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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 04/11/2020 in Commenti blog

  1. Ciao Pedrito, grazie per il passaggio e commento ti invito, se ti andasse e non l'avessi fatto, a guardarti anche gli altri tre reportage su altrettanti castelli sempre nel mio blog. A dire la verità dei quattro che ho trattato questo è il meno scenografico e fotogenico a parer mio. Per rispondere alle tue domande dovrei essere ben più esperto di quanto non sia per cui posso solo immaginare che anche queste strutture, come del resto ogni struttura tradizionale giapponese, è costruita cercando di coniugare per quanto possibile un certo gusto estetico alla indubbia funzionalità necessaria. Il legno è da sempre il materiale principe nell'edilizia giapponese e le pietre, a volte di dimensioni assolutamente mastodontiche, venivano usate solamente per i basamenti e le mura esterne quando si tratta di castelli. Rispetto ai castelli occidentali poi credo sia da notare che quelli giapponesi disponevano di fossati e cinte murarie veramente vastissime. Per esempio, se consideriamo il solo corpo centrale del castello (in legno) sembra che in fondo sia una struttura relativamente poco protetta e di "facile" accesso in molti castelli giapponesi. In realtà quello che vediamo è soltanto ciò che rimane di una complessa e estesissima struttura fatta di edifici vari, case, stalle, armerie, alloggi per i soldati. Questi edifici erano spesso circondati da svariate cinte murarie e fossati che si estendevano anche per chilometri ed erano monitorati da decine e decine di torri. Per esempio, quando ti incammini per le strade cittadine verso il castello di Matsumoto (stessa cosa anche per altri castelli) , potresti non sapere che nonostante il castello disti centinaia di metri da te, stai già camminando all'interno di una o più cinte murarie (che non esistono più attualmente) e che i fossati riempiti d'acqua adesso non esistono più o sono quei canali che vedi e pensi siano stati edificati in epoche successive. Altri castelli invece si trovavano su alture difficilmente scalabili con macchine d'assedio, per cui era difficile attaccarli con la fanteria. Per il legno ed il problema fuoco, certo è un materiale infiammabile ma è altrettanto vero che non è così fragile ed attaccabile dal fuoco come sembra a prima vista. • il legno brucia lentamente, la carbonizzazione procede dall’esterno verso l’interno della sezione; • il legno non ancora carbonizzato rimane efficiente dal punto di vista meccanico anche se la sua temperatura è aumentata; • la rottura meccanica dell’elemento avviene quando la parte della sezione non ancora carbonizzata è talmente ridotta da non riuscire più ad assolvere alla sua funzione portante. Dipendentemente dal legno utilizzato potrebbe volerci molto tempo prima che questo accada. Inoltre esistevano metodi per trattare il legno per mitigare le fiamme eventualmente appiccate dai nemici. Per esempio l'antichissima tecnica giapponese, che va tanto di moda ultimamente nell'arredamento occidentale, chiamata shou sugi ban, prevede la carbonizzazione intenzionale dello strato esterno delle assi di legno per conferire loro un elevato grado di protezione contro acqua, fuoco, attacchi biologici. Detto questo comunque alla fine moltissimi castelli sono stati divorati dalle fiamme e conquistati, esattamente come per i nostri manieri in solida pietra. Non so essere più esaustivo mi spiace, Andrea
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  2. Un'accurata descrizione che accompagna delle belle foto: complimenti! Sono stupito dall'eleganza e raffinatezza di questi castelli se paragonati a quelli che si vedono in Europa, altrettanto belli ma certamente più massicci e meno curati dal punto di vista dello stile: a cosa si devono tali differenze? Ovvero: è la più agevole reperibilità dei materiali (qua la pietra, là il legno) ad aver guidato nella costruzione di queste fortezze? Ma il legno, largamente utilizzato, non costituiva una debolezza difensiva del castello in quanto facilmente soggetto ad incendio durante gli assedi? Oppure le tecniche di assalto dell'epoca non mettevano in pericolo queste costruzioni?
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