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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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  1. Guardando la prima foto mostrata ad esempio da Happygiraffe, il ciclista preso dal'alto con delle scale "escheriane", io non penso di trovare un significato pregnante, mi appaga la bellezza della composizione, il contrasto movimento del nero con la staticità delle scale. Non è sempre necessario che la foto di strada, o come la si vuol chiamare, faccia ragionare, indignare, commuovere, può farlo e allora va bene. Altre volte può essere come un quadro di Kandinskij. O un paesaggio. Contrasti, contrapposizioni fra masse e punti o fra immobile e mobile, che creano una percezione appagante. Il bimbo di Nikolas che guarda il vecchio invece ha un'espressione intensa che crea il legame con la figura nera di spalle. C'è un significato? Sì anche di più, magari uno diverso per ciascuno a cui piace. A me è venuta in mente la canzone "il vecchio ed il bambino" di Guccini, magari Nikolas non ci ha mai pensato a quel legame. Nell'immediato, è la tensione emotiva che una foto trasmette a farmela piacere. Questione di composizione e tecnica. Potrebbero esserci altre centomila foto di vecchi e bambini che invece non colgono. Se devo cominciare a chiedermi cosa l'autore voleva significare con una foto, vuol dire nel 90% c dei casi che non mi ha "preso". L'uomo sul ghiacciaio disturba la vista del ghiacciaio, o da' vita all'immagine? A me senza l'uomo direbbe assai meno.
  2. Sì, a prescindere dal fatto che lo si faccia veramente per questioni varie, come principio lo ritengo un valido test.
  3. Lo giudico un esperimento non completamente riuscito, per cui non la stamperei. L'ho proposta per avere un feedback su quanto non fosse riuscito. Stamperei invece questa in grande se avessi dove appenderla (restando in tema street/paesaggio urbano). Come ho scritto stamperei quelle che ritengo venute bene. Molti dei miei animali. Il 90% delle foto ai gatti di strada (e lo farò) . Le stamperie grandi in un mondo ideale dove avessi un posto per appenderle, altrimenti le stamperei il più grande possibile compatibilmente coi vincoli della realtà (che non mi fanno andare oltre il 50x70, più spesso 30x40) Altre invece le terrei digitali, d'archivio perchè mi servono per altre cose o come appunti su dove tornare e fare meglio e così via. Non ho difficoltà ad ammettere che tante mie foto non sono granchè, ma in genere non sopravvivono o comunque non le pubblico. Non sono però sicuro di aver risposto alla domanda come la intendevi tu.
  4. A parte la disquisizione sull'uso del termine "genere", che mi pare un po' speciosa, apprezzo anche il post di Valerio.
  5. Stamperei (e ogni tanto lo faccio) volentieri le foto che ritengo migliori, non ogni foto che ho fatto o che ho tenuto. Le stamperei delle dimensioni massime compatibili con lo spazio che avrei per appenderle. Perchè se non ho lo spazio fisico per arretrare e vederla bene stampare una foto enorme sarebbe controproducente.
  6. Dimenticavo: Max hai ragione nell'altro tuo intervento il soggetto è la base. Ci deve essere un soggetto/situazione interessante. Si deve vedere un'interazione anche se non necessariamente fra esseri animati. Non è inerente all'ultimo tuo intervento, che in sostanza mi trova d'accordo, reportage come lavoro e street sono due concetti diversi ) ma lo stavo aggiungendo al mio messaggio precedente quando mi hai preceduto con il tuo.
  7. Max, per restare nella tua metafora un tantino ...indigesta, come in tutte le cose c'è buon cibo di strada e junk food, buoni cuochi e gente che frigge delle suole di gomma e te le propina. Quindi... dipende. Io trovo che lo street alleni il saper vedere la situazione e cogliere l'attimo. Fosse anche solo questo non sarebbe una brutta cosa. Certamente ci sono milioni di foto di street banali, come ci sono milioni di paesaggi noiosi ecc., e' li che si vede il "manico, ma come in tutti gli altri generi. Tornando sul tema: Distinzioni troppo nette secondo me nuocciono. Ne discutevo ieri sera con un amico, i confini fra il reportage e lo street (termine più meno appropriato, non so, basta capirsi) possono anche sfumare a volte altre sovrapporsi, a volte lo street sconfina con l'astratto. Comunque il mio concetto di quella-cosa-lì che possiamo chiamare anche street per intenderci, è quello espresso da Pedrito: individuare dei contesti potenzialmente interessanti e " situazioni particolari o dei soggetti meritevoli di essere ritratti " (cito letteralmente Pedrito). A volte saranno situazioni che coinvolgono umani, a volte saranno prive di umani ma con combinazioni di architetture, forme luci, colori o strutture. C'è comunque il divertimento della la scoperta e l'uso della propria creatività nello sfruttare la situazione. E' vero che ha qualcosa della fotografia naturalistica vagante, nell'accezione di Valerio, che infatti non piace ad alcuni, per motivi forse simili. Che poi i fotografi più famosi di street facessero anche o soprattutto altro, non lo nega nessuno. Insomma, a me le foto che stanno al confine tra reportage/street/candids/a volte quasi astratte altre semi- costruite, se belle mi piacciono, le guardo volentieri e mi piacerebbe saperle fare bene anch'io.
  8. Sposto qui un discorso nato da commenti ad una mia foto così così, per stimolare la discussione, meglio se corredata di immagini "nostre" su come intendiamo e perchè ci piace la foto di street (mi metto anch'io perchè sono fra quelli a cui piace, mi appasisona e vorrei esserne capace). Benchè la discussione sia aperta a chiunque e a qualsiasi considerazione, pregherei chi non ama lo street , non lo pratica e non gli interessa saperne nulla, di evitare interventi denigratori o polemiche sterili, che non portano nulla alla discussione.
  9. Nessun problema, ho messo la foto proprio per discuterne. A mio parere senza il ciclista mi sarei chiesto il perchè della foto. Ne faccio pochissima (di street) ma guardo molto quelle degli altri, famosi e meno famosi. Per me dev'esserci qualcosa che movimenta (percettivamente, senza necessariamente essere in movimento) che ti provoca una reazione di qualsiasi genere, dal riso al pianto, alla semplice "differenza" di percezione, come nella foto della bici, di movimento (dato dallo sfuocato, che contrasta con lo statico dello sfondo). Questa è del mio amico Gianni e riassume secondo me l'idea. e questa è mia:
  10. Allora, la scalabilità è cosa reale, per cui come scritto sopra, il libro può essere progettato nel formato 20x25 e poi upsized a quell'altro con relativamente poca fatica. Così ci sono tutte e due le versioni grande e piccola. Basta che ci sia almeno un acquirente per versione ed entrambe entrano nel catalogo. Se ho sovrastimato il numero di pagine tanto meglio, con meno pagine verrà una cosa molto più economica, casomai si condensa qualcosa e vediamo di stare sul prezzo degli altri libri Nikonland almeno per la versione 20x25. Lo saprò a lavori avanzati. Vi terrò informati. Adesso direi che ulteriori discussioni portano solo a litigi.
  11. Può darsi che abbia sovrastimato il numero di pagine, comincio con il 20x25 e vediamo cosa ne esce.
  12. Concordo pienamente, mettiamo il voto per uno o per l'altro se abbiamo seriamente intenzione di prendere il libro. A me non fa differenza, quel che mi rende un poco perplesso è che tra nelle risposte al sondaggio mancano ancora degli autori... lo lascio ancora qualche giorno, poi chiudo perchè se no non si finisce più.
  13. Come scrive Salvetti, è difficile se non impossibile spogliarsi delle vesti specialistiche, perchè si fotografa quel che ci interessa. Comunque in linea di massima, per quasi tutto ho una visione tele, per cui ho votato quello; anche se in realtà mi piace anche l'altro estremo, nel caso di paesaggi e simili mi piace il grandangolo spinto, meglio se con un soggetto in primo piano. Statisticamente però la maggior parte delle foto le faccio con i tele.
  14. Finora 11 autori hanno votato il sondaggio sul formato del libro; se ancora qualcuno votasse, io poi comincio il lavoro...
  15. Te la vedi una cinese smilza col tacco 14?
  16. Hai ragione, E' difficile lo street. Il bidone non l'avevo proprio considerato mentre scattavo. Sabato ho provato a fare una uscita di street photography, ma il bottino è stato quasi nullo, anzi proprio niente.
  17. Mi sembra simpatica... ma non fino in fondo.
  18. Il libro che nasce da queste interviste sarà in formato Landscape, con copertina rigida e sovracoperta nello stile di uno dei migliori libri di Nikonland : Tra il Bianco e il Nero. La copertina rigida oltre ad essere elegante è richiesta per la mole del libro, che si prevede non sarà meno di 200 pagine. Sono possibili due formati, 20x25 cm (quello del libro sopra citato) oppure più grande (28x33cm) che permette una maggiore valorizzazione delle foto. Ovviamente i costi cambiano. Per questo vi chiederei di rispondere al sondaggio che ho preparato, con le stime dei prezzi e un'indicazione del n. probabile di pagine. Per la scelta si andrà a maggioranza. Grazie
  19. Se vi ricordate, qualche anno fa un Grizzly ha assalito una Nikon D4 con tele e cavalletto ed ha tentato di mangiarsela. La D4 ha resistito più che onorevolmente
  20. Mi ha divertito nei commenti quello che scrive che adesso un'altra marca deve trovare anche lei un leone per ripetere il test con le sue fotocamere.
  21. Impagina il sottoscritto. Quando ho finito lo passo a Mauro Maratta che è lui che gestisce la "collana" presso Blurb. Prevedo che sarà una strenna natalizia, ossia acquistabile prima di Natale. La tua proposta alternativa è interessante anche se un po' più laboriosa, io vedevo il testo come tutt'uno (senza le domande) seguito dal portfolio, una presentazione del fotografo e poi le foto a seguire. Sento cosa ne pensa il comitato di Redazione. Intanto... vado a cominciare : )
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