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Palazzo Reale di Napoli - Collezione Orologi


Giuseppe Paglia

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La collezione di orologi di Palazzo Reale è particolarmente significativa: quelli che si trovano nel percorso dell’Appartamento sono stati realizzati tra il XVIII e il XIX secolo.

Il più importante è certamente la rarissima Macchina di Clay del 1730, un Thuret di provenienza farnesiana, raffigurante Atlante che regge il globo terrestre. L'orologio è tra i più antichi e preziosi della collezione di Palazzo Reale, essendo stato realizzato da Thuret, orologiaio della corte di Francia e dell'Osservatorio di Parigi e collaboratore del fisico olandese Christian Huygens, che fu il primo ad introdurre nell'orologeria l'invenzione galileiana del pendolo. La raffigurazione del mito di Atlante è stata spesso usata negli orologi statuari. Atlante, fratello di Prometeo ed Epimeteo, partecipò alla lotta fra Giganti e Dei. Sconfitto, fu condannato da Zeus a reggere sulle spalle la volta del cielo. Il bronzista ha raffigurato il momento in cui Atlante, ricevuto il globo sulle spalle, lo sta assestando, cercando nel mentre appoggio su una roccia che potrebbe fargli da sedile. Il globo, all'altezza dell'equatore, è attraversato da una fascia in porcellana che gira da sinistra a destra con grandi cifre romane. Il sole con i suoi raggi segna le ore. Nella base sono raffigurati i simboli di Ercole: la pelle di leone, sulla quale è incisa la firma, la clava e la faretra. Il mito di Ercole è legato a quello di Atlante, e indicativo della provenienza dell'orologio dalla Casa Farnese, che si fregiava di simboli erculei.

Con Gioacchino e Carolina Murat, appassionati mecenati, giungono a Palazzo Reale anche una serie di orologi, facenti parte degli arredi destinati alle residenze di Napoleone. Tra questi di particolare rilevanza artistica l’Orologio con il Genio delle Arti, firmato sul quadrante Thomire e C. /Bourdier Hr a Paris e realizzato per il Gabinetto di rappresentanza dell’Imperatore del Palazzo del Quirinale. Su un’ampia base in marmo è collocata un’ara con il quadrante, a cui si appoggia la figura maschile alata che simboleggia il Genio delle Arti.

L’Orologio con la Meditazione, con quadrante firmato Bailly, orologiaio di Napoleone, era destinato originariamente alla Sala del Trono del Palazzo del Quirinale. Al di sopra del basamento, appoggiata con il gomito alla cassa, una figura femminile, allegoria della Meditazione, è coronata d’alloro e reca un libro nella mano destra.

L’Organ Clock di Charles Clay, datato 1730, si pone come l’elemento più antico della collezione di orologi del Palazzo Reale di Napoli. La macchina di Palazzo Reale presenta una cassa a forma di edicola, in argento traforato, con sportello di vetro, sormontata da un’urna con ai lati otto pigne. Il quadrante reca le ore contrassegnate da numeri romani, i minuti, ogni cinque, da numeri arabi e le mezz’ore da piccoli gigli stilizzati. Sono, inoltre, evidenti i due fori per la carica. La faccia anteriore della cassa è in rame dipinto ad olio con l’applicazione di bassorilievi e altorilievi in argento che delineano la scenografia di un tempio, alla sommità della quale è raffigurato un concerto di musici celesti, con arti semoventi. L’orologio è a pendolo, mentre all’interno della cassa le parti dell’organo meccanico, composto di 51 canne, sono sostenute da un telaio. Georg Friedrich Händel fu abituale collaboratore di Clay e a lui si devono le musiche programmate sul cilindro dell’organo. Si tratta di cinque adattamenti di brani tratti da opere di Händel rappresentate a Londra tra il 1727 e il 1729 (Lotario, Siroe re di Persia e Riccardo Primo re d’Inghilterra) e cinque pezzi, non ancora identificati, probabilmente composti appositamente per Clay.

E' per il nostro senno come per i nostri orologi, nessuno funziona come un altro, eppure ognuno crede al suo.   [cit. Alexander Pope]

 

Atlante.jpg

Genio delle Arti.jpg

La Meditazione.jpg

Organ Clock.jpg

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3 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Sarebbe stata una delle mie tappe l'ultima volta che sono stato a Napoli. Purtroppo il Palazzo Reale era chiuso per lavori di restauro. Un vero peccato.
Interessanti le descrizioni, unico problema i vetri di protezione (giustamente presenti) assolutamente inevitabili.  Ma va bene così :)

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  • Nikonlander
1 ora fa, Enrico Floris ha scritto:

unico problema i vetri di protezione (giustamente presenti) assolutamente inevitabili

Enrico, c'erano solo su questo. Altrettanto inevitabili sono state le inquadrature laterali quando gli orologi erano posti in zone non transitabili :( 

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