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  1. No, ho riletto la presentazione ufficiale dei dati (qui) e i numeri di vendita continuano ad essere impacchettati cumulando reflex e mirrorless se non li divulgano a parte, temo che dovremo aspettare la chiusura del bilancio (primi di maggio).
  2. Grazie a tutti. Intendiamoci, non ho scritto nulla di originale, solo riassunto in un unico articolo, argomenti che abbiamo affrontato più volte in questi 15 anni, a beneficio di chi non si è mai domandato chi sia quel marchio a cui ha dato decine di migliaia di euro negli ultimi decenni. Vorrei ricordare che una volta Nikon produceva per la vendita al dettaglio solo binocoli, microscopi e telescopi amatoriali. Tutto il resto era per l'industria bellica. La conversione ad industria civile è avvenuta - giocoforza - nel 1946 ma la vocazione di fornitore industriale è rimasta intatta. Per Nikon è di gran lunga più facile lavorare attorno ai sistemi optronici di una satellite o di una sonda spaziale che su un apparecchio destinato al grande pubblico da vendere a meno di €500 Quando leggete altrove cose tipo "Nikon sta fallendo", "Nikon smetterà di produrre fotocamere", etc., non fateci caso. Nikon è ancora troppo radicata di un segmento che per decenni l'ha identificata come "la macchina fotografica" per rinunciare ad un ritorno d'immagine del genere. Per cui si sta trattando solo di una delle tante periodiche ristrutturazioni industriali che sono necessarie per adeguarsi alla domanda esterna (riduzione dei volumi, aumento del valore del singolo prodotto, riduzione di fabbriche e manodopera con incentivi, lancio di nuovi prodotti in sostituzione di quelli non più richiesti dal mercato) che stiamo vedendo in questi anni.
  3. Come dire che in confronto, preferisco di gran lungo il fascino dell' M1. Tutti i carri americani del periodo 1930-1950 fanno abbastanza ridere (M26-M46-M47 compresi) La versione più potente del M4 - il carro standard dell'US ARMY nel periodo 1941-1952 - e la versione iniziale del M1, il carro standard dell'US ARMY dal 1980 al 2030
  4. Si, naturalmente questi sono semplicemente i dati del III trimestre (quello chiuso a dicembre 2020), l'anno chiuderà in negativo sia per vendite che per perdita finale (che però adesso è inferiore a quanto previsto in ottobre e in luglio), ma al netto dei costi di ristrutturazione che prevedono oltre all'ammortamento dei macchinari obsoleti e da dismettere (sostanzialmente quelli per produrre le reflex di fascia bassa sostituite dai robot che producono le mirrorless) e la chiusura degli stabilimenti con il trasferimento delle maestranze altrove in Giappone, e di lavorazione in Thailandia. Ma il dato positivo delle vendite delle mirrorless dimostrerebbe - se confermato anche nell'ultimo trimestre dell'anno 2020-2021 - che le scelte fatte sono corrette e che il 2021 potrebbe cominciare bene. Per l'anno in corso avremo in maggio le previsioni che io credo saranno di crescita.
  5. Non mi piace lo Sherman, specie con lo scafo fuso e bombato. E' piccolo, sgraziato, scarso. Questo si salva per l'estetica particolare della torretta, con il cannone enorme e quel freno di volata barocco tipicamente francese e il contrappeso posteriore. e la "figura" edulcorata da tutti i carichi tipici dell'IDF. Ma quello yankee mi fa ridere.
  6. Oggi Nikon ha pubblicato i risultati finanziari del terzo trimestre. Ecco un riepilogo per il settore dell'imaging: Record di vendite trimestrali per le fotocamere mirrorless. Il deficit si è ridotto nonostante il calo delle entrate. Il settore è stato redditizio in termini reali, escludendo fattori quali le spese rilevanti per la ristrutturazione Ottime vendite di nuovi prodotti in fotocamere e obiettivi mirrorless. I corpi e gli obiettivi mirrorless hanno raggiunto livelli record per volumi di vendita trimestrali e ricavi grazie al contributo dei nuovi prodotti Z 6II e Z 7II. Testualmente : “ Vendite trimestrali record per le fotocamere mirrorless . Il deficit si è ridotto nonostante il calo dei ricavi, grazie al miglior mix di prodotti e alla riduzione dei costi aziendali. Il segmento è stato redditizio in termini reali, escludendo fattori come le spese rilevanti per la ristrutturazione. “Vendite vivaci di nuovi prodotti in fotocamere e obiettivi mirrorless. Il passaggio a modelli di fascia medio-alta per professionisti / hobbisti sta procedendo senza intoppi e il prezzo di vendita unitario è aumentato. I corpi e gli obiettivi mirrorless hanno raggiunto livelli record per volumi di vendita trimestrali e ricavi grazie al contributo dei nuovi prodotti Z 6II e Z 7II. Redditizio in termini reali, esclusi i costi una tantum come le spese relative alla ristrutturazione, grazie alla riduzione dei costi aziendali avanzata oltre all'aumento dei ricavi.
  7. Altra notizia ufficiale che va nella direzione della razionalizzazione delle sedi produttive e della riduzione dei costi : “Alla fine di marzo, Nikon sospenderà le operazioni presso lo stabilimento di Nagai (città di Nagai, prefettura di Yamagata) e lo stabilimento di Aizu (città di Tadami, prefettura di Fukushima), che producono obiettivi intercambiabili per fotocamere digitali. La produzione nazionale di lenti intercambiabili sarà concentrata nello stabilimento di Otawara City, nella prefettura di Tochigi. Poiché il mercato delle fotocamere continua a ridursi a causa della diffusione degli smartphone, il sistema di produzione verrà rivisto per ridurre i costi. Ad agosto verranno chiusi i due stabilimenti di proprietà della controllata TNI Kogyo (Otawara City, Prefettura di Tochigi). 108 dipendenti che lavorano nello stabilimento di Nagai e 54 dipendenti nello stabilimento di Aizu (verranno trasferiti) nella città di Otawara ".
  8. I cingoli, a maglie singole ma non funzionanti (insomma, da incollare) non sono stati un grosso problema. insomma, più o meno ci siamo, anche se quel vuoto sul fianco sinistro, sopra al parafango, non mi piace molto.
  9. Dopo qualche giorno di impegni, sono proseguiti i lavori : Z7 II e 24-200 ad f/8, formato DX
  10. M&M

    [Rumor] Godox V1 Pro in arrivo ?

    Godox è esageratamente attiva negli ultimi mesi. Sinceramente mi sono messo a selezionare le novità presentate perchè sono troppe. Ma ci sono anche rumor al riguardo. Dopo la presentazione del bellissimo AD100 PRO di cui noi abbiamo già la preview online : si mormora che Godox starebbe ragionando su una versione PRO del suo fortunato V1. La novità essenziale pare potrebbe essere la presenza di una ventola silenziosa di raffreddamento, elemento comune in molti dei suoi dispositivi PRO di ultima generazione. In effetti io l'unico limite che ho trovato nel V1 in un uso intensivo è proprio l'ingresso della protezione di surriscaldamento (io scatto a raffica anche col flash). E quindi potrebbe essere un fattore di successo, specie perchè i cloni del V1 cominciano a farsi sentire
  11. Circolano da tempo miti e leggende al riguardo. questo è il sensore della Nikon D5, progettato e sviluppato dal know-how Nikon, poi prodotto per conto di Nikon da Toshiba (oggi Sony Semiconductor). L'industria mondiale dei sensori è una comunità molto piccola. Dove tutti si conoscono e non si fanno la guerra, al contrario, condividono scoperte, tecnologie, brevetti e licenze. E soprattutto si confrontano regolarmente in simposi internazionali. Sviluppare un sensore è una cosa complicata che richiede molto denaro e molto tempo e dove ogni fallimento si paga caro, come ben sa Sigma che dopo aver annunciato il suo primo Foveon full-frame commerciale l'ha dovuto prima posporre e poi annullare perché concettualmente errato e non utilizzabile nella pratica. Ma è ancora più impegnativo produrlo quel sensore, perché richiede disponibilità di capitali immense e un mercato a disposizione in grado di far fruttare a pieno quel capitale. Dividiamo il discorso in tre : progettazione dei sensori, produzione e produzione delle macchine per la produzione gli stepper Partendo dall'ultimo punto : la produzione delle macchine per la produzione dei sensori. I sensori vengono ricavati per stampa microlitografica di wafer di silicio opportunamente "drogati" secondo un processo simile a quello dei microchip elettronici e comune per certi versi alla stampa dei pannelli a cristalli liquidi dei nostri monitor e televisori, da quelli piccoli che costituiscono i mirino delle fotocamere fino ai megaschermi da oltre 100 pollici di diagonale. La microlitografia è un procedimento di precisione che prevede l'incisione nel wafer di una matrice progettata al computer. Questa matrice rappresenta la disposizione dei fotositi e dei loro contatti. I sensori moderni contengono al loro interno anche i convertitori AD, gli amplificatori e in alcuni casi anche la memoria tampone di lettura. Tutti dispositivi che vengono stampati da apparecchi che si chiamano stepper e che sono sostanzialmente degli incisori a raggi luminosi capaci di movimenti micrometrici molto precisi. Questi apparecchi, grandi dal formato di una lavatrice fino a quello di una lavanderia a gettoni, sono fondamentali per la produzione di massa ma anche per quella dei prototipi : non ci sono al momento procedimenti pratici industrialmente rilevanti che possano sostiturli. Sostanzialmente al mondo esistono quattro produttori di stepper : ASML, Ultratech, Canon e Nikon Asml è una costola di Philips e detiene circa i due terzi del mercato mondiale degli stepper specializzati per procedimenti ultraridotti per la produzione di microprocessori. I suoi clienti principali sono INTEL e AMD ed ha investite decine di miliardi di euro per sviluppare tecnologia in grado di portare alla produzione di macchine capaci di incidere piste a distanze di 14-10-7 nanometri. Ultratech è una società della Silicon Valley é una società molto piccola che lavora in settori legati alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie. Il restante mercato, quello legato alla produzione di microchip meno complicati dei grandi microprocessori, tipo le memorie, i convertitori e in generale tutti i chip di uso comune in tutti i dispositivi elettronici, insieme ai sensori di immagine, é diviso tra Canon e Nikon che fanno valere la loro tradizionale capacità di ingegneria ottica. Canon e Nikon vendono stepper a chiunque ne abbia bisogno e sospetto che la stragrande maggioranza dell'elettronica e degli schermi che abbiamo intorno nella nostra vita quotidiana, sono prodotti con stepper o Nikon o Canon. Nikon non ha avuto la lungimiranza né la forza di impegnarsi negli investimenti necessari per lo sviluppo della tecnologia UltraUV che è rimasta in mano ad ASML, probabilmente perchè un affare troppo grande per la sua dimensione storica ed ha preferito dedicarsi alla sua tradizionale produzione meno esasperata ma sicura (Intel sta vedendo i sorci verdi per passare dal processo produttivo da 12nm a quello da 7nm ... e Intel ha budget simili al PIL di intere nazioni industrializzate) Uno stepper è un dispositivo importante, di costo rilevante. Nikon produce negli anni migliori 50-100 stepper, fatturando un ricavato che sfiora il 50% delle sue vendite totali (709 miliardi di Yen nel 2019). Un vecchio stepper classe 1997 ricondizionato, se vi interessa, viene intorno al milione e mezzo di dollari, installato in casa ... al pezzo. Figuriamoci cosa costa un modello nuovo come questo : Uno stepper Nikon NSR-S635E la targhetta sul retro di un Nikon NSR 4425i installato in uno stabilimento Samsung che produce dal 2010 disply per smartphone Capirete l'importanza di questa industria - quella degli stepper - e il loro valore strategico per la restante industria elettronica. Nikon fa parte di questo ristretto club. Nemmeno Sony si produce stepper per se ma li compra ... da Nikon. la produzione dei sensori i sensori di immagine sono prodotti dentro stabilimenti di elettronica del tutto analoghi a quelli che producono microchip. Ci sono camere a polvere dove sono installati gli stepper di produzione che stampano per conto dei clienti i sensori. Che poi vengono puliti, sgrossati, selezionati, tagliati, rifiniti e confezionati per essere spediti al committente. La gran parte delle fabbriche di produzione è in Asia con piccole società ancora attive in California e in Israele. Ogni fabbrica costa investimenti che partono da 1 miliardo di dollari, devono produrre a pieno regime per essere redditizie. La gran parte della produzione è attualmente indirizzata verso la produzione di display di vario taglio. I produttori sono per lo più specializzati, chi lavora per il settore automotive, chi per i display, chi per i sensori veri e propri. E nei sensori ci sono i marchi che lavorano più per il piccolo formato (Samsung) e chi si occupa anche di quelli in grande formato (prevalentemente Sony Semiconductor che ha quasi il 50% del mercato mondiale). Devo precisare per un ultima volta che Sony Semiconductor ha in comune con Sony-fotocamere solo l'azionista unico ma hanno partita iva e amministratore delegato differenti Peraltro Sony-fotocamere non è più una divisione a se stante ma fa parte dello Home Entertainment, insieme all'audio, l'home video e i telefonini di Sony. Insomma, settori non professionali. I settori strategici per Sony, quelli professionali, sono differenti da quelli per l'intrattenimento. I clienti dei produttori di sensori e microchip sono tutte le società mondiali di produzione dell'elettronica. Tra cui Sony-fotocamere-telefonini (che compra da Sony Semiconductor), Apple e Samsung (che comprano da Sony e da Samsung) e Nikon. Canon produce sostanzialmente per se perchè ha la dimensione per possedere una factory di produzione. Nikon invece compra dai suoi clienti. Ovvero vende a Sony Semiconductor (o a Tower Semiconductor) stepper mentre compra microchip e sensori di immagine (e display LCD etc. etc.) prodotti per suo conto. questa è una ripartizione grossolana delle quote di mercato al 2019 dei principali produttori di sensori (OmniVision é una società cinese con sede a Santa Clara in California che produce per Apple, Microsoft, Qualcomm etc.). Le fabbriche di microchip sono impianti che sforano più sulla fantascienza che la realtà che conosciamo. Sono custodite con religiosa sicurezza ed è raro vedere immagini del loro interno o degli impianti in esse contenuti che possiamo solo immaginare nel loro bianco candore e pulizia integrale a prova di singolo granello di polvere la progettazione dei sensori Come abbiamo visto non ci sono guerre tra i produttori di microchip e di sensori ma solo concorrenza industriale e commerciale. Spesso ci sono schermaglie legali (come la doppia causa di Nikon contro ASML e quella di ASML contro Nikon e Zeiss) che generalmente sfociano in scambio di licenze e brevetti. Licenze e brevetti non coprono segreti industriali perchè quelli sono divulgati nella comunità scientifica ma coprono il loro sfruttamento commerciale. Ricordo le sentenze a favore di Rambus che senza produrre nemmeno un microchip deteneva i diritti di produzione degli slot di memoria DRAM di tutto il mondo e pretendeva che tutti le pagassero le royalties, arrivando al massimo livello di giudizio alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Tanto che uno è cliente dell'altro. Persino Canon che è molto gelosa del suo marchio e del suo prodotto, quando ha avuto bisogno di sensori da 1'', li ha comprati già fatti da Sony. Ma anche nella progettazione nessuno lavora a compartimenti stagni. Le tecnologie di progettazione sono comuni o simili, i software di modellazione (necessari per risparmiare sui costi di sviluppo fisico che richiedono la stampa effettiva di sensori con costi di impianto non ammortizzabili se il sensore poi non va in produzione) è di pubblico dominio, la formazione avviene nelle stesse università. Anche perchè gli ingegneri sono abituati a lavorare in team, anche di tipo inter-societario sia per la parte hardware che per quella software e in questi casi c'è la condivisione totale delle informazioni il team di ingegneri dei sensori di Nikon in una sessione comune di confronto sviluppo dei firmware Nikon e comunque il solco di progettazione per i sensori mainstream che vengono impiegati nelle nostre fotocamere non si può discostare molto da quello della progettazione permessa dagli stepper a disposizione che è in linea principale rivolta a produrre display LCD. Un sensore è composto dallo strado fotosensibile, da quello delle microlenti sovrastante, dalla matrice RGB ancora sopra e sotto, dalla circuiteria di amplificazione del segnale, dai convertitori Analogico-Digitale ed eventualmente dalla presenza o meno di un buffer direttamente inciso nel sensore. Le caratteristiche del sensore sono di base e poi possono essere personalizzate. Ci sono moltissime società al mondo in grado di progettare sensori, poche che sono specializzate nella progettazione di sensori di grande formato. Questi sensori (diciamo dal formato APS-C in su) sono caratterizzati da prestazioni elevate ma anche da scarto crescente (il costo dei sensori in formato 44x33 o 53x40mm non è dovuto alla superficie impiegata ma alla bassa resa di ogni singola stampata, sia per il basso numero dei sensori prodotti che, soprattutto, per la quantità di sensori con qualche tipo di difetto per stampata che vanno scartati o impiegati per usi non commerciali) e da difficoltà (e costo) di messa a punto crescenti. Ci vuole il budget necessario per svilupparli e poi impiegarli. Al momento solo Sony Semiconductor (che non è Sony-fotocamere) ha il budget per sviluppare sensori conto terzi, ovvero sensori che non utilizzerà in proprio (anche perchè Sony Semiconductor produce esclusivamente conto terzi) ma che verranno ordinati da clienti. In particolare tutti i sensori medioformato al mondo sono sviluppati e prodotti in piccola serie da Sony Semiconductor. Canon e Nikon hanno capacità di progettazione propria di sensori di formati fino al 35 mm. Potrebbero anche andare oltre ma con costi difficilmente ammortizzabili in apparecchi di prezzo "commerciabile". Anche se un esemplare unico è sempre possibile a costi milionari, ovviamente. Canon poi si produce da se. Nikon se li fa produrre da uno che possiede la capacità produttiva con la qualità attesa da Nikon. Paradossalmente Nikon potrebbe anche rivolgersi a Canon per farsi produrre dei sensori Nikon (attenzione, non sto dicendo che Nikon comprerebbe sensori Canon ma che Canon produrrebbe sensori Nikon PER Nikon, una cosa diversa). Canon ultimamente si è detta disponibile a vendere i propri sensori ad altri. In quanto agli altri produttori di fotocamere a me risulta che : Sony-fotocamere si progetta da se i suoi sensori che fa produrre a Sony Semiconductor (ovviamente) oppure compra a condizioni di mercato sensori già pronti progettati da Sony Semiconductor (con cui non condivide gli ingegneri ma c'è scambio di informazioni e i brevetti e le licenze sono ovviamente comuni) Panasonic adesso è cliente di Sony per i sensori a bassa risoluzione, progetta quelli ad alta risoluzione e li fa produrre a Sony o a Tower (come fa Nikon) Leica ha sempre acquistato sul mercato i suoi sensori, in passato in Europa, oggi credo che sia legata a Panasonic in tutto Fujifilm utilizza sensori Sony personalizzati nelle microlenti, nella matrice RGB (sia Bayer che non Bayer) e nella matrice della rilevazione di fase dell'autofocus) e nell'amplificazione Olympus compra da Sony Sigma compra da Sony per la Sigma fp, fa progettare a Foveon i suoi sensori a tre strati che poi vengono prodotti in una piccola fabbrica californiana (Foveon sta in California ed è di proprietà 100% Sigma) Nikon e Sony possiedono licenze e brevetti incrociati. Ricordo che le prime Sony usavano autofocus solo a differenza di contrasto. La rilevazione di fase è arrivata quando Sony ha fatto scambio di licenze con Aptina e Nikon che hanno dato in dote quanto sviluppato per le Nikon 1. Stesso discorso per quanto riguarda l'amplificazione dual-gain, tipica dei sensori Sony e Nikon, ultimamente applicata anche da Canon che deriva direttamente dalle licenze di Aptina acquisite quando Aptina è uscita dal mercato nel 2014 (la tecnologia di base veniva peraltro da STM Micro a testimonianza che in questo campo non ci sono steccati, tutto è in vendita e tutto si può comperare). La migliorata capacità dinamica degli ultimi sensori Canon testimonia che tema diversi di progettisti possono arrivare allo stesso risultato impiegando la tecnologia opportuna. l'interno di una Nikon D5 : ogni singola board è progettata in casa da Nikon simulazioni sulle capacità di trasmissione della luce di un sistema di microlenti per sensore da parte dello sviluppo Nikon Quindi eliminato il mito che Nikon non ha capacità progettuali andiamo a vedere che capacità effettive ha. Il primo sensore Nikon di grande produzione era un CCD da oltre 10 megapixel, quello della Nikon D1. Progettato interamente in casa, dopo gli esperimenti con Fujifilm per la serie E, era poi prodotto "in casa" da Renesas, factory del gruppo Mitsubishi. Mitsubishi ha deciso che il settore non era produttivo e lo ha venduto (la factory perchè Renesas è ancora in piena attività ed è tra i leader dei microchip per l'automotive) a Sony. Quel sensore veniva usato in binning in vari formati anche in D1h e D1x. Probabilmente è il primo esempio di binning in una fotocamera moderna. Stessa capacità di innovazione il famoso sensore jfet lbcast da 4 megapixel della Nikon D2h, prodotto materialmente da Kodak ma progettato totalmente da Nikon nel 2003 con una tecnologia inedita. E via via fino alla Nikon D850 e il suo sensore che è stato aggiornato poi per la Nikon Z7-Z7 II e che possibilmente equipaggerà in una versione rinnovata anche la Z8/Z9. Prodotto da Toshiba finché Toshiba non ha venduto i microchip a Sony. Nel mezzo Nikon ha trovato conveniente acquistare da Sony molti sensori, tra cui quello da 6 megapixel che ha motorizzato le prime DX consumer - D100-D70 - e quello più recente delle D7100-7200 da 24 megapixel che è comune al Sony coevo. Mentre il sensore DX di D500-Z50-D7500 è di Nikon, ancora prodotto da Toshiba o da Tower a seconda dei lotti. Come accennavo lo sviluppo di un sensore è un processo complesso e soprattutto lungo. Il software di modellazione al computer accelera i passaggi ma poi questi vanno verificati producendo una piccola serie del sensore che va testato effettivamente su muletti e prototipi. Generalmente un sensore viene finalizzato un anno prima della produzione di una nuova fotocamera. Progettazione e sviluppo costano ore-uomo di lavoro e costano materialmente l'impianto di una matrice che va poi stampata in piccola serie. Chi ha prodotto un libro in proprio sa che il costo di impianto è la parte più elevata della stampa e questa poi va ripartita per il numero di copie. Un conto è stampare un libro in copia unica, un conto è farne 10.000.000 di copie. Se poi è necessario apportare modifiche alla matrice per qualche tipo di problema riscontrato dal vero e non dal modello, il processo va ripetuto (come se si trovassero degli errori di stampa dopo aver stampato il primo esemplare del libro : va modificata la matrice e reimpostata la stampa, che magari prevede una numerazione di pagine diverse etc. etc.). Quindi non è possibile sviluppare un sensore per una sola macchina e un sensore per una macchina a "bassa tiratura" costerà molto di più di un sensore che andrà in più modelli di macchine o in macchine prodotte in un numero di esemplari superiore. Nikon ha know-how, personale e capacità di sviluppo proprie ed è anche in grado di produrre in casa prototipi e testarli, misurarli, metterli a punto. Capacità che condivide con poche altre case (appunto : Canon, Sony, Panasonic e pochi altri a questo livello). Dove sta la differenza tra modelli concorrenti di produttori diversi ? Sta nell'equilibrio tra costi di sviluppo e di impianto, numero di esemplari da produrre, budget, margine di ritorno atteso. Nikon è il produttore "completo" più piccolo tra i tre grandi ed ha meno risorse da bruciare per modelli differenti. Ha la necessità di ottimizzare gli investimenti su più esemplari (leggi : riciclo di sensori tra più generazioni di macchine) e non può rischiare di anticipare i tempi. Nikon non ha alcuna difficoltà a progettare e produrre un sensore stacked come quello di Sony A9-A9 II e A1. Ma se non l'ha ancora fatto nemmeno Canon ci saranno difficoltà di natura commerciale e industriale, non necessariamente di know-how. Perchè Nikon potrebbe anche chiedere a Sony Semiconductor di produrglielo. Ma quella chiederebbe un contratto fisso con un numero di pezzi da produrre in N giorni. Che andrebbero pagati e poi dovrebbero essere utilizzati e, possibilmente, venduti. Per farlo dovrebbe avere un mercato ricettivo e pronto al prodotto. Che facilmente non costerebbe cifre che questo mercato sarebbe capace di accettare. Stessa questione per il cosiddetto global-shutter, già disponibile industrialmente ma che io ricordo sia stato detto che il costo unitario "all'ingrosso" per un sensore da 40 megapixel GS è pari a 6.000 dollari più le tasse. Immaginiamoci quindi quanto costerebbe una fotocamera il cui sensore da solo costa $6.000. Infine, la tecnologia avanza ma avanzano anche le potenzialità che questa può esplorare. Il formato 8K necessità di densità elevate di risoluzione ma in Giappone il formato 8K è già mainstream e si guarda avanti al 12K (80-96 megapixel a seconda che il formato sia 16:9 o 4:3), Seguire il mercato con lo sviluppo dei sensori è già impegnativo. Anticiparlo può essere geniale ma anche folle. Quello che vorrei fosse chiaro è che sono miti e leggende che Sony, Nikon, Canon, Samsung, ASML, Nec, si facciano la guerra e siano gelose dei loro segreti. Nascono tutti dalla stessa sorgente e vengono condivisi a livello scientifico in simposi mondiali. E' un circolo ristretto di una manciata di operatori con queste capacità progettuali e industriali. Di cui Nikon fa parte a pieno e meritato diritto da decine di anni. Senza se e senza ma. Nikon è una società in grado di progettare dispositivi industriali di costo unitario dell'ordine dei milioni di dollari (al plurale). Che volete che sia una semplice fotocamera ? Solo una questione di ripartizione dei costi di progettazione, produzione e promozione, oltre che di opportuno time-to-market per far in modo che abbia un prezzo compatibile con il nostro portafogli.
  12. Diciamo che negli ultimi anni Nikon ha usato sensori "chiavi in mano" di Sony solo nel caso dei 24 megapixel full-frame (D600-D750 e Z6-Z5) e APS-C, gli altri sono tutti di progettazione Nikon che in origine venivano prodotti da Toshiba, finchè Toshiba non ha venduto la factory a Sony. Al momento non credo sia un problema ottenere produzioni di sensori anche da Tower o da Samsung, quindi non credo che chi produce il sensore faccia differenza. Ci sono comunque brevetti incrociati tra Sony e Nikon fin dai tempi dei sensori da 1'' di Aptina e Sony usa stepper Nikon. La questione di fondo è solo la ripartizione dei costi di sviluppo : se li usa un solo produttore li deve riciclare tra più prodotti possibili, mentre se vengono usati da più produttori alla fine il prezzo al pezzo viene più a buon mercato. Comunque Nikon ha un reparto di progettazione di sensori indipendente con un software di modellazione proprio e ingegneri formati alle stesse università dove studiano quelli Sony. La differenza è solo nel budget, sia per lo sviluppo che per la produzione.
  13. Credo la seconda. L'altro sensore per la macchina d'azione si vedrà nel 2022 lo stanno ancora testando ( e per sviluppare un sensore ci vogliono 6-9 mesi). Forse quello sarà stacked, questi no. Oh, poi magari non é vero niente : questi sono rumors. Quello che é certo e che la Z7 avrà presto un modello superiore.
  14. Io sapevo Epson (per esempio nelle Leica). Più in generale é la stessa tecnologia delle matrici dei video proiettori. Ops .... Ho parlato ancora di video
  15. Quindi Nikon sta aggiornando sia il sensore da 45 mpx che quello DX da 20. Le prossime macchine useranno quello. Poi si passerà non a 61 ma a oltre 80 e da 20 a 30-36. La cosa ha senso e Nikon pare che segua la sua strada senza più usare sensori progettati da Sony.
  16. Se fotografi un colibri sto-stukas. Vedrete appena arrivano le api sui miei fiori che sballo !
  17. "E' una rivoluzione e tanto mi basterebbe. Concludendo è uno dei pochi Nikkor degli ultimi 10 anni (mi vengono in mente insieme a questo il 14-24/2.8 e il 200-400/4 VR) in grado di ricordarci che Nikon una volta era Nikon ...L'ho comperato al volo e lo sto usando spessissimo nel ritratto che a 300 mm ha i suoi perchè.Confido di esplorarne ulteriormente ogni piccolo segreto prossimamente. Anche per la foto spensierata, hai un 300 mm nitidissimo pronto da prendere senza pensieri. Una rivoluzione che speriamo Nikon continuerà con altri obiettivi PF compatti di focali molto più lunghe.Un 600/5.6E PF sarebbe realmente uno strumento di primordine se non più pesante di un chilo ... " "[...] Sono andato a fare queste foto portandomi il solo 500mm carico di aspettative e un pò di timore di esserne deluso. Generalmente porto sempre anche il 70-200/2.8 per i panning più "coraggiosi", ma oggi ho deciso di lasciarlo a casa per andare il più leggero possibile. Mi sono ritrovato a fare panning a mano libera a 700mm ad 1/125'' e non a 175mm. Ottenendo foto eccellenti sotto ogni profilo. E senza caricarmi la schiena come un asino. [...] una vera gioia da usare è un reale game-changer [...] Potrei fotografare tutto il giorno (oggi in 2 ore ho fatto 5800 scatti in totale scioltezza) senza stancarmi. E il giorno dopo essere pronto per un'altra giornata uguale. Diversamente da quando torno stanco per essermi portato sulle spalle uno zainone, sotto il sole ... Se siete soliti fare questo genere di foto, datemi retta : abbandonate i vostri super-zoom, onesti ma che nulla hanno a che spartire con un vero superteleobiettivo come questo, magari fate un debito e comperatevi questo bellissimo 500/5.6 Phase Fresnel. I sorrisi (di gioia e di soddisfazione) che vi strapperanno le vostre foto, vi ripagheranno dello sforzo economico, invero elevato, necessario per comperarlo. Ma è l'unico sul mercato, è per Nikon, è disponibile oggi. Non fatevi scappare l'occasione e non perdete tempo con altre soluzioni (anche se avete già un 500 o un 600/4 !). " "[...] in pratica è come se Nikon avesse ridotto in scala il fantastico Nikon 200mm F2.Utilizzarlo dalla minima distanza di messa a fuoco e sfruttando lo stop di vantaggio - al netto della differente compressione dei piani - le immagini sono molto simili. Certo, il 200mm ha un autofocus impareggiabile. Ma è anche un enorme trombone che mette in soggezione anche la professionista più navigata.Questo obiettivo passa inosservato e sta in borsa senza problemi. Costa. Ma costa molto di meno. Ma la caratteristica più esaltante secondo me è quel carattere che altri obiettivi non possiedono.Volumi e forme con questo 105mm sono resi con un timbro e una firma che rendono l'immagine unica, irreale, quasi magica, quando si inquadra il soggetto a tutta apertura e da una distanza molto ravvicinata. Il Nikon 105mm F14E ha un'anima. Qualche cosa che negli ultimi anni i progettisti si sono dimenticati di aggiungere nei loro progetti più prestigiosi. Troppo impegnati a raggiungere la linea ideale del grafico MTF. Qualcuno starà già pensando che mi sono innamorato. E che il mio amore è cieco. Può essere. Ma da quando l'amore è un delitto ? Se siete ancora capaci di innamorarvi dei vostri soggetti provatelo, capirete cosa sto dicendo e tanti discorsi diventeranno di lana caprina. Altrimenti lasciate perdere. Questo obiettivo non è per voi, lasciatelo a chi lo sa comprendere e, soprattutto, usare nelle circostanze in cui può fare la differenza." "Nikon ci ha fatto aspettare anni per rinnovare uno dei pezzi forti del corredo. Ed uno dei due obiettivi (l'altro è lo zoom wide) che in genere si vanno a comperare per estendere il proprio corredo. Lo fa in questa estate 2017 con un oggetto decisamente degno di nota, proposto ad un prezzo concorrenziale e soprattutto meno impegnativo dei pur più pregiati Nikon 70-200. Anche la messa a fuoco che temevo potesse essere il punto debole, non fa rimpiangere i motori tradizionali ad ultrasuoni. Anzi, in Live-view, la prestazione è decisamente migliore. Unico appunto che riesco a trovare è una vignettatura sempre un pò troppo presente (ma facile da eliminare in sviluppo, anche automaticamente) e uno sfuocato piuttosto ordinario. Ma sappiamo che il corredo Nikon offre macchine in grado di accontentare anche chi dovesse trovarsi limitato in questo. Mentre oggi, sul mercato, ci sono veramente pochissime alternative a questo nuovo Nikon AF-P 70-300mm f/4.5-5.6E, così compatte e prestazionali." "Questo signore invece va incontro alle mie esigenze e alle mie aspettative. Così, sempre ad occhio e non con rilevazioni strumentali, posso affermare per prove di fatto che questo nuovo zoom riporta in alto l'asticella e con rare eccezioni (il nuovo Nikon 105/1.4E, il Sigma 85/1.4 Art, lo Zeiss 2/135) supera ogni zoom ed ogni fisso nel suo range di focali. Immagino che sia stato progettato con i prossimi sensori ad altissima risoluzione (che non vedo l'ora di provare). Tanto da farmi domandare tra me e me : ma chi ha più bisogno dei fissi ? E peraltro colma un buco che in questi anni ho dovuto riempire acquistando tanti obiettivi non esattamente adatti allo scopo (fissi macro Sigma, fantastici ma ... macro e lenti, oppure fissi manual focus come lo Zeiss 2/135, il miglior obiettivo del mondo, secondo me ma comunque un obiettivo che per me non ha una valenza pratica assoluta) spendendo dei gran dollaroni. Questo invece è probabilmente lo strumento definitivo per tutti i miei utilizzi più frequenti. Ha prestazioni di livello eccezionale (sebbene non straordinarie come il Nikon 105/1.4E o il Sigma 85/1.4 Art, che però batte per flessibilità, autofocus e presenza dello stabilizzatore) ed è pure ogni-tempo. Temo proprio che per sostituirlo dovrò arrivare a consumarlo a via d'uso. Rispondo quindi alla domanda più frequente che credo riceverà il proprietario di questo nuovo Zoom Nikkor : vale la pena di sostituire la/le precedenti versioni ?In una parola si. Se il 70-200/2.8 è il vostro obiettivo di elezione, mettete mano al portafogli e compratevi questo. Ogni foto che farete vi ricompenserà della spesa." "in poche parole è bellissimo ed insostituibile. Anzi, sostituisce in un botto solo 85, 105, 135, 180 e 200mm se non li avete (e visto che in catalogo i Nikkor Z sono per ora limitatissimi questo costituisce da solo un intero corredo) l'obiettivo perfetto esiste, è questo. Se ha difetti sono impercettibili - lo sfuocato è sensazionale - la nitidezza è sensazionale - non ha distorsione - non ha aberrazione cromatica - è veloce, silenzioso, è "quasi" parfocal nel video è imbattibile in casa Nikon - esce con una coppia di teleconverter che si preannunciano "micidiali" ." e potrei continuare. Ma lo farò con gli articoli futuri, sempre guardando avanti, non indietro.
  18. Non è questa la sede per approfondire questi temi che vanno ben oltre la tecnica (l'interesse o meno per una certa modalità, sue implicazioni e soprattutto, campi di applicabilità) e sbrodoleremmo come al solito in O/T inutili ai fini della casistica, ancora primordiale delle nostre povere Z (autofocus limitato, banda passante minima, etc. etc. che vedremo incrementare nei prossimi modelli). Ma sono certo e disposto a scommetterci che non solo ci torneremo spesso in sedi dedicate ma che più d'uno si ricrederà (come è successo, anche di recente, per cose che i sottoscritti anticipavano anni fa). Per chi si interroga su come fare una cosa e come riuscire a renderla utile, piuttosto che soffermarsi su temi lirico-esistenziali il nostro sprone è : sperimentate, non fermatevi al tasto di scatto, c'è di più in una fotocamera di queste. E le mirrorless ... sono già delle videocamere in forma di fotocamera.
  19. Massimo, c'è chi è interessato alle possibilità offerte da una automobile elettrica che si può ricaricare alla spina nella bolletta elettrica e chi cerca i 2.8 secondi nello zero cento in barba al consumo di carburante. Il più è avere un approccio onesto e aperto alle potenzialità. Naturalmente questo genere di ripresa è di nicchia tanto quanto rendere setosa l'acqua del mare a mezzo giorno per il mezzo di filtri o scattare allo spettro luminoso oltre il visibile perchè là sappiamo che, anche se non lo vediamo, succede qualche cosa. Quando ho cominciato a fotografare il 99% di quello che posso fare adesso era semplicemente fantascienza. Adesso la fantascienza sta in quell'1% mancante. Per me è esageramente meglio così. Peccato che abbia 40 anni di più ! Oggi io so già il primo gennaio dell'anno che il 99% delle immagini che scatterò non sarà stampato. Ma non per questo mi privo di fare raffiche a più non posso. Perchè un giorno non potrò più.
  20. Si, naturalmente solo JPG fine* di default senza possibilità di avere settaggi differenti. Ma mi sembra meglio così : questa non è fine art per stampe formato manifesto, è ripresa d'azione.
  21. Non si può. I TC Z e i loro obiettivi compatibili hanno la baionetta parzialmente accecata per impedire meccanicamente il montaggio di apparecchi non ammessi da Nikon. Ho provato invece mettendo il tubo prima del TC 2x Z davanti allo Z 70-200/2.8 S e l'ingrandimento mi pare marginale. Credo che dovremo aspettare lo Z 105/2.8 Micro-Nikkor per parlare di queste cose sul tutto Z.
  22. Qui su Nikonland, noi viviamo alla frontiera. E come dice sempre Jeff Bezos, l'idea è di pensare non all'oggi ma a tra tre anni
  23. In 4K anche a 30 fps. Essendo veri, sono ampiamente superiori a quelli della raffica a 5.5 fps permessa in modalità standard sia da Z6 che Z7. E danno comunque 30 file di 8 megapizze al secondo da circa 3-4 megabyte l'uno con cui meno di 10 anni si facevano anche le copertine delle riviste sportive di basket o di calcio. In attesa della Z9, ovviamente.
  24. Il processore su queste cose fa premio. E' per quello che "stresso" la parte video delle prossime fotocamere. Come ho detto ad uno schifato Watanabe qualche anno fa, con te presente (c'è un video a testimonianza del mio pensiero ed era appena uscita la Z6, non la Z9), la nova frontiera della fotografia sono i fotogrammi del video 8K e 12K. Stiamo parati (esclusi quelli capaci di fare un solo scatto perfetto a propria volontà dopo lunghissima meditazione, ovviamente).
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