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M&M

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  1. Io con il 2.1 sto sperimentando dei "congelamenti" anomali. La macchina mi si ferma con il punto di messa a fuoco da qualche parte. L'unica è togliere la batteria. Anyone ? (e che lo chiedo a fare ?).
  2. Joseph Nuzzo (?) dimostrazione pratica dell'antiflickering (dal minuto 05:24, prima è il solito monologo) :
  3. Mozart, concerti per pianoforte e orchestra #24 e #17 Eric Le Sage, pianoforte Gavle Symfoniorkester diretta da Francois Leleux Alpha Classics, 1 luglio 2022, formato HD, via Qobuz *** Il concerto n. 24 di Mozart è il mio preferito. Qui si distingue per l'inusuale scelta della cadenza scritta da Gabriel Fauré che non avevo presente. Nel complesso sono due letture dolci, mentre il carattere del concerto in do minore secondo me dovrebbe corrispondere al tono drammatico del Don Giovanni. Ma si fanno ascoltare. *** I concerti per pianoforte di Mozart formano un set non solo eccezionale ma assolutamente unico nella storia della musica: dal n. 9 al n. 27, sono tutti capolavori definitivi. Secondo HC Robbins Landon, eminente specialista della vita e dell'opera del compositore, "è soprattutto la loro immensa diversità stilistica che pone i concerti per pianoforte di Mozart al di sopra e al di là di quelli dei suoi contemporanei". Ciò che condividono anche queste partiture è la loro posizione al crocevia di influenze di forte impatto: quella della sinfonia, che incoraggia Mozart a fare un uso sontuoso dell'orchestra; le bande di fiati della corte imperiale, modellando il suo ruolo accresciuto per i legni; e l'influenza dell'opera, i cui stili ha lavorato in questi concerti, spesso trattando il dialogo tra pianoforte e orchestra come se fossero personaggi di scena. In questa nuova registrazione, Eric Le Sage è affiancato dalla Gävle Symfoniorkester per eseguire i Concerti per pianoforte e orchestra n. 17 e n. 24 del compositore di Salisburgo © Alpha Classics
  4. M&M

    Nuovi Nikon Prostaff P7

    eccolo qua, in anteprima nei prossimi giorni la prova completa
  5. Nessuna. Prima non funzionava (banding giallo), adesso si. Di default.
  6. Anche con i vecchi neon. Mentre non riesco a trovare una fonte adatta per verificare la questione dei pannelli led.
  7. Con il firmware 2.1 è stato risolto il bug per cui con il 100-400, in AF-C a priorità di messa a fuoco, la Z9 non scattava (problema persistente fin dall'origine e riscontrato di persona personalmente).
  8. Dalle specifiche sembrerebbe la stessa o molto simile. Hai riscontrato fedeltà di indicazione di carica residua (se sei uno che scatta parecchio) ?
  9. La Concorrenza sai ... é come il vento. A me pare che la soluzione Nikon sia 'una pezza' messa li provvisoriamente prima delle ferie estive ...
  10. Beh, la Mini é mini, parcheggiata vicino allo Stelvio. Qui ho un treppiedi da 40mm con una colonna da 40mm e una testa da un chilo e mezzo di cui parlerò... senza diminutivi
  11. In casa ho ennemila treppiedi e ennemila^2 teste per treppiedi. Ma non ne avevo nemmeno uno piccolo e leggero. Guardavo il Leofoto LS-254C (vedi prova su queste pagine a firma Valerio Brustia) che ha effettivamente le caratteristiche che mi interessano ma il suo prezzo è lievitato ad ben oltre 300 euro. Cui aggiungere l'inevitabile testina adatta ... e non mi pareva il caso di spendere tutti quei soldi per un aggeggio cui comunque non delegherò mai la "foto della vita". Lo scopo è quello di appoggio leggero, senza impegno, per le Nikon Zfc che nel mio caso, escono di casa predisposte per Arca Swiss, pesano poco e generalmente le uso con obiettivi altrettanto poco impegnativi. Quindi non a quei soldi. Al solito mi induce in tentazione Amazon con una offerta allettante, meno di 150 euro e per di più in cinque rate senza interessi. L'oggetto del desiderio, comprato lo scorso febbraio, è il Sirui AM-254 Qui su Nikonland, vedendo strutture, finiture e sigle dei treppiedi più comuni di provenienza cinese, ci siamo fatti l'idea che tutti questi marchi siano solo dei semplici uffici di progettazione che utilizzano componenti standard o simili, prodotti da una fabbrica enormemente più grande ed in grado di rifornire tutti quanti in quantità. Lo testimonia la qualità della fibra di carbonio usata (Toray a 10 filamenti) filata in modo indifferente, quale sia il prezzo e la taglia del treppiedi. E le sigle di denominazione, parlanti per la maggior parte dei casi. Come nei due treppiedi citati, 254, di cui 25 è il diametro della gamba maggiore e 4, il numero delle sezioni. Per non parlare della minuteria, dei colori, dei componenti metallici lavorati in CNC. Ma eccolo qui, il piccolino, poco più di 40 cm ritratto e meno di un chilogrammo "nudo". Amazon me lo ha consegnato direttamente con questa scatola, senza ulteriore imballo. Poco male. dentro c'è una sacca capiente, adatta anche a treppiedi di maggiore taglia, che contiene tutti i componenti, compresa la colonnina opzionale da 20cm qui con tutto dentro, pronta per il viaggio e qui con tutti i componenti fuori. il modello pare sia destinato al solo mercato europeo, probabilmente per questioni di certificazioni CE. le buste contenenti chiavi a brugola e spikes a punta per sostituire eventualmente i piedini gommati. l'orgoglioso marchio. Il treppiedi ovviamente arriva in finitura carbonio con inserti in alluminio verniciati a caldo in blu. Io ho seguito gli antichi dettami dell'amanuense novarese Valerius Brustianus ed ho ricoperto la gamba superiore con la batista color verde erba. Non per velleità mimetiche, ma perchè le mie mani sudano e mi da fastidio impugnare il carbonio. Il tessuto in cotone assorbente è un vantaggio, specie d'estate. Il grip aumenta e anche la confidenza. Questioni psicologiche, insomma ... Dettagli costruttivi la crociera con la vite standard per montare alternativamente, la testa o la colonnina. Notare le viti con cava esagonale brunite e marchiate Sirui, insieme ai blocchi in alluminio fresato in CNC verniciati di azzurro. l'insieme dei fermi delle varie gambe e il marchietto adesivo. la parte sotto della crociera, con la filettatura per appendere eventualmente un contrappeso o altro. Cose degne di treppiedi di fascia più alta. La particolare conformazione degli snodi consente un uso totalmente ribassato su cui eventualmente montare la colonnina da 20 cm oppure no, a seconda delle esigenze dettagli ulteriori della crociera e della vite di montaggio. La testina Artcise EB-36S In casa ho duemila teste ma nessuna di questa taglia. Sirui ne propone diverse ma a prezzi che sono paragonabili con quelli del treppiedi. E non mi è sembrato il caso. Per cui ho scelto questa Artcise, di conformazione e meccanica simile ad altre di altri marchi, che vanta una sfera da 36mm con un fermo robusto in teflon e un bel morsetto. Pesa in tutto 200 grammi e costa ... la bellezza di 36 euro, praticamente un euro a millimetro di sfera. Ovviamente non intendo usarla per lavori pesanti ma mi aspetto che mi dia affidamento. la sfera è in alluminio (diffidare di quelle cave in plastica) è ben dimensionata ma piccolina e proporzionata con questo treppiedi ha tutte le caratteristiche standard, compresa bolla sul morsetto Arca Swiss abbastanza robusto l'ho detto che è piccolina ? lo è vicino alla Artcise XB54 da 54mm e circa un chilogrammo, pensata per ben altri sforzi di torsione e di sostegno. La colonna Sirui SL-200-EU è una colonnina in fibra di carbonio, diametro 28mm, altezza 200mm, ulteriormente estensibile con lo stesso criterio delle gambe del treppiedi per qualche cosa di più di 32cm montata ed estesa in generale diffido delle colonne estensibili che rientrano nella base del treppiedi. Indeboliscono la struttura complessiva e soprattutto, non si possono togliere facilmente e quando lo si fa, è complicato rimetterle. Questa semplicemente si avvita al posto della testa quando serve estendere ulteriormente il treppiedi. Ed è facile aggiungere qualche centimetro al volo, senza dover muovere tutte le gambe sottostanti. anche in campagna o dove siete. Come va Questo per me è un treppiedi da escursione, come il più pesante Leofoto LS-365C che ho addirittura dotato di base livellante. Quindi da usare fuori, perché in casa ne ho tanti altri di pesanti e a prova di scossa tellurica che non mi sognerei mai di portare in giro salvo che non abbia a disposizione robusti aiutanti. Quindi eccolo qui nell'erba piccolo ! con le gambe estese, senza testa con la testa con la colonna montata ed estesa Estendere le gambe è un attimo, il movimento è semplice e privo di impegno. Si sblocca il fermo, lo stelo va giù per gravità, si riblocca il fermo, si sblocca l'altro etc. seconda di quante sezioni serva estendere. completamente esteso fa la sua figura, sebbene le gambine sia sottili (come dicevo, l'elemento più grande ha un diametro di 25mm, quello ricoperto di batista verde). Ed è ragionevolmente fermo e robusto. Certo mai come il mio sistematico con le gambe da 40mm ... che però pesa tre volte e richiede una testa che da sola pesa più di questo treppiedi ... ecco qua la testina in batteria che ospita la mia Gigi che in questo caso sta offrendo la sua livella per mettere in bolla il sistema (pigrizia, la bolla a liquido è davanti, opposta al morsetto) Gigi in questo caso indossa il Nikkor Z 105/2.8 MC, un peso maxi per lei ma che la testina Artcise EB-36S sostiene con disinvoltura questo è uno scatto ripreso in una situazione simile, in casa, con un tempo di 6 secondi. Mi pare adeguato, anche se nella realtà non userò praticamente mai questo sistema per foto del genere. L'ho usato invece per fotografare Ginevra con il TTArtisan 50/0.95 e potermi concentrare anziché sui miei movimenti, sulla messa a fuoco di precisione. Con risultati lusinghieri ... lei può stare congelata ma se intanto tu ti muovi, non è possibile mettere a fuoco con un manual focus che ha 1 mm di profondità di campo mentre se stai progettando un servizio o stai facendo un video, è indispensabile avere un punto di ripresa costante e ferma, anche se non è necessario montarci sopra una Z9 con un 600/4 stessa identica inquadratura, ripetuta anche in un video in cui muovo il fuoco da un fiore all'altro, senza incertezze. Nikon Zfc e TTArtisan 50/0.95 su Sirui AM-254 con testina Artcise EB-36S Conclusioni E' in fibra ci carbonio. Pesa 990 grammi. E' lungo 42 cm ma si estende, volendo, fino a 160cm da terra. Oppure a 8 cm da terra se ti serve. E' ragionevolmente stabile, regge una testa adeguata. Costa il giusto. Viene consegnato con tutto quello che serve e anche il superfluo (braccino per montare uno smartphone o non so che altro, piedini a punta in alluminio se andate su una pietraia etc. etc.). Sembra che sia fatto per durare. Io in questi mesi l'ho usato a lungo senza il minimo inconveniente. La colonnina opzionale è fatta benissimo. La testina è decente, a quel prezzo. Usandola qualche piccola incertezza di rotazione se ne va via. Pesa poco e ingombra poco. La sacca è comoda, robusta, più che capiente. Ho dimenticato qualche cosa ? Si, costa meno di altri prodotti come il Leofoto. Per tacere dei gioiellieri europei o americani.
  12. No, no Gigi e Bella cliccano ogni giorno. É la Z9 che non fa un cavolo ... poi una volta che si muove fa 15.000 scatti in due ore. É diverso.
  13. L'Arcibaldo ci vedo ancora bene, l'occhietto è a fuoco ... rosellina spontanea
  14. E Bella, che è arrivata qualche mese dopo Gigi : scatto di ... adesso
  15. Con questo, sappiamo che almeno finché non uscirà la Z9 II, lo sviluppo di affinamento delle capacità della Z9 proseguirà ogni giorno.
  16. Io apprezzo che tu abbia pensato di condividere una tua immagine con noi, pur con tutto questo caldo
  17. Grazie Gianni. Auto spettacolari e posti incantevoli. Apprezzo che tu stia leggermente allungando i tempi di scatto rispetto ad una volta. Ma io proprio non riesco più a fotografare motoveicoli in movimento senza "filarli" in modo da non farli sembrare fermi. E' la stessa cosa che provo per un elicottero congelato in volo. Qui alla fine sembra più una lunga sfilata di moda che "una corsa". Abbiamo fotocamere che ci consentono di fare cose che prima non ci permettevamo magari per mancanza di tecnica (o di rullini). Un anno con l'altro potremmo provare ad andare oltre. Io mi sforzo, un pò perché sono costretto dalla scarsa ospitalità del mio autodromo, un pò perché altrimenti mi annoio e mi scappa la voglia di rifarlo, visto che le gare anno con anno sono più o meno sempre le stesse. Grazie alla Z, oggi riesco a cambiare focale mentre seguo le auto e scatto. Con risultati ogni volta più convincenti (per la mia modesta opinione).
  18. M&M

    Nuovi Nikon Prostaff P7

    Salvo verifica, Nital ci sta mandando in visione un Prostaff P7 8x42, il modello probabilmente più interessante dell'intero set. Stay tuned per una prova completa.
  19. In generale, sono d'accordo con tutti ed è così che la penso. Ma prima di tutto sono contento che un articolo su uno strano obiettivo cinese, il 5 di luglio su Nikonland sia stato così ben letto ed abbia attirato così tanti commenti interessanti. Rispondo un pò a tutti. Sulla cinesata Questo obiettivo è costruito come Nikon sa fare solo con i supertele o il Nikkor Z 58/0.95. O come sapeva fare quando faceva obiettivi in alluminio e ottone. Detto questo, possiamo anche vivere tranquillamente con gli obiettivi Nikkor Z ma sapendo che tutti, tranne un paio, sono concepiti per avere una resa moderna, con un piano di nitidezza micidiale e una caduta dello stesso repentina, come siamo abituati oggi. Per avere una risposta graduale si deve provare l'esperienza mistica del 58/0.95 o del 50/1.2 che però manca di un campo inquadrato che valorizzi al massimo il centro di attenzione (motivo per cui l'ho restituito) Sulla mancanza di nitidezza E' il vintage, baby. Io ho qui sul tavolo il Nikkor 55/1.2 S degli anni '60 che è mediocre in tutto ma che all'epoca spopolava. Non sono sicuro né che sia più nitido di questo TTArtisan né che lo batta nello sfuocato (anzi, sono piuttosto sicuro che sia il contrario). E in quanto a aberrazioni cromatiche ... Ma pure di questi tempi, ci sono oggetti pensati per lavorare più come gli acquerelli che i colori ad olio, se mi si consente una parafrasi pittorica. Il Nikkor F 58/1.4G non è mai nitido, nemmeno la domenica. Non lo era con le reflex, non lo è con le mirrorless. Io non sono riuscito a farmelo piacere. Ma è stato pensato per questo. Così come il suo progenitore 58/1.2 che faceva dello sfuocato morbido e graduale - in mezzo ad un mare di difetti ottici - la sua ragion d'essere. O del 50/1.2, che del 55/1.2 è la versione più moderna, con sostanzialmente le stesse prerogative, difetti, limiti. Sono obiettivi che aprono le ombre naturalmente e che spalmano la scena di chiazze di colore. Può non piacere, come può non piacere il chinotto. Ci sono pittori che si esaltano con gli acquerelli o i pastelli acquerellabili. Chi invece usa gli olii come se fossero acquerelli, diluendoli al massimo chi li impasta come se fossero fatti di stucco per avere una struttura solida sopra la tela. Io vivo di chiaroscuro e trovo sfidante lottare in queste latitudini. Certo se ho bisogno di esaltare il dettaglio, non ricorro nemmeno al 50/1.8 S, vado direttamente al 50/2.8 MC che di tutto questo è la negazione nei termini. Nelle foto che ho presentato qui non ho giocato con i numeri dello sviluppo, cercando per onestà di esaltare le peculiarità di questo 50/0.95 anziché piegarlo alle mie inclinazioni. Salvo andarmi a cercare la luce che piace a me (come nel caso dei due fiori immersi nell'ombra ma lambiti dalla luce diretta del mattino). Né di usarlo al di là di quelle che sono le sue specifiche : ovvero tutto aperto e dalla minima distanza di messa a fuoco a veramente poco più in la e non oltre, con una corretta distanza da parte dello sfondo. Cose cui bisogna badare MENTRE si fotografa, non quando si è seduto al computer. Full frame Confermo, sulla Z9 questo apparecchio si comporta allo stesso modo, con copertura pressoché integrale e una continuazione sfumata dello stesso effetto "marmellata". Però il campo inquadrato è quello effettivo di un 50mm ed io sono in difficoltà a rendere l'immagine altrettanto interessante, vista la distanza minima di messa a fuoco di 50cm. Perché con poca nitidezza e tutto sfumato, si deve cercare un centro di interesse che in magma di indefinito perde di peso se è troppo piccolo. In DX mi è più facile, senza croppare. Con la versione full-frame, che pure è semi-autofocus via Megadap, mi sono sempre trovato in questa difficoltà. Sarà che io trovo naturalmente più interessante la focale 58mm ? *** Detto questo, io invito sempre tutti a sperimentare andando a raccogliere la sfida dove ci è più complicato farlo. Fotografare è espressione ma è anche studio del creato. Renderlo diverso da quello che "Il mezzo meccanico" renderebbe per il tramite di un processo "di riproduzione fedele", avvicina la fotografia all'arte. In una discussione di qualche mese fa ci sono stati interventi opposti sulle tecniche di pittura "fotorealistica", rispetto a quella più "impressionistica" cui l'arte moderna ci ha abituati. Questione di punti di vista in generale, ma ANCHE di inclinazioni. Generalmente parlando è bello poter fare l'artista quando ci piace e il riproduttore quando serve. Filare un'auto in corsa con il panning con tempi lenti quanto è possibile, non è la stessa cosa di congelarla scattando ad 1/8000''. Dipende da cosa stiamo cercando. Non parliamo se di fronte abbiamo una creatura con i capelli ricci e gli occhi verdi. Spero di aver reso l'idea di quanto un piccolo oggetto di meno di 300 euro possa aprire orizzonti che nessun "rapporto stechiometrico" codificato con immutabili leggi geometriche potrebbe
  20. Ricci Chera di Nikon UK
  21. Comunicato stampa completo: Eccolo qua: https://downloadcenter.nikonimglib.com/it/download/fw/454.html
  22. Io non partecipo più a questa raccolta, vista la scarsa adesione complessiva. Ma le mie Zfc fotografano praticamente ogni giorno (a differenza della Z9 che esce solo una o due volte a settimana mentre il resto dei giorni fa palestra) : questa è Gigi, ultimo scatto 120 secondi fa. Mentre Bella, ultimamente se la fa con un cinese.
  23. Gigi non sembra, ma ci da dentro. Praticamente fotografa ogni giorno : questa è di 120 secondi fa.
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