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Valerio Brustia

Nikonlander Veterano
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Articolo Commenti pubblicato da Valerio Brustia

  1. Ma pensa te

    vent'anni fa chiedevo ai citroni dello stand Nital dove diavolo finissero i loro tele smanazzati, che a rivenderli ad uno come me (con le pezze al ..) avrebbero fatto un affare oltre che rendermi smodatamente felice.

    Risposta: gne gne (leggasi supercazzola)  

    Ora che il mercato è alla canna del gas si sono accorti che stavano SPRECANDO. Meno male per tutti, ma gne gne adesso lo faccio io (e pure marameo). Comunque: c'è un 500 / 4 VR a 4400 euro, direi di correre se interessati all'articolo.

  2. Su questo tread stavo per fare anche io la citazione:

    "ma si fotografa lo stesso e bene con quel che abbiamo in mano"

    con l'aggravante peggiorativa de:

    "non abbiamo mai avuto una potenza di scatto cosi elevata in qualità e flessibilità come oggi, come facevamo, e lo facevamo, prima??? Di che abbiamo da lamentra ancora!"

    ma non c'è connessione, è un altro tema. Nikon mi deve convincere se vuole che le dia del denaro; i suoi nuovi prodotti devono solleticare desideri che vanno ben oltre il bisogno razionale. Come fa Sigma che parlando la lingua dei fotoamatori ha conquistato i professionisti e lo ha fatto brillantemente con un'offerta tale da poter realizzare un corredo completo (manca solo un 70-200 all'altezza e ... un cacchio di fisheye Art !!!!!!).

    Razionalmente a me un 24/1.4 serviva ben poco, ma quella bomba a mano di Sigma ha scatenato un non so che tale da farmi fare foto diverse (o le stesse ma con luce indecente)

    Devo essere onesto, qui abbiamo parlato fin troppo bene del 10-20 di plastica,  otticamente un buon prodotto ma per il resto  semplicemente indegno. Badate bene non degno, intendo, del nome Nikon che vorremmo vedere, una Nikon che in parallelo lancia un 28/1.4 come non se ne erano mai visti, da affiancare ad un altro elemento spettacolare come il 105/1.4.  Coprire segmenti di mercato differenti è ok, sta bene, ma nikon dovrebbe farlo con un minimo di decenza perché all'utenza come me e Massimo non fa un bell'effetto sapere che una fotocamera che a noi è costata 5 litri di sangue porta lo stesso nome delle entry level -todo plastico- vendute a peso al supermercato. Nikon è tempo che si renda conto che ha avuto successo perché  alternativa valida e più potente di Leica e non come ripiego fatto col culo ed in assoluta economia.

    La D850 è la fotocamera che doveva essere la D800, ci siamo oggi "scurdiammoce" il recente passato e guardiamo avanti. Questo sembrerebbe il motto corrente di un pezzo di Nikon, non tutta.

     

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  3. Mi sa che la traduzione manca della dovuta punteggiatura. Comunque sia le immagini della 850 smontata e confrontata con 810 ed 800 (viste grazie a Roby ma non ricordo dove) dicono che la monoscocca NON C'è PIÙ ma mostrano anche che la struttura centrale è la scatola mirabox realizzata in modo più simile alla D800 che alla D810, di certo non in fibra carbo-plastica come la leggerissima  D500.

     

    Roby rimetti il link che non lo trovo  più 

  4.  

    12 minuti fa, Vento dice:

    Si adesso si capisce bene, mai usato sott’acqua.

    La regolazione dell’altezza la stimi prima di fare la foto? Oppure fai delle prove mettendo e togliendo l’oblò?

    a metà e via. Al mare e comunque vicino all'acqua quello che sta in scafandro è meglio che lì rimanga fino a che non si rientra in ambiente controllato (bagno dell'albergo, bungalow, campeggio)

  5. Qui si vede meglio:

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    è un filtro split sfumato ND2  Coquin 7x7 cm. I filtri Lee son troppo grossi e non ci stanno. Ai tempi della pellicola erano un MUST specialmente per le riprese complicate aria / acqua. Adesso, che nelle mie Sea&Sea la bocca di ingresso è più stretta ed i filtri 7x7 non passano, me la cavo MEGLIO con lightroom e l'elevata gamma dinamica che anche sulla vecchiotta Nikon D300 è dannatamente migliore di qualunque diapositiva.

     

     

  6. Consiglio l'acquisto del volume Nebraska

    perchè Sartore è un fotografo ad ampio spettro appartiene di diritto grande tradizione di NGM. I suoi lavori sono vocabolario di fotografia applicata. Ricordo a metà anni novanta sulle specie a rischio di estinzione dove ebbe il coraggio di presentare la Bald Eagle ... di spalle, oppure il magnifico lavoro sulle Federal Lands dove si riesce a provare compassione per gli agricoltori "più ricchi del mondo" ed ancora il mondo agricolo americano con ritratti degli allevatori ed i loro animali, le immagini del Pantanal (Sivio ne ha riportate 3 o 4) che gli costarono una bella leismaniosi, la storia dei lupi di Yellostone (faccia a faccia con il predatore) e la British Columbia con i lupi dell'isola di Vargas nella luce del pacifico (la mattina c'è la nebbia, la sera no ed il tramonto è spettacolare).

    Dal gelo dell'Alaska al caldo torrido delle regioni equatoriali, con le sue nikon sempre in prima fila, Joel racconta le magnificenze e le tragedie del nostro pianeta con gli occhi del fanciullo. E' una fotografia positiva quella di Sartore che non cede mai in facili soluzioni retoriche, la morte è rappresentata senza enfasi e quindi è ancor più toccante: ricordo i koala uccisi dagli incendi, un gruppo di corpi distesi ordinatamente su un prato e tra questi una femmina che nella morte non ha lasciato il suo piccolo e lo stringeva ancora a sè: ho pianto come un vitello, non mi è mai successo guardando 1^5  World Press Photo. 

    Ho infinita ammirazione per tanti altri fotografi di NGM (Nichols, Lanting, Laman, Doubilet, Nicklin, Littlehales, il giovane Peshak, Curtsinger, Kristof, Rosing, la Cobb e la Brinberg, Allard, Harvey, Brandenburg, Essik, Johns, Kashi, Reza, Ludvig, McCurry..... e ci sarebbe da andare avant mezz'orai) ma come Joel nessuno ha saputo convincermi così bene, nessuno (forse Doubilet) è stato capace di indurmi a FARE delle cose.

    La Fotografia è sta roba qui che Sartore sa incarnare alla perfezione. 

     

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    • Eccellente, grazie ! 3
  7. Mauro siamo dei vecchi:

    quelli come noi se devono aprire a+ 100 ombre e neri sanno che la foto di partenza è ciccata.

    Cosa vuoi farci, i born digital hanno tutta un'altra visione. Purtoppo temo, con buona pace di qualunque esposimetro, dei chiari-scuri, dei contrasti naturali, delle luci radenti, che la nostra visione  della rpresa è romantica ed in via di estinzione.

    Quando anni fa vi ho tediato con il Paradosso de "questo mondo è meno bello che in fotografia" alla fine della fiera parlavo proprio di questo.

    +100 ombre e neri .... Mavaffanc....

    • Sono d'accordo 1
  8. Alla domanda di Mauro la risposta è un NO secco.

    La D850 è la raflex che nikon doveva fare dopo la D700, anche senza il tripudio di pixel  che offre ora. In effetti nikon da qui deve ripartire se no butta male, del resto il loro mestiere è far prodotti da vendere poi, incidentalmente, con quei prodotti magari ci si fa delle foto ;) ma per Nikon questo è abbastanza secondario nel senso che se gli acquirenti con le nikon vogliono farci altro..che gli frega a loro, basta vendergliele!

    Certo che se nell'equazione nikon ci mette la fotografia è certo che venderà di più e meglio.

    La fila per la D850 lo dimostra no?

    Io sto ancora aspettando un paio di grandangolini piccoli anche f/3.5 ma AFs e BUONI. Ecco , io con quelli ci farei delle foto, con o senza D850.

     

  9. Certo che lo hai messo proprio al limite sto obiettivino, usarndolo in una giornata buia da far impressione dentro ad un bosco e a mano libera: e poi? Mancava che piovesse orizzontale, così c'erano tutte le sfighe ammissibili.

    A me fa una certa impressione vedere immagini di quella qualità riprese a 400mm con mano libera su f6.3. 

    Segno dei tempi che avanzano e sta volta in meglio !

  10. Bravo Max, grazie del report.

    per Nikon sembra proprio un momento effervescente anche se, pensando che si tratta solo di un nuovo modello di reflex, appare un po' eccessivo, ma in effetti c'è di più. La D850 pare proprio la fotocamera digitale che racchiude in se' tutto quello che ci si deve attendere da una reflex  del 2017 prodotta da un costruttore che ci abituò a grandi cose.

    Una svolta, e Nikonland c'è. Bene!

     

     

  11. Max, grazie del plurale ma ti rammento che io non sono trino , ma uno, solo, alone.

    nulla da eccepire in quanto dici, anche se a parer mio lo scatto in cui Mauro ha dato il maggior senso alla cosa è il verticale BN, ritratto ambientato di spalle.

     

    Una nota: la foto di gruppo Max l'ho messa per ricordare un'occasione speciale;  avendo fatto un filtro su "24" in LR, me la son trovata lì e mi è sembrato bello proporla perché dentro ci sono tante belle persone di Nikonland.

    un saluto

  12. PS

    mi ero scordato: anche un 28 sa essere "batiscafo" e regalarti vedute abissali, come nel bizzarro ritratto del "ragazzo con occhiali da sole" in cui per apprezzare la cremosità dello sfocato di sfondo sei stato costretto a magnificare il soggetto in primo piano oltre il ragionevole limite della deformazione della camera degli spettri del Luna Parck della mia infanzia. Insomma , 28 è già un bel grandangolino dai.

  13. 3 ore fa, Mauro Maratta dice:

    Non vorrei insistere ma, in barba alle filosofie di impiego delle bocche da fuoco in relazione all'alzo e al calibro ... vorrei dire che ho usato per un anno il Sigma 24/1.4 Art.

    E' un obiettivo splendido. Ma non ha in nessuna tasca la resa onirica di tutto ciò che non è esattamente sul piano focale che ha questo 28 mm Nikon.
    Che in questo è il fratello più corto del Nikon 105/1.4E, così come il Sigma 135/1.4 Art, è fratello della stessa madre Sigma.

    :)

    Se queste cose non saltano all'occhio.
    Evidentemente perdiamo tempo a parlarne.

    Spero che ad altri invece non siano sfuggite.
    Eppure credevo che avendo impostato l'articolo come se fosse una delle due commedie più fantastiche di Shakespeare fosse chiaro ...

    Insomma, parafrasando Francesco Maria Piave (il librettista del Rigoletto di Verdi) :

    Ingegneri, vil razza dannata !

    Perfetto! non potevi dirlo meglio e del resto questo lo si deduceva bene dalle foto che qui hai prodotto.

    Impostazione alla fotografia, la tua, che rispetto moltissimo ma che non mi compete e non mi richiama, da qui la predilezione a  diaframmi chiusi quanto serve ecc ecc. 

  14. Scusatemi,  ma io lamento il fatto che si tratta di vino buono in botte ... scarsa? Ma si va sono buono e non uso altri aggettivi. 

    Non fa un buon servizio Nikon a se stessa producendo roba del genere. Poi se loro credono di poter attrarre altre fasce di utenti,  tanti cari auguri.  Come dice Roberto con quei soldi o poco piu Tokina Sigma e Tamron ti danno qualcosa di più significativo (magari è solo un'illusione, non credo).

    Hai fatto bene Max a comprarlo ed a provarlo.

    Mi sa che lo rivenderai presto (prima che si consumi irrimediabilmente)

  15. 7 minuti fa, Max Aquila dice:

    insomma...non ho comprato solo la plastica...

    Tu avevi una Panda e l'hai tenuta per tanto tempo: immagino che anche in quel caso ogni tanto parlassi mentalmente con Agnelli...:D

    Esempio non calzante.

    Ho ancora una Panda e mi aspetto che mi conduca ancora per diverse migliaia di chilometri (adesso ne ha 163mila). La Panda che uso ora non è più la panda degli anni '80 ma nemmeno (ed è lì che arriviamo) nemmeno un'utilitaria con standard qualitativi degni della Bismark (ok?) , ma fa la sua funzione e non ha un filo di ruggine (quella degli anni '80 invece ce l'aveva di serie).

    Ora, se questo "coso" venisse venduto al prezzo che vale, staremmo parlando di scatolino grazioso da 150 euro, un assaggio a perdere di quella che potrebbe essere la fotografia grandangolare, senza spendere 10 volte tanto. Ma Nikon è costretta a fare queste cose? No, non penso proprio e poi non le ha mai fatte. Quando uscì con i vetri serie E produsse ottiche modeste, ottiche semplici quindi economiche, ma dannazione sono in giro ancora adesso e funzionano bene.

    Oggi per produrre un vetro complesso come un 10-20 DX Nikon decide di risparmiare sui materiali: okkio che la tecnologia la paghi anche in funzione del supporto che la sostiene altrimenti dammi le blue print e il resto lo lasciamo alla fantasia. Quindi, invece di costruire architetture fotoniche di vetri asferici per poi farli stare insieme con il Bostik e le ghiere di pvc, Nikon potrebbe assemblare tre lenti in croce per un 24 o 28 equivalente DX, con il suo bel motorino lineare, la baionetta di ottone cromato e venderlo alla stessa cifra di 350 leguri guadagnando lo stesso e facendo una bella figura, invece di questa performance da pataccari degna dei fascicoli di un famoso editore spagnolo. Perché, guardalo bene Max, il passo successivo sarà :"componi il tuo obiettivo nikon in 3670 uscite, in edicola da lunedì".   

     

  16. 1 ora fa, Max Aquila dice:

    Valerio, non scherziamo: 

    300 euro o poco piu' per un 10-20 di buona qualita' e' comunque un prezzaccio per un marchio come Nikon.

    Cio' che contesto e' la scelta del policarbonato o della ricotta utilizzate: ritengo esistano materiali sintetici in grado di assolvere meglio a questo compito.

    Non sono un tecnico, ma un osservatore: e comunque sia mi chiedo che differenza pensino possa esserci tra un 50/1,8 AFS venduto a 150 euro o poco piu' con baionetta in metallo e questo zoom, ben piu' particolare per range di focali che qualche testa d'uovo ha stabilito dovesse essere trattato cosi'.

    Questa economia di esercizio ce la riparmiavamo con un prezzo di acquisto maggiore di qualche decina di euro: avremmo comprato lo stesso.

     

    Infatti MAX, come Fab penso che abbiano fatto una scelta deleteria. E aggiungo: 300 uro ti sembrano pochi per giocolandia? Non ti credo.

     

  17. Max, semplicemente trovo assurdo da parte di Nikon proporre una cinesata (e non mene vogliano i cinesi che so benissimo essere in grado di fare cose ottime ed apprezzabili) di questo tipo, in un momento in cui il marchio sta dimostrando un certo "risveglio".

    Senza pretendere il livello di ottiche extrasiderali come il 105/1.4 o lussuose come il nuovissimo 70-200/2.8 L mi chiedo cosa ci prenda questo coso qui. Facessero delle ottiche per il DX anche spartane ma non di burro. Da quanto tempo lo diciamo Max? Ma uno schifosissimo 16/2 DX compatto, buono ma non faraonico, con un po' di materiali ferrosi al suo interno e vetro invece che resine pressofuse, è proprio destinato a rimanere una chimera?? Se sì pare una vaccata.

  18. Francamente quest'affare non è degno delle ultime proposte nikon.  Francesco, chi mette un 10-20 in canna e lo tiene sempre lì, dai non scherziamo. Il fatto poi che abbia una buona prestazione ottica è un'aggravante non un merito: materia buona in vestiti miseri.

    Avrebbe senso solo venduto a 350 euro in bundle con una reflex entry level (cioè reflex+ottica=350 euro)  da usarsi per fare foto trappole remotizzate, veramente non vedo altra applicazione per questo scatolotto di plastica.

     

  19. come già detto questo obiettivo non si può che apprezzarlo,

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    la messa a fuoco deve esser attenta, ci vuol un nonnulla per sbagliare il piano mandare tutto a ramengo. Questo scatto qui sopra degli amici di Nikonland è l'unico buono tra i 5 fatti. Negli altri il fuoco è caduto sullo sfondo e io non me ne sono accorto guardando nel mirino. Sono stra-certo che non sarebbe accaduto se il mirino della mia D800 fosse simile a quello che so.. della vetusta F801.

     

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    Noto il fatto che non vado matto per la LF di 28 mm (prediligendo enormemente la più corta dei 24mm) vorrei capire quale valore aggiunto dovrebbe avere questo obiettivo per spingere uno come me a preferirlo ad un vetro della concorrenza che, oltre a costare UN QUARTO, offre caratteristiche pressochè equivalenti oltre che una costruzione meccanica probavilmente più solida.

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    Sony users ripresi con il 24/1.4 Sigma ART e a seguire la truppa di Lazise ad inizio maggio (due giorni bellissimi, grazie ragazzi)

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  20. Il nikon mi ha dato il senso di un'ottica che invoglia ad un uso sbarazzino, senza impegno. Quei 680g non si sentono,veramente, ed in borsa un buco per questo tele zoom non si stenta a trovarlo. Il fatto di essere così leggero ne facilita l'uso su treppiede infatti pur essendo privo di attacco dedicato ed imponendo di ricorrere al bloccaggio del corpo macchina l'estrema leggerezza e distribuzione dei pesi permette di ottenere un sistema ancora stabile, ovviamente senza scordare i necesari accorgimenti (m-up e telescatto). 

    Sul piano della praticità d'uso il Nikon vince a mani basse, invece per quel che riguarda la qualità dell'immagine finale a me era parso cedevole a 300mm rispetto al Sigma, ma le mie prove sono state troppo frettolose e povere in numerosità di campioni perciò tenderei a rifarmi alle tue conclusioni, più approfondite e dettagliate.

    E' bene rimarcare un dato utile a tanti potenziali acquirenti: 

    Per il nikon 70-300p sono state dichiarate delle incompatibilità con vecchi corpi macchina Nikon. Io ho usato il 70-300 su D800 e D800e con vr attivo e non ho riscontrato alcun problema sulla messa a fuoco, nessun guaio con il VR e tantomeno pasticci di esposizione, insomma filato via tutto liscio. Scioccamente non ho portato con me la D700 ma sono pronto a scommettere che anche in quel caso sarà difficile trovare inghippi.

  21. Manica lunga e pantalone lungo SEMPRE, salvo specifiche condizioni troppo avverse.

    Ma si il 105 lo uso ben su treppiede pur sapendo di poter star sereno solo con alzo specchio + telescatto, per questo sigma invece la vedo un po' più "dura". Comunque la Manfrotto mantiene tutt'ora in catalogo la vecchia piastra a "trampolino" con fermo a fettuccia, accessorio nato per consentire di montare  su treppiede il prestigioso e mai dimenticato zoom a pompa Nikon 80-200/2.8 AF prima serie. Su quell'obiettivo, annessi e connessi, ci vorrebbe un topic, il topic delle rimembranze e delle imprecazioni, e non mi pare il caso di sgranarle qui. Però, data l'ottima sensazione  che mi ha lasciato, questo nuovo sigma mi rimanda degli intensi "dejavu", che non sono però il capolavoro di Crosby, Stills, Nash & Young.

     

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