E' una funzionalità probabilmente meno entusiasmante del prescatto o del pixel-shift ma Nikon nelle ultime fotocamere ha implementato quello che chiama [tempi di posa estesi].
Ovvero la possibilità di impostare tempi di scatto che superano i consueti pochi secondi come di norma.
Può essere una comodità rispetto all'utilizzo del posizione Bulb o della posizione T che abbiamo sempre avuto a disposizione.
Però ... per accedere ai tempi lunghi bisogna selezionare l'opzione relativa a menù.
Si va nel Menù Personalizzazioni-> d Ripresa/Display :
e si trova l'opzione a6 Tempi di posa estesi (M)
et voilà, si riescono ad avere, in esposizione Manuale, tempi di scatto fino a 900 secondi, ovvero 15 minuti.
Nelle ultime Nikon Z è così.
Mentre sono rare le reflex che hanno questa opzione.
La Nikon D780 è una delle poche, pochissime reflex.
Nel ciclo di test a cui la stiamo sottoponendo in queste settimane l'abbiamo voluta provare.
Consci che si devono avere esigenze specifiche per arrivare a tempi così lunghi.
Anche capacità creative (immaginiamo il light painting oppure le lunghe esposizioni con soggetti fermi e luci o altri soggetti in rapido movimento sovrapposto, etc. etc.).
Anche in questo caso l'ibridazione della D780 - funzionamento in live-view in silenzioso esattamente come una mirrorless equivalente - ci viene incontro.
Naturalmente su treppiedi. Ma senza troppe accortezze, perché il mosso non è un problema, in quanto la macchina non fa alcun movimento meccanico.
Prendiamo questa situazione. La bella Alpine A110 nel classico blu francese è in una stanza buia, illuminata solo dalla luce di un monitor LCD distante un metro e mezzo.
Questo è quello che si vede dal vero :
l'esposimetro indica un tempo di ripresa di 2 minuti, ad f/16 ed ISO 100.
la cosa divertente della D780 è che - sempre come una mirrorless - ci fa vedere a display l'effettivo risultato dello scatto.
potendo verificare il tempo necessario per avere la foto.
Ma tenendo a mente che i sensori digitali non hanno una capacità di cattura della luce lineare al di là degli scatti di pochi secondi.
E' qualche cosa che ricorda il difetto di reciprocità delle pellicole ma al contrario.
In pratica la luce che effettivamente si deposita sui fotodiodi è superiore a quella teorica.
Per cui l'esposizione va cercata per approssimazioni successive.
Qui abbiamo fatto alcuni scatti per avere leggibilità dell'automobilina con la pochissima luce disponibile.
Provando tempi tra 20'' e 3 minuti. Con risultati differenti.
qui abbiamo una ripresa a 60'' con un pò di luce ambiente che entra nella stanza e l'uso di uno smartphone come fonte di rischiaramento, mossa con la mano sul muso della Ferrari GTO.
Queste notti sono illuminate dalla luna (e particolarmente fredde, non invogliano a permanere troppo a lungo sotto alle stelle).
Abbiamo solo fatto qualche scatto di test, con tempi di 5, 10 minuti per cercare il movimento degli astri.
con risultati accennati ma promettenti che andrebbero ulteriormente sperimentati.
Mentre questo è uno scatto semplice, ad un tempo più rapido per fermare le (poche) stelle visibili sotto questo cielo.
In conclusione, nulla di straordinario in fondo, sono cose che si possono fare comunque per altre vie, ma ci piaceva parlare anche di questa opzione che la D780 offre, a conferma dell'essere la più avanzate tra le reflex Nikon.
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