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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 01/03/2022 in Articoli

  1. Quando si possiede un teleobiettivo potente, ci si sente padroni della situazione da fotografare, salvo che... il soggetto non ci faccia lo scherzo di andarsene ancora più lontano della sua portata facendosene un baffo della nostra capacità di inquadratura. Allora il teleconverter diventa una ciambella di salvataggio che in taluni casi consente di continuare a scattare, facendo un compromesso di qualità, più o meno grande, con l'obiettivo che con grande sacrificio ci eravamo procurati. Oggi voglio parlare di un mio punto di arrivo, dopo decenni di prove e tentativi di tenere in opera teleconverter sia Nikon sia di altri marchi universali, quali Kenko, Tamron, Sigma, quasi sempre fallimentari. Sto parlando dell'unico duplicatore di focale che mi stia dando dei risultati di somma soddisfazione, in quasi tutte le condizioni di luce (altra variabile da considerare sempre, in questo ambito) E' il caso della terza serie del Nikon TC20, quello AFS, dedicato ad una determinata serie di teleobiettivi, nella fattispecie anche per il mio Nikkor AFS 500/4 G VR ED. il Nikon AF-S TC-20E III uscito nel lontano 2009, 330grammi di peso per 4,8cm di spessore schema da 7 lenti (una asferica) in 5 gruppi contattiera da 10 pin, utile al mio 500/4 G ed a molti obiettivi AF-S ed AF-I compatibili con la protrusione della lente anteriore dello schema, fuori dalla baionetta di montaggio dell'ottica da duplicare, dotata di una provvidenziale palpebra di gomma, fondamentale nel delicato montaggio tra obiettivo e fotocamera, per evitare di produrre graffi sulla lente molto esposta Ne sto parlando su Nikonland solamente adesso, come sempre mi accade quando un componente della mia attrezzatura acquista il ruolo di utensile, proprio come questo TC20EIII è per me diventato negli ultimi due anni. Tanto da averlo appena ricomprato dopo aver venduto il mio precedente esemplare quando ho provato a vendere il tele: senza successo...tranne che per la vendita del TC20 !! Recuperatolo l'ho appena rimontato dietro il rientrato 500/4 e, sotto la pioggia ho scattato qualche foto che mi ha rimesso immediatamente di buon umore... con la D500 a 1.000mm (1500mm-eq) f/8 t/3200 iso tra 3600 e 4000 e qui con la D500 croppata 1,3x (1950mm-eq) per poi andare a recuperare scatti random degli ultimi due anni in questo stesso outfit, oppure con la Z6II come fotocamera Siloso, che lo sapete... il mio target con i miei tele sono le foto a mare, specificatamente di vela e surf: per le quali un 500mm riesce ad essere efficace, quando il soggetto si avvicina abbastanza... diversamente, il TC-20 E III diventa importante anche nelle inquadrature strettissime, molto difficili da gestire per il ridottissimo angolo di campo e a riprova di quanto tutto sia relativo, ecco come nemmeno un mille mm a mare riesca ad essere sufficiente E quando in questi momenti il soggetto si allontana, il mio 1000mm diventa uno strumento prezioso per isolare inquadrature altrimenti impossibili mantenendo, in condizioni ideali, tutte le prerogative dell'obiettivo cui è collegato grazie alla enorme latitudine di posa dei moderni sensori, che possono lavorare tranquillamente ad ISO a quattro cifre Beninteso, non è tutto oro ciò che luccica: come ho già scritto non solo prima, ma sopratutto in tutti questi anni su Nikonland, l'uso indiscriminato di un moltiplicatore si presta a commettere prima o poi degli errori di sopravvalutazione: come nella foto qui sopra, affetta da una desaturazione prodotta da una fortissima componente UV, spesso derivante (come in questo caso) da una pessima scelta del punto di ripresa, ma molto frequente a mare nelle ore centrali delle giornate estive. dominante correggibile entro certi limiti, ma prevalentemente condizionante anche la nitidezza risultante. In questi casi ed altri, come il controluce diretto, la foschia nebbiosa, e le luci indistinte e tremolanti crepuscolari, l'uso del miglior teleconverter (come ritengo essere questo Nikon) nulla potrà fare se non peggiorare le caratteristiche di nitidezza e contrasto dell'obiettivo in uso. Inoltre c'è da considerare la gran differenza che intercorre tra un moltiplicatore collegato ad una reflex oppure ad una mirrorless: nel primo caso possono entrare in gioco delle differenze sostanziali di settaggio della messa a fuoco, con possibili marcati rear o front focusing, che su di una mirrorless non gravano più. In altre parole: l'utilizzo del moltiplicatore di focale non può e non deve essere indiscriminato: ma quando le condizioni di luce ed inquadratura lo consentono, eccolo diventare arma letale nella moltiplicazione della focale del nostro teleobiettivo. E sono ben contento di aver recuperato al mio corredo questo Nikon AF-S TC-20E III Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
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