Attendevo con molta curiosità le nuove schede CFexpress di tipo B serie Diamond di Lexar Professional.
Si piazzano al vertice, per prestazioni, nel catalogo Lexar, sopra, per intenderci, alle Gold e alle Silver che costituiscono scelte meno prestazionali, offerte a più buon mercato.
La confezione è la solita, cambiano sostanzialmente i colori.
la scheda promette - in condizioni da laboratorio - fino a 1900 MB/s di velocità in lettura e 1700 MB/s in scrittura.
Con velocità sostenute elevate e comunque in grado di sopportare video 8K e il nuovo standard Classe Video VPG 400 come riportato nella confezione.
Viene anche assicurata come a lunga durata tanto che gode di garanzia illimitata.
Naturalmente appena arrivata l'ho messa a confronto con le altre mie schede, un'altra Lexar da 256MB, serie Gold e le due ProGrade Cobalt e Gold.
Ecco qua il quartetto pronto per le prove.
oltre ai classici test di misura con Speed Test di Blackmagic Design e CrystalDiskMark, ho fatto la prova direttamente con la Nikon Z9, la Nikon più veloce che abbiamo.
La scheda comunque funziona anche con le altre Nikon Z, tra cui, per esempio, la "vecchia" Nikon Z6.
nella tabella che precede ho riassunto i dati principali che ho provato.
Le varie schede promettono velocità che, al solito, è difficile riscontrare nella realtà e che nel mondo reale dipendono moltissimo dal computer di prova.
Io ho usato un lettore USB 3.2 Gen 2, collegato via cavo USB-C all'host primario di un pc Windows con Intel i9.
Per cui quei numeri valgono solo in questo contesto e devono essere presi qualitativamente. Nel vostro computer potrebbero differire, a secondo della vostra configurazione.
Si tratta in ogni caso di prestazioni molto elevate, superiori a qualsiasi disco rigido meccanico e che rivaleggiano non solo con gli SSD tradizionali ma con i cugini SSD connessi direttamente al PCIExpress del computer.
Di fatto condividono lo standard. Le schede CFExpress altro non sono che degli SSD di tipo M2 in formato 32x22mm dentro ad un involucro corazzato che ne smaltisce il calore e li protegge nell'uso.
Sono per questo dispositivi che producono calore elevato.
Pensate che l'SSD del mio desktop lavora "a riposo" a 64 °C ed è corazzato e ventilato a forza. Mentre un disco rigido meccanico normalmente lavora a temperatura appena di un paio di gradi superiori all'ambiente.
Queste schede dentro alle nostre fotocamere lavorano a velocità comparabili ai migliori SSD ma vivono in un ambiente ristretto, spesso con temperature ambientali elevate e senza alcun tipo di ventilazione forzata ma devono smaltire il calore per mezzo del telaio della fotocamera.
Detto questo, veniamo ai numeri.
La nuova Lexar Diamond si conferma nei fatti la scheda più veloce che ci sia
Lo è nei test sintetici con un valore medio equivalente tra scrittura e lettura che si attesta sul gigabyte al secondo (mille megabyte al secondo). Superando tutte le altre schede.
Ma evidentemente questo valore non dice tutto, perché é nella gestione del buffer della Nikon Z9 che permette performance superiori.
Sappiamo che la Nikon Z9 ha un buffer non particolarmente dimensionato che sfrutta però il doppio canale di scrittura sulle schede di memoria per avere sempre la capacità di registrare foto ad alta velocità.
Voi leggete una capacità di 20 scatti teorici ma poi è il bilancio tra scatti memorizzati nel buffer e scatti scaricati dal buffer alla scheda di memoria che fa premio.
Ecco che - usando il formato NEF più "sprecone" - la Lexar Diamond arriva ad oltre 4 secondi pieni di scatti a 20 frame al secondo prima di rallentare.
Mentre con compressione TicoRAW ad efficienza elevata*, abbiamo un picco che per le altre schede è irraggiungibile. Praticamente il quadruplo degli scatti permessi dalla ProGrade Cobalt nelle medesime condizioni.
Più livellata la prestazione con compressione massima, dove il valore è plafonato dalla raffica a 20 scatti al secondo della Nikon Z9.
Ma io sospetto che se avessimo una ipotetica Nikon capaci di fare 30 o 40 scatti al secondo in NEF (la Z9 supera i 20 fps ma solo in jpg), leggeremmo delle differenze anche qui.
Ho poi continuato con le mie valutazione scattando in continuo per 60 secondo anche ad esaurimento del buffer, riscontrando che tutte le schede permettono di continuare a scattare pur ad un rateo di raffica ridotto.
Normalizzando questi valori ne sono venuti una raffica effettiva di 16.1 scatti al secondo per la Diamond - a compressione senza perdita - circa uno scatto al secondo in più della ProGrade Cobalt e uno e mezzo sulla Lexar Gold.
La ProGrade Gold arranca in fondo con valori circa della metà rispetto alle migliori del quartetto.
Questi numeri corrispondo a valori medi di capacità di scrittura che tengono conto della potenza del processore, del canale di comunicazione e dell'efficienza del buffer della Nikon Z9 in simbiosi con la scheda di memoria.
Vedete qui qualche cosa che somiglia alla reale capacità di scrittura di queste schede quando usate a velocità che, nella realtà nessun fotografo sano di mente avrà mai bisogno di usare.
Ma siamo in ambito di test e quindi per una volta ci sta.
Un'ultima parola sulle temperature di esercizio. Della quattro la Diamond si è rilevata la più moderata sul piano termico, operando a pieno regime sui 32 °C, contro i 55 °C della ProGrade Cobalt.
Conclusioni
Ribadendo che al fotografo di tutti i giorni, queste misurazioni non dovrebbero levare mai il sonno, per chi usa la Nikon Z9 al limite velocistico superiore, credo che oggi si possa affermare che la miglior prestazione viene dalla Lexar Diamond, anche sulla rinomata ProGrade Cobalt. Ma questo ad un prezzo medio rilevato superiore in termini di Euro per Megabyte.
La ProGrade Gold è il fanalino di coda per prestazioni ma costa relativamente poco.
La Lexar Gold ha prestazioni di poco lontane dal top. Peccato però per la tendenza a fare da scaldino ...
ADDENDUM
Ho provato ad inventarmi uno "stress test" termico delle quattro schede usando come "sonda" la temperatura rilevata da CrystalDiskInfo.
Il sistema è attendibile ma certamente non scientifico. Quindi prendete anche queste informazioni sul piano qualitativo.
In pratica ho letto la temperatura a riposo, poi ho copiato sulla scheda la stessa cartella da circa 150 GB ed ho rilevato la temperatura finale che è via via aumentata durante la scrittura dei dati.
a corredo dei numeri devo segnalare un comportamento lineare della Lexar Diamond e della Lexar Gold, a prescindere dalla temperatura di esercizio.
Invece le due ProGrade quando hanno raggiunto una temperatura elevata hanno cominciato a mostrare un trasferimento dati seghettato con improvvisi cali di scrittura seguiti da un rapido ripristino.
Ovviamente questa non è una condizione che nell'uso normale con la Nikon Z9 si possa replicare, salvo con il video 8K al massimo livello.
Ma non parliamo di questioni trascurabili, visto il tema della dissipazione del calore generato dal sistema in via del tutto passiva.
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