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Valerio Brustia

Nikonlander Veterano
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  1. Va detto che un 500/5.6 sarebbe un unicum nel panorama delle focali lunghe, un <mai visto prima> come focale fissa anche scontando la tecnologia dffrattiva. E grazie alle fresnel dovrebbe saltar fuori un oggetto veramente piccolo, molto maneggevole. Sono molto curioso.
  2. Ci dimentichiamo di quanti morticini si portò appresso quel "meraviglioso" mondo del Rally anni '80? Credo abbia ragione Michele: oggi sono più sicure, sbandano meno, saltano molto, ma smorzano bene. Fatto sta che i mostri di 35 anni fa erano dei bolidi bellissimi e purtroppo pericolosissimi. Enrico hai sbroccato? Eh, ci sta tutta , quelle situazioni fanno incazzare brutto brutto. Ma cosa vuoi farci siamo in Italia (anche in Sardegna) se non diventi amico dell'Amico giusto resti ai bordi dei bordi oltre i bordi. Mi sento di commentare questo sgangherato modo di gestire le cose in unico modo: con un poderoso rutto da cocacola senza zucchero - che è più gassata di quella normale - Belle foto Enrico mi hai fatto venire voglia di vedere un rally DAL VERO ciao
  3. Meno male che non abiti in zona sismica. Ma due tasselli al muro (per sicurezza) anti ribaltamento? L'hai vista la fine dello zoppo di Pompei...
  4. Ah ecco. Comunque anche a puntate è una bella faticaccia, quanti kg sono i diffusori grossoni?
  5. Non sapevo del "caporal". Tocca andare a vederlo. Quelli del nuovo mattino erano matti ma facevano sognare. Sviluppo: si gli originali sono un po' da censura, il che mi fa pensare che 1- l'amico Franceso si attiene a ciò che ha visto, cioè postodellamadonna ma condizioni sfortunate 2- l'amico Franceso (come me) non ha ottimizzato le impostazioni on camera per ottenere un risultato più appagante subito pronto 3- l'amico Francesco (come me) si rompe le palle a reinterpretare le foto con LR/PS in effetti però già il file della D800, figuriamoci questo della D850, ci regalano ampi margini di manovra in post produzione. Ora senza eccedere e diventar dei falsari si può operare in punta di piedi ottenendo un'immagine che compensa la condizione sfigata di partenza. Non è facilissimo ma se lo fosse non ci sarebbe gusto.
  6. Ma tu sei matto. Magari lungo la Salate' , liscia come la tazza del cesso e a picco anzi leggermente aggettante. sviluppo: Ma le vedo un po' troppo freddine solo io? (Solo nelle ombre)
  7. Silvio, comincio ad avere una triste collezione di Roadkill tutti raccolti tra Novara e Trecate. Ma si la provincia di Novara fa qualcosina, quello studio però parte dai vicini varesotti. Diciamo che un po' di sensibilità nelle istituzioni c'è, ma siamo un territorio piccolo e disgraziato.
  8. Ci sono però iniziative concrete che vanno nella direzione del miglioramento del nostro territorio, riporto uno stralcio dal mio blog di un post di marzo 2017 relativo ad una bella conferenza/studio organizzata da BW Novara a febbraio dello stesso anno, per conoscenza: < Ma io sono rimasto affascinato dal lavoro descritto da Massimo Soldarini "Vive solo chi si muove". Da molti anni osservo come gli "altri" abitanti di questo mondo cercano di adattarsi alle modifiche del territorio apportate dalla mia specie. Le azioni dell'uomo sono tipicamente di urbanizzazione cioè di occupazione del suolo. Poi, quando si esagera, finisce che un po' di persone si incazzano ed allora, con i suoi tempi, l'autorità capisce e istituisce il Parco, l'area a protezione speciale, il rifugio faunistico, come a lavarsi la coscienza credendo d'aver realizzato una sorta di arca di Noè dove "gli altri" possono trovar rifugio (meglio dire habitat). Eh no, non basta mica: ma secondo voi un pettirosso che attraversa mezza europa può accontentarsi di un quarto di ettaro di salici su miglia quadrate di cemento e asfalto? Forse sì, se riesce a trovarlo. La regione Lombardia con LIPU, appoggiandosi al fondo europeo LIFE e con la sponsorizzazione della fondazione Cariplo (fan qualcosa ste banche, evidentemente ogni tanto si sbagliano) hanno realizzato lo studio LIFE TIB Trans Insubria Bionet il cui scopo è stato quello di tracciare le connessioni tra aree verdi della regione Lombardia (provincia di Varese) per individuare i punti di criticità nel collegamento tra Appennino e Alpi, provare a risolverli e tenere conto di questa realtà nello sviluppo urbanistico. Quest'ultimo punto è quello dirimente perché nessuno mai prima di ora ha introdotto questi concetti nella pianificazione urbanistica, attività a totale appannaggio di architetti del paesaggio con specializzazione "urbanistica" su cui etologi, ecologi, erpetologi ecc non hanno mai potuto segnalare alcunché . Ma la notizia vera è che uno studio analogo, i cui risultati saranno pubblicati a breve, è stato svolto sulla provincia di Novara. A tal proposito Soldarini ha voluto osservare come in quest'ultimo lavoro hanno potuto accedere, oltre alla conoscenza dei molti osservatori "esperti" (birdwatcher e fotonaturalisti) anche agli archivi dell'ARPA Piemonte i cui dati sono stati importantissimi per individuare zone insospettabilmente molto interessanti. Sì perché tanti animaletti resistono, talvolta prosperano, in luoghi in cui non si getterebbe uno sguardo nemmeno se obbligati.> I tassi usano questo passaggio ignobile per attraversare da nord a sud e viceversa la SS11 Padana Superiore senza lasciarci le penne. Ma lo fanno solo se lo trovano strada SS11 padana superiore, a 3km dal buco di cui sopra. Io ho imparato tutto questo guardandomi in giro con le mie Nikon. Lunedi sera terro una serata sulla fotonatura ad un gruppetto di studenZi di un corso base di fotografia. Non sanno cosa li aspetta....altro che tempi e diaframmi!! Tranquilli, son rodato, alla fine si divertono pure.
  9. Eh no Gianni, purtroppo quello che dici è dannatamente VERO: è in questo "brodo" che giriamo con le nostre macchinette e i nostri obiettivi. Cambiare sarà utopico, ma essere coscienti di questo disastro non lo è affatto. E in questa direzione c'è tanto da fare. Mi spiego con un esempio. Nell'azienda dove lavoro il numero di laureati è molto molto elevato( %). Tolto il mio unico collega birdwatcher nessuno, ma nessuno d'altro, sa riconoscere le principali 4 specie di aironi della pianura padana. Ora, si dirà, cosa cambierebbe al global warming se tutti gli italiani avessero conoscenze un po' più dettagliate delle specie di ardeidi coinquiline? Nulla, probabilmente, ma io non ne sono troppo convinto. Quando ti si aprono gli occhi è difficile poi distogliere lo sguardo.
  10. Non ci sono più balestrucci, a casa di mia mamma bombardavano il balcone con le loro deiezioni, un disastro, ma noi abbozzavamo ... sono veramente carini. Beh, non ci sono più: ti risulta che qualcuno se ne stia lamentando? Forse il lamento non è nemmeno l'esternazione corretta, ma a me fa una certa impressione, come dire l'ennesima conferma che qualcosa sta cambiando rapidamente sotto i nostri occhi. Ocio che i cambiamenti di questo genere NON SONO note a margine, sono dei sintomi di un male più grave. All'inizio di aprile con l'amico Ivaldo abbiam montato, notte tempo, un bel capanno per seguire la nidificazione di una coppia di picchi neri. Lo abbiamo messo a quasi trenta metri dalla cavità e ci siamo andati tre (dico 3) volte (2 volte Ivaldo 1 io). Siamo stati troppo lesti e fiduciosi che quel "buco " potesse esser quello buono invece no, il picchio nero è furbissimo: un mazzo sfrenato per niente. Ma vuoi mettere poter essere in qualche modo testimoni del ritorno del Nero in pianura? Alberto, noi dovremmo parlare di queste cose qui. Dovremmo parlare di più di piccoli grandi aneddoti come il tuo perchè son fermamente convinto che sia qui il senso delle nostre azioni.
  11. Alberto, permettimi di dirti che si fanno corsi per qualunque cosa, corsi per imparare a stare seduti su una sedia e corsi per maneggiare le forbici; il trasferimento di conoscenza attraverso un corso sarebbe tutt'altro che inutile in questo tipo di applicazione, di certo lo sarebbe di più di una serata a descrivere le differenze tra una Canon xxxxD e una Nikon Dxxxx. Ma mentre dei secondi se ne fanno a frotte dei primi poco nulla: e che siamo nati tutti imparati? O peggio, dobbiamo formarci tutti con l'autodidattica e i metodi delle iterazioni successive? Così è accaduto per quasi tutti e di norma a discapito dei nostri soggetti. Il buon senso è impossibile insegnarlo, ma è possibile indurlo con un minimo di ragionamento. Ma siam sempre lì, se poi il perno rimane sempre e solo la foto migliore che vince i concorsi cosa vuoi che ti dica: avanti Savoia allo sfinimento. Le foto ai nidi ed agli uccelli in cova non sono mai raccolte senza stress, ma mi ripeto ancora e ancora: e dopo che l'hai fatta, caro bimbominkia, cosa hai aggiunto alla cultura umana e al tuo bagaglio di conoscenza?? Un cappero secco! Dai Alberto, la verità è che di ste robe se ne parla sempre troppo poco e quando lo si fa si finisce a compilare la lista delle regole della massima delicatezza come se noi umani fossimo degli alieni in un mondo che spetta di diritto alle altre creature, quando poi nella realtà in cui viviamo basta una variante al piano regolatore per asfaltare una montagna senza che nessuno dica "embeh?" No cribbio. Te la dico tonda tonda: io sogno un pianeta senza parchi naturali a tutela crescente, senza zone protette a presenza umana zero, cioè sogno un mondo in cui queste cose non servono più perchè i caprioli possono spostarsi dall'Appennino alle Alpi su vie garantite, non protette semplicemente dedicate e con loro anche i nostri bei lupi senza che ne gli uni che gli altri abbiano ad inventarsi stratagemmi impossibili per scavallare la A21. Un mondo dove è NORMALE sottrarre all'agricoltura 200 metri di territorio a destra ed a sinistra della riva dei grandi fiumi e non 2 metri come accade oggi, dove quando si taglia un albero di stazza si deve essere coscienti che non è un componente d'arredo, dove gli aironi cenerini non hanno paura di volarti sulla verticale. Cosa c'entra tutto questo con la fotografia? Lo sai da te. A noi come persone che hanno qualche annetto di avventure sulle spalle spetta il compito di far capire che 'ste benedette foto che raccogliamo sono magari anche belle, ma fondamentalmente devono tendere a descrivere l'unicità della nostra personale esperienza, la testimonianza non della nostra abilità nel disporre luci o la nostra caparbietà nel sopportare caldo e freddo ma della spettacolare naturale meraviglia contenuta anche nel più merdoso boschetto sotto casa. E praticar questa ginnastica fa bene a noi ed anche allo scancagnato boschetto. Ed anche a chi verrà dopo.
  12. Ma io non faccio discussioni sul piano etico, io ragiono in modo funzionale inteso in termini fotografici. Se ho uno scopo primario per il quale ho ad esempio un impegno di divulgazione pianificata, cioè ho uno scopo che va oltre il mio piacere e il mio compiacimento fotografico, allora non trovo nulla di abietto nel ricorrere nella martirizzazione di una bestiola. La cagnetta Laika è morta in orbita, è dispiaciuto a tutti, ma Yuri Gagarin ha potuto volteggiare nello spazio grazie a quell'esperimento e così gli uomini che lo hanno seguito ed oggi abbiamo satelliti meteo e di comunicazioni che ci hanno cambiato (talvolta salvato) la vita. Fortunatamente non sono un medico e nemmeno un fotografo che lavora per un centro di ricerca quindi posso esimermi dal far morire un altro animale per fare una foto. Manco spacco i ricci di mare per attirare le donzelle, lo ha sempre fatto la guida credendo di farmi un piacere .. imbarazzo. Però ai picchi il panettone in inverno una o due volte glielo porto, so che loro lo apprezzano anche se io non sono mai riuscito a vederli quando si ingozzano. Non credo di aver fatto impazzire la glicemia ad alcun rosso maggiore
  13. No Mauro, assolutamente no! La Fotografia non ha un solo aspetto, una sola applicazione e non ci sono applicazioni di serie A ed altre di serie B, ci sono tante applicazioni. Però non possiamo nasconderci il fatto che il successo della fotografia è stato quello di saper riprodurre, congelandolo nell'istante, il Reale per quel che è (ed un minuto dopo abbiamo anche capito come utilizzare lo strumento per trasformare il momento in "quel che vorremmo che fosse"). Si può magistralmente utilizzare la fotografia alla strega un'estensione "speciale" della pittura, ma non vale il contrario (con buona pace dei foto-impressionisti dell'ottocento e dei primi del novecento). La Fotografia ha liberato la Pittura, è un fatto noto da generazioni. Ma non divaghiamo, qui parliamo di fotografia della natura, io sottolineo solo che come "osservatori" ci si può divertire molto ed essere utili, utili a chi? A noi stessi perchè vivere in un bel mondo è meglio che in un paese di merda (Catalano docet) e chi si accorge per primo delle storture se non chi spende tempo a guardarsi in giro? (quanto vale la Fotografia in questo!) Ragionando da Testimone e non da Regista, il problema del rispetto nemmeno si pone mentre permane il solo rischio del danno causato da comportamento incosciente ed involontario ma che si contiene abbastanza facilmente attraverso la comunicazione, la conoscenza (appunto). Purtroppo l'Ego vuole la Bella Foto ed allora alcuni per lo scopo non vedono nulla di sbagliato nell'abbandonare il ruolo di osservatore per diventare regista, attore, comparsa, burattinaio, ammaestratore e quant'altro per il solo scopo della FOTO. Massimo, l'amico che alleva serpenti non centra nulla e se li fotografasse mentre ingollano lo sfortunato roditore sarebbe ancora fuori tema perchè quella non è fotografia della natura, ma è al più fotografia di documentazione in ambiente controllato e lo sai molto bene. Così come lo sono le straordinarie immagini di ragni salticidi che zompano sulla mosca oppure i fotostacking di improbabili insetti immobili. Il valore del documento rimane, ma una volta che è stato documentato, ripetere l'esperienza serve solo a dimostrare che "son capace anche io". Personalmente mi spingo oltre non trovando nulla di affascinante, se non il significato documentativo, nelle immagini di fototrappole. Dai non scherziamo: quando vedete una bella foto di un animale nel suo ambiente, una foto che vi piace come ad esempio gli splendidi ritratti dei buoi muschiati del nostro Massimo in quel dell'inverno norvegese, non venitemi a dire che non avreste voluto anche voi essere dietro alla fotocamera e vivere quegli istanti incredibili. Ecco, se dietro a quella bella immagine, che racconta un momento straordinario, non ci "posso" essere (potenzialmente) perché è impossibile (foto con i droni?) allora a me non interessa, non è la mia vita è un'idea, affascinante e bella quanto si vuole , ma non è quello a cui ho assistito e che posso trasmettere con un click ad un mio simile per dirgli "guarda cosa puoi vedere con i TUOI occhi". Fotonaturalisti provate a ragionar in quest'ottica e mi sa che vi ritrovate.
  14. Massimo, no non ci sono troppe variabili. La fotografia di un rapace che preda ripresa in condizione di controllo è la ripresa di una scena orchestrata, la stessa ripresa fatta senza slcun intervento ma solo con l'osservazione è una testimonianza documentale. E' evidente che la seconda è quasi impossibile (quasi) ma il significato, il peso del contenuto di questa ha una valenza ENORME. Il nostro operare, come praticanti, diventa un contributo di conoscenza ben superiore al "mostrare le bellezze della natura" del Panizza. Qui sta la chiave di tutto ed qui sta il parametro che trasforma i concorsi in tragiche buffonate. Di Oasis non parlo perché non mi pare ci sia altro da dire. Ho avuto modo di ascoltare i principi che stanno alla base di quel concorso, descritti dal loro organizzatore, durante una bella serata al fotoclub di novara e con questi non mi ci trovo (e non ci si troverebbe nemmeno uno qualunque dei grandi vecchi della fotografia, che so, i fondatori di MAGNUM per esempio). Anche il BBC ha il suo bel daffare a tenere alta la bandiera, salvo poi fare degli scivoloni importanti che solo chi pratica può valutare, rimane comunque una istituzione seria ed il formichiere impagliato e ' costato la radiazione perpetua dell'autore dal concorso britannico, può rifarsi con Oasis, salvo cambiare tassidermista. Pensaci su Massimo, ma sappi che i tuoi gipeti del Leviona valgono 30000 viaggi in Canada.
  15. Il vento del marketing di cui sopra, e i bisbigli di conoscenti anche qualificati che mi hanno detto la loro. In tutto ciò è difficile comprendere quanto ci sia di oggettivo e quanto ci sia di indotto. Rimane il fatto che per me il panino è fondamentale, quindi vorrei il prosciutto buono tra due fette di gustoso pane casereccio. Quindi attendo, ma comprendi il mio scazzo per sta tiritera by nikon
  16. No ho in mente la D850 infatti. Ho parlato di marketing fine, intendo dire che non so al momento quanto ci sia di ciccia e quanto sia suggestione nel vedere (diversi pareri) dei vantaggi nell'attuale sensore Sony da 40e circa Mp rispetto al Nikon D850. Questo mi pare interessante; aggiungo che sul versante 24 Mp Nikon langue, non c'è una fotocamera per i miei obiettivi che sia FF che offra le stesse prestazioni di un 24 Mp Sony ultimo. Beh non è poco
  17. Michele, c'è anche tanto marketing in tutto questo movimento di Sony, un marketing ben orchestrato e non veicolato attraverso i soliti sistemi pubblicitari; insomma la ragazzotta che tre domeniche fa fotografava le cresime nella mia città era armata di sony e di due borse molto stylish che, in quasi 10 anni di sbattanza tra chiese e Comune, io (ragazzotto) non mi sarei mai immaginato di sgropparmi, benchè belle, perchè scomode! La giovinotta era perfettamente allineata allo stile flicr&DPr che va tanto di moda ed ovviamente usava due belle Sony 7. Credo proprio che Sony abbia capito quali strade battere per spingere i suoi prodotti, i miei complimenti; ma in verità a me di tutto questo interessa pochino, mi interessa invece del sensore e degli sviluppi in divenire e SONY effettivamente sembra poter prendere il volo. Ma forse, qualcuno obietterà, anche lì c'è tanto marketing. PS: uè bella gente , in quanto a marketing potente Sony rimane comunque seconda dietro a Leica; io non lo sapevo ma la vicenda del "vaiolo dei sensori" è da PAURA eppure Leica è sempre lì, inossidabile. Se lo avesse fatto Nikon qui la metà se ne andava.
  18. Si tu hai provato concretamente quelle macchinette. Io ho smanazzato solo una volta la tua Sony Settequalcosa e mi è pure bastato TI giro la questione: non solo le fotocamere di quella categoria sono "robetta" rispetto ai carri armati che da decenni utilizziamo, ma anche i corredi fanno acqua ovunque. Ed allora perchè questa emorragia inspiegabile? Per i vantaggi del senza specchio? mmmmmm. Mi dicono, leggo, che i file delle ultime SONY sono veramente notevoli. Forse la calamita sta lì, una calamita così forte da fare ingoiare tutto il resto. Di Fuji non so, la Xpro2 mi piace molto però collocata nel suo strettissimo ambito d'applicazione, che poi anche lì è da vedere ... alla prova dei fatti se comunque mi troverei meglio con il clack della reflex ed un paio di buoni grandangoli.
  19. scusa, ma anche no QUELLA è la linea editoriale di DP Rew e gliela lascio tutta tutta. Io lo consulto,come tanti "milllioni" di lettori e bon. Rimane il fatto che in molti sono passi a Sony (anche qui da noi mi risulta,) pur trattandosi del passaggio ad un sistema in divenire decisamente incompleto. Ognuno ha le sue preferenze e fa le sue scelte, a me non va per niente di aspettare che una Sony ci metta 5-6 anni ad articolare un corredo ai livelli di Nikon o Canon o piuttosto che Fuji si decida a fare un fisheye ed un 500/4 equivalente. Con i "s'ha da venì" ci possiamo giusto riempire i botta e risposta e nulla più, io la vivo così. Rimane folle e assolutamente deleterio per Nikon questo clima di "sospensione" che si è creato, tutto a scapito dell'ottima D850 che è in lista d'attesa mica tanto per le code fuori dai negozi ma per una sottodimensionata numerosità di pezzi prodotti ; volutamente? potrebbe anche essere, avran fatto i loro conti in Nikon, ma a me come acquirente rimane solo da constatare che si tratta di una fotocamera ottima, molto costosa, difficile da reperire e, come evidente, ammazzata nella culla dal nuovo che avanza. E bada, uccisa insieme a tutto il corredo nikoniano freddato dal millantato (quasi certo) nuovo tiraggio/baionetta. Prima si sa, meglio è anche per le vendite della D850
  20. Quello che contraddistingue Gianni è un senso profondo della "misura", vien fuori dal suo modo di porsi ed anche dalle sue fotografie. E' bene far tesoro di questo modo di porsi specialmente per chi desidera ritrarre la natura che non esiste per soddisfare la nostra curiosità, ma sopravvive MALGRADO le nostre azioni mentecatte e spesso meschine. +Chiancianesi, - flicre e trikke trakke internettiane di vario genere.
  21. A questo punto la curiosità è veramente tanta tanta
  22. Ma Mauro, quella è la linea editoriale hipster style di DP review, nulla di nuovo sotto il sole. Mi ha sempre dato un certo fastidio, è come se la fotografia tutta fosse risolta da quattro fotocamere stile X-100F, salvo poi accorgersi (con sbigottimento) che il WPP è stato dominato da grosse e pesanti reflex digitali o che Salgado da decenni usa Canon 1Dxqualcosa. Beata barbetta maniacalmente curata e fintamente trasandate camicie a scacchi.
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