costi decisamente allettante: lo scafandro D850 è commercializzato a 1700 euro, un prezzo estremamente competitivo per un oggetto che offre tutta la ridda di benedette aperture utili per accessoriare una fotocamera moderna come la D850. Ma la vera differenza per me la fa la grande scelta di oblò che consentirà a questo scafandro di essere utilizzato in ogni applicazione "teorica" immaginabile offrendo, sulla carta, molto di più di quanto propone il sistema Ikelite (che è già tantissimo). Staremo a vedere i feedback degli utilizzatori che prima o poi arriveranno, per sapere se sott'acqua le nuove PRO saranno strumenti affidabili perchè, al di là del problema acqua (che non è da poco), basta un dettaglio non funzionante al 100% per impedire di scattare e rendere l'immersione con scafandro una nuotata con zavorra appresso. CORREVA L'ANNO 2010, lo scafandro Nimar per Nikon D700 in alluminio anticorodal Al tempo della presentazione della Nikon D700 NIMAR tentò una nuova strada con uno scafandro piuttosto accattivante e realizzato in alluminio, una novità assoluta per una ditta registrata con il nome di Plastmeccanica. La cosa non ebbe seguito e rimase solo il prototipo o poco più . E' bello ricordare questo passaggio, anche se abortito. Ho trovato le foto in un vecchio post del forum di Nital, un angolino ormai dimenticato come tanti spazi telematici in Internet. Ricordavo d'averle viste nell'ormai lontano 2010 ed eccola qui, tanto per fare un po' di antologia. Oggi la via intrapresa da Nimar - Plastmeccanica mi sembra molto differente cioè concreta e metodica. Staremo a vedere, di certo i presupposti sono decisamente buoni
  14. L'ho notato anche io e ho pensato la stessa cosa. Io di solito il venditore tendo ad incontrarlo di persona e NORMALMENTE LO INVITO AD ISCRIVERSI SU NIKONLAND Chissà se beppe vorrà aderire al consesso...
  15. Che figata, ho appena mandato il messaggio seguente a BeppeFrizzi "Gentile beppefrizzi, perchè non metti la foto della TUA fotocamera e non quella del mio amico Mauro di Nikonland?? Volevo farti un'offerta ma questo presupposto mi ha bloccato." Vediamo se risponde o cancella l'annuncio o chissà cosa.
  16. Ecco, in sostanza metti nikon davanti alle sue responsabilità. Come manca un 16-35/2.8 moderno per l'FX così sul DX occorre scendere a compromessi per armare una fotocamera notevole come la D500. Ed a me basterebbe un bel 12/3.5 corretto che metta a fuoco a 13cm, meno plastiki è più "Nikoniki" vecchia maniera. Ma temo che non vedremo mai nulla del genere ora che la priorità è la mirrorless di qualunque formato. grazie Max per il lavoro puntiglioso.
  17. Ma tu stai scrivendo dal Canada' o sei ancora in terra dei lumbard in attesa di partire? ?!? Sta volta fotografa il backstage e racconta le tue e le altrui traversie, tanto quelle foto non le frega nessuno da nikonland per metterle sul suo profilo instagram mentre a noi qui fanno un gran piacere perche raccontano e fanno sangue (sangue di fotografo on assignement, una figata) Va che se non le fai sta volta ti rimandiamo indietro
  18. Eh, ma gli è scappata un po' la mano perchè ho visto dei Pozzi Ginori più contenuti nei diametri di "fuoco". Chissà cosa pesa. Così a occhio saran 4kg abbondanti fine OT criptico
  19. Asinaccio, hai visto il pezzo di Sanitario da 40cm che sony ha dato in prova per le Olimpiadi coreane? Ma non doveva esserci un risparmio di pesi e misure con le ML ??
  20. Si, ma sarei anche un po' omofobo (nessuno è perfetto) quindi la tua asserzione precedente mi fa un po' impressione. Enrico però ha solleticato un argomento interessante che serve a tutti quanti per crescere (e sarà anche ora) e cominciare ad usare sto cacchio de internet per le sue potenzialità vere e non per le minkiate di faccialibro. Bisogna sapere cosa si fa ed essere coscienti (il più possibile almeno) e RESPONSABILI . Comunicare significa non aver paura che ti rubino la "robbba", che ti rubino l'anima. Il concetto si estende, l'ho già scritto più volte, al contenuto. Ho delle foto spettacolari ed innocenti dei bimbi di miei amici ma non le metto sul web e quando l'ho fatto sono stato molto cauto, ma non è giusto! Non c'è niente di male e chi vede del lercio nel pubblicare immagini di bambini che giocano è perchè è lui che nella sua testa ha qualche stortura. Parlo di questo perchè è il classico esempio in cui si eccede nello zelo per allontanare spettri spiacevoli, lontani mille miglia dal pensiero originale. Stiamo vivendo una stagione schizofrenica in cui alle possibilità di comunicazione mai viste prima si affiancano pulsioni oscurantiste (i NO tutto) come non si poteva immaginare potessero ritornare dopo la rivoluzione del '68 e sua successiva evoluzione. Serenamente, stiamo involvendo.
  21. Eh ma Enrico, se vuoi impastare la pasta ti devi sporcare le mani. Non ci sono strade diverse, la rete non è il caveau di una banca. La rete è una bella vetrina senza il cristallo e senza l'antifurto. La rete è come un giornale dove pubblicare non ha costi. Ma pubblicare vuol dire rendere pubblico e sta a te, a me e a noi tutti decidere COSA vuoi render fruibile e COME. Cioè, a me le puerpere che piangono come se gli avessero pestato un callo perchè gli hanno preso la bellissima (!) immagine e l'hanno ripuibblicata altrove, mi fanno un po' sorridere e un po' incazzare. Se sei geloso delle tue cose, nascondile e goditele in sereno e solitario onanismo, ma se ti piace confrontarti condividere dialogare COMUNICARE allora non si scassino le borse e si impari a muoversi nella societò dei normo dotati. Il fatto però è differente, Getty ragiona da americano : scrivo la "C" e quindi sta roba qui e mia e guai a chi la tocca. Eh bello mio sta volta t'è andata bene e Google ha deciso di non trifolarsi l'anima (costi e benefici li avranno valutati per concludere che non valeva la pena) perchè così com'è stata raccontata Getty poteva giusto spuntare un agreement 'mericano. Altrove, nel vecchio continente ad esempio, si sarebbe presa una sonora pernacchia con corollario di sputacchietti.
  22. Che è ben altra cosa che farne il download. Distinguiamo i campi: scaricare una foto non vuol dire farne mercificazione. Se xyz prende una foto di chicchessia e ne fa utile senza avere in mano alcuna liberatoria di contratto si può solo aspettare, ove scoperto, la lettera di un avvocato. Che poi in Italia si sà che non ne vale la pena, è un altro discorso, ma altrettanto vero che in altri paesi non è così
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