TTartisan non finisce di stupirci:
nato per emulare altrui fasti e teutoniche estetiche, si è presto e per prima allargata (è proprio il caso di dirlo) alla baionetta Z, in un periodo in cui si parlava di un catalogo Nikon ancora da venire, producendo normali, wide leggeri e fisheye luminosissimi (fino a f/0,95) spesso solamente APS-C, ma a poco prezzo e di alta qualità:
però eminentemente in manual focus
Che se è una pratica piacevolissima su macchine d'epoca, resta un pò riduttiva sulle mirrorless più aggiornate.
Personalmente ritengo una presa per i fondelli, una pia illusione, il tanto decantato focus peaking per mettere a fuoco a mano, basandosi sulle zone colorate:
può avere un senso ed una valenza a tutta apertura e con standard, mediotele e tele per giunta luminosi...
Ma quando si scenda sotto i 35mm, magari chiudendo anche solo a f/4, sfido chiunque a trarre indicazioni utili per una messa a fuoco precisa.
Chiaramente è assolutamente soggettivo e quanto detto potrà essere confutato da chi voglia, che continuerà a baloccarsi in futilità di questa natura.
Ecco quindi dalla casa fondata nel "lontano" 2019 a Shenzen, HK, RPC, il primo wide leggero, compatto FF e.... autofocus !!!
accreditato di uno schema di 9 lenti in 6 gruppi, molte speciali, diaframma a 7 lamelle, motore AF a stepper, silenziosissimo, mezzo metro di distanza minima di maf, misure 50x63mm, pesante solo 195 grammi e dal costo inferiore ai 200 euro.
perfino dotato di presa mini USB per aggiornare il firmware
evidentemente un valore aggiunto, se dalla presentazione ad oggi, ha ricevuto ben quattro aggiornamenti ...
Devo confessare che non ho controllato preventivamente al suo utilizzo il fw in opera: soltanto oggi mi rendo conto di aver scattato a due versioni precedenti quella che ho appena scaricato ed installato: continuerò ad utilizzarlo, quindi, per segnalare eventuali differenze migliorative, rispetto a quanto già fatto.
questo TTArtisan è un obiettivo differente da molti altri obiettivi contemporanei: è un obiettivo dalla resa neutra, mai particolarmente accesa.
Questo è un effetto a mio parere ricercato dai progettisti, indipendentemente dal prezzo di vendita a cui è stato destinato per fascia....anzi: in passato ho notato come proprio gli obiettivi entry level si distinguessero negativamente per un ricorso a brillantezza e saturazioni eccessive. Non è il caso di questo TTartisan 32/2.8
per ottenere colori saturi, si rischia il fuorizona, esagerando col profilo colore Vivid o con la sottoesposizione (o con entrambi)
fino a rischiare anche degli eccessi di vignettatura...
ma una caratteristica di questo obiettivo è il curioso paraluce retrattile (inamovibile) e rettangolare in uscita, che crea un cono di entrata alla luce, non sempre ideale.
A mio avviso alla base dei problemi suddetti di vignettatura e, a quelli molto più sentiti, di ghost e flares, se utilizzato in controluce diretto, come già evidenziato da Mauro nel suo articolo di anteprima.
ma basta spostarsi di qualche mm e...
Al contrario, sole alle spalle, torna ad essere un obiettivo duttile e malleabile, l'importante è che quel paraluce, tanto dandy, quanto dannoso (che sarei tentato di estirpare), non abbia a che fare con la luce diretta, ma solo con quella riflessa dal soggetto:
a stabilire quanto debba essere netta la luce, tornerà ad essere il fotografo
giocando con tutte le opportunità concesse dalla fotocamera (ho usato in prevalenza una Z5)
Un obiettivo dalla focale che sta in mezzo tra i 28 ed i 35mm si presta ovviamente alle foto di insieme,
non si esageri con la saturazione e diminuirà anche la vignettatura, purtroppo presente anche ai diaframmi medio-chiusi (sopra f/8, sotto f/4)
oppure, utilizzando l'esposimetro più adatto (qui spot*, che protegge le alte luci), si può chiudere senza vignettare, rispettando il soggetto
(e che la Santuzza ci protegga...sempre)
Il controluce indiretto, va gestito in postproduzione, ma non risente del problema del flare prima detto, ovviamente
specialmente nelle condizioni più classiche di utilizzo di focali simili...
dove trovi i colori, lui li valorizza, senza fare ...il fenomeno...
Questa sua caratteristica di non eccedere in situazioni di contrasto cromatico, inoltre, lo rende uno strumento prezioso per la postproduzione, dove avremo ampio spazio per gestirne la resa.
la morbidezza sui particolari, non ne fa certamente uno strumento da indagine, quanto da insieme
la distorsione a barilotto, che deve aver consigliato al progettista di non far scendere sotto il mezzo metro di distanza minima di maf questo 32mm,
non ne può fare uno strumento di documentazione puntuale, ma certamente didascalica si: basta...non avvicinarsi troppo
oppure riempire con un particolare dell'insieme il fotogramma
Concludendo...non confondetevi come questa coppia che gira con una Canon lui ed una Nikon Zfc, lei...
Questo TTartisan AF 32mm f/2,8 è un laboratorio di sperimentazione di tante cose tutte insieme: i suoi pregi risiedono oltre che nell'essere il primo TTArtisan AF per NIkon Z, anche nell'estrema compattezza e nell'irrisorio prezzo d'acquisto, con i quali vi potrete impossessare di un obiettivo da portare sempre appresso...
come dicono i cinesi di Shenzen...: "on hook" ... nel senso di poterlo cacciare ovunque insieme alla fotocamera.
Anche in una tasca del giaccone.
Superato lo stupore iniziale e dopo aver gestito in postproduzione i files con esso ricavati, ne ho capito il senso.
Molto interessante anche in funzione di ciò che sarà il seguito di TTArtisan in ambito AF.
Siamo qui ad aspettare...
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
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