Incontro con la Mantide nana
Quando sono in giro nella macchia mediterranea mi sento proprio bene, è uno degli ambienti che più amo, senza contare che ci sono molti dei soggetti che preferisco per la macrofotografia.
Nikon Zfc e 12-28 Z
Oggi ho passato ore a cuocere sopra e intorno a questi sassi:
Nikon Zfc e 12-28 Z
Perchè?
Perchè passeggiando in cerca di macro soggetti ho notato una cosa strana: Una farfalla scomposta, ad un certo punto le è persino caduta un'ala. Ho subito pensato "predazione in atto" ed ho scattato alla cieca per vedere a display cosa stava succedendo.
Nikon Z fc e 24-200 Z
Infatti ingrandita al 100% l'immagine sul display, salta fuori il predatore.
E' una femmina di Ameles spallanzania o "Mantide nana del Mediterraneo"! Chi mi conosce sa che libellule e mantidi sono i miei soggetti macro preferiti e più sono rare più mi interessano. L'Ameles non è particolarmente rara, ma di lei avevo solo una pessima diapositiva, di quasi cinquant'anni fa, in cui era poco a fuoco e molto, ma molto piccola nell'inquadratura. Quindi... Ameles, a noi due!
Fotografarla è stato piuttosto impegnativo. L'Ameles è timida e già restando a distanza, lei giocava a nascondersi ruotando intorno allo stelo per metterlo fra lei e me, dovevo essere furtivo e paziente e trovare il giusto varco fra steli e sassi in un contesto molto caotico in cui cercare l'angolo giusto e possibilmente evitare il controluce (anche se avevo un piccolo flash di schiarita). E poi è arrivato il vento.
Il controluce era ingestibile per i miei gusti. Nikon Zfc e24-200 con tubo di prolunga. Intanto, ormai sazia, aveva lasciato cadere la preda.
Ambientata o ancora confusa? Nikon Zfc 300mm con TC14 (da dietro il grosso sasso).
Paradossalmente il vento mi ha dato una mano facendo oscillare il fiore sullo sfondo portandolo a volte fuori inquadratura!
Qui ho quasi consumato la batteria, Nikon Zfc 300mm f4 e TC14 da dietro il grosso sasso.
Alla fine un ritratto più stretto infilandomi fra un masso e l'altro e usando la lente addizionale.
Nikon Zfc 300mm f4 e lente SIGMA AML da 1,8 diottrie.
Tutte le foto scattate a mano libera.
Non ho usato il 105 MC perchè ho dovuto lasciarlo a casa insieme ad altro.
La mantide è a testa in giù perchè quella è la sua posizione naturale per la caccia.
La passione per questi soggetti mi spegne un po' il senso critico, sono felice come un bambino per essere riuscito a fotografare un' Ameles e dovevo raccontarvi la storia. A voi apprezzarla o meno.
Per gli interessati, due notizie sull' Ameles spallanzania (se ho speso due ore e non so quanti litri di sudore, una spiegazione sarà dovuta,no?):
È una mantide di piccole dimensioni (1–3 cm) diffusa nelle zone aride del Mediterraneo
La specie presenta un marcato dimorfismo sessuale: il maschio è poco appariscente, esile, con addome dritto e sottile, possiede due paia di ali che gli consentono di volare mentre nella femmina le ali sono rudimentali per cui non vola. L'addome della femmina è allargato lateralmente, più ampio di quello del maschio, ed è ripiegato verso l'alto il che la rende caratteristica.
Il primo paio di zampe "raptatorie" (adatte ad afferrare) sono corte e robuste mentre quelle del terzo paio (le ultime) sono particolarmente grandi e sviluppate e gli permettono di saltare quasi come una cavalletta (cosa che avrebbe fatto se mi fossi avvicinato troppo o troppo bruscamente).
Come tutte le mantidi , l'Ameles è un vorace predatore di piccoli insetti e può talora attaccare i suoi simili. A differenza però della Mantide religiosa, le femmine di Ameles non divorano il maschio dopo l'accoppiamento (infatti ce n'era uno che se ne stava tranquillo poco sotto la mia modella, ma troppo infrattato per essere fotografabile).
Silvio Renesto.
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