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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 30/01/2024 in Articoli

  1. Due anni fa, di questi tempi, mi veniva consegnata la mia Nikon Z9. Abbiamo parlato molto di questa macchina, tantissimi articoli la ritraggono con questo o quell'altro obiettivo. L'ho anche prestata per una gitarella tra le nevi norvegesi ad un redattore di Nikonland. E dimostrata in svariate occasione. Ma non è per questo che ne parlo ancora. Casualmente, in questi giorni la Nikon Z9 matricola 5042 ha superato il milione di scatti. per la precisione, pochi minuti fa, Mauro Maratta ha premuto per l'ennesima volta il pulsante di scatto della Z9 e il contascatti della macchina ha registrato che è stato salvato il file n. 1.007.179 Non credo che sia un record. In fondo sono solamente circa 10.000 scatti a settimana. Un professionista che segue un paio di discipline agonistiche ne fa di più. L'amico Fornasetti a suo tempo superava i 500.000 con D3 e D4 prima di far cambiare l'otturatore, fotografando rugby, football e hockey. Ma forse per un fotoamatore che gioca solamente con la sua fotocamera è un bel traguardo. Ho avuto in passato molte ammiraglie Nikon, dalla F5 alla D5. Tolta la prima D3 che è arrivata a 190.000 scatti, le altre non hanno superato gli 80/90.000 Eppure ho sempre fotografato sport a raffica. Persino con la D3x ! Questa Z9 ha visto polvere del motocross, l'asfalto rovente e gradoni infuocati in autodromo dove si anche inzuppata come me e il 100-400. Ha scattato ad ogni tipo di raffica, con ogni formato di file. Ha registrato sulle mie schede CFexpress molti terabyte di informazioni. Eppure se la guardiamo, eccola qui, non l'ho nemmeno spolverata : le "gomme" sono in ordine, senza cedimenti, allentamenti, scollature i pulsanti sono tutti in ordine. Forse quello di accensione mostra un minimo di indurimento nella rotazione lo sportellino del vano memorie - era il mio timore - è ancora al suo posto. Forse si è allentato un pochino, rendendo così più agevole la sua apertura ... il sensore è stato sempre protetto dalla "saracinesca" che vedete in bella vista nella foto qui sopra, che è in condizioni apparentemente intonse certo la baionetta qualche segno ce l'ha ma si sono susseguiti obiettivi su obiettivi ma soprattutto, la batteria originale EN-EL18d, a parte la richiesta automatica di 3-4 cicli di calibrazione, nonostante sia stata ricaricata ennesime volte, mostra ancora 0 usura. per il resto, una pulitina approfondita e nessuno potrebbe dire che ha due anni e un milione di scatti all'attivo. Non ha un segno. Potere delle potenzialità del suo autofocus che si adatta perfettamente al mio stile attuale. Con la D850 e la D5 ho raggiunto il limite che erano le fotocamere a non assecondarmi, tanto che la D850 la usavo spessissimo in live-view su treppiedi con parecchio scorno. Ma con l'autofocus della Z9 la mia confidenza è tale che scatto senza timore che le foto non siano a fuoco. Così mi concentro su tutto il resto, principalmente ... sul fotografare. Che è quello che mi piace fare con questa macchina. Il suo mix di caratteristiche mi è congeniale. La risoluzione è elevata ma non esagerata. Il formato file, compresso con i nuovi algoritmi TicoRAW - ha un peso ridotto tale che tutti questi scatti non mi costringono a comprare un hard-disk nuovo al mese (ma uno l'anno si ... io faccio fatica a selezionare e a cancellare foto. Perché sono quasi tutte ottime !). L'ergonomia è la migliore tra tutte le ammiraglie Nikon che ho avuto. Sta in mano come un guanto, non stanca. Non pesa. Il vantaggio di un corpo più leggero della classica reflex D5/D6 e obiettivi altrettanto più leggeri è impagabile. L'assenza di parti meccaniche soggette ad usura elevata, come l'otturatore (per tacere di specchio e sistema di autofocus separato), fa si che non debba pensare troppo allo scatto in più. Cosa che faccio invece con la Zf quando sono "costretto" a scattare con l'otturatore meccanico. Anzi, devo ammettere che sempre più spesso finisco per non sopportare più il rumore dello scatto anche se è solo simulato. E lo tolgo. Sempre quando fotografo sul campo, e spesso in studio con il consenso delle modelle. Anche loro sempre più abituate a posare come se si girasse un video, anziché imbalsamarsi tra una posa e un'altra. io ricarico sempre la Z9 via porta USB-C e quella protezione di gomma è molto sollecitata. Mostra qualche minimo segno di usura ma non più di tanto. Per il resto, la vedete anche voi, brilla e luccica. E non l'ho nemmeno spolverata. Nella foto di apertura la sua sorellina Z8 con il battery-grip le copre le spalle. E' quello che farà nei prossimi giorni perchè la Z9 domani parte per Moncalieri verso LTR. Dove farà - se lo merita - un checkup il più approfondito possibile per verificare che quello che si può usurare sia in ordine (baionetta, tiraggio, planeità del bocchettone, del sensore, dello stabilizzatore; lo stabilizzatore stesso) e per le verifiche e "tarature" di rito, oltre ad una pulizia professionale che io non saprei fare. Ma in questa occasione ci tenevo a fare un punto nave sulle impressioni d'uso e sullo stato dell'arte della Z9, che da quando l'ho ricevuta, è passata dal firmware 1.0 al 4.1 (e qualcuno vocifera che non passeranno anni prima di vedere una versione ulteriormente perfezionata). Dell'autofocus dicevo prima. Al di là del riconoscimento degli oggetti e dei loro occhi (o ruote o eliche, se ne hanno), c'è la capacità di tracciarli anche al di là di ostruzioni. Come faccio io con le auto che escono dalla corsia box e sono inevitabilmente dietro ad una spessa rete. La macchina le aggancia in automatico e poi le segue. E non è raro avere una sequenza, magari in panning a 1/30'' di 40-50 scatti tutti utilizzabili. Con le modelle è un gioco da ragazzi. Per sbagliare una foto bisogna puntare la macchina verso il pavimento ! Ci sono aspetti che, appunto via firmware, potranno essere ancora affinati. Ma ho come l'impressione che siamo arrivati al culmine delle capacità del processore Expeed 7 che, dopo il sensore stacked e l'assenza dell'otturatore meccanico, è il vero responsabile delle prestazioni meravigliose della Z9. Tra la versione 1.0 e la 4.1, non posso documentarlo, ma io ho riscontrato un aumento del consumo. Che ovviamente si estrinseca in maggiore dissipazione di calore. Fenomeno che la ferramenta del corpo della Z9 e tutta la sua superficie radiante permette tranquillamente di smaltire senza un cedimento durante l'uso. Non è raro per me arrivare a superare i 50.000 scatti in una sessione sola in autodromo, e anche sotto al sole, non ho mai avuto inceppamenti. Se c'è un punto che vorrei fosse migliorato, se possibile, è ancora la fase di aggancio. Che, in automatico, sulle prima mostra qualche tentennamento. Una volta preso poi non si perde più, ma all'inizio è facile che non ci azzecchi. Su sfondi impegnativi le cose sono molto migliorate ma forse anche qui si potrebbe fare qualche cosa per affinare il processo in tempo reale. Per il resto non ho lamentele da fare. Anzi, se non è questa la macchina perfetta per me, in questo momento, non saprei che altro considerare. Lo prova il mio contascatti e il fatto che solo con questa macchina io mi sia sentito di avventurarmi a fare cose che non avevo mai fatto. Prima tra tutte scattare sistematicamente sempre a tutta apertura con "lame" come gli obiettivi f/1.2 o il meraviglioso 135/1.8 Plena che è un oggetto impegnativo sul piano della precisione di fuoco. Per non parlare del video. O del prendere al volo cose che volano in modo casuale. Ma non ci sono limiti alla fantasia. E se abbiamo adesso macchine meravigliose che fanno milioni di scatti senza usura (mi aspetto che la mia Z9 nei prossimi anni arrivi a duplicare o addirittura a quadruplicare il suo contascatti) sono oramai da considerare dei veri e propri elaboratori elettronici. Se sul piano ergonomico e meccanico, in una nuova versione non cambierei tantissimo (mi piacerebbe che la torretta di sinistra fosse ribassata come quella della Z8 e che dalla Z8 fosse ereditato anche lo sportellino del vano memorie, mi piace di più), forse solo il display posteriore che è robusto certo ma quello della Zf mi consente di fare tante cose di più. Invece sul piano elettronico e sul sensore vorrei delle vere novità. Che passerebbero per un processore più veloce, molto più veloce ma anche in un sensore più veloce. Con un tempo sincro almeno dimezzato (l'ideale sarebbe da 1/1000''). E con una sensibilità raddoppiata. Mi perdoneranno quelli che usano la Z9 per fare paesaggio, macro o still-life. Ovviamente si possono fare ma per me è come mettere una portaerei in un laghetto di montagna e sperare che possa manovrare ... Per questo se la risoluzione è il massimo che vorrei (ma potrei anche contentarmi di meno in cambio di altri vantaggi), la sensibilità mi piacerebbe che fosse superiore. I 64 ISO sono per i miei usi totalmente inutili. Se il Base stesse a 125 ISO e il Dual Gain stesse a 1000 ISO sarebbe di gran lunga meglio. Ovviamente con lo stesso rumore attuale (a 64 e 500 ISO rispettivamente) e la stessa dinamica. Non scambierei mai la mia Z9 con D5 e D6. Non più ... per quanto abbia apprezzato ed amato quelle macchine, il loro sensore per me era il loro limite, tanto che le usavo veramente pochissimo al di fuori dello sport. Questo mi convincerebbe ad accoppiare la mia Z9 con quella macchina. Che si possa chiamare Z9 II o Zh poco importa. Sul quando anche in questo caso, poco importa. Ma speriamo non troppo più in la negli anni. Altrimenti, anche senza usura, la mia Z9 vedrà milioni di scatti. POVERINA ! Post Scrittum per negozianti e fotografi vecchia scuola. La mia Z9 ha un milione di scatti ma la sua batteria è ancora integra con zero usura. Ma davvero la valutereste per il numero di scatti se io volessi - non sarà mai - cedervela ? Oppure da cosa ricavereste un prezzo corrente per l'usato ?
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  2. Considerando la Nikon D610 oramai superata e la D4s uscita di produzione, le due full-frame Nikon più interessanti restano la D810 e la D750. Chi non ha ancora fatto la sua scelta, sappia che all'orizzonte ci sono sensori di nuova generazione backlit che promettono prestazioni superiori e sistemi di messa a fuoco più avanzati. Ma se qualcuno è in dubbio sulla scelta in questo momento, questo articolo potrebbe ... aggiungerne qualche altro. Una premessa, sono impressioni d'uso del tutto soggettive e partono dal punto di vista di chi è abituato ad usare due corpi nella stessa sessione fotografica in situazioni di forte tensione operativa. Nulla a che vedere con riprese tranquille su treppiedi in live-view o fotografia di street con uno zoom. Abbiamo dedicato già un test alle due più interessanti full-frame Nikon, la D810 e la D750. Pubblichiamo adesso un confronto ... all'americana, dopo una convivenza di un paio di mesi tra le due macchine. Ho deciso di comperare per pura curiosità una D750 appena venduta la Nikon D4. Sui motivi della mia decisione di privarmi della D4 rimando all'articolo (Sul perchè ho messo in vendita la mia Nikon D4 ) del 28 maggio. Sappiate solo che dopo tre anni di uso come corpo d'assalto, le occasioni per lei sono sempre diventate meno. Nel 2015 ho fatto solamente 51 scatti con la D4 contro le decine di migliaia delle altre. La D4 ha un corpo eccezionale, una grandissima affidabilità. E' una macchina seria, realmente professionale. Ma 16 megapixel oggi sono veramente pochi (per me) e il confronto con i file prodotti dalla D800E e dalla D810 nella stessa sessione mi hanno sempre più convinto ad sfruttare sempre più a fondo i 36 megapixel e a trascurare i 16. Oggi persino la Nikon J5 si permette di offrire 20 megapixel di buona qualità. La D4 offre veramente poco in termini di flessibilità di immagini. Sostanzialmente un pizzico di dinamica in più dai 400 ISO in su e una minore deriva sui colori agli alti ISO. Personalmente non credo che oltre i 25.600 ISO si faccia realmente fotografia. Almeno non come la penso io. Ma torniamo alla D750. Normalmente io detesto gli zoom. Preferisco usare due corpi. In ciascuno metto il fisso che mi interessa. Evito di fare cambi d'ottica in corso d'opera. E' sempre motivo di imbarazzo di fronte ad una modella (o di rischio, in ambiente sportivo). Avendo letto giudizi molto lusinghieri sulla D750 ho così pensato di testarla a fondo per vedere se fa al caso mio. Io sono abituato ai corpi professionali o semi-professionali. La mia prima Nikon è stata la fantastica Nikon FA, oltre trenta anni fa. E da allora sono andato in crescendo, non in diminuendo. Purtroppo dopo la D3x Nikon non mi ha offerto una ammiraglia ad alta densità di pixel. E quindi la mia macchina di riferimento è diventata la D810, dopo la triste esperienza con la D800/D800E. La D750 sulla carta offre la stessa risoluzione della D3x in un corpo molto economico. Ha l'Expeed 4, il Picture Control 2.0, l'ultima versione dell'autofocus a 51 punti che è perfino più sensibile di quello della D4s. Tutte cose molto promettenti ! Ecco qui a confronto le due macchine. La Nikon D750 con il battery-grip Meike e una batteria rinforzata da 2.500 mAh. La Nikon D810 con il battery-grip Nikon che contiene una superpotente Nikon EN-EL18a. La D810 è più alta, più spessa, più larga. Pesa di più. E' più solida in mano. Il grip della D750 è rimodellato. Ciò ha consentito di fare un corpo più sottile mantenendo una presa solida. Ergonomicamente si porta bene. Il bilanciamento è adeguato (con il battery-grip) anche con ottiche importanti come il Sigma 180/2.8 OS (un vero colosso !). Le differenze tra le due macchine sono notevoli in tutti i comparti. La disposizione dei comandi è molto diversa. Innanzitutto la Nikon D750 ha la ghiera di controllo superiore a sinistra di derivazione consumer. Questa incorpora le posizione PASM - un retaggio del passato, oggigiorno - e per sovrammercato le inutili selezioni delle modalità auto, scene, effect, no-flash. Diversamente dalla D810 ha le due posizioni utente U1 e U2. Utili ma ... ammetto che me ne sono servito solo con la D7100 e poi mi sono dimenticato della loro esistenza ! Questa ghiera di fatto sposta i comandi fondamentali in altre posizioni. Così il selettore ISO sta sul retro, come il tasto Qual, i tasti sono vicini, attivano il display posteriore (perchè su quello superiore non c'è spazio) e sono multifunzione a seconda del contesto. La modalità esposimetrica sta sotto all'indice destro. Quando nella macchina di fascia alta in quella posizione c'è invece il selettore PASM. Per chi viene da macchine consumer - D90-D7000-D600 - tutto questo è normale. C'è abituato. Ma per chiunque usi una macchina "pro" la memoria digitale fa si che ci si confonda subito e passando da una macchina all'altra le dita fanno cose del tutto incoerenti. Si finisce così per cambiare l'esposimetro quando si vorrebbe passare da Manuale ad Automatico. Oppure si cerca la sensibilità ISO e si commuta per sbaglio la qualità dei file da RAW a JPG, dopo aver pensato : ma dove cavolo sarà il comando ? Ahhhh é sul dorso ! Non parliamo del bilanciamento del bianco che sta insieme al Menù. Disporre i comandi più importanti in tasti multifunzione secondo me sfiora il demenziale. Come lo è stato aver ridotto lo spesso del corpo per poi rimpicciolire anche il display superiore ... ! Nella D750 il marketing Nikon ha preteso il display posteriore mobile. Ammetto che in qualche circostanza è comodo, almeno fotografando in live-view. Peccato che però l'aggiunta sembri successiva. Il risultato, come vedete dalle foto qui sopra è che in un corpo più sottile come questo, il display basculante (che a prima vista mi sembra meno robusto di quello visto sulla Nikon V3 e sulle Olympus) lascia scoperto il fondo del coprioculare. Il coprioculare della D750 è identico a quello della D7200 (qui illustrata nell'ultima foto, la si riconosce perchè è più cicciottella ). Che però in questa è protetto dal quadro comandi posteriore che non è incassato come nella D750. Beh, che c'è di così importante ? C'è che il coprioculare di queste macchine si toglie semplicemente tirando verso l'alto, senza alcuna sicura come nelle D4/D800 dove è a vite e si può svitare solo se si chiude la tendina. Il risultato netto di questa operazione è che il coprioculare salta via ogni volta che metti la macchina in borsa e ti resta in mano ogni volta che prendi la macchina dall'alto. Se te ne accorgi, bene, lo rimetti. Ma in qualsiasi altro caso l'affare nero, di plastica, si perde. Morale ? L'ho incollato con la Loctite. Non si smonterà mai ma almeno non si perde più ! Viste le differenze di ergonomia andiamo alla sostanza, quella che conta ! Come ho scritto, l'elettronica delle due macchine è identica. Il sensore è del tutto simile a quello delle macchine precedenti, magari di uno step successivo. L'autofocus Entrambe hanno l'autofocus a 51 punti dell'ultima generazione e con la modalità a gruppo nella messa a fuoco dinamica. Per la D750 Nikon afferma che è superiore la sensibilità in basse luci (-3EV contro -2EV) ma io nell'uso pratico non mi sono accorto di differenze sostanziali in condizioni di scarsa illuminazione. Nikon ha però fatto una furbata : la matrice dei punti della D750 è leggermente più condensata di quella della D810. Ciò in effetti può consentire una rapidità di esecuzione superiore. Nulla di eclatante - c'è chi dice che la D750 è più affidabile della D4s - ma nell'uso non mi è capitato nemmeno un fuori fuoco in circa 7000 scatti. La D810, che è anni luce più avanzata della D800/D800E, è altrettanto affidabile ma forse impercettibilmente più lenta. Ci vorrebbe un test statistico fatto di grandi numeri per calcolare effettivamente la varianza. Si dovrebbe poi fare la tara tra le tolleranze tra gli esemplari e poi ... boh. Insomma, all'atto pratico siamo li. Due macchine che assicurano il risultato con ogni ottica moderna. L'autofocus per entrambe le macchine è una vera ragione d'acquisto. (per Nikon D600/D610/Df e soprattutto Nikon D800/D800E invece l'autofocus è per me, ragione di vendita, oltre che di frustrazione !). Buffer In situazioni normali nessuna differenza. Ma come potranno testimoniare i due fotografi che erano con me l'ultima volta, provate a dire a tre modelle di girare attorno a se stesse e cominciate a scattare. Facilmente il buffer della D800 e della D750 vi lascerà a piedi ben prima di quello della D810. Che per me è comunque insufficiente se paragonato a quello della D4/D4s. Ma senza dubbi il migliore. Rumore I grafici di Dx0Mark parlano abbastanza chiaro. Lo riscontro nei fatti. La D810 ha un vantaggio a 64 ISO. Poi i rendimenti delle due curve sono quasi coincidenti fino a 6400 ISO quando la D750 guadagna qualche cosa in termini di segnale/disturbo. A sensibilità medie la D750 ha un pò più di dinamica. Ma niente che possa far pensare, questa è meglio di quest'altra. Specie considerando che la D810 da' sempre il 50% di pixel in più. Nikon D810 a 25.600 ISO. Il colore confrontato con le versioni a 6400 e 3200 ISO se ne è andato un pò sul magenta. Meglio non abusare. Ma se si sa cosa fare anche a queste sensibilità si può lavorare : 25.600 ISO 12.800 ISO 6.400 ISO nessun trattamento del rumore se non quello standard di LR CC 2015. Nikon D750 in situazione di scatto, 12.800 ISO con altra luce, stessa sensibilità. situazione più difficile ma ben controllata. 25.600 ISO, backstage dettaglio. Qui ho usato il nuovo Nikkor 300/4E. Non c'era bisogno di questa sensibilità, 1.000 ISO sarebbero bastati. Infatti è raro aver bisogno di queste sensibilità. Chi ne ha bisogno costantemente dovrà interrogarsi sul suo modo di fotografare. Tranne che per attività lui non fotografi il basket nei palazzetti dello sport meno illuminati del mondo ... Convivenza Ho usato queste macchine insieme per due mesi. Entrambe hanno prodotto immagini di livello eccellente, tra le migliori possibili da quando esiste la fotografia in formato 35mm. Ma io sono convinto che ci sia qualche cosa in ogni oggetto fotografico che, al di là delle prestazioni o dei dati di targa, riesce ad ispirare il fotografo e a consentirgli di esprimersi al meglio. Nikon D810 e Zeiss 2/135mm Apo-Sonnar Nikon D810 e Zeiss 2/135mm Apo-Sonnar Nikon D750, Nikkor 300/4E, Godox V860N Nikon D750, Sigma 35/1.4 Art Nikon D810, Nikkor 70-200/2.8 a 135mm Nikon D750, Sigma 35/1.4 Art Si va anche oltre il personale, é una questione di feeling. Se non c'è, si rischia il divorzio. Conclusioni In sequenza non gerarchica. La D750 presenta una figura di rumore leggermente meglio di quella della D810. La D810 è meglio a 64 ISO, la D750 è meglio dai 6400 ISO in su. La D750 produce file da 25 megabyte La D810 produce file da 39 megabyte La D810 costa il 50% di più Il buffer della D810, pur a fronte di file molto più grossi, è decisamente superiore. L'autofocus della D750 è impercettibilmente meglio di quello della D810. E' un pò più di una sensazione e quindi deve essere vero. Per entrambe ci vorrebbe qualche cosa di molto più decisivo. Il dettaglio della D810 in condizioni ideali è visibilmente superiore. In condizioni ordinarie (diaframma aperto, scarsa luce, ottiche ordinarie) le differenze non sono tali da vedersi ad occhio nudo su stampe di dimensioni normali. Ad alti ISO le cose si livellano e la D750 produce file più puliti in stile D4/D4s. Il corpo della D750 è più maneggevole ma a scapito dell'operatività. La D810 ha comandi meglio disposti, ogni comando fa una cosa ben determinata : non c'è il rischio di fare operazioni sbagliate in condizioni limite. Il corpo della D810 è percettibilmente più robusto. La D810 consente di utilizzare le batterie della D4s con autonomia esuberante. Lo scatto della D750 è silenzioso rispetto alle altre macchine. Ma lo scatto della D810 (ammortizzato da un comando elettromagnetico) è silenziosissimo ! La D810 in più dispone della prima tendina elettronica nell'uso con il Live View che smorza ulteriormente le vibrazioni. Il mirino della D810 è superiore. Il display superiore della D810 è più grande e contiene più informazioni. Il display posteriore mobile della D750 può essere comodo. Ma è stato inserito esponendo il coprioculare che così si stacca incidentalmente piuttosto sovente. Ammesso che per una full-frame possa essere una cosa interessante, la D810 in formato DX offre una risoluzione molto valida e una raffica elevata (come la D7100 con un buffer maggiore). Quindi ? Nel complesso mi sono trovato molto bene con le immagini prodotte dalla D750 anche se, conoscendo benissimo la D810, sapevo quando scegliere una e quando l'altra, montando le ottiche che sulle due fotocamere sapevo avrebbero reso meglio. Ma per come sono abituato io, ho bisogno di avere due corpi con i comandi identici perchè nell'uso convulso tendo a sbagliare le operazioni di regolazione, ritardando l'azione o ... facendo disastri se non sto attento. Le doti di maneggevolezza (peso, volume) per me non sono premianti. Lo sarebbe avere un corpo esattamente come quello della D810, un sensore da 24 megapixel, 8 scatti al secondo e un buffer superiore a quello della D810. Tutte cose che la D750 non offre. Che invece offre comandi scombinati, alcune funzioni per me poco utili, prestazioni complessivamente inferiori a quelle della D810. Al solo vantaggio di un prezzo più conveniente che, all'atto pratico, non si rivela vincente. Motivo per cui, pur giudicandola la migliore "macchina unica" Nikon al momento, ho preso al volo l'offerta di Rossano che me l'ha di fatto sequestrata, per vendergliela. Ma lui parte dalla D600 ... e lì i vantaggi sono di tutta evidenza. Facilmente resterò con un corpo solo per i prossimi mesi (anche se è una condizione scomoda per me) perchè una seconda D810 al momento sarebbe un rischio, con la nuova generazione di Nikon alle porte. Vedremo - io spero - un nuovo autofocus, nuovi sensori retroilluminati, lo stato dell'arte delle reflex nei prossimi mesi. Un piccolo sacrificio in termini di operatività sarà probabilmente ben ricompensato dalle prossime offerte Nikon D810, Nikkor 105/2.8VR, flash, 64 ISO
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