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Max Aquila

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  1. ed intanto i nostri obiettivi Nikon...aspettano di essere reimbarcati: speriamo non si sporchino di sabbia rossa del deserto !
  2. Max Aquila

    Nikkor 13,5cm f/3,5 su Nikon Z6 II e Megadap

    Chi lo avrebbe mai pensato che il mio Nikkor-Q 13,5cm f/3,5 del 1956, 4 lenti in 3 gruppi, IV serie, potesse fotografare dei kite surfers a San Vito Lo Capo (TP) alla fine di Marzo del 2021, collegato all'ultima mirrorless prodotta da Nikon, la mia Z6 II, settata ne più ne meno, come quando ha il 500/4 AF-S G VR davanti? E ritrovandosi stabilizzato come un tele delle ultime generazioni? Il trucco c'è, non l'ha prodotto Nikon, ma una casa cinese di Shenzen, Gabale: si chiama Megadap MTZ-11 (leica M To nikon Z) ed in abbinamento ad un anello convertitore da baionetta Nikon RF a Leica M, diventa il mediotele che vedete in queste foto. Autofocus e con tutte le prerogative offerte dalla baionetta Z delle mirrorless Nikon.... Try it...
  3. Leggere da cosa si sviluppi Nikon nel secondo dopoguerra insegna a considerare questa Azienda anche oggi. Mi fanno ridere le aspettative di chi pretenda si comporti come le multinazionali moderne, in termini di comunicazione e marketing. Questa è la zita!
  4. Ci sono persone che non intendono (a torto o a ragione) transitare alle mirrorless. Non per questo non hanno diritto a una reflex evoluta in riferimento alle loro esigenze. Anche se continuo a ritenere ergonomicamente inadatte le reflex alla gestione delle riprese video. All'opposto delle mirrorless... E a pensare che ognuno debba poter disporre dello strumento più idoneo per i suoi scopi senza dover pagare troppo, per la riserva tecnologica di cui non si servirà. E una D8xx è già sovradimensionata fotograficamente se la si acquista per realizzare video. In eccesso... Riguardo gli obiettivi...pare che i reflex-addict si siano dimenticati che fino a tre anni fa utilizzavamo prevalentemente obiettivi Sigma Art: dai più costosi ai meno costosi: con pochissime eccezioni, inadatte alle riprese video
  5. E magari con un comparto video evoluto come sulle attuali mirrorless, il che da solo giustificherebbe l'aggiornamento della D850 che a mio parere è l'unica della serie 5 che non necessitasse di upgrades. Video a parte
  6. Incredibile: io che monto obiettivi Leica M sulle Nikon Z e lui che si consorzia con Leica e non fa più obiettivi per Nikon. Se uno dei due sia un coglione, quello che è certo è che non credo di esserlo io...!!!
  7. Nikon viene da lontano e i suoi obiettivi di allora, continuano ad esprimersi ancora oggi
  8. Formato già presente peraltro nell'ampia scelta consentita dalle Sigma SD Quattro /H Non demordo nel sostenere che Yamaki sia rimasto vittima della sua stessa ambizione: Prima gli stava stretta la Sigma di suo padre e l'ha trasformata in un laboratorio di idee. Poi ha creduto che gli utenti di quella baionetta in consorzio, potessero aver bisogno di lui, mentre: Leica sente solo Leitz... + Panasonic...chi fa da sé fa per tre... = Yamaki al palo!
  9. Mi ci vorrebbe anche un anello adattatore Nikon S interno - Leica M, ossia la replica della baionetta Contax/Nikon/Kiev per poter montare gli obiettivi standard di cui dispongo, Nikon, Zeiss e KMZ... ma è un adattatore piuttosto difficile da reperire a basso costo. E in questo senso introdurrei su Nikon Z il parallelo di cui all'articolo citato sulla storia delle origini del nostro marchio: e sull'epilogo postbellico delle fabbriche tedesche requisite dall' USSR, nelle quali si continuò a produrre la figlia della Contax II, ossia la Kiev 4A, fino alla caduta del Muro. Ci riuscirò: perchè questo parallelo mi affascina dalle origini...tanto da possedere una pletora degli obiettivi dei tre marchi.
  10. La storia di Nikon passa attraverso le guerre, purtroppo: quelle nelle quali costruiva materiale ottico da puntamento per la flotta del Sol Levante, quindi sconfitto e piegato, quella di Corea, durante la quale il fotografo americano di Life, David Douglas Duncan scoprì che le ottiche dei suoi colleghi reporter giapponesi e coreani, rendevano meglio delle sue Zeiss. Le caldeggiò a colui che ne divenne poi importatore per gli USA e che contribuì decisamente alla loro diffusione e sviluppo. Io custodisco gelosamente una Nikon S del 1951 e alcuni suoi obiettivi, tra i più comuni ma non per questo meno interessanti: negli anni mi sono spesso procurato anelli adattatori per poterli montare su fotocamere che si prestavano al loro utilizzo, principalmente le mirrorless degli ultimi anni, dotate di strumenti per condurre la messa a fuoco manuale con il riscontro del piano di messa a fuoco, a mio parere assolutamente inutili, se non utilizzati con macchina ed obiettivo posti su treppiede, ad inquadrare soggetti statici, in modo da avere ragione (specie con i wide) della difficoltà di realizzare una messa a fuoco precisa. Il Megadap MTZ-11, distribuito in Italia da Nital oggi mi concede la gioia di trasformare questi obiettivi più anziani di me in autofocus, sfruttando anche la stabilizzazione del corpo macchina, la mia Nikon Z6II del 2020, sulla quale li ho montati oggi per i primi scatti di prova, primaverili. Nikkor-C 3,5cm f/2,5 del 1952, 6 lenti in 4 gruppi, il più luminoso dei wide, fino al f/1,8 nato per la SP a fine '56: questo mio appartiene alla prima serie di produzione. Facile sul Megadap basta settarlo sul segno di infinito e l'escursione dell'adattatore consentirà una semplice messa a fuoco automatica su tutto il range delle distanze brillante e ben saturo in luce anche a TA, da ...evitare di utilizzare in controluce: probabilmente nei suoi 70 anni di età avrà perso il coating originario... Il mio esemplare deve andare a fare un...tagliando, perchè noto un allentamento del gruppo ottico anteriore che potrebbe avere influenza anche sulla nitidezza ai bordi... Nikkor-P.C 8,5cm f/2 del 1953, 5 lenti in 3 gruppi III serie dell'obiettivo originario del 1948, (quello subito adottato da DDD in Corea) Classicamente mediotele da ritratto ambientato, si presta a molti altri usi, grazie alla sua elevata luminosità e nitidezza già a TA, senza eccessivo accenno di vignettatura. eccezionale bokeh, quello che fece innamorare di questo obiettivo tanti fotografi famosi oggi facilitato dal Megadap nella conferma del fuoco a TA e per la eccellente stabilizzazione indotta dal sensore della mia Nikon Z6II E in compagnia di un doppietto acromatico Nikon da 2,9 diottrie... non è fichissimo...?!? Nikkor-Q 13,5cm f/3,5 del 1956, 4 lenti in 3 gruppi, IV serie dal capostipite del 1950 Nikon ha una lunga tradizione su questa lunghezza focale, apparsa fin dalle origini a delimitare il massimo della base telemetrica concessa dalle sue fotocamere, senza dover fare ricorso alle cassette reflex, per mettere a fuoco a mano sui teleobiettivi ulteriori. Questo mio 13,5cm è senza dubbio uno di quelli meno rari e più frequenti da trovare ancora sul mercato dell'usato, cionondimeno è caratterizzato da una validità di progetto, immutata negli anni, che ce lo porta sulle mirrorless attuali, su sensori iper esigenti, a rendere il soggetto ancora ben definito e contrastato, nonostante i lustri trascorsi. Va da sè che la notevole escursione dell'elicoide non permette al Megadap di gestire tutto il range di maf, se non aiutato, portando a mno la ghiera dell'obiettivo vicina al punto di fuoco, che poi il sistema combinato di adattatore e fotocamera, trasformerà in un preciso ed attendibile autofocus: stabilizzato of course !!! Il Megadap funziona con tutti i modi AF, compreso ovviamente l' AF-C: ...anche con obiettivi in età da pensione come questo meraviglioso esemplare... Una bellissima scoperta questo Gabale Megadap MTZ-11 per fornire riviviscenza a progetti ottici ancora interessanti. Max Aquila photo (C) per Nikonland 2021
  11. inoltre la discussione giusta nella quale porre queste domande è ovviamente la già citata qua siamo del tutto OT
  12. Non siamo certamente in grado di conoscere ogni modello di powerbank in commercio: i consigli che abbiamo dato riguardano i prodotti che abbiamo personalmente testato e dei quali possiamo parlare in relazione al nostro personale uso. Stiamo affrontando un versante rischioso nel quale rientrano potenziali danni alle apparecchiature collegate, quindi non ci possiamo esprimere che a livello soggettivo. Io al tuo posto acquisterei dei tre quello intermedio che mi pare più che sufficiente all'uso che ci hai illustrato. Ma dopo averlo usato, vieni a confermarci della sua efficienza. Così allarghiamo la base del test
  13. Apposta li ho messi accanto. Ovviamente arriveranno i sonetti prima dei poemi: è sempre stata letteratura...
  14. Ah beh... probabilmente: lo zoom 24-50 è alto 51mm questi sembrano identici ai due annunziati Z
  15. nonchè, speriamo, non più costosi di
  16. Questo poi, è ancora più vecchio di entrambi... Roba da matti, un obiettivo del 1957 nato per una senzaspecchio della Guerra di Corea, diventa AF e stabilizzato sulla mia Z6II
  17. A 400 sarebbe il loro... DISTANZA MINIMA DI MESSA A FUOCO del 50/2,8 0,35 m (AF), 0,31 m (MF)
  18. Le new entry da 50, 40 e 24 mm coniugano una superba qualità d’immagine a un funzionamento intuitivo Sony ha annunciato oggi l’introduzione di tre nuove ottiche G™ alla straordinaria gamma di obiettivi con attacco E: FE 50mm F2.5 G (SEL-50F25G), FE 40mm F2.5 G (SEL-40F25G) e FE 24mm F2.8 G (SEL-24F28G). Le tre ottiche concentrano spettacolare qualità d’immagine e suggestivi effetti bokeh in un design leggero e compatto, perfetto per i fotografi e i videomaker che vogliono ottenere ottimi risultati senza rinunciare alla massima libertà di movimento. Abbinati a una fotocamera full-frame o APS-C di Sony, i tre obiettivi assicurano risoluzione elevata, funzioni intuitive e autofocus rapido, preciso e silenzioso. La soluzione ideale per vari generi di ripresa, dagli scatti spontanei ai ritratti e i paesaggi. “Sony è costantemente impegnata sul fronte dell’innovazione per poter mettere nelle mani dei creativi gli strumenti adatti a catturare la bellezza che c’è nel mondo”, ha dichiarato Yann Salmon Legagneur, Director of Product Marketing, Digital Imaging di Sony Europe. “L’ottima risoluzione, le incantevoli sfocature eil corpo compatto degli obiettivi FE 50mm F 2.5 G, FE 40mm F2.5 G e FE 24mm F2.8 G danno agli utenti la soddisfazione di raccontare la stessa scena da prospettive diverse.” Ciascuno di questi tre obiettivi a focale fissa presenta una lunghezza indicata per un diverso tipo di immagine: il 50 mm si presta benissimo ai ritratti, il 40 mm agli snapshot e il 24 mm ai paesaggi. Grazie al funzionamento altamente intuitivo e alla grande solidità, insieme formano un set perfetto. Non solo: i tre modelli hanno le stesse dimensioni (68 mm di diametro x 45 mm), un filtro dello stesso diametro (49 mm) e sono molto simili in termini di peso (174 g per FE 50mm F 2.5 G, 173 g per FE 40mm F2.5 G e 162 g per FE 24mm F2.8 G) e messa a fuoco interna, quindi si possono alternare facilmente, anche su un gimbal. Il design è simile e sulla struttura è riportata chiaramente la lunghezza focale di ogni ottica per permettere un cambio rapidissimo. Alta risoluzione in un corpo compatto Pur essendo molto più leggeri e meno ingombranti degli altri modelli della serie G, gli obiettivi FE 50mm F2.5 G, FE 40mm F2.5 G e FE 24mm F2.8 G mantengono la stessa impeccabile qualità d’immagine, resa possibile da una perfetta combinazione di elementi asferici e in vetro ED (Extra-low Dispersion)[i] che valorizzano la risoluzione ed eliminano le aberrazioni cromatiche. Gli elementi asferici, in particolare, preservano i dettagli fin negli angoli dell’immagine, anche all’apertura massima e con una profondità di campo ridotta. Caratteristica che consente di divertirsi a fotografare in alta risoluzione, pur con un obiettivo compatto. Lo splendido effetto bokeh degli obiettivi G è frutto dell’ottimizzazione dell’apertura circolare e si ottiene all’apertura più ampia di ciascun modello (FE 50mm F2.5 G a F2,5 a 50 mm, FE 40mm F2.5 G a F2,5 a 40 mm e FE 24mm F2.8 G a F2,8 a 24 mm). Tutti i tre obiettivi sono progettati per essere trasportati facilmente e, in virtù dell’estrema compattezza e leggerezza, si adattano a qualsiasi situazione. Il peso e le dimensioni sono perfetti sia per fotografare ritratti, paesaggi e istantanee con una fotocamera full-frame o APS-C che per riprendere filmati con un gimbal, cambiando agevolmente obiettivo a seconda della scena o del soggetto. Distanze di messa a fuoco Oltre all’angolo di campo da 50 mm perfetto per i ritratti o per le foto e i video spontanei, il modello FE 50mm F2.5 G presenta una distanza di messa a fuoco minima di 0,35 m (AF) / 0,31 m (MF) e un ingrandimento massimo di 0.18x (AF) / 0.21x (MF), che risultano molto versatili. L’obiettivo FE 40mm F2.5 G ha invece un angolo di campo di 40 mm ideale per cogliere l’attimo, con una distanza di messa a fuoco minima di 0,28 m (AF) / 0,25 m (MF) e un ingrandimento massimo di 0.20x (AF) / 0.23x (MF). I 40 mm sono un valore ideale soprattutto per le riprese, perché rispecchiano il campo visivo naturale dell’occhio, mentre nel caso delle fotografie hanno il pregio di far risaltare il soggetto sullo sfondo. Con un ampio angolo di campo di 24 mm, l’obiettivo FE 24mm F2.8 G è adatto a tutte le inquadrature in cui si vede il secondo piano, ad esempio quando si usa un gimbal o si gira in modalità selfie con un’impugnatura. La distanza di messa a fuoco minima di 0,24 m (AF) / 0,18 m (MF) e l’ingrandimento massimo di 0.13x (AF) / 0.19x (MF), inoltre, consentono di scattare primissimi piani, sfocando lo sfondo. Massima funzionalità e affidabilità Nonostante le dimensioni contenute, i nuovi obiettivi sono provvisti di un pulsante per il mantenimento della messa a fuoco, un selettore della modalità di messa a fuoco, una ghiera per il diaframma e un interruttore per la regolazione a scatto dell’apertura, sinonimi di grande funzionalità. Il pulsante di blocco della messa a fuoco si può personalizzare comodamente dal menu della fotocamera, assegnandolo alla funzione più utile. La ghiera del diaframma offre un controllo più intuitivo e diretto rispetto al corpo macchina, sia per le foto che per i video, ed è dotata di una commutazione on/off degli stop, che può essere facilmente disattivata durante le riprese video attraverso l’apposito interruttore, così da evitare fastidiosi rumori. L’integrazione dell’MF (Manual Focus) a risposta lineare, inoltre, fa sì che la ghiera risponda in modo preciso e lineare quando si imposta la messa a fuoco manuale, per offrire un controllo immediato e intuitivo, che permetta al fotografo di raggiungere il suo intento con una regolazione di precisione. Resistente e fatto per durare nel tempo, l’esterno in alluminio con il logo Sony inciso conferiscono una finitura esclusiva e sofisticata. In tema di praticità, il paraluce filettato ha lo stesso diametro del filtro dell’obiettivo (49 mm)[ii] per poter fissare lo stesso tappo e filtro, sia al paraluce sia al cilindro dell’obiettivo. La struttura è resistente alla polvere e all’acqua[iii], quindi non teme gli ambienti esterni. Autofocus veloce, accurato e silenzioso Gli obiettivi FE 50mm F2.5 G, FE 40mm F2.5 G e FE 24mm F2.8 G si affidano a due motori lineari per garantire una messa a fuoco automatica (AF) precisa e immediata, così da non perdere mai di vista il soggetto anche quando si muove, grazie alla capacità di tracking – una funzione preziosa negli scatti dinamici. Il meccanismo silenzioso, inoltre, non disturba le riprese. Disponibilità Gli obiettivi FE 50mm F2.5 G, FE 40mm F2.5 G e FE 24mm F2.8 G saranno disponibili a partire da fine aprile 2021 presso i rivenditori Sony autorizzati. Per ulteriori informazioni, visitare le pagine dedicate: FE 50mm F2.5 G FE 40mm F2.5 G FE 24mm F2.8 G A questo link è disponibile un video dedicato al set di obiettivi.
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