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Nikon, Hoya, Marumi tra CloseUp e Macro


Max Aquila

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Nikon close up no.5T (+1,5)
Hoya HMC (+4)
Marumi DHG Achromat Macro 200 (+5)

249e32bd2735aab88a91ce37b1cb6c72.jpg.220d6e36c7ddec4279308f96c85241b4.jpg

Sembra banale, ma definire il senso di un accessorio semplice come una lente addizionale non e' inutile.
 
 
 

In questa occasione voglio approfittare dell'arrivo di una bellissima Marumi DHG Achromat Macro-200 da 5 diottrie di potenza, per metterla a confronto con altre due lenti di simili prestazioni, una Nikon Close UP no.5T da 1,5 diottrie e una ben piu' semplice ed economica Hoya HMC (Multi Coated) da 4 diottrie, ma colgo anche l'occasione per parlare in maniera piu' generale dell'argomento.

 
 
 

Immagine Allegata: 0030 _D8X5562 02052016  1-30 sec a f - 32 Max Aquila photo (C).JPG

 
Una lente addizionale e' una lente positiva (convergente) che si antepone all'obiettivo in uso allo scopo di modificarne lo schema ottico progettuale, diminuendo lunghezza focale e distanza minima di messa a fuoco, in misura proporzionale alla potenza diottrica della lente in questione.

 

Immagine Allegata: 0027 _D8X5526 02052016  1-40 sec a f - 22 Max Aquila photo (C).JPG

 
Si considera lente anche un complesso articolato di lenti e dell'aria al loro interno: siamo pertanto abituati a sintetizzare con la definizione di "lente" anche un obiettivo dei piu' articolati, forti del senso della definizione appena data.
Immagine Allegata: 20058_Lens_Construction_en.jpg
 
La potenza di una "lente" cosi' considerata si misura in "diottrie" nel seguente modo:
osservando quante volte la lunghezza focale di una "lente" sia contenuta in un metro.
 
Un obiettivo (inteso quindi come "lente") da 50mm avra' dunque una potenza diottrica di 1000mm (un metro) diviso 50mm= 20 diottrie...
 
Anteponendo quindi ad un obiettivo da 50mm una lente addizionale da 5 diottrie, otterremo una nuova "lente" da 25 diottrie complessive.
 
Usando la precedente formula del calcolo delle diottrie all'inverso, potremo dedurre la nuova lunghezza focale derivata dall'uso di quella lente addizionale:
Focale= 1000/25= 40mm
 
L'accorciamento della distanza minima di maf e' pertanto in diretta e proporzionale funzione della diminuzione complessiva di focale ottenuta. 
Avvicinarsi al soggetto procura invariabilmente una diminuzione della profondita' di campo, aiuta pertanto a staccare meglio il soggetto dallo sfondo.
Ecco che l'utilizzo di lenti addizionali di moderata potenza puo' agevolare in molti generi, per esempio nel ritratto ed ovviamente nello still life, tanto da definire questa famiglia di elementi ottici come ottimizzata per il "close up" ossia, la fotografia a distanza ravvicinata.
 

Immagine Allegata: 0028 _D8X5535 02052016  1-800 sec a f - 8,0 Max Aquila photo (C).JPG

 

Il problema che affligge l'utilizzo delle lenti addizionali si riassume in due infauste evenienze:
 

Immagine Allegata: 0026 _D8X5524 02052016  1-60 sec a f - 18 Max Aquila photo (C).JPG

-  aberrazione sferica

- correzione cromatica

 
entrambe sono fisicamente connesse al fatto che l'aggiunta di un elemento ottico ad uno schema gia' completo, come quello di un obiettivo, non possa che variare in modo certamente negativo il progetto su cui quell'obiettivo si fonda.
Per arginare il problema nel corso del tempo i fabbricanti di lenti addizionali hanno affinato la qualita' complessiva delle loro migliori realizzazioni, arrivando a realizzare lenti da close up formate da piu' elementi (di solito due) accoppiati in modo da minimizzare entrambi i difetti sopra considerati, prevalentemente il secondo, attraverso la produzione di elementi ottici complessivamente acromatici, ossia ottimizzati su almeno due lunghezze d'onda (quelle del blu e del rosso).
Ha cominciato Leitz molti decenni fa e poi hanno continuato i giapponesi, tra i quali i responsabili del progetto di due delle tre lenti addizionali oggetto di questo test.


Immagine Allegata: 0031 tre 02052016   Max Aquila photo (C).JPG

 
Per realizzare il quale ho utilizzato una Nikon D810 e due obiettivi, non scelti a caso, il Nikon AF-D 50mm f/1,4 un datato rappresentante degli standard della casa di Tokyo ed un piu' recente Micro 85mm f/3,5 per i sensori in formato DX, entrambi con filettatura filtri da 52mm, come la piu' piccola (ma piu' potente) delle tre lenti, mentre le altre due, la Nikon e la Hoya che sono da 62mm, utilizzate con un adattatore step up 62/52mm, qui ritratti insieme sul podio Nikon...
 

Immagine Allegata: 0025 DP3M0895 01052016  1-125 sec a f - 16 Max Aquila photo (C).JPG

 
Il 50 mm rappresenta l'obiettivo cui diminuire la minima maf (che e' di 45cm dal soggetto), mentre il Micro 85 serve a dimostrare come si possa transitare a degli interessanti RR (Rapporti di Riproduzione) partendo da quello massimo dell'obiettivo "naked" di 1:1

 

Immagine Allegata: 0002 _D8X5411 30042016  1-125 sec a f - 8,0 Max Aquila photo (C).JPG

la corichiamo per avere in bella mostra il "ponte comandi" 

Immagine Allegata: 0004 _D8X5427 30042016  1-125 sec a f - 8,0 Max Aquila photo (C).JPG

 

e impostando su cavalletto macchina ed obiettivo in MF a minima maf, anteponiamo dapprima
 
la "vecchia" Nikon close up no.5T da 1,5 diottrie, ottenendo quindi un complesso ottico dalla nuova lunghezza focale di 46,5mm circa
che ci consente un deciso avvicinamento e "riempitivo" dell'inquadratura complessiva
 Immagine Allegata: 0006 _D8X5442 30042016  1-125 sec a f - 16 Max Aquila photo (C).JPG
 
poi la Hoya HMC da quattro diottrie (focale risultante 41,7mm) 

Immagine Allegata: 0005 _D8X5437 30042016  1-125 sec a f - 16 Max Aquila photo (C).JPG

con la quale si arriva quasi a dimezzare il campo inquadrato rispetto la combinazione precedente
 
ed infine l'ambiziosa e ponderosa Marumi DHG Achromat Macro-200 da ben 5 diottrie (nuova focale 40mm)

Immagine Allegata: 0007 _D8X5447 30042016  1-125 sec a f - 16 Max Aquila photo (C).JPG

con la quale si concentra ulteriormente l'attenzione su un dettaglio di inquadratura grande oltre un terzo che con la lente da 1,5 diottrie, riuscendo a valutare dettagli ben difficili da poter considerare con l'obiettivo senza aggiuntivo ottico anteposto.
 
Per curiosita', gli RR risultanti passano da 1:4,4 della combinazione con la Nikon da 1,5 diottrie, a 1:3 con la Hoya da quattro diottrie, per valicare finalmente la soglia tra close up e macrofotografia con l' 1:2,5 del 50mm con la Marumi DHG da 5 diottrie.
 
Utile per avvicinare a fiori ed insetti solamente avvitando una lente davanti all'obiettivo che non dovrebbe mai mancare in alcuna borsa fotografica (il 50mm...)

 

Immagine Allegata: 0020 _D8X5487 30042016  1-125 sec a f - 8,0 Max Aquila photo (C).JPG

Nikon AF-S Micro Nikkor 85mm f/3,5 G ED DX

 
il quale gia' da solo inquadra ben stretto anche senza arrivare alla minima maf di 28,6cm tra soggetto e piano focale della reflex...


Immagine Allegata: 0003 _D8X5424 30042016  1-125 sec a f - 32 Max Aquila photo (C).JPG

 
ma certamente strettissimo quando lo si conduca al suo naturale max RR di 1:1 Immagine Allegata: 0008 _D8X5455 30042016  1-125 sec a f - 32 Max Aquila photo (C).JPG appunto a 28,6cm dal soggetto
 
Per valutare meglio eventuali slittamenti cromatici, allego anche di ogni combinazione anche un ingrandimento al 400%Immagine Allegata: 0009 _D8X5455 30042016  1-125 sec a f - 32 Max Aquila photo (C).JPG
 
 
Eccoci quindi con Nikon 5T da 1,5 diottrie su 85mm (focale derivante 75,4mm) 
Immagine Allegata: 0010 _D8X5458 30042016  1-125 sec a f - 32 Max Aquila photo (C).JPG RR 1,33:1


Immagine Allegata: 0011 _D8X5458 30042016  1-125 sec a f - 32 Max Aquila photo (C).JPG 400%
 
 
poi con Hoya HMC da quattro diottrie (focale derivante 63,5mm)
Immagine Allegata: 0012 _D8X5463 30042016  1-125 sec a f - 32 Max Aquila photo (C).JPG RR 1,6:1


Immagine Allegata: 0013 _D8X5463 30042016  1-125 sec a f - 32 Max Aquila photo (C).JPG 400%
 
 
quindi con la piu' potente del gruppo Marumi DHG 200 da cinque diottrie (focale derivante 59,7mm)
Immagine Allegata: 0014 _D8X5469 30042016  1-125 sec a f - 32 Max Aquila photo (C).JPG RR 1,84:1 (quasi il doppio del RR max dell'obiettivo)


Immagine Allegata: 0015 _D8X5469 30042016  1-125 sec a f - 32 Max Aquila photo (C).JPG 400%

 

Immagine Allegata: 0021 _D8X5489 30042016  1-125 sec a f - 8,0 Max Aquila photo (C).JPG

Immagine Allegata: 0019 _D8X5479 30042016  1-125 sec a f - 45 Max Aquila photo (C).JPG

 

con Nikon 5T

Immagine Allegata: 0022 _D8X5493 30042016  1-125 sec a f - 16 Max Aquila photo (C).JPG

Immagine Allegata: 0018 _D8X5478 30042016  1-125 sec a f - 45 Max Aquila photo (C).JPG (18mm sul lato lungo)

 

con Hoya HMC

Immagine Allegata: 0023 _D8X5495 30042016  1-125 sec a f - 16 Max Aquila photo (C).JPG

Immagine Allegata: 0017 _D8X5476 30042016  1-125 sec a f - 45 Max Aquila photo (C).JPG (15mm sul lato lungo)

 

e con Marumi DHG 200

Immagine Allegata: 0024 _D8X5496 30042016  1-125 sec a f - 16 Max Aquila photo (C).JPG

Immagine Allegata: 0016 _D8X5475 30042016  1-125 sec a f - 45 Max Aquila photo (C).JPG (13mm sul lato lungo)

 

giusto per avere un quadro piu' concreto delle potenzialita' relative.

 

Immagine Allegata: 0040 _D8X4511 11042016  1-800 sec a f - 5,6 Max Aquila photo (C).JPG

 
In buona sostanza, comprare lenti addizionali della categoria di Marumi e Nikon, (doppietti acromatici onerosi non solo per peso), potrebbe costare ben di piu' che un set di tubi di prolunga che portino ad analoghi RR e distanze minime dal soggetto.

Immagine Allegata: 0046 _D8X4743 12042016  1-250 sec a f - 11 Max Aquila photo (C).JPG

(a proposito, la distanza utile tra soggetto e lente con la Marumi da 5 diottrie montata sul 50/1,4 scende fino ad 11 cm).
 
Ma i tubi di prolunga aumentano disagio e diminuiscono luminosita'; rendono scomoda la fotografia ravvicinata "errante" e in ultima analisi non lasciano intatte le prerogative ottiche dell'obiettivo in uso, 
 

Immagine Allegata: 0043 DP3M0530 12042016  1-160 sec a f - 4,0 Max Aquila photo (C).JPG

 
aumentando quantomeno la superficie di aria tra lenti e sensore...per non parlare di riflessi indesiderati e aumento possibile di flare e ghost. 

Immagine Allegata: 0041 _D8X4593 12042016  1-1600 sec a f - 5,6 Max Aquila photo (C).JPG

 

 Queste lenti utilizzate, tra le quali la Hoya costa quanto due pizze ed una birra a casa, invece sono facili, veloci, quasi del tutto esenti da aberrazione sferica e da slittamenti cromatici consistenti.
Inoltre non si "devono" utilizzare per forza al massimo RR disponibile, come con i tubi di prolunga si fa. Quindi risultano utili anche a distanze intermedie per avvicinarsi senza pericolo a soggetti ...minacciosi
Immagine Allegata: 0044 _D8X4713 12042016  1-250 sec a f - 8,0 Max Aquila photo (C).JPG Immagine Allegata: 0045 _D8X4741 12042016  1-250 sec a f - 11 Max Aquila photo (C).JPG
 
La mia Nikon 5T mi piace meno delle altre due, ma potrebbe esser causa della sua eta' (anche progettuale):
ha una dominante rosata che non le puo' far raggiungere la neutralita' della Marumi, la cui trasmissione luminosa, forte del doppietto acromatico di cui e' costituita, me la fa preferire di gran lunga alle altre.
 

Immagine Allegata: 0042 _D8X4601 12042016  1-1600 sec a f - 5,6 Max Aquila photo (C).JPG

(Tra poco mi arrivera' anche la versione DHG 330 da tre diottrie per aggiungere materiale a questo test, o proporne un secondo)
 
Certo ...costa.
Piu' di un trio di tubi di prolunga: ma la maneggevolezza che ne deriva mi fa spendere quei soldini in piu' senza pensarci tanto...
 
E chest'e'!  :marameo:
 
Max Aquila photo © per Nikonland 2016

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9 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Amministratori
29 minuti fa, Silvio Renesto dice:

Bel lavoro Max, unico appunto è che  la 5T è da 1,5 diottrie, è la 6T che è da tre diottrie.

un refuso: all'inizio dell'articolo era ben scritto...poi sarà calata la palpebra...: correggo subito:daccordo:

PS:

però nel 2016, quando avevo scritto questo articolo ...non me l'avevi fatto notare ! :supermarameo:

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  • Nikonlander Veterano
10 ore fa, Max Aquila dice:

un refuso: all'inizio dell'articolo era ben scritto...poi sarà calata la palpebra...: correggo subito:daccordo:

PS:

però nel 2016, quando avevo scritto questo articolo ...non me l'avevi fatto notare :supermarameo:

Eh.. bravo.. lui aspettava di coglierti al varco..

Max, ho preso la 6T...     Però una cosa io non la ricordo più,  la 0, 1 e 2 sono da 52 mm, la 0 non è un doppietto ma non ricordo il numero di diottrie, come per la 2 e la 3, max o Silvio  lo ricordate?

grazie

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  • Nikonlander Veterano

I doppietti hanno la T davanti, la T3 e la T4 sono in pratica  la versione con diametro 52mm della 5T e 6T,  rispettivamente. La 0, 1, 2 e 3 hanno un solo elemento, per cui scarse al confronto.

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  • Nikonlander Veterano

grazie Silvio, mi aveva portato in inganno lo spessore, la 0 è molto sottile, mentre la 1 e la 2 hanno uno spessore simile alle superiori, ed avevo dedotto ( sbagliando ) che fossero dei doppietti..

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  • Amministratori
10 ore fa, Roby C dice:

Eh.. bravo.. lui aspettava di coglierti al varco..

Max, ho preso la 6T...     Però una cosa io non la ricordo più,  la 0, 1 e 2 sono da 52 mm, la 0 non è un doppietto ma non ricordo il numero di diottrie, come per la 2 e la 3, max o Silvio  lo ricordate?

grazie

 

10 ore fa, Silvio Renesto dice:

I doppietti hanno la T davanti, la T3 e la T4 sono in pratica  la versione con diametro 52mm della 5T e 6T,  rispettivamente. La 0, 1, 2 e 3 hanno un solo elemento, per cui scarse al confronto.

Scarse, in quanto lenti Nikon, non ci giurerei: magari dedicate, come ci ricorda uno dei pochi registri vintage del genere, ossia ciò che fu il sito malese mir.com che ci specifica, per queste lenti close-up dell'epoca delle Nikon F ed F2:

  • lente no.0: un elemento, +0,7 diottrie, 52mm: destinata prevalentemente a mediotele come i 105/2,5 il 135/2,8 e f/3,5 e per il tele 200/4 (tutti con passo filtro da 52mm)
  • lente no.1: un elemento, +1,5 diottrie, 52mm: dedicato genericamente alle focali standard, attorno ai 50mm
  • lente no.2: un elemento, +3 diottrie, 52mm: anche questo per gli standard, ma di potenza diottrica superiore
  • lente no.3T: due elementi, +1,5 diottrie, 52mm: la lettera "T" si intende per "Telephoto" e non ha destinazione specifica se non per il passo filtro
  • lente no 4T: due elementi, +2,9 diottrie, 52mm: anch'essa generica, di potenza quasi doppia a parità di diametro filtro
  • lente no 5T: due elementi, +1,5 diottrie, 62mm: ...come sopra
  • lente no 6T: due elementi, +2,9 diottrie, 62mm: ... come sopra

 

Dalla data dell'articolo in questione, ho incrementato il numero delle lenti addizionali di pregio, dovendo dotarmi delle Marumi, in assenza ormai da decenni, di doppietti acromatici dal diametro confacente agli enormi obiettivi odierni, dove 62mm sono ormai il passo filtri di uno standard, dovendomi orientare su lenti da 77mm anche piuttosto costose, quindi, da adattare con anelli step-up per i diametri inferiori.

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Di fatto, anche per queste realizzazioni di carattere amatoriale, siamo in attesa che in Nikon qualcuno si ricordi ancora della Fotografia alla portata di tutti, come una lente addizionale era nata per essere.

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  • Amministratori
Il 21/12/2019 at 20:25, Max Aquila ha scritto:

 

Scarse, in quanto lenti Nikon, non ci giurerei: magari dedicate, come ci ricorda uno dei pochi registri vintage del genere, ossia ciò che fu il sito malese mir.com che ci specifica, per queste lenti close-up dell'epoca delle Nikon F ed F2:

  • lente no.0: un elemento, +0,7 diottrie, 52mm: destinata prevalentemente a mediotele come i 105/2,5 il 135/2,8 e f/3,5 e per il tele 200/4 (tutti con passo filtro da 52mm)
  • lente no.1: un elemento, +1,5 diottrie, 52mm: dedicato genericamente alle focali standard, attorno ai 50mm
  • lente no.2: un elemento, +3 diottrie, 52mm: anche questo per gli standard, ma di potenza diottrica superiore
  • lente no.3T: due elementi, +1,5 diottrie, 52mm: la lettera "T" si intende per "Telephoto" e non ha destinazione specifica se non per il passo filtro
  • lente no 4T: due elementi, +2,9 diottrie, 52mm: anch'essa generica, di potenza quasi doppia a parità di diametro filtro
  • lente no 5T: due elementi, +1,5 diottrie, 62mm: ...come sopra
  • lente no 6T: due elementi, +2,9 diottrie, 62mm: ... come sopra

 

Dalla data dell'articolo in questione, ho incrementato il numero delle lenti addizionali di pregio, dovendo dotarmi delle Marumi, in assenza ormai da decenni, di doppietti acromatici dal diametro confacente agli enormi obiettivi odierni, dove 62mm sono ormai il passo filtri di uno standard, dovendomi orientare su lenti da 77mm anche piuttosto costose, quindi, da adattare con anelli step-up per i diametri inferiori.

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Di fatto, anche per queste realizzazioni di carattere amatoriale, siamo in attesa che in Nikon qualcuno si ricordi ancora della Fotografia alla portata di tutti, come una lente addizionale era nata per essere.

 

Ora le ho proprio tutte...

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