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  1. Abbiamo testato dovendo alla fine esprimere un giudizio negativo sul piano prestazionale, le prime schede con standard CF 4.0 qualche mese fa. Ne potete leggere -> QUI <- Singolarmente dopo i nostri test ProGrade ha declassato le prestazioni indicate in scrittura per quelle schede, mantenendole sul mercato a quel prezzo aggressivo. Ci incuriosiva però verificare anche da parte del nostro fornitore principale lo stato dell'arte del nuovo standard. Lexar ha presentato ad inizio anno al CES di Las Vegas la sua nuova linea ma l'ha realmente immessa sul mercato solo adesso. Abbiamo approfittato della prima offerta su Amazon di un venditore di Hong Kong per comprarne un esemplare da 1 TB. Si tratta di una scheda della linea Silver. Sappiamo che Lexar propone le sue schede in tre linee differenti caratterizzate da prezzi e prestazioni calanti. Abbiamo le alto di gamma, le Diamond, poi le Gold e infine le Silver. Le Diamond sono quelle più veloci, le Gold quelle con i tagli più grandi, le Silver quelle a più buon mercato. L'operazione viene ripetuta anche con le schede CFexpress di tipo B in standard 4.0. Secondo la CFA, queste schede sono allineate al protocollo PCIExpress 4, potendo usare con due lane di comunicazione, una banda passante teorica massima fino a 4 Gigabyte al secondo. Il protocollo è stato annunciato solo a fine 2023. ProGrade è stata la prima a muoversi mentre Lexar ha solo annunciato la nuova generazione che giunge sul mercato adesso. Si tratta di potenzialità veramente elevate che difficilmente un fotografo potrà apprezzare concretamente nella realtà e che vanno più che altro incontro alle esigenze del video RAW ad altissime prestazioni, dove i flussi per i formati più densi, richiedono velocità di scrittura sostenuta minima di alto livello. La confezione è la solita sul retro riporta anche scritte in italiano, segno che è allineata alle esigenze del nostro mercato il marchio evidenzia la produzione a Taiwan. Longsys, la società che c'è dietro il marchio assicura che a prescindere dal luogo di produzione, i componenti sono suoi. Un segno ulteriore segno della vicinanza tra Cina e la provincia ribelle dove si producono il grosso dei microchip mondiali. la scheda è protetta dal solito blister e una volta liberata si differenzia dalle altre Silver solo per il fatto che reca la scritta 4 e velocità di scrittura e lettura più elevate del solito. Si tratta di velocità massime ("fino a") con un'indicazione di velocità di scrittura sostenuta massima di 2600 megabyte al secondo. Nel solito ambiente di test (una workstation che sfrutta porte USB-C in standard 4.0, lettore ProGrade dedicato alle CF 4.0 con cavetto USB-C 4.0 certificato) abbiamo riscontrato effettivamente velocità molto elevate non del tutto allineate ai valori dichiarati che restano probabilmente irraggiungibili in condizioni operative ma comunque, molto, molto elevate. Possiamo immaginare che le Diamond offrano prestazioni superiori. Ma non possiamo dire di quanto nella realtà. il test di BlackMagic mostra capacità di scrittura inferiori ma comunque adeguate a sopportare non il formato 8K RAW ma addirittura il 12K. In condizioni da fotografo comune, e pur a mente che le prestazioni possono variare per un milione di motivi diversi (stato del disco principale, stato del buffer, congestione della memoria etc.), abbiamo verificato che la copia di 100 gigabyte di RAW della Z8 avviene alle velocità maggiori che abbiamo riscontrato sinora Lettura scrittura con tempi di realizzo che si valutano in secondi, non minuti. Le temperature pur a fronte di centinaia di gigabyte di creazione file si mantengono entro livelli accettabili anche se al tatto abbiamo riscontrato la solita generazione di calore. L'inserimento della scheda nella nostra Z9 è avvenuta normalmente, mentre sulle prime è stato complicato estrarla. Forzando è uscita e poi non ci sono più stati problemi nel reintrodurla e nell'estrarla. Nell'uso pratico non abbiamo riscontrato problemi. La Z9 la vede perfettamente, non è necessario formattarla. E viene scritta regolarmente. Crediamo che questa scheda abbia prestazioni ampiamente superiori alle capacità delle Z9/Z8, che lo ricordiamo, sono state concepite per lo standard 2.0 ed utilizzano un solo canale di comunicazione. E' stato riportato che al CP+ di Yokohama, Lexar e ProGrade hanno anticipato di essere in contatto con Nikon per lo sviluppo del protocollo sulla prossima generazione di Z9 che ci attendiamo possa uscire sul mercato tra un anno o poco più. Probabilmente quella macchina - che porterà raffiche in RAW da 30 o 60 se non più fotogrammi al secondo, avrà anche formati video ancora più pressanti degli attuali. Per tacere delle esigenze delle RED DIGITAL della fascia più alta. Per cui pensiamo sia giudizioso considerare queste nuove schede come opportunità in prospettiva. Nel complesso non abbiamo nulla di negativo da segnalare su questa scheda che da oggi viene immessa nel normale ciclo produttivo insieme alle altre.
  2. Guardiamo il lettore. Il ProGrade PG05.6 è un lettore singolo di schede di memoria CFexpress. Ha interfaccia USB 4.0 ed è stato espressamente progettato per permettere il massimo delle prestazioni dalle nuova schede prodotte con lo standard CF 4.0 Le specifiche, emesse da CFA la scorsa fine di agosto (ne abbiamo dato notizia qui ) promettono teoricamente un raddoppio di prestazioni. Le "nuove" schede restano perfettamente compatibili sia elettricamente che meccanicamente con l'esistente parco macchine e lettori. Ma, ci sono due ma. 1) per il momento non esiste sul mercato alcuna fotocamera in grado di sfruttarne a pieno le capacità 2) per leggerle e scriverle alla massima velocità lato computer, ci vuole un lettore USB 4.0 e una porta USB 4.0 ad alte prestazioni. Altrimenti ? Altrimenti, niente. Le nuove schede saranno del tutto identiche alle precedenti CF 2.0 Quindi l'investimento è da vedere in prospettiva futura. Salvo che non scattiate così tanto da vedere dei vantaggi dalla elevata velocità di lettura. Ma torniamo al nostro lettore. é ben confezionato, come da standard ProGrade. in dotazione c'è un cavo USB 4.0 certificato per una elevatissima banda passante. E una piastrina metallica dotata di biadesivo da attaccare ad un piano per sfruttare la base magnetica del lettore (se il vostro computer non ha superfici metalliche sopra cui ancorarlo). la fessura per l'inserimento della scheda e la porta USB 4.0 prodotto a Taiwan esattamente come le nuove schede ma progettato e brevettato in California. qui a sinistra, a confronto con il meno prestazionale precedente modello, con porta TB 3. qui ripresi al posto di lavoro sopra al case del desktop dotato di porte TB/USB 4.0 *** La scheda in esame è una delle prime ProGrade 4.0, disponibili nei tagli da 512 GB, 1000 GB e 2000 GB. In pratica quella che stiamo misurando è quella più piccola. Questa è la serie Gold, quella meno prestazionale. La serie Cobalt, nella generazione 4.0 è per ora limitata al taglio da 1.300 GB ed un costo di circa 1 euro al giga più IVA. la scheda è inserita in un blister bianco. sopra all'involucro corazzato è indicato il taglio, le prestazioni "promesse", e il marchio CF 4.0. Attenzione a non confonderle con le precidenti che non riportano il marchietto 4. dietro alla scheda di sono i marchi di conformità con il numero di matricola e il Made in Taiwan (come tutte le schede di fascia alta; anche le Lexar migliori sono fatte a Taiwan, nonostante Lexar sia cinese mentre ProGrade è californiana). *** Appena arrivata la scheda l'abbiamo subito misurata con gli usuali strumenti di test. temperatura a riposo. Notare lo standard indicato NVM Express 1.4, per PCIe 4.0 a doppio layer La scheda come vede in questa schermata è nuova, alla prima "accensione". Dopo i test si è appena scaldata mentre dopo una scrittura di dati per circa 325 GB la temperatura è salita ma non ai livelli che registravamo con le prime Lexar o ProGrade di seconda generazione. Purtroppo le prestazioni - elevatissime in lettura - si sono sulle prime rilevate deludenti lato scrittura. tanto da suscitarci delusione. Abbiamo scritto una mail per segnalare queste sensazioni all'assistenza online americana. Ci ha risposto subito Ingrid di ProGrade, promettendoci un aggiornamento firmare (per ora non ricevuto) ma soprattutto consigliandoci di attivare la cache in scrittura del lettore. La cache in scrittura ? Ma non è di default. No, è di default per i dischi fissi, non per i lettori. Vallo a sapere. Ecco come si attiva la cache in scrittura (per Windows, Gestione Dispositivi -> Proprietà -> Criteri) fatto questo, è cambiato il mondo : ed abbiamo effettivamente registrato prestazioni allineate con quelle promesse. Ed effettivamente le maggiori sinora riscontrate nel nostro laboratorio. anche lato video, di fatto Balckmagicdesign certifica che la scheda è adatta praticamente a tutti i formati tranne il 12K60P in formato DCI e codificato H.265 (ammesso che qualcuno abbia questa risoluzione nella sua ... videocamera). Per confronto, abbiamo misurato le altre schede di casa con il nuovo lettore, ottenendo prestazioni elevate ma NON così elevate Lexar Diamond da 256 GB Lexar Gold da 1 TB ProGrade Cobalt da 325 GB *** All'atto pratico la scheda non è realmente così veloce, almeno non nella copia continua di cartelle di grandi dimensioni. lettura scrittura semplicemente perché è tutto un gioco di equilibri tra cache, memoria di sistema, attività, buffer e tutto quando fa spettacolo in un computer desktop. così che la scheda spesso finisce per andare al picco, utilizzo del 100% e tempo di risposta anziché 10-20 ms, 2 secondi. Poco male, a 800-900 MB/s ci vuole veramente poco per scaricare le foto scattate. Ma, insomma, nulla di troppo diverso da quanto fanno le altre schede. In definitiva se dovessimo dire che vale la pena comprare queste schede per accelerare le attivi di trasferimento file diremmo che ... probabilmente no. *** E le prestazioni della Z9 ? Come avevamo anticipato, nessun vantaggio pratico. Scattando a 20 fps, NEF con compressione senza perdita (il file più grande che può fare la Nikon Z9), abbiamo queste performance : Lexar Diamond : 83 scatti ad azzeramento del buffer, dopo di che si procede a 18-19 scatti al secondo ininterrottamente Lexar Gold 2a Serie : 82 scatti ad azzeramento del buffer, dopo di che si procede a 18-19 scatti al secondo ininterrottamente ProGrade Gold 4 : 73 scatti ad azzeramento del buffer, dopo di che si procede a 18-19 scatti al secondo ininterrottamente ProGrade Cobalt 2 : 72 scatti ad azzeramento del buffer, dopo di che si procede a 18-19 scatti al secondo ininterrottamente poco differente la prestazione con i file compressi TicoRaw. Appena meno che raffica ininterrotta, con compressione media, raffica infinita con compressione elevata *** Conclusioni ProGrade è arrivata prima ed offre una gamma completa di schede CFexpress di tipo B, CF 4.0 Le Cobalt sono per ora disponibili solo nel taglio da 1.3 TB, le Gold vanno da mezzo tera a 2 terabyte. Con le nostre attuali fotocamere non ci sono incrementi di prestazione. Non sono possibili interventi di tipo firmware al riguardo, perché ci vuole che le fotocamere siano in grado di impegnare i due layer delle schede, e ci vuole una predisposizione hardware sulla scheda madre per farlo. Quindi è una cosa che vedremo nella prossima generazione. Z9 II ? Z9s ? Z8 II ? Non lo sappiamo. Lato desktop, teoricamente ci possono essere dei vantaggi dalla maggiore velocità promessa. Praticamente però è tutto da dimostrare. Vantaggi ? Sono schede più moderne delle precedenti. Sembrano reggere meglio le temperature rispetto alla prima generazione (problema già risolto da Lexar con la seconda generazione). Ma soprattutto hanno un prezzo onestissimo. Questa 512 GB è costata da Amazon.it 200,99 euro. Il taglio da 1TB costa 444 euro e quello da 2TB per chi fa video, 890 euro (non dimenticatevi del lettore, da acquistare solo se avete una porta USB 4.0 che costa da solo 111 euro). Ci sembrano prezzi tali da entrare in concorrenza praticamente con tutti gli altri marchi. Anche se, alla prova provata come sembra a noi da questi test effettuati in casa, non ci sembra che ci sia alcun vantaggio pratico (per il momento) dall'aver implementato le nuove specifiche CFA. Detto questo, siamo certissimi che presto Lexar e gli altri, lanceranno i loro prodotti concorrenti che probabilmente andranno in competizione agguerritissima, sia per prestazioni che per prezzo, con queste schede. Insomma, prepariamoci per la seconda generazione della Z9 con le munizioni giuste !
  3. Attendevo con molta curiosità le nuove schede CFexpress di tipo B serie Diamond di Lexar Professional. Si piazzano al vertice, per prestazioni, nel catalogo Lexar, sopra, per intenderci, alle Gold e alle Silver che costituiscono scelte meno prestazionali, offerte a più buon mercato. La confezione è la solita, cambiano sostanzialmente i colori. la scheda promette - in condizioni da laboratorio - fino a 1900 MB/s di velocità in lettura e 1700 MB/s in scrittura. Con velocità sostenute elevate e comunque in grado di sopportare video 8K e il nuovo standard Classe Video VPG 400 come riportato nella confezione. Viene anche assicurata come a lunga durata tanto che gode di garanzia illimitata. Naturalmente appena arrivata l'ho messa a confronto con le altre mie schede, un'altra Lexar da 256MB, serie Gold e le due ProGrade Cobalt e Gold. Ecco qua il quartetto pronto per le prove. oltre ai classici test di misura con Speed Test di Blackmagic Design e CrystalDiskMark, ho fatto la prova direttamente con la Nikon Z9, la Nikon più veloce che abbiamo. La scheda comunque funziona anche con le altre Nikon Z, tra cui, per esempio, la "vecchia" Nikon Z6. nella tabella che precede ho riassunto i dati principali che ho provato. Le varie schede promettono velocità che, al solito, è difficile riscontrare nella realtà e che nel mondo reale dipendono moltissimo dal computer di prova. Io ho usato un lettore USB 3.2 Gen 2, collegato via cavo USB-C all'host primario di un pc Windows con Intel i9. Per cui quei numeri valgono solo in questo contesto e devono essere presi qualitativamente. Nel vostro computer potrebbero differire, a secondo della vostra configurazione. Si tratta in ogni caso di prestazioni molto elevate, superiori a qualsiasi disco rigido meccanico e che rivaleggiano non solo con gli SSD tradizionali ma con i cugini SSD connessi direttamente al PCIExpress del computer. Di fatto condividono lo standard. Le schede CFExpress altro non sono che degli SSD di tipo M2 in formato 32x22mm dentro ad un involucro corazzato che ne smaltisce il calore e li protegge nell'uso. Sono per questo dispositivi che producono calore elevato. Pensate che l'SSD del mio desktop lavora "a riposo" a 64 °C ed è corazzato e ventilato a forza. Mentre un disco rigido meccanico normalmente lavora a temperatura appena di un paio di gradi superiori all'ambiente. Queste schede dentro alle nostre fotocamere lavorano a velocità comparabili ai migliori SSD ma vivono in un ambiente ristretto, spesso con temperature ambientali elevate e senza alcun tipo di ventilazione forzata ma devono smaltire il calore per mezzo del telaio della fotocamera. Detto questo, veniamo ai numeri. La nuova Lexar Diamond si conferma nei fatti la scheda più veloce che ci sia Lo è nei test sintetici con un valore medio equivalente tra scrittura e lettura che si attesta sul gigabyte al secondo (mille megabyte al secondo). Superando tutte le altre schede. Ma evidentemente questo valore non dice tutto, perché é nella gestione del buffer della Nikon Z9 che permette performance superiori. Sappiamo che la Nikon Z9 ha un buffer non particolarmente dimensionato che sfrutta però il doppio canale di scrittura sulle schede di memoria per avere sempre la capacità di registrare foto ad alta velocità. Voi leggete una capacità di 20 scatti teorici ma poi è il bilancio tra scatti memorizzati nel buffer e scatti scaricati dal buffer alla scheda di memoria che fa premio. Ecco che - usando il formato NEF più "sprecone" - la Lexar Diamond arriva ad oltre 4 secondi pieni di scatti a 20 frame al secondo prima di rallentare. Mentre con compressione TicoRAW ad efficienza elevata*, abbiamo un picco che per le altre schede è irraggiungibile. Praticamente il quadruplo degli scatti permessi dalla ProGrade Cobalt nelle medesime condizioni. Più livellata la prestazione con compressione massima, dove il valore è plafonato dalla raffica a 20 scatti al secondo della Nikon Z9. Ma io sospetto che se avessimo una ipotetica Nikon capaci di fare 30 o 40 scatti al secondo in NEF (la Z9 supera i 20 fps ma solo in jpg), leggeremmo delle differenze anche qui. Ho poi continuato con le mie valutazione scattando in continuo per 60 secondo anche ad esaurimento del buffer, riscontrando che tutte le schede permettono di continuare a scattare pur ad un rateo di raffica ridotto. Normalizzando questi valori ne sono venuti una raffica effettiva di 16.1 scatti al secondo per la Diamond - a compressione senza perdita - circa uno scatto al secondo in più della ProGrade Cobalt e uno e mezzo sulla Lexar Gold. La ProGrade Gold arranca in fondo con valori circa della metà rispetto alle migliori del quartetto. Questi numeri corrispondo a valori medi di capacità di scrittura che tengono conto della potenza del processore, del canale di comunicazione e dell'efficienza del buffer della Nikon Z9 in simbiosi con la scheda di memoria. Vedete qui qualche cosa che somiglia alla reale capacità di scrittura di queste schede quando usate a velocità che, nella realtà nessun fotografo sano di mente avrà mai bisogno di usare. Ma siamo in ambito di test e quindi per una volta ci sta. Un'ultima parola sulle temperature di esercizio. Della quattro la Diamond si è rilevata la più moderata sul piano termico, operando a pieno regime sui 32 °C, contro i 55 °C della ProGrade Cobalt. Conclusioni Ribadendo che al fotografo di tutti i giorni, queste misurazioni non dovrebbero levare mai il sonno, per chi usa la Nikon Z9 al limite velocistico superiore, credo che oggi si possa affermare che la miglior prestazione viene dalla Lexar Diamond, anche sulla rinomata ProGrade Cobalt. Ma questo ad un prezzo medio rilevato superiore in termini di Euro per Megabyte. La ProGrade Gold è il fanalino di coda per prestazioni ma costa relativamente poco. La Lexar Gold ha prestazioni di poco lontane dal top. Peccato però per la tendenza a fare da scaldino ... ADDENDUM Ho provato ad inventarmi uno "stress test" termico delle quattro schede usando come "sonda" la temperatura rilevata da CrystalDiskInfo. Il sistema è attendibile ma certamente non scientifico. Quindi prendete anche queste informazioni sul piano qualitativo. In pratica ho letto la temperatura a riposo, poi ho copiato sulla scheda la stessa cartella da circa 150 GB ed ho rilevato la temperatura finale che è via via aumentata durante la scrittura dei dati. a corredo dei numeri devo segnalare un comportamento lineare della Lexar Diamond e della Lexar Gold, a prescindere dalla temperatura di esercizio. Invece le due ProGrade quando hanno raggiunto una temperatura elevata hanno cominciato a mostrare un trasferimento dati seghettato con improvvisi cali di scrittura seguiti da un rapido ripristino. Ovviamente questa non è una condizione che nell'uso normale con la Nikon Z9 si possa replicare, salvo con il video 8K al massimo livello. Ma non parliamo di questioni trascurabili, visto il tema della dissipazione del calore generato dal sistema in via del tutto passiva.
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