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M&M

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  1. Io dico che la Z5 ... sarà la full-frame con una sola SD
  2. Lo aveva già annunciato sin dai tempi del lancio della D850 creando aspettative poi smentite (il sensore della D850 è prodotto su matrice Nikon da Sony Semiconductor) ma sembra confermarlo adesso pubblicando un'immagine a supporto dell'affermazione "lavoriamo con un grande produzione di reflex digitali" mettendo Z50 e D7500 in una pagina del loro report annuale, Tower Semiconductor (prima Panasonic, Ex Matsushita Semiconductor) confermerebbe la collaborazione. Sappiamo che all'origine il sensore da 20.1 megapixel Nikon montato per la prima volta sulla D500 era prodotto da Toshiba divisione elettronica, poi rilevata da Sony Semiconductor per la crisi di Toshiba. Non che la cosa faccia differenza nella realtà, il progetto originale è di Nikon come lo sono gli stepper con cui vengono prodotti questi sensori. Però abbiamo conferma della volontà di Nikon di diversificare i fornitori. Tower Semiconductor ha prodotto sensori anche per altri (Leica, ovviamente, avendo avuto come fornitore principale Panasonic prima che si vendesse le fonderie), quindi l'esperienza ce l'ha e qui si confermerebbe che può fornire sensori di primo livello ad un costruttore estremamente sofisticato come Nikon.
  3. E' escluso. Quando esce una nuova versione del programma, cessano gli aggiornamenti (ad ogni titolo) di quelle precedenti. Quindi se ci si vorrà aggiornare dopo che esce una versione nuova (è il caso della 20 dalla precedente 13, non, ovviamente per gli aggiornamenti intermedi 13.1 oppure 20.3) si dovrà rinnovare la licenza, ovviamente a prezzo scontato, non pieno. La scelta quindi è da fare a priori : per chi sa che si fermerà qui, va bene la licenza "perpetua", chi aggiorna continuamente il proprio corredo, farà bene a fare l'abbonamento. Sul medio termine risparmierà chi si abbona.
  4. M&M

    AKG K371

    A corredo del test che sto scrivendo per VariazioniGolberg.it poco fa facevo gli scatti di rito delle nuove cuffie AKG K371. Ho scelto una illuminazione piatta per massimizzare il dettaglio (c'è sempre tempo per fare scatti artistici). Avendo come fonte di illuminazione il Godox FV200 ho provato prima a fare uno scatto singolo in modalità flash : Z7, 24-70/4 S a 61mm, f/9, 1/125'', ISO 200. e poi per confronto uno stacking in luce continua LED usando la solita accoppiata Helicon Remote + Helicon Focus Z7, 24-70/4 S a 61mm, f/8, 1/15'', ISO 500. La differente intonazione del bilanciamento del bianco è voluta. Lo stacking ovviamente consente di avere tutto a fuoco rispetto al secondo piano sfuocato del singolo scatto. Da notare come l'otturatore elettronico della Z7 consenta di fare scatti perfettamente fermi ad 1/15'' (connessione via cavo USB-C, controllo remoto, recupero automatico delle immagini per il montaggio, il tutto in pochi secondi). Ovviamente usando testa e treppiedi appropriati (segnatamente Benro S8 su treppiedi video, il tutto giusto 5 chilogrammi). Sul Godox ho montato un riflettore parabolico da 45cm con un setto di opaline davanti. Quindi in entrambi i casi è luce praticamente diretta.
  5. Piccolo video per vedere le prestazioni in questo ambito che mi sembrano quelle d'elezione di questo obiettivo, nonostante la mia mano malferma e la giornata non proprio spettacolare : Z6H_8159_1.mp4
  6. Credo che questo sia il primo obiettivo con attacco Z non prodotto da Nikon che proviamo su Nikonland. Si tratta di un Viltrox, marchio cinese che si è già fatto notare per accessori come tubi di prolunga, anelli adattatori ed altro per i principali marchi fotografici. Esistono altri obiettivi Viltrox ma mi risulta che al momento questo sia l'unico per Nikon Z. Non si tratta come per altri prodotti sul mercato di un adattamento da reflex con tubo adattatore integrato : è un progetto originale per mirrorless, che adesso è stato adeguato con l'attacco Z. Attacco che però è puramente meccanico : l'obiettivo non ha contatti elettrici, non ha CPU e non comunica affatto con la fotocamera. A tutti gli effetti la nostra Nikon Z non vedrà l'obiettivo davanti a se e dovremo noi indicare nel menù che si tratta di un 20mm f/1.8 per adeguare lo stabilizzatore. L'esposizione avverrà del tutto in manuale, così come la messa a fuoco, ovviamente, agendo sulle due ghiere presenti nell'obiettivo. La confezione bianca, l'interno in spugna, i colori scelti, le marchiature, tutto fa pensare a Zeiss. Di fatto io sospetto maliziosamente che la matita che ha disegnato questo obiettivo si sia formata in casa Cosina in Giappone e che poi sia andata a lavorare in Cina o sia tornata in Cina, magari portandosi anche qualche macchina per molare il vetro e qualche ricetta di fusione di vetri speciali. eccolo montato sulla mia Z6 senza paraluce. Notiamo la bombatura della lente anteriore e la notevole presenza di questo obiettivo. sinceramente non ho mai visto un paraluce così solido. E' realizzato con la stessa lega dell'obiettivo, non è il solito estruso di alluminio, ricavato per fusione, fresato e rifinito con cura. Anche all'interno ha le fresature per contenere i riflessi. Si monta a baionetta e la coesione è solidissima. un dettaglio di tutte le marcature di questo bell'obiettivo. Vicino al pallino di allineamento per il montaggio dell'innesto sulla fotocamera, in bella evidenza Z-mount. con il paraluce montato. Non contenti di questo esempio di ferramente, quelli di Viltrox hanno voluto inserire anche un secondo paraluce, sempre in metallo, ma dritto non a petali, con tanto di filettatura per montare filtri. Una operazione impossibile con il paraluce standard che trovate già montato nell'obiettivo quando lo togliete dalla scatola. Solo per il paraluce più grande a petali, un bel tappo di plastica di protezione. Vi giuro che è il solo elemento in plastica che c'è in questo congegno ! Insomma, costruzione meccanica di altissimo livello, senza giochi di nessun genere. Funzionamento delle due ghiere ineccepibile con la corsa della messa a fuoco fluida ma abbastanza contrastata e quella del diaframma, senza click per essere utilizzata nel video. Poco meno di 800 grammi e una lunghezza da medio-tele che confermano uno schema di tipo retrofocus. secondo il produttore ci sono 4 lenti ED e due asferiche, di cui una biconcava e una biconvessa. Le prestazioni misurate sembrano interessanti. Sottolineo il passo filtri di 82mm. Insomma, un bel biglietto da visita. Ancora qualche foto per confermare quanto mi sia piaciuto costruttivamente : dalle foto della lente anteriore si apprezza sia la curvatura che il trattamento antiriflesso. *** Sul campo le impressioni sono positive in un utilizzo generale. La nitidezza in mezzo è estremamente elevata. ma la vignettatura sempre elevata ad ogni diaframma e la resa agli angoli ne è pesantemente condizionata : Il trattamento antiriflesso potrebbe essere decisamente migliore anche se io l'ho messo volutamente alla corda ! Ma se non si vanno a cercare situazioni limite, le foto vengono piacevoli e la vignettatura può essere utilizzata a scopi compositivi/creativi In termini di distorsione le cose sono messe decisamente meglio : e con un click possiamo mettere tutto in bolla : partendo da una situazione abbastanza tollerabile. *** Ma dove credo che questo obiettivo possa dare il massimo di se è il video e il time-lapse. Vi propongo un esempio di time-lapse rallentato ricavato direttamente dalla mia Z7 in una mezzoretta nel lungo lago. VID_7776_1.mp4 *** Conclusioni PRO costruito ottimamente, mi ha veramente sorpreso per il profilo realizzativo. Evidentemente Viltrox ha grosse ambizioni è vuole attrezzarsi per farsi notare lungo e relativamente pesante ma ben bilanciato su una Nikon Z nitidezza in mezzo molto elevata distorsione contenuta per una focale 20mm rapporto prezzo/prestazioni di tutto favore rispetto al Nikon 20/1.8 Z CONTRO contro il quale però non può nulla in termini di trattamento antiriflessi, tenuta al controluce, vignettatura, resa agli angoli (invero un pò scarsa, nonostante l'enorme lente anteriore) la ghiera del diaframma è alla maniera tedesca, piazzata davanti a quella di messa a fuoco ma la distanza tra le due è tale che è facile scambiare il diaframma per la messa a fuoco o viceversa con immaginabili conseguenze un obiettivo adatto al video e al time-lapse per cui sembra proprio realizzato. Anche se è un superwide mettere a fuoco ad occhio non è affatto facile e genera frustrazioni è totalmente "stupido" e non comunica nulla alla fotocamera alla stregua di un obiettivo qualsiasi piazzato su un anello adattatore. Quindi bisognerà ricordarsi cosa si è fatto perchè negli Exif non avremo nulla (ma a questo si può ovviare scrivendo le informazioni in fase di importazione delle foto in Lightroom) Insomma per meno di 400 euro rispetto ai circa 1200 euro del Nikon, le prestazioni sono adeguate e si porta a casa un oggetto ben costruito che anche solo a guardarsi dà soddisfazione. Indicato per chi non utilizzi massicciamente questa focale ma ne voglia disporre saltuariamente per compiti non critici, dove tutti i difetti passano ampiamente in subordine visto il prezzo richiesto. Indicatissimo per i videografi che non hanno bisogno di prestazioni allo stato dell'arte e possano fare a meno delle capacità del 20mm Nikon, è comunque un obiettivo moderno fatto con i criteri necessari per le mirrorless di oggi, rispetto ad un vecchio cimelio da pellicola cui darà sempre la paga sul piano delle prestazioni con in più il vantaggio di non richiedere adattatori. La distribuzione in Italia è ancora indefinita quindi sarebbe auspicabile che l'assistenza venisse garantita da un operatore affidabile, perchè altrimenti ci si dovrà affidare ai cinesi.
  7. Olympus fa i soldi nel medicale e usa il comparto fotografico come hobby e per sviluppare nuove tecnologie. Più volte si è parlato di possibile cessione del comparto, io non ci credo ma a medio termine ci sarà un ridimensionamento progressivo. Peraltro non è nuova ad iniziative del genere. Pure in Italia a cavallo di Natale, per l'acquisto di un corpo macchina, regalavano un obiettivo a scelta da 800 euro. Una cosa un filo più "normale", secondo me, del corpo macchina in omaggio con un trio di obiettivi che magari già uno in parte possiede se ha un corredo Olympus.
  8. 109 è l'abbonamento annuale, 149 la licenza una-tantum.
  9. Scrivevamo nel nostro articolo del 5 marzo 2020 : dopo una disamina dettagliata cui vi rimandiamo in caso voleste rileggervela che : dopo la recente intervista al capo del marketing di Nikon : sia Nikonrumors che Thom Hogan convalidano le nostre ipotesi che, a scanso di equivoci, non provengono da fonti interne Nikon/Nital ma da nostre elaborazioni originali. Nikon ha registrato nei mercati dove è necessario per disposizioni di legge due nuove fotocamere che potrebbero avere le caratteristiche di : - Z30, una mirrorless Z con sensore APS-C di segmento inferiore alla Z50 - Z5, una mirrorless Z con sensore full-frame di segmento inferiore alla Z6 (idealmente una Z50 full-frame) queste due macchine potrebbero essere pronte per il lancio in una data variabile entro i prossimi 90 giorni. Noi pensiamo entro l'estate mano a mano che il mercato lo consentirà. Aggiungo che le informazioni sulla Z di fascia High-End e ad alta risoluzione con il sensore Sony da 61 megapixel è in fase di sviluppo già dall'autunno scorso e destinata anche essa ad uscire entro i prossimo 6-8 mesi. Anche qui in funzione delle condizioni di mercato e delle mosse della concorrenza, in primis Canon che probabilmente annuncerà la sua proposta di questo segmento (la già celeberrima R5) entro luglio 2020. Noi la chiameremmo Z9 Ovviamente la pandemia ha creato ritardi e necessità di riorganizzare le catene produttive, specie per quanto riguarda i fornitori di componentistica e le spedizioni che avvengono a rilento e possibilmente in nave. Ciò si ripercuote sull'effettiva disponibilità commerciale in termini di Start Sales. Questo lo sappiamo bene visto che dalla data dell'annuncio abbiamo perso le tracce sia del 70-200/2.8 Z che del 24-200, che Nikonland ha avuto modo di provare in anteprima ma di cui non si ha tuttora una effettiva data di consegna. Però le necessità di conto economico non dovrebbero fermare l'annuncio di nuovi obiettivi Nikkor Z la cui roadmap dovrebbe essere effettivamente accelerata per mantenere la divisione imaging di Nikon entro il budget. Noi ci aspettiamo il lancio in concomitanza con le nuove macchine o a date ravvicinate di : - 18-140 DX - i due obiettivi compatti 28 e 40mm - il 14-24/2.8 a completamento del trio f/2.8 Lato reflex le cose si dovrebbero essere parecchio raffreddate. A causa del lancio poco fortunato di D6 e D780 (belle macchine ma proposte nel peggior periodo della storia di questo secolo) e del calo repentino delle vendite a livello mondiale, ritengo che ogni idea di nuove reflex sarà rimandata a 2021 inoltrato. In ogni caso tutta la strategia Nikon dovrà basarsi su un livello annuo dimezzato di numero di fotocamere consegnate (da 1.6 milioni a meno di 1 milione in totale). La necessità di mantenere livelli di fatturato adeguati e, soprattutto, di margini in linea con le ipotesi di budget, potranno essere perseguiti soltanto con prodotti a maggiore valore aggiunto e quindi di prezzi non popolari. Meno fotocamere (e obiettivi) a prezzo unitario superiore al passato. Salvo poi fare scontistiche selvagge nel momento in cui le vendite non tirano.
  10. Z7 e 24-70/4 S ad f/8, 5 scatti, Helicon Remote + Helicon Focus, luce naturale.
  11. troppo impegnati a programmare (per domani) e poi rimandare (a data da destinarsi) il lancio della Playstation 5 !
  12. Confronti : credo che Nikonland ad oggi sia il sito al mondo che ha provato più lettori e schede CFexpress ... siamo proprio nerds !
  13. Lo sapevate che Amazon consegna anche il due di giugno ? Io l'ho scoperto adesso .... Mi è arrivato proprio il giorno della festa della Repubblica il nuovo lettore CFexpress/XQD di ProGrade Digital, preso in un momento di offerta speciale a 115 euro (di listino normalmente viene 145). Che posso subito confrontare sia con il mio ProGrade 05, unità doppia CFexpress/SD UHS-II e porta USB 3.1 che con il nuovissimo Lexar per CFexpress (sempre porta USB 3.1) che mi è arrivato il primo giugno. Eccoli qua i tre, a sinistra il ProGrade Digital PG05, in mezzo il Lexar, a destra il ProGrade Digital PG04. i tre lettori sono differenti per prerogative e compatibilità ma anche per dimensioni come è chiaramente visibile nelle foto, già nella confezione. Forse ancora più evidente qui, dove sono tutti e tre appoggiati sul mio nuovo desktop. Lettori diversi per indirizzi diversi. Il Lexar, monoslot lo vedo per compattezza e peso risibile, il compagno ideale di viaggio. 21 grammi, 5 cm per meno di due di altezza si fa più presto a perderlo che a ritrovarlo. Gli altri due sono chiaramente dei desktop, con il più grosso che legge anche le XQD, il più piccolo è di fatto l'aggiornamento del vecchio Lexar CF+SD che molti di noi hanno ancora sul tavolo. La vocazione desktop dei due ProGrade sta anche nella base magnetica che si attacca solidamente sul vostro desktop (ammesso che sia metallico) e non si sposta più. Il Lexar è talmente ballerino che il cavetto stesso se lo porta via ... L'altra differenza è l'interfaccia. Il PG04 ha solo interfaccia Thunderbolt 3, la più veloce e capace anche di lavorare con più dispositivi in cascata, comune in ambiente Apple, meno frequente nei pc come il mio. Gli altri due hanno solo ingresso USB-C corrispondente però ad una interfaccia USB 3.1 Gen 2 (oppure USB 3.2 Gen 2), come dire uno step in più del normale USB 3.0. Sono retrocompatibili ma usarli su una porta USB 3.0 significa ridurne l'efficienza e disperdere larga parte della velocità delle schede CFexpress. Che sono estremamente più veloci di qualsiasi cosa ci sia oggi sul mercato. Oltre che disporre di tagli molto grandi. Quindi smarcati la destinazione e la mono o bivalenza, chiarite le differenze di interfaccia, sorvolo sui collegamenti - un cavetto adatto e compatibile e nessun'altra incombenza - ci sono le funzionalità. Simili, salvo il fatto che dei tre, il più compatto Lexar è l'unico che non ha nemmeno un led di conferma visiva dell'operatività. Nulla di male e ci si fa l'abitudine. Ma io sinceramente preferisco che ci sia la lucina. Anzi, avrei preferito che il led fosse azzurro come sul mio lettore Lexar per XQD che mi accompagna fin dalla D4. Quale dei tre scegliere perciò ? Una questione di costo che è allineato con le schede di memoria CFexpress, tutt'altro che abbordabili oggi e io temo, anche a breve termine. Ci vogliono come minimo 60-70 euro per arrivare a 145 euro. Oltre eventualmente alla scheda USB se il vostro desktop non è proprio aggiornatissimo. Ma a parte il costo, quale scegliere ? In base all'uso. Io in casa ho esclusivamente macchine che vanno con le CFexpress e quindi il Lexar basterebbe. Ma ho anche ancora un paio di XQD che continuerò ad usare "a perdere". Quindi il lettore doppio ProGrade può essere la soluzione giusta. Salvo continuare ad usare anche il vecchio. Per chi invece ha in casa anche macchine che usano le memorie SD, la scelta più smart probabilmente sarà il lettore PG05 in grado i leggere ad alta velocità sia le CFexpress che le SD UHS-II, ad un costo che facilmente si allineerà verso il basso agli altri lettori del mercato. Lato prestazioni non ci sono grosse differenze, almeno tra i due "piccoli". Ho fatto qualche test con il solito CrystalDiskMark e vi presento qui le schermate di verifica. Al vertice della catena alimentare si piazza il lettore Thunderbolt 3, il ProGrade Digital PG04 che giustifica così di avere spalle così grosse. ProGrade Digital PG04 e CFexpress ProGrade Digital 325 GB Cobalt questa è la velocità in lettura e in scrittura fatta registrare da questo lettore con una scheda CFexpress ProGrade Cobalt da 325 GB. Sono velocità che rivaleggiano con gli SSD di tipo NVMe più veloci sul mercato (il mio Samsung viaggia verso i 3000 megabyte/s, quando un disco meccanico non supera i 250 e un disco SSD medio i 300). Che naturalmente non riuscirà - per limiti della scheda - a replicare con le XQD ma non c'è proprio da lamentarsi : ProGrade Digital PG04 e XQD Lexar 2933x da 128 GB anche usando una scheda Lexar le prestazioni sono elevate ma stranamente non a livello degli altri due lettori : ProGrade Digital PG04 e CFexpress Lexar da 256 GB Gli altri due lettori sostanzialmente si equivalgono. Questo è il ProGrade Digital PG04 con la scheda Lexar : e con la scheda ProGrade Digital mentre questo è il lettore "tascabile" Lexar che a dispetto delle sue dimensioni si fa valere : sottolineo la compatibilità incrociata tra lettori e schede. Almeno tra Lexar e ProGrade Digital di tipo CFexpress, perchè le XQd si possono leggere solo sul PG04 e le SD solo sul PG05. Non avrei altro da aggiungere se non ricordare che tali velocità restano e resteranno teoriche se non allineate a velocità almeno pari da parte del disco dove andrete a copiare le vostre foto. Non penserete certo di scaricare immagini a 1120 megabyte al secondo su un vecchio disco meccanico Seagate di tipo Archive che al più riesce ad assicurarvi 100 megabyte/seconto, vero ? E che queste velocità saranno rese possibili solo dalla disponibilità di porte moderne ed efficienti, altrimenti buona parte dei vantaggi di queste schede (che sul campo ho potuto riscontrare sinora solo sulla Nikon D6), si perderanno per strada. Nonostante la vostra spesa ... perbacco sul ProGrade PG04 persino il numero di matricola è scritto in grosso ! Insomma una prova di forza estrema, almeno per poter giustificare la linea di schede di serie Cobalt che da oggi si fregia anche di un taglio da 625 gigabyte (al modico costo di 899 dollari/Euro).
  14. L'altro ieri costava 115 euro, normalmente 145. Gli altri, sono sui 70-80 euro, salvo offerte speciali.
  15. Nella realtà i lettori per CFe/XQD ci sono. Di fascia un pò più alta di questi ed invariabilmente con attacco Thunderbolt 3. Io ne sto provando uno con successo, quello in mezzo tra questi tre :
  16. a prescindere dalle prestazioni del sistema e dai bisogni che eventualmente copra, in termini economici significa semplicemente : 2999/5799 = 48% di sconto. O hanno i magazzini pieni di invenduto, oppure vendono al costo. O tutte e due le cose. Per me è pura follia che porta a drogare e a prosciugare il mercato. Perchè il cliente una volta sfruttata questa opportunità, si aspetterà che tu la ripeta in futuro, prima di comprare ancora. Per non parlare di cosa succede al mercato dell'usato (infatti quella macchina ha subito un tracollo esagerato sul prezzo del nuovo, al di là del suo effettivo valore).
  17. Assolutamente. Infatti con i cani non ho preimpostato proprio niente. Ho puntualizzato la potenzialità di imporre alla macchina da dove cominciare l'analisi della scena in modo da massimizzare il successo degli scatti oppure da indirizzare l'azione dell'autofocus. La novità della D6 rispetto alla D5 è qui (perchè anche la D5 ha il riconoscimento del viso e nella maggior parte dei casi azzecca pure l'occhio).
  18. Dario io non ci credo che tu sia capace di regolare la macchina a 14 scatti al secondo. Gli automatismi sono indispensabili nella fotografia d'azione. In studio io ho fotografato bene anche con con il 2/135 Zeiss Apo-Sonnar mettendo a fuoco con tempi molto comodi e potendo comunque riscattare guardando il risultato in tempo reale su grande schermo.
  19. Infatti ma per certa "stampa" pare che Nikon sia destinata a fallire mentre gli altri a vendere Playstation !
  20. Presentato praticamente ... ieri e arrivato già sui nostri banchi di prova. E' il nuovo, atteso lettore per CFexpress di Lexar. Già, perchè con le nuove schede i vecchi lettori di XQD non vanno più bene e ci vogliono nuovi lettori compatibili con i nuovi protocolli. L'occasione è anche valida per salire di livello passando dalle porte USB 3.0 alle 3.1 che promettono di estrarre maggiore velocità dalle superiori performance dei nuovi supporti di massa che ci accompagneranno per gli anni a venire. Le CFexpress sono il nuovo standard ad alte prestazioni per le fotocamere ... ad alte prestazioni. La loro robustezza e l'utilizzo di standard di lettura/scrittura allineati con il PCI Express 3.0 dei computer le pone al di sopra delle ubique SD e anche se si intravedono all'orizzonte, da lontano, le SD Express, queste seppur veloci non saranno mai robuste quanto le CFexpress le vere eredi delle indistruttibili Comact Flash con cui abbiamo iniziato la nostra avventura in digitale oramai venti anni fa. In quanto alle precedenti XQD, sono superate in termini di prestazioni dalle nuove schede e sostanzialmente sono fuori produzione. Quelle che trovate in negozio, ovviamente sempre prestazionali, sono da considerare dei NOS (new old stock : ovvero ... fondo di magazzino in gergo dispregiativo). Di fatti Lexar ha deciso di abbracciare il nuovo standard scartando la produzione di XQD. Ma le nuove schede di memoria Lexar che abbiamo già avuto modo di provare non potevano essere utilizzate senza il nuovo lettore (salvo connettere la fotocamera al PC via cavo, pratica sempre sconsigliata per i tempi lenti e la necessità conseguente di tenere illuminata la fotocamera inutilmente a lungo). E quindi è certamente benvenuto il nuovo lettore. la confezione in cartoncino è la solita di altri componenti del marchio. La produzione è a Taiwan. l'interno racchiude un guscio plastico con il lettore e, sottostante, un cavetto USB-A > USB-C, in standard USB 3/3.1 infatti l'unica connessione del lettore è USB-C. Di fronte l'ingresso per la scheda di memoria : + il tutto in un fattore di forma estremamente snello, appena più grande della scheda di memoria che dovrà leggere : sono solo 21 grammi e soltanto 56.2 x 47.28 x 12.85 mm. A confronto con il pur compatto vecchio lettore Lexar per XQD che uso senza alcun problema oramai da anni : a sinistra la scheda CFexpress Lexar da 256 GB, in mezzo il lettore Lexar per CFexpress e a destra il lettore Lexar per XQD con sopra una scheda Lexar XQD 2933x. La nuova generazione e la vecchia. L'impressione di compattezza fa ... effettivamente impressione. E' piccolo, compatto leggero. Tanto che nella confusione totale del mio studio rischierà di perdersi. Ma posso capire che sarà la felicità dei fotografi viaggiatori che lo useranno con il loro notebook. In tal senso, il mio unico appunto riguarda il cavo, troppo corto per le mie esigenze di desktop (ma in casa ne ho a iosa di cavi USB-C da 3 metri). Una lacuna a mio avviso importante, rispetto al lettore Lexar per XQD è la mancanza di un LED di conferma del funzionamento del sistema e del corretto inserimento della scheda. Altro, prima di misurarne le prestazioni sul mio pc non avrei da aggiungere. Le misure : il collegamento al pc avviene senza alcun intoppo, scelta una porta USB 3.1 libera, basta infilare il cavetto. La misura delle prestazioni in scrittura e lettura con CrystalDiskMark 7.0 ha riportato dati coerenti con quelli che già avevo visto con la scheda Lexar da 256 Gigabyte. Con l'occasione ho verificato anche la compatibilità con la mia scheda ProGrade Cobalt da 325 Gigabyte riscontrandone il perfetto funzionamento e con prestazioni in lettura e scrittura del tutto analoghe a quelle della scheda Lexar. Mi riservo ovviamente di utilizzarlo a fondo nei prossimi giorni per verificarne anche l'affidabilità ma la prima impressione è molto positiva. Prime impressioni : PRO piccolo, compatto, leggero, funzionale, specie per installazioni mobili e in viaggio relativamente economico rispetto ad altri apparecchi del genere (Sony e ProGrade Digital) compatibile anche con schede CFexpress di altri produttori oltre che Lexar (io ho provato una ProGrade senza problemi) non richiede driver o altro per funzionare CONTRO manca un led di conferma del funzionamento del sistema, in caso di inserimento parziale o di qualsiasi altro inconveniente di collegamento, non si avrà la conferma visiva per i miei usi il cavetto in dotazione è troppo corto. Ma di cavetti USB-C di tutte le lunghezze è pieno il mondo nell'utilizzo il lettore scalda moltissimo la scheda. Ma è una costante anche con altri lettori (le prestazioni si pagano ! Queste schede vanno a velocità riscontrabili solo negli hard-disk SSD di tipo NVMe con cui condividono la tecnologia PCI Express). come altri lettori di questo tipo non è compatibile con le schede XQD naturalmente per avere le massime prestazioni possibili, il vostro pc dovrà avere una porta USB 3.1, perchè con una USB 3.0 lo sfrutterete solo marginalmente
  21. Approfondimento sull'EYE AF a mirino ottico :
  22. Sarà ma secondo me ci mette del suo l'indole del fotografo. Io ho fatto questo scatto (qui pompato di saturazione) : esiste la street in riva al lago ?
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