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Presentati a breve distanza di tempo l'uno dall'altra tra giugno e luglio di quest'anno, ecco una coppia che vedrete spesso in giro tra le mani di fotografi e fototuristi, giacchè un 35mm è per elezione una delle focali più utili...ed utilizzate nella fotografia descrittiva ed itinerante. Ma mentre la Nikon Z6iii è una presentazione annunciata, forte di tutta una serie di innovazioni rispetto i modelli omonimi che l'anno preceduta, questo Nikkor Z 35/1,4 arriva sul mercato del tutto inaspettato e pure ad un prezzo che definire competitivo rispetto allo Z 35/1,8S è poco. Direi invece ad un prezzo di rottura, come se Nikon volesse ridefinire dei livelli di commercializzazione finora non considerati in ambito Z. E già nel 2018 avevamo tutti storto un pò il muso al vedere che i primi fissi presentati fossero tutti f/1,8: ossia di una luminosità che sulla baionetta F delle reflex era per definizione quella economica, senza pretese, sbarazzina. Poi, alla resa dei conti, tutta la serie di quei fissi ci aveva abituati a rinunciare a quei due terzi di stop che ci separavano dalla luminosità di un f/1,4 e successivamente, alla presentazione dei fissi f/1,2 ce ne eravamo fatta una ragione. Invece, a pochi giorni dall'annuncio ed in piena estate, ecco arrivare a sorpresa questo Z 35mm f/1,4 non S-line, ossia non garantito da quella perfezione un pò leziosa dei fissi contraddistinti da questa lettera S: ne ha parlato diffusamente in anteprima Mauro Come detto nell'articolo di anteprima, si presenta con dimensioni e forma indistinguibili da quelle del modello meno luminoso ma S-line ma non è questo il dato saliente, oltre all'assenza di vetri speciali che è la ragione dell'economia di realizzazione riversata sul prezzo finale... una caratteristica distintiva è di certo la lente anteriore concava che a mia memoria non è mai stata presente in alcun progetto ottico Nikkor l'estrema luminosità raggiunta all'interno del barilotto si manifesta con una bella visione del gruppo ottico anteriore a tutta vista a diaframma aperto un altro elemento a vantaggio dell'economicità di realizzazione sarà di certo la provenienza dalle fabbriche China di Nikon non certo caratterizzato da compattezza (come per il precedente f/1,8) però enorme la ghiera di messa a fuoco manuale e, dietro, quella programmabile tra diaframma o compensazione dell'esposizione. La caratteristica fondante per orientare la scelta verso questo obiettivo sta proprio nell'assenza di quella lettera S che in questi anni ci ha insegnato a contare su obiettivi molto corretti nella progettazione ed altrettanto assestati dalle correzioni automatiche via sw per le caratteristiche complementari di diffrazione, distorsione, vignettatura, aberrazione cromatica. Non voglio per ciò dire che il nuovo Nikkor Z 35/1,4 sia un toy-lens oppure un effettospeciale in stile fisheye circolare, col quale ogni foto, anche cambiando soggetto resta....drammaticamente identica alla precedente. ... questo Nikkor-non-S è a mio avviso uno degli obiettivi con maggiore personalità presente oggi sul catalogo Z : indipendentemente da prezzo e collocazione di mercato. La riprova sta nella serie di foto che seguono, scattate quasi esclusivamente a tutta apertura (altrimenti sarei andato in giro con il mio 24-120/4 che ha pure il vantaggio di essere uno zoom) nelle quali vi sfido a trovarne due che trattino il soggetto messo a fuoco e lo sfondo nella medesima maniera. Da cosa dipende? Sarà il progetto? Sarà la luce? Sarà la distanza di ripresa di volta in volta differente? Sarà il fotografo? Uno, nessuno o centomila? Al netto di difetti di aberrazione cromatica o di uniformità di esposizione o di nitidezza assoluta, che però dovrebbero essere di volta in volta parametri da aspettarsi sugli altri Z Nikkor, quelli S-line, quelli MC macro, quelli f/1,2, quelli da un chilo e rotti di peso in su. Chi si aspetti prestazioni asettiche...ha sbagliato dimora. Vorrei che questa lunga parata di immagini scattate come si ponga un turista in giro per una città possa essere chiarificatrice delle potenzialità di un'ottica così personale nella resa del soggetto, dello sfondo e degli effetti che il famigerato bokeh (traduzione in giapponese della parola sfuocato...nulla di magico) possa apportare alle vostre fotografie. Unico limite la fantasia, l'immaginazione, senza le quali un uomo resterebbe senza ali. Beh, oggi potrete volare... Max Aquila photo© per Nikonland 2024
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Nikon 58 mm f/1.4G : il nuovo Noct-Nikkor ? (test/prova)
Nikonland Admin posted an article in Obiettivi Nikon
articolo originariamente pubblicato da Lieve su Nikonland.eu il 15 dicembre 2013 Erano cinque anni fa, di questi tempi. Scrivevo il diario d'uso dell'ultima arrivata, l'amata Nikon D3x che cambiò il mio modo di essere fotografo. Cinque anni fa. Oggi, provo a ripetere un beneaugurante diario d'uso con un obiettivo a lungo desiderato che non è esattamente quello che mi aspettavo. Ma come giustamente dice la figlia di Michele, "uffa, sempre aspettare !" Giusto, questo è il Noct moderno, non è quello che volevo ma mettiamolo alla prova. Basta mugugni e soprattutto basta aspettare ... ! Lascio le caratteristiche di targa a chi ama i dati statistici. Segnalo solo che il primo lotto di produzione consta di solamente 3.400 pezzi. E non è proprio diffusissimo, come se Nikon - stesso discorso della Df - non si attendesse grandi ordini. La cosa non mi riguarda molto, questa sarà una prova d'uso. Per ora scatti di test ma giovedì sera ho il primo impegno serio per le prove in chiesa dell'Oratorio di Natale di Bach. L'ambiente ideale e il 58 mm avrà una degna compagna. All'aspetto questo 58 mm si presenta esattamente come il 35/1.4G ottimo performer ma un vero plasticone che ho usato diffusamente con grande diletto finchè non l'ho sostituito con il più solido Sigma. La prima lente è molto incassata ed è molto più piccola del diametro nominale del passo filtri di 72 mm. Insomma, potevano anche farlo più piccino, non c'era bisogno di queste esagerazioni ... ma comunque sta bene in mano e sta bene su un corpo tipo quello della D800 o della D4. Non saprei dire su una DX ma credo che sarebbe sprecato ... il paraluce è in pura plastica cinese, marchiata ... con orgoglio, diversamente dal frontale dell'obiettivo che è anonimo. Capisco che si tratta comunque di un qualsiasi pezzo di plastica ma quanti centesimi in più sarebbe costato fare anche quello in Giappone ? la confezione è economica come da costume Nikon di questi tempi. Un blister difficile da schiudere, tipo quello dei vecchi marrons-glaces Motta, la pochette in imitazione di alcantara, il paralucione, il mini-libretto di istruzioni e la garanzia internazionale. Per quanto mi riguarda il tutto ritorna dentro alla scatola, paraluce compreso. Se troverò un adeguato paraluce in metallo userò quello. Altrimenti ne farò a meno, non credo che serva effettivamente con quella prima lente incassata come quella del 60/2.8 le proporzioni dell'oggetto si vedono chiaramente se raffrontato con gli altri miei normali : a giro da sinistra : Nikkor 50/1.4D, Nikkor 58/1.4G, Sigma 50/1.4, Nikkor-H 50/2, Nikkor 50/1.2 AIs, Voigtlander 58/1.4 SL II, Nikkor-S 50/1.4. In mezzo il Minolta 58/1.2 "nikonizzato" diy. qui a sinistra il 58/1.4G, in mezzo il Sigma 50/1.4 HSM (appena più piccolo ma 140 grammi più pesante) e il pigmeo Nikkor 50/1.4D. i miei tre 58 mm : Nikkor 58/1.4G, Minolta Rokkor 58/1.2, Voigtlander 58/1.4 SL II l'anormale e il normale : Nikkor 58/1.4G e Nikkor 50/1.4D Bene, finite le presentazioni, come va ? Innanzitutto qualche considerazione. E' grosso ma è un volume d'aria. In mano è leggero. Ma si impugna bene. Il motore a me sembra del tutto identico a quello del Nikkor 35/1.4G ed inferiore ai pari-classe Sigma. Veloce ma non velocissimo. Ha appena un ronzio fastidiosetto a cui non ci si abitua se invece si è abituati agli altri motori SWM totalmente silenziosi. E va bene, non è un obiettivo da corsa. Le mie due mire standard di questi tempi : a tutta prima una buona prova in entrambi i casi, il confronto con Voigtlander e Minolta sarà oggetto di ulteriore approfondimento ma siamo sullo stesso piano. E non è un cattivo inizio (!). Arthur al filo del mosso (1/60'' su D800E, un azzardo). Foto intera e crop. Salvo quando specificato, le foto saranno tutte a tutta apertura. Blackey con il suo regalo di compleanno (giovedì ha compiuto 3 anni) Johnny : il piccolo farabutto di casa (!) sunset. Di questi tempi bisogna accontentarsi. non siamo sui piani onirici del Rokkor ma qualche cosa si intravvede la vite della persiana dettaglio. Notate l'aberrazione cromatica diffusa (cerchiolini verdi e magenta mentre ci si allontana dal punto di fuoco). Lo "sferocromatismo" o aberrazione sferica è diffusa (come lo è anche nel Rokkor 58/1.2 che però ha 40 anni ...). Si corregge in post-produzione ma mi mette un pò in ansia. Si, perchè non ho capito se ha un pelo di front-focus oppure dipende dall'aberrazione cromatica. Insomma non sono convintissimo che sia sempre perfettamente a fuoco con la D800E. anche qui una prova abbastanza simile a quella del Rokkor 58/1.2 (ricordo che il Rokkor 58/1.2 è più o meno il cugino dell'originario Noct-Nikkor in termini di calcolo e costruzione, solo la versione per medio-borghesi, non per riccastri della city Ma a cosa serve un obiettivo del genere se non a rendere interessanti cose che di interessante non hanno nulla ? nel secondo caso ho il giustificato dubbio che siano più a fuoco le foglioline che il fiore (front-focus o altro ? Lo scoprirò solo insistendo ! ) Volendosi fare del male, guardate il marchio Nikon sul tappo : dettaglio. La ripresa è stata fatta in diagonale. Quindi ? Ma andiamo a riprese più interessanti per me. Perchè dubito che con questo obiettivo fotograferò spesso minerali o vegetali ... o almeno non d'elezione. Ho invitato Charlize in studio. F1.4 F2 F2.8 Charlize ha il pregio di riuscire a stare perfettamente immobile in ogni circostanza e di adattarsi a qualsiasi cosa senza protestare. E anche se fa freddo in studio per lei va bene comunque l'ultima carrellata è sempre ad F1.4, Mano libera, luce in alto a destra a 45°, soft-bank rettangolare piccolo. WB a 3100 °K, tint +13, sviluppo in LR 5.3 con applicazione del profilo di correzione Adobe per il 58/1.4 appena pubblicato. Vi invito a leggere i commenti a questo articolo perchè ne fanno parte integrante e rappresentano il diario di uso del primo mese di questo 58 mm in casa mia e passo alle conclusioni di questa esperienza. Conclusioni Nikkor 58/1.4G, Nikon Df, F2 Nikkor 58/1.4G, Nikon Df, F2.8 ai miei fini basterebbero queste due foto per completare il quadro. In studio tendo ad utilizzare il 60 mm F2.8G micro per le riprese intere e anche per i primi piani perchè decisamente più corretto e preciso del 50 mm. Quei dieci millimetri hanno sempre fatto la differenza. Però è un micro ed è valido solo ai diaframmi intermedi, diciamo da F8 a F11. Questo 58 mm mi permette il mezzo piano e il primo piano dei miei soggetti di elezione - le persone - ma ad un diaframma aperto e con uno sfuocato che il pur eccellente 60 micro non si sogna di esibire. Ad F1.4 il 58 mm è già validissimo, ad F2 mostra il suo carattere e ad F2.8 spicca il volo diventando addirittura brillante. Francamente non ho utilizzato i diaframmi più chiusi e non penso che ne farò uso se non in condizioni speciali. Insomma, come va ? PRO E' un obiettivo che si apprezza nell'uso, già al primo scatto. 58 è l'inverso di 85. Questo 58 mm è semplicemente un 85 più corto. Che di notte permetta di fare circolini di luce corretti e senza coma a me interessa come sapere che c'è vita a 177 parsec di distanza dalla Terra. Ma se avete la sensibilità di leggere le foto a corredo di questo test sapete di cosa sto parlando ... diversamente non ho il minimo interesse a convincervi di alcunchè. Non compratelo, non vi serve e non ve lo meritate CONTRO La costruzione, pur essendo decorosa non è all'altezza delle aspettative. Il fusto è inutilmente enorme, perchè dentro la struttura è molto simile a quella di un 50 mm F1.4 o F1.8. Probabilmente è voluto, da un lato per avere un aspetto simile a quello del 35/1.4G e renderlo ben differente dai più compatti 50 mm "cinesi", dall'altro per ragioni di marketing e giustificarne l'altro punto negativo che è, ovviamente, il prezzo principesco a cui è posto in vendita. CONSIGLIATO ? E' un obiettivo di nicchia, lo sconsiglio in generale e lo consiglio solo a chi ha il 58/1.2 Noct-Nikkor e necessita per certi casi anche dell'autofocus. Oppure a chi, come me, richiede espressamente quelle che sono le caratteristiche peculiari di questo obiettivo. Ed è disposto a pagarne il prezzo, sapendo che saranno pochi sulla terra a poterne parlare compiutamente perchè lo possiedono. Inutile paragonarlo al 55/1.4 Zeiss che ha altre prerogative e altri limiti, e con il prossimo ed eccezionale Sigma 50/1.4 ART non avrà nulla a che spartire ... nemmeno la focale. Questo Nikkor non è uno strumento di laboratorio, non è stato pensato per eccellere nelle misure strumentali, no. E' uno strumento artistico che porta umanità alle nostre foto. E il cielo sa se c'era bisogno in questa epoca dominata dalla tecnologia arida e priva di sentimento ... Grazie Nikon ! -
il bello del 暈け (sfuocato): Nikon AF-S Nikkor 500mm f/4G ED VR
Max Aquila posted an article in Obiettivi Nikon
Più bella cosa non c'è... di teleobiettivi come questo 500/4 e tutti gli altri che appartengono alla categoria delle superlenti: disegnate, strutturate, realizzate per primeggiare su aria e luce, prima ancora che rispetto i concorrenti stessi. Ho il mio totem Nikon da appena dieci mesi e ha già scattato con me quasi 30k fotogrammi la maggior parte dei quali a mare, per le fotografie per cui l'ho lungamente desiderato. Quasi quattro kg di peso, diventa una piuma se gestito attraverso treppiede e testa livellante montata su gimbal, punta come un molosso la preda, azzanna con l'AF e non molla se non per stanchezza del padrone che allenti il guinzaglio, sfinito dalle potenzialmente infinite raffiche che le mia Nikon Z ormai consentono. Di sfuocato/bokeh si parla non sempre in modo proprio, ma sicuramente sentito: è una delle caratteristiche che possono determinare all'acquisto o meno di un mediotele da ritratto, di uno standard, di un wide, fisso o zoom che sia. Difficilmente si parla di qualità dello sfuocato su di un supertele: prima di tutto perchè le caratteristiche di fisica ottica determinano una fascia strettissima di pdc tanto più distante sia il soggetto dal fotografo (ed un supertele assolve quasi sempre a questa condizione) Poi anche, perchè la ratio alla base della scelta di un teleobiettivo è quasi sempre, in prima istanza, la capacità di inquadrare un soggetto delle dimensioni più prossime a quelle che si desidera comporre in inquadratura, per cui soltanto dopo potrebbe entrare in campo una potenziale scelta tra due lenti in funzione delle caratteristiche complementari, come il suo sfuocato: ma la concorrenza in questo ambito di solito e poca e questo parametro si mette spesso in secondo piano rispetto a quello del...prezzo da pagare. Che è poi il principale scoglio prima dell'acquisto di simili obiettivi. (il cui prezzo si aggira ormai attorno a somme drammaticamente vicine alle cinque cifre) Per capirci: a me che destino principalmente a mare il suo utilizzo, interessa principalmente di poter coprire interamente il lato corto del fotogramma con l'intero soggetto posto ad una distanza media... più o meno così: o così... ...se girassimo il soggetto sul lato corto: se si avvicina, riempio ancora il fotogramma, se si allontana...è fuori dal mio campo d'azione a meno che non faccia ricorso (come a mare capita spesso) a moltiplicatori di focale corrispondenti alla esigenza di ripresa. Certe volte a condizioni di ripresa simili, il fatto di ricomprendere in inquadratura soggetti fuori fuoco, in quanto più o meno distanti dal soggetto su cui teniamo il fuoco, potrebbe risultare fastidioso oppure addirittura nocivo se si trattasse di un tele che trattasse in maniera nervosa i piani ulteriori rispetto quello di maf. Ecco... la scuola di eccellenza dei supertele Nikon non finisce mai di stupirci, anche in ambiti come questo, dove la mutevolezza della luce e del contrasto, non sempre giocano a favore del fotografo. Ecco infatti come si comporta il mio 500/4G ED VR del 2017 il wingfoil a trenta metri dal soggetto principale, assolutamente fuori dalla pdc del diaframma di TA utilizzato, resta definito, per quanto sfuocato, riconoscibile, non deformato, arrotondato e ammorbidito dalla micidiale ricetta di cui è composto il vetro ottico, l'antiriflesso combinato con la forma delle lamelle del diaframma in uso, a 9 lamelle, come nella migliore tradizione delle lenti da ritratto...che però di solito sono mediotele. Anche aumentando il divario di distanza tra soggetto a fuoco e non a fuoco le prestazioni non decadono, se non per una cristallina nitidezza del soggetto a fuoco, quanto più sia vicino al punto di ripresa ciò si nota quando invece i due soggetti (a fuoco e fuori fuoco) siano più vicini tra loro di quanto non lo siano rispetto al fotografo l'accortezza in questi casi di tentare di tenerli in linea aiuta a diminuire il divario di nitidezza con cui la radiazione UV condiziona i soggetti ritratti la non osservanza di questo accorgimento, provoca finalmente una differenza di rendimento rispetto il concetto opposto: quello dei soggetti vicini tra loro ed anche alla fotocamera, dove, annullando i deleteri effetti della sospensione di salsedine e degli UV, principali avversari della fotografia a mare, questo meraviglioso cinquecento millimetri si esprime al massimo della sua condizione... in un tripudio di colore, nitidezza, contrasto... Ecco...tutto questo prima di molto altro è il mio agognato 500/4 Nikon (qui nella prima foto che gli ho scattato, dopo averlo comprato usato a febbraio scorso, prima del lockdown) Max Aquila photo (C) per Nikonland 2020- 44 comments
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