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  1. Ne sto cercando una, a metà prezzo, solo corpo. Il 50/1.8 Z già ce l'ho. E se serve dici che con il 24-70/4 S si rifiuterà di funzionare ?
  2. Epperò, se pensi che sono taggiche non ti viene l'allergia ? Stai attento che con quell'espressione al market ti pigliano per rapinatore !
  3. Il primo caso purtroppo non ho possibilità di verificarlo per effettiva mancanza di occasioni. Ma ci credo ad "occhi chiusi" e le foto dei cani lo testimoniano (da nessuna parte c'è scritto che la D6 riconosce gli animali, eppure lo fa, automaticamente). Sulla seconda credo di averlo detto anche io. Oserei dire che c'è uno stop sulla D5 e uno stop e mezzo o 2/3 sulla Z6, agli alti ISO, anche sopra a 12800 che con D5 e D6 sono "banali".
  4. Credo che dipenda tutto dal valore dell'oggetto da fotografare. Per un paio di cuffie da 50.000 dollari quanto tempo impiegheresti per fare la migliore foto possibile ? Mentre per le uova di galline da allevamento ?
  5. Spero che questo, visto che parla di luce e di diffusori senza prendere in considerazione la postproduzione, sembri meno disarmante : stesso argomento : rendere più accattivanti le foto di prodotti
  6. Molti di noi hanno in casa un adattatore di montatura (secondo la nomenclatura Nikon) Nikon FTZ per utilizzare obiettivi Nikkor F su corpi Nikon Z. Io ne ho addirittura due. E lo stesso Max. E' un oggetto fantastico che assicura un servizio esemplare. Quasi tutti gli obiettivi Nikon per reflex possono essere utilizzati su una Nikon Z. E quelli motorizzati, in pieno autofocus e con lo stabilizzatore integrato se ce l'hanno. E' un oggetto fantastico e sofisticato. Proprio per questo, anche se l'avete preso in kit con la vostra Z, non ve l'hanno proprio regalato. Costa di listino qualche cosa meno di 300 euro. Quindi è un oggetto prezioso. Il Nikon FTZ è fatto con la tecnologia più moderna di Nikon ed è fatto con i materiali di oggi. Ma molti di noi hanno tanti vecchi obiettivi Nikon, anche degli anni '60, costruiti quando non si usavano leghe leggere e plastica ma l'ottone, il bronzo, l'alluminio, l'acciaio, estrusi, torniti e fresati a freddo. Sono obiettivi robusti, pesanti, solidi, che anche dopo 60 anni funzionano bene e senza tanti problemi. Guardate la mia collezione : c'è anche un intruso, un Minolta 58/1.2 che io stesso ho modificato a mano per farlo adattare all'attacco F delle reflex Nikon. Il Nikon FTZ ha contatti elettrici dorati e la camma di controllo del diaframma. Ha una baionetta F che con gli obiettivi di oggi se la cava ma vai a sapere che cosa può succedere se strofiniamo sopra con un pò di forza una baionettona un pò usurata del 1964. Come quella del mio mitico Nikkor-H 85/1.8 che si ricorda di Vanessa Redgrave in topless ... questo coso ha ancora inciso sopra Nippon Kogaku. Altro che Nikon ! Ebbene, il nostro povero ma prezioso Nikon FTZ rischia di fare la parte del vaso di coccio e può usurarsi o rompersi. Certamente in LTR ve lo potranno riparare ma presentandovi la fattura. Perchè rischiarlo ? Sul mercato ci sono tanti adattatori Nikon su Nikon. Questo l'ho preso su Amazon.it ed è tra i migliori. Non ricordo il prezzo ma qualche decina di euro. Non più di 40 euro, credo. é robusto ma soprattutto è semplice. Perchè è totalmente stupido. A parte la leva di sblocco dell'obiettivo non ha nulla di funzionale. E' solo un buco col metallo attorno. Una mano di vernice e qualche rifinitura. E' perfetto per usarlo senza troppi patemi con le nostre vecchie glorie. eccolo montato dietro al mio 85/1.8 in alluminio pieno. ed eccolo entrambi sulla mia Nikon Z6. gli altri provano invidia ma niente paura. Ecco il cosone da ottoettierotti Nikkor-Q 135/2.8 seconda serie. questo vi assicuro che lo potete usare per farvi largo tra la folla senza timore alcuno. ecco il Rokkor (senza i suoi fratelli) sulla mia Z6. ed ecco la sua inconfondibile firma su uno dei miei due Nikkor-P 105/2.5, mitico quanto l'85/1.8 prima serie. Quindi, insomma, risparmiatevi qualche grattacapo, pensateci per tempo, compratevi un adattatore cinese e sfogati senza timori, conservando il vostro bel Nikon FTZ per lo scopo per cui è stato creato : dare la massima compatibilità ai Nikkor AF-S G o E sulle Nikon Z. Non è un lottatore di Sumo anche se l'hanno pensato i giapponesi. Poi non ditemi che non vi ho avvisati ....
  7. Infatti. Io comprerei la Z50 se. Ma infatti non la compro
  8. Si ma volevo ribadirlo, se no arrivano gli AdriBernie a magnificarmi le mele del Fuji e a me tocca 'ncazzarmi !
  9. A me frega niente delle Fujifilm e alla RAF ho sempre preferito la Luftwaffe, l'USAF e perfino la Regia Aeronautica. Parlavo solo del concetto : piccopiccolo, buono, economico come una Z50, DX non forzatamente FX. Ovviamente Nikkor. Oggi che é già tardi !
  10. L'autonomia di una di queste macchine si calcola in 2-3 ore massimo di utilizzo effettivo. Non in scatti come andiamo dicendo da un pò. Teoricamente non dovrebbe esserci una grande differenza tra una Z6/Z7 e una D850.
  11. Comprerei una Nikon Z50 se ci fosse un 35mm come il Fujinon XF 35mm f/2 che ho usato sulla Fujifilm X-T1. E' compatto, è performante, costa intorno ai 350 euro. Attenzione, non mi interessa l'aspetto "vintage", anzi, ma è in metallo e a prova di usura. Un motivo d'acquisto per il corpo macchina se Nikon ne facesse uno per la Z50 (DX, non FX). PS : l'ho avuto per il breve periodo in cui ho avuto la X-T1 e ne sono rimasto soddisfatto ad ogni titolo.
  12. Nulla in contrario, lo dicevo per tutti gli altri.
  13. In ogni Ad ogni buon conto Adobe DNG Converter vede i NEF della D6 già da febbraio. Sono sicuro che ACR e Lightroom verranno aggiornati appena uscita sul mercato.
  14. Ciao Dino e ben ritrovato. Meglio incrociarsi su Nikonland.it che su Nikonrumors o Dpreview come ci capita spesso, non ti pare ? Grazie per le domande che mi permettono qualche puntualizzazione ulteriore : 1) non posso pubblicare esempi perchè il mio è un sample e il modello finale potrebbe essere leggermente differente. Anche se non credo. In pratica il giochino è il solito. Due scatti a 100 ISO sottoesposti di 5 stop, sia con la D6 che con la Z6. Quello della Z6 sovrasviluppato in correzione dentro LR diventa chiaro senza spappolarsi, quello della D6 si apre ma mostra bande sottili di confetti multicolore. Una cosa spiacevole che in certi casi può capitare anche semplicemente aprendo le ombre in una foto generalmente ben esposta e che si verifica, come sappiamo già dal 2016 con la D5. Ne ho parlato ad esempio nel confronto tra D500 e D5 qui : ma preferirei non approfondire aspettando che il solito ottimo Bill Claff ci mostri il suo responso che, a mio parere confermerà la scarsa dinamica della D6 a bassi ISO instile D5 e D3s 2) Non so parlare di Canon e sinceramente mi interessa poco. So che la D6 è plafonata a 200 jpg continui (non so perchè, questioni legali ?) ma in termini di buffer potrebbe farne migliaia. In pratica basta alzare per una frazione di secondo il dito quando ci si avvicina a 200 jpg e si può continuare. Per i RAW effettivamente è una questione di buffer e di capacità di svuotamento dello stesso. In ogni caso io ho fatto la prova direttamente, per Canon leggo che ci sono dei caveat a piè di pagina (nota 4) quindi si dovrebbe effettivamente verificare prima di farne un caso. Caso che secondo me non esiste perchè chi ha bisogno di fare più di 200 scatti consecutivi senza mai fermarsi è meglio che si procuri una videocamera 4k o 8k. Nella D6 il buffer si svuota rapidissimamente. Di più non posso dire se non che dubito di avere mai in mano una Canon pariclasse per confrontarle. 3) confermo. In tutta questa materia la D6 è pari pari alla D850 in tutto. 4) Ringraziamo Nital per la sua benevolenza ma anche il fatto che il nostro amore per Nikon è conclamato e a prova di ogni verifica. Altri siti sono un pò più dispersivi e valutano di tutto un pò a seconda dei click dei visitatori, noi siamo monogami e monotematici e non ci interessano le visite, visto che non vendiamo spazi pubblicitari. Per documentazione online ed altro si dovrà attendere la conferma della data di effettiva commercializzazione world-wide che dovrebbe essere nel corso di questo mese, per dar modo alla logistica (in questo periodo a dir poco complicata tra continenti diversi) di rispettare la commercializzazione nello stesso momento in ogni parte del mondo. Vedrai che il manuale comparirà online nello stesso giorno della commercializzazione di Sales Start. Quanto agli interventi di blogger e vblogger sui soliti canali Youtube etc. la disattenzione deriva dalla solita attenzione mediatica che si sofferma per un attimo solo al lancio o al momento di un annuncio per poi dedicarsi alla successiva novità. Senza amore e senza cura per nulla di quanto passa loro per le mani. Noi la D6 ci auguriamo di poterla sfruttare per i prossimi mesi, non per qualche minuto e quindi torneremo a parlarne, se e quando ci toglieranno dagli arresti domiciliari. Jared e Tony straparleranno ancora per qualche minuto della D6 quando sarà sul mercato e poi di corsa si dedicheranno all'imminente lancio di Canon o, meglio, di Sony. Noi siamo fortunati a non doverci occupare altro che di Nikon. Sulla nomenclatura penso sia una questione di lana caprina. Se avesse lo stesso Multicam 20K della D5 non potrebbe essere che una D5s a parità di sensore (stesso discorso tra D3/D3s e D4/D4s). Ma qui il Multicam 37K cambia le carte in tavola e quindi D6 mi pare più che giustificato. In ogni caso, come dici tu, in fondo conta la soddisfazione di poterla usare. Io non credo che un vero nikonista possa risultarne insoddisfatto a condizione che sappia servirsene e la usi per ciò per cui è stata progettata (resistere a tutto, lavorando a piena velocità). Complimenti per la costanza con la F6, a me, purtroppo, quella macchina non ha mai suscitato alcuna sensazione. Drogato dalla F5, ovviamente ...
  15. Alla faccia di chi non fotografa, tié ! Nikon D6, 70-200/2.8E FL, ooc, tutto automatico, jpg
  16. Per non deludere Alberto jpg OOC della D6 con il Nikkor 70-200/2.8E FL, modalità S, ISO 1600, WB su auto, ADL su auto, PC su Auto. Tutta la muta Ricordo che i cani da caccia non stanno fermi nemmeno quando dormono SEMPRE AUTOFOCUS SU AUTO, AREA WIDE, RICONOSCIMENTO DEL VOLTO. I (pochi) fuori fuoco dipendono dai soggetti La macchina aggancia immediatamente il volto nonostante l'area a 105 punti sia proprio grande e ci sia una quantità di elementi di disturbo davanti, dietro, di fianco (gli altri cani). In questo la D6 batte la Z6 con un secco : 21 a zero. Peraltro in questa modalità, nella Z6 manca la possibilità di selezionare un punto su cui concentrare l'azione che viene demandata del tutto alla macchina. Quindi o la Z6 vede l'occhio del cane (o dell'umano), oppure si attacca alla cosa che l'attrae di più e ci si perde. Naturalmente in questo gioco si deve tener conto che il 70-200/2.8E sulla D6 va veloce il doppio più 1, si dovrà vedere come andrà l'imminente Z.
  17. E infatti qui c'è chi si è preso la mia
  18. Volontà di vivere e di sognare. Anche cose concrete, come la nuova Nikon D6 :
  19. di primo mattino, come promesso. Nikon D6, Nikkor 500/5.6E PF con TC14E II, modalità DX, jpg, ADL su auto.
  20. Sono passati più di 60 anni dalla presentazione della prima reflex Nikon e siamo qui a celebrare l'arrivo della nuova ammiraglia digitale. Non è un caso se ho voluto fotografarla montando un Nikkor-S da 50mm progettato nel 1962 come standard per la Nikon F. Il mio esemplare, praticamente come nuovo, è del 1971, un pre-AI modificato AI che può ancora tranquillamente funzionare sulla nuova Nikon D6. mi è venuta alla mente questa pubblicità degli anni '80, pubblicata negli Stati Uniti che presentava la Nikon F3 come la "più riflessiva Nikon di tutti i tempi" cui venivano assegnati gli incarichi peggiori del mondo. Perchè "andare in guerra con qualsiasi altra fotocamera significherebbe prendersi un rischio". Eppure ai suoi tempi, la F3 era tutt'altro che la più avanzata Nikon disponibile. La Nikon FA - che io possedevo e con cui andavo ai campi durante il servizio di leva - era più sofisticata in tutto. Ma non sarebbe sopravvissuta indenne agli abusi di un fotoreporter di guerra, assicurandogli l'affidabilità e la costanza di risultati in tutte le condizioni. Non è solo una questione di costruzione, che nelle ammiraglie Nikon, costruite in larga parte a mano e in pochi pezzi nella fabbrica principale Nikon in Giappone ma anche di equilibrio tra prestazioni e sicurezza, perchè l'ammiraglia più che raggiungere l'apice delle capacità tecniche, deve assicurare il lavoro in ogni condizione. Ecco che la Nikon D6 rinuncia a funzioni che per Nikon sono oramai comuni e che già un'altra reflex come la D780 può sfoggiare, per offrire capacità raffinate là dove conta. La Nikon D6 è di fatto l'estremo perfezionamento di un concetto unico sviluppato nel 1959 a partire da una base già molto solida e che si perpetua nel 2020. Io non so dire se questa sarà l'ultima ammiraglia reflex Nikon, sarebbe troppo scontato predirlo. Nikon chiederà ai suoi clienti se sviluppare un ulteriore modello futuro oppure se interrompere il percorso per ... continuarlo allo stesso modo sulla nuova tecnologia. Un approccio tradizionale che abbiamo già visto - appunto nel 1959, nel 1984, nel 1999 - ad ogni passaggio con la stessa filosofia votata a successivi perfezionamenti, non rivoluzionari ma sempre decisivi. _____________________________________________________________________________________ Punti di forza salienti e di debolezza che ho potuto riscontrare in questa anteprima Forza velocità operativa, raffica, buffer, gestione delle memorie (due XQD o due CFexpress o un misto tra loro) qualità del file, sia esso jpg che NEF tenuta agli alti ISO e dinamica superiore a quelli della D5 (salvo verifica strumentale) aggiornamento di tutte le componenti accessorie (live-view, scatto silenzioso in otturatore elettronico anche ad alta velocità, GPS, wi-fi, bluetooth) e delle funzionalità evolute (calibrazione autofocus sia wide che tele secondo la matricola dell'obiettivo, tempi di posa lunghi, time-lapse, focus stacking automatico) nuovo autofocus che fa della ricerca automatica dell'occhio una prerogativa di base, con tutti i punti direttamente indirizzabili, tutti a croce oltre a modalità di raggruppamento dei punti AF a piacere del fotografo costruzione secondo lo standard delle ammiraglie Nikon dagli anni '50 del secolo scorso agli ... anni '50 del nuovo secolo ergonomia adatta ad un uso (e ad un abuso) per quante ore lavorative ha la luce del giorno, per poi riprendere dopo cena per tutta la notte, ogni giorno, per 500.000, 1.000.000 di scatti sempre coerenti tra loro estremizzazione e perfezionamento dell'idea per cui sono nate la D3s e la D5 : macchine veloci, pensate per fotografi che scattano in velocità. Non è una macchina per la slowphotography (paesaggio, architettura, vacanze, still-life ? Bleah !) Debolezza prezzo. Difficile da giustificare oggi, per una tecnologia ben matura ma già al tramonto esce nel momento di mercato peggiore della storia dal 1946. Le Olimpiadi di Tokyo in cui doveva fare il suo debutto sono state rimandate a "forse" il 2021 e tutti gli eventi sportivi in cui doveva far vedere le sue capacità sono stati sospesi a causa della pandemia che ci blocca a casa. I fotografi professionisti dovranno giustificare con il lavoro il suo investimento. Per la stragrande maggioranza dei fotoamatori non può essere razionale il suo acquisto ... ma per fortuna che alla fine decidiamo con il cuore dinamica a bassi ISO che resta ridotta, come per la D5 e per la D3s, secondo un concetto ben consolidato che vuole questa macchina partire in pratica da ISO 1600 per esplorare sensibilità siderali modalità live-view non all'avanguardia. Manca la rilevazione di fase e quindi l'autofocus, pur preciso, non è adeguato a seguire soggetti in movimento. Video di qualità ma non é una priorità di questa macchina, votata allo sport, al fotogiornalismo e al wild-life più impegnativo è una reflex, il pur eccezionale e nuovissimo sistema di autofocus Multicam 37K ha i 105 punti di messa a fuoco in centro. In questo le mirrorless hanno un vantaggio strategico, la copertura dell'autofocus a tutto frame con indubbie possibilità espressive di composizione si sposa alla perfezione con tutti i supertele Nikon (specialmente con gli ultimi E) ma alcuni pezzi del corredo reflex Nikon sono superati e difficilmente verranno avvicendati perchè oggi la parola d'ordine è Z peso, volume, ingombro, oggetto che non passa certo inosservato in ambienti ... ostili _____________________________________________________________________________________ Ma dove ci siamo già visti ? Solo il proprietario di una Nikon D5 riconoscerà ad occhi chiusi la Nikon D6 perchè per gli altri le due macchine si differenziano solo per il marchietto. Effettivamente, le differenze sono minime. Di evidente c'è solo la calottina superiore del pentaprisma che adesso contiene le antenne del wi-fi e del bluetooth. la Nikon D6 resta l'unica macchina Nikon ad avere il terzo display lcd di servizio sul dorso, sotto a quello principale Rispetto alla D5, la D6 nasce con il supporto nativo per le nuove memorie CFexpress ma la compatibilità con le XQD è totalmente assicurata. Resta anche l'unica Nikon ad avere due slot identici per XQD/CFexpress, le altre professionali hanno una soluzione mista come la D850 e la D500. Opzione che probabilmente verrà mantenuta anche sui prossimi modelli in uscita tra il 2020 e il 2021. la disponibilità di tagli elevati (qui una Lexar da 256 gigabyte ma ci sono sul mercato anche modelli da 325 e da 512 gigabyte) e i due slot configurabili a piacere (esubero o backup continuo) danno alla D6 una autonomia virtualmente illimitata. le interfacce di collegamento. Benché la D6 abbia le connessioni wireless, è stata mantenuta la porta Ethernet da utilizzare quando la velocità massima sia necessaria o per quando la rete wi-fi non sia stabile o altrettanto veloce. anche sul display superiore, piccolissime modifiche, invisibili a prima vista. Nella presa in mano e nell'uso, chi è abituato alla D5 si trova immediatamente a suo agio. La macchina è solida, ben costruita, ergonomicamente al massimo livello. Sottolineo questo punto per ricordare che un corpo macchina ben costruito, anche se pesante, aiuta a fare scatti con tempi più audaci ma soprattutto, consente al fotografo di lavorare per ore ed ore senza accusare quei disagi che i corpi minuscoli di molte altre reflex e soprattutto, mirrorless, producono alla lunga sulle mani, sui muscoli e sui tendini di chi le deve impugnare per una intera giornata. Io sono stato in autodromo per 8 ore di fila con D3, D4 e D5 e a sera ero stanco per la strada percorsa a piedi o per il carico sulle spalle. Ma mani e braccia erano ancora in grado di affrontare la giornata seguente. Con la Z6 dopo una giornata di lavoro, il giorno dopo mi riposo. Se l'esterno è apparentemente invariato, le novità stanno dentro Le novità stanno dentro alla macchina, non fuori. Ho già fatto cenno alla connettività wireless. Oltre al marchietto sul lato della macchina abbiamo i menù relativi che ci avvisano delle nuove funzionalità Il funzionamento è semplice e abbastanza immediato. Persino io che sono refrattario ad usare lo smartphone per cose troppo sofisticate ho accoppiato in pochi istanti la D6 al mio iPhone ottenendo il trasferimento automatico delle foto scattate sul telefono, oltre a poter controllare e fotografare direttamente dall'app. Funzionamento ineccepibile, come se fosse una D780 o una Coolpix. Stessa cosa per il wi-fi, sebbene la mia rete sia un pò scorbutica nelle connessioni. Una volta installata l'app sul PC Nikon Wireless Transmitter Utility, si inserisce il codice generato dalla macchina e si definisce la cartella dove verranno salvate le foto. Sul display superiore compare l'antennina di trasmissione e di accoppiamento : sulle foto il segno del fulmine a due punte che indica, a seconda del colore, se è stata prevista la trasmissione della foto e se la stessa è stata trasmessa se guardiamo a menù la macchina ci avvisa delle operazioni in corso. Connessione VERDE, nome del device, stato del wi-fi, foto da trasmettere, foto in corso di trasmissione, tempo totale di trasmissione previsto. L'operazione - se il PC si aggancia (a me qualche volta non c'è modo di farlo vedere ... ma non ho ancora scoperto da cosa dipenda) - tutto fila liscio e con i tempi permessi dal peso dei singoli file, ci ritroviamo le foto direttamente nella cartella specificata, sotto-cartella con il nome della macchina e il suo numero di matricola e dentro ad essa, le tradizionali cartelle che siamo soliti trovare nelle schede di memoria. Naturalmente l'utilizzo massiccio delle connessioni wireless, rispetto alla modalità Aereo che io sono solito impostare, moltiplica il consumo della batteria. La gloriosa EN-EL18 che è stata mantenuta per compatibilità, dovrà a mio parere essere sostituita da un modello più potente (magari da 3500-5000 mAh) nella prossima ammiraglia. L'autofocus Nikon Multicam 37K Però, diciamo la verità, se Nikon non avesse introdotto con questa macchina un autofocus del tutto nuovo, avrebbe anche potuto chiamarla D5s anzichè D6. Invece il nuovo sistema ne fa una fotocamera nuova. il nuovo Multicam 37K ha una impostazione differente rispetto al Multicam 20K della D5. Nella D5 i punti effettivi sono 153 ma solo 51 direttamente indirizzabili. Nella D6 sono "solo" 105 ma sono tutti indirizzabili dall'utente, sono tutti a croce e sono impostati per avere una superiore sensibilità. L'immagine qui sopra è presa dalla brochure inglese della D6 e ne da una descrizione più dettagliata. Io non ho potuto utilizzarla in condizioni sfidanti (come saprete, autodromi, palazzetti dello sport, palestre e stadi in queste settimane sono chiusi ...) e devo dire che sono dubbioso che si possa avere un autofocus ancora più prestante ed affidabile di quello - leggendario - della D5. Ma se andiamo solamente a sfogliare le tante opzioni adesso presenti nel menù AF : ci rendiamo conto di quanto sia flessibile il sistema e quanto permetta al fotografo di raffinarne il funzionamento in base alle sue esigenze, esperienze, necessità volta per volta. Credo che sarebbe bene che Nikon pubblicasse un tutorial approfondito per non obbligare tutti noi a centinaia di ore di sperimentazione sul campo almeno per capire a grandi linee le modalità di utilizzo delle varie opzioni. Che sono così tante che è stato previsto di disattivare alcune modalità di funzionamento, in modo da non dover passare tra le tante posizione del selettore mentre stiamo inseguendo la nostra ... "preda". Di certo mi affascina e questo ho potuto provarlo, la modalità che sfrutta il riconoscimento del viso e dell'occhio del soggetto come punto di messa a fuoco primario nell'area più grande. E' l'unica reflex Nikon che lo fa con questa prerogativa (ma voi sapete che già D5/D850 e D500 utilizzano il riconoscimento del volto in modalità reflex) e con queste promesse di funzionamento. Ce ne accerteremo alla prima occasione, perchè in molte discipline sportive può fare la differenza. Almeno nei casi in cui è praticamente impossibile per il fotografo seguire l'azione e al contempo cambiare il punto di messa a fuoco per centrare l'occhio del soggetto. Restando nel campo dell'autofocus e al di là delle prestazioni del sistema, si apprezzerà la possibilità di regolazione fine dell'autofocus per singolo obiettivo che qui è stata implementata come sulla D780, consentendo per gli zoom di regolare sia la focale più corta che quella più lunga : anche nella D6, ovviamente, è stata mantenuta la modalità di regolazione automatica tramite live-view come sulla precedente generazione. Tempi lunghi di scatto Sinceramente non so a quanti fotografi sportivi interesserà questa opzione ma certamente ad altri fotografi farà piacere sapere che anche sulla D6 c'è l'opzione per impostare tempi di posa lunghi senza l'uso di posa B o di dispositivi di controllo esterni. Qui ho selezionato 8 minuti ma si può arrivare fino a 900'', ovvero 15 minuti di posa. Con l'occasione vi ho fatto vedere il bel display che mostra le funzioni principali premendo il tasto i ovviamente del tutto configurabile. L'immagine è chiara, a colori, a prova di .... occhiali GPS Integrato La Nikon D6 ha un GPS integrato. si attiva da un menù apposito e consente oltre che registrare i dati di posizione nelle foto, anche di creare un registro di posizione della fotocamera con un intervallometro. Anche questa è una novità assoluta in una ammiraglia Nikon. Probabilmente i principali fruitori(richiedenti di questa funzionalità, sinora trascurata, saranno i fotografi naturalisti e di wildlife che devono documentare con le loro foto anche la posizione dove è stato fatto lo scatto. nel display LCD superiore compare anche l'antennina del GPS mentre riceve i dati dal satellite. jpg con i dati del GPS tra le proprietà del file Modalità live-view Ammettiamolo, viste le caratteristiche della Canon 1Dx Mk III e la presenza sul mercato di Z6 e della sua nemesi reflex D780 che ne replica all'ingrosso le qualità a specchio alzato, la D6 ci ha lasciati un pò delusi. In particolare la mancanza della rilevazione di fase sul sensore che è la caratteristica che consente autofocus evoluti, oltre che veloci sulle altre fotocamere. Stesso discorso per il video. Ma Nikon aveva come priorità rendere migliore l'esperienza d'uso al fotogiornalista sportivo che sarà certamente dotato di altre fotocamere e videocamere per lavori differenti. Ciononostante la D6 è stata aggiornata anche in questo campo, allineandola alle capacità della D850 che io ho utilizzato prevalentemente "a specchio alzato" durante tutto il periodo in cui l'ho posseduta. modalità live-view a specchio alzato, riconoscimento del volto. Funzionalità - vado a memoria - analoga per prestazioni a quella della D850 e nettamente meglio di quanto possa fare la D5 inseguimento 3D, al netto dell'autofocus lento e incerto punto singolo focus peaking per il fuoco manuale con intensificazione colorata delle zone ad alto contrasto (cioé a fuoco) con la normale funzione di ingrandimento. L'autofocus, benchè resti a differenza di contrasto è preciso e abbastanza rapido anche se adatto a soggetti fermi. Il riconoscimento del volto è funzionale ma soprattutto la modalità di scatto è immediata. La D5 sotto tutti questi aspetti è abbastanza primitiva mentre la D6 almeno ha qualche potenzialità in più, come ad esempio lo scatto silenzioso (benchè limitato in autofocus ed esposizione) fino a 10 scatti al secondo (ma soggetto a rolling-shutter come tutte le attuali fotocamere Nikon). Non manca anche una modalità ad alta velocità, in due formati, da 30 e da 60 scatti al secondo, che producono jpg da 8 e da 2 megapixel, a seconda che sia selezionata l'acquisizione video 2K/60fps e 4K/30fps. Il video è di qualità ma sinceramente non vedo tra le principali destinazioni di questa fotocamera il video cinematografico o le riprese speciali. Sono presenti come sulla D780 e sulle Z anche la ripresa intervallata, la ripresa HDR, il Time Lapse e il movimento del fuoco automatico. Insomma, é un allineamento conservativo perchè probabilmente inserire la rilevazione di fase avrebbe comportato una perdita di qualità d'immagine (banding eccessivo o altro, specie ad alti ISO) e Nikon ci fa capire che dovremo attendere la prossima ammiraglia per avere di meglio in modalità a specchio alzato. Velocità operativa La D6 fa 14 scatti al secondo senza limitazioni, contro i 12 della D5. La differenza può non essere eclatante visto che ci sono macchine full-frame che raggiungono i 20 scatti al secondo ma a volte può fare la differenza. A livello di buffer ho riscontrato una gestione dinamica molto efficiente. A fronte dei 34 scatti che si vedono a mirino (in NEF) la gestione della memoria interna mi consente di fare : 108 scatti consecutivi prima che il buffer si riempia, usando una XQD Lexar 2933x 125 scatti consecutivi usando una CFexpress Lexar da 256 gigabyte 155-160 scatti consecutivi usando una CFexpress ProGrade CObalt da 325 gigabyte in jpg si vedono 43 scatti nel buffer ma nella pratica si deve raggiungere il limite imposto di 200 scatti consecutivi prima che la cadenza venga rallentata. In condizioni operative è una quantità di scatti che raramente servono ma anche se fosse necessario mitragliare a quel modo (immagino il sottoscritto in autodromo al Blancpain GT con 50 e più Lamborghini lanciate alla carica senza soluzione di continuità), basta alzare il dito ogni tanto perchè si scarichi il buffer o si annulli il blocco dei jpg. Rimanendo in tema di velocità, la D6 consente di salvare alternativamente due tipi di jpg, uno pesante e uno leggero. Il primo per i lavori redazionali, il secondo per l'invio realtime in redazione. Una novità della macchina è la possibilità di cancellare sia la foto salvata nello slot 1 sia il suo backup nello slot 2. Il jpg è di eccellente qualità, avendo al solito cura di scattare curando esposizione e bilanciamento del bianco. E ci sono molteplici possibilità di editing direttamente oncamera. Insomma, tutto per la gioia del fotografo sportivo che tra un intervallo e l'altro o anche durante un game di una partita di tennis deve fare avere le foto in redazione per fare concorrenza alla TV che ricava fotogrammi 2K o 4K direttamente dal video. Ricordo la modalità in scatto silenzioso ad alta velocità che produce fotogrammi a 30 e a 60 fps di qualità adeguata alla stampa sui quotidiani, sebbene limitata nella messa a fuoco che rimane fissa sul punto iniziale. Qualità d'immagine L'ho lasciata intenzionalmente in fondo perchè parliamo di una fotocamera "sample" non destinata alla vendita, matricola 71 e quindi di preserie con firmware non definitivo. Non possiamo sapere in cosa le macchine di serie che oramai dovrebbe essere già pronte per la messa in commercio, si differenzieranno. E quindi ci vuole la giusta cautela in questo campo. Così ad impressione, posso confermare che il sensore è del tutto identico a quello della D5. Le misure di laboratorio confermeranno o smentiranno le mie considerazioni. Ma a bassi ISO la dinamica mi pare del tutto analoga a quella della D5. Come dire che probabilmente anche qui parliamo di un sensore che parte effettivamente da una posizione equivalente a 1600 ISO il cui segnale viene amplificato elettricamente fino a 102.400. Mentre sia sotto che sopra abbiamo una estrapolazione digitale. Che si traduce in entrambi i casi in una perdita di dinamica. Agli ISO più bassi, avendo cura di esporre bene, se non si devono elaborare troppo le immagini, non succede nulla. Oltre, insomma si ricavano immagini di fortuna fino ad ISO esagerati anche da citare. Ma in mezzo ... ecco, aprendo i file NEF trasformati in DNG con Adobe Camera Raw io non ricordo una resa di questo genere. O meglio, rispetto alla D5 mi pare che ci sia il divario che abbiamo visto tra D3 e D3s. 25.600 ISO pulitissimo, 51.200 ISO encomiabili ed immagini utilizzabilissime anche fino a 91.200 ISO con solo i 102.400 giusto giusto un pò troppo tirati ma comunque ancora "buoni". Foto scattate in luce naturale, una stanza non illuminata che dal riflesso della finestra in opposizione di sole, stamattina presto : 28.800 ISO 91.200 ISO. Si tratta di un ritratto stampato in 100x75cm 25.600 ISO 51.200 ISO ovviamente non sto a mettere foto ad ISO più bassi, puliti come se fossero stati scattati a 100 ISO. A differenza della D5 che ho sempre notato deviare un filo in termini di tenuta del colore andando verso il fondo scala superiore degli ISO lineari, qui la coerenza interna è assoluta. Come anche il bilanciamento del bianco, fedele tra uno scatto e l'altro anche in luce artificiale. Insomma, una pacchia per chi scatta in circostanze dove la luce - sia naturale che artificiale - è un optional spesso non previsto ! Conclusioni In questi giorni ci sarebbero state gare in autodromo ed io avrei certamente trovato altre occasioni per mettere la D6 alla frusta. Ma il momento è quello che sappiamo e ho dovuto farle mordere il freno impegnandola in compiti da ... test, certamente troppo noiosi per la sua capacità. Le ho fatto le mie scuse e lei le ha accettate a condizione che le promettessi che rimedierò appena si potrà uscire e soprattutto, appena ci sarà qualche cosa che valga la pena di portarla sul campo. Quindi tutto il mio pensiero va alla valutazione dei suoi punti di forza alla luce della mia "purtroppo" quarantennale esperienza con le migliori Nikon della storia recente. Reflex definitiva ? Non lo so. Uscirà, io penso un aggiornamento della Nikon D850 nel 2021 che starà alla D850 come la D780 sta alla Nikon Z6 e quindi la metterà come la più avanzata reflex Nikon. Esattamente come lo fu la Nikon FA per la Nikon F3. Ma difficilmente qualche cosa in casa Nikon potrà confrontarsi allo stesso livello con la D6 se non la D5 da cui la D6 deriva. O una eventuale, improbabile secondo me, D7. Per molti fotografi la D5 è più che sufficiente. Per altri la D6 sarà un'opportuna aggiunta al proprio arsenale. Credo che le prestazioni siano di un tale livello che solo il budget personale, del professionista che in questa fase di mercato ha probabilmente visto azzerare i suoi lavori di medio periodo, del fotografo amatoriale che dovrà giustificare l'acquisizione della D6 razionalmente possono impedirne l'acquisto. Perchè dal punto di vista emozionale, io non la restituirei mai. Oggi ci sono le mirrorless. Una Z6 può svolgere la gran parte dei compiti di una D6 ad una frazione del costo. E per altre opzioni c'è sempre l'ottima D500 che si compra al costo ... dell'IVA di una D6. Ma dobbiamo capirci nei termini, la D6 è una ammiraglia e sta alla Z6 come la CVN 78 Gerald Ford appena entrata in servizio sta al rimorchiatore che la sta scortando in questa foto : la Ford pesa 100.000 tonnellate, è fatta per la proiezione di potenza oltre mare. Non deve passare inosservata, anzi. E deve poter fare a meno di protezione e di appoggi fino alle coste nemiche. La Ford è l'ultima portaerei d'attacco del US Navy ed è stata costruita per operare per almeno i prossimi 50 anni. come la CVN 69 Eisenowher, qui preceduta dalla lancia dell'ammiraglio, che è entrata in servizio nel 1970 quando Nikon varava la Nikon F2. La Ike andrà in pensione quando verrà avvicendata dalla nuova CVN 80 USS Enterprise, che non sarà pronta prima dei prossimi 5 anni. Dopo più di 50 anni di onorato servizio. Io ho nello scaffale, D1x, D2x, D2h, con 15-16 anni di servizio sulle spalle. Tuttora funzionanti. Una portaerei d'attacco ha un suo comandante, un comandante dello stormo aereo imbarcato ma al ponte di comando siede un ammiraglio. L'uomo che la guida in battaglia deve essere in grado di dominarne la potenza, conoscendone intimamente punti di forza e di debolezza. Una Nikon D6 è in campo fotografico la stessa cosa. Una ammiraglia Nikon. Una ammiraglia Nikon è per sempre al tuo servizio, nelle mani del suo ammiraglio. Grazie a Nikon e a Nital per averci proposto l'anteprima della sua splendida, sesta sinfonia reflex digitale.
  21. WB su sole, esposizione su media ponderata
  22. Oggi alle 08:17 Nikon D6 e Nikkor 500/5.6E con TC 14E II, 1/2000'', f/8, wb a piacere
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