Nulla è per caso in Nikon.
Ma vi siete accorti di questa misura così eclatante nella sua stranezza, questi 46mm di diametro di lente frontale, tanto diversi dai soliti 52mm o dai consueti (per altre marche) 39mm, da corredare per la terza volta un obiettivo Z Nikkor ?
Per primo lo zoomino di equipaggiamento delle prime Z50 e delle successive Zfc e Z30, il brutto anatroccolo che diventa cigno ogni qual volta venga utilizzato, quel 16-50mm che ci ha portato per primo in Z-mount a un f/6,3 inaudito su un 50mm (nonostante DX).
Ne ho parlato bene fin dalla sua presentazione di fine 2019
Per secondo, a metà del 2021, il più piccolo dei due Micro Nikkor, quell' MC50/2,8 tanto brutto nell'aspetto, quanto efficiente nella ripresa dei soggetti a lui più consoni...
Ed infine, per terzo, l'ultimo arrivato, il 24/1,7 DX con cui scatto foto solamente da ieri, ma già con grande soddisfazione, avendolo ribattezzato come "il tuttofare"
Ma cosa mi porta a svegliare dal ritiro il simbolo del Dottore?
il fatto della stranezza che obiettivi pur differenti nelle specifiche e nella copertura di campo, ciononostante accomunati dal diametro atipico di 46mm di lente frontale, debbano necessariamente essere dotati di paraluce di forma e dimensione differente, per esaudire il compito importantissimo deputato a questo accessorio:
- principalmente evitare riflessioni di luce parassite e trasversali, pochissimo amate dai sensori moderni
- secondariamente, ma non meno importante, svolgere un ruolo di protezione da ditate, graffi, vento, urti, per la lente frontale degli obiettivi dedicati.
Ebbene, questa diversità, nei tre paraluce in oggetto è davvero portata all'eccesso....:
I loro nomi seguono comunque una logica comune:
- HN-40 quello per il DX 16-50mm f/3,5-6,3
- HN-41 quello del MC 50mm f/2,8 (incredibilmente piccolo per un macro FX)
- HN-42 quello del nuovissimo DX 24mm f/1,7 davvero il più strano di tutti per la sua forma ogivale
Caratteristica del paraluce di questo 24/1,7 è certamente la replica della filettatura da 46mm anche sulla faccia anteriore, giacchè nelle intenzioni dei progettisti c'è l'idea di consentire in questo modo il montaggio esterno dei filtri a doppia ghiera, come gli ND ed i Pola, che diversamente non potrebbero essere agevolmente gestiti
(ma resta la mia perplessità sulla possibilità che il filtro esterno al paraluce porti a desaturare il contrasto dell'immagine a determinati angoli di incidenza rispetto l'illuminazione)
Del resto anche il paraluce per il MC 50/2,8 ha la stessa replica esterna della filettatura, ma per la costruzione particolarmente delicata del nocciolo ottico di tale obiettivo, che in posizioni prossime al massimo RR fuoriesce parecchio dal barilotto, io sconsiglierei di appesantire ulteriormente questa struttura.
i tappi dei tre obiettivi sono ovviamente identici...
Devo confessare di essere particolarmente scettico sulla efficacia di tutti e tre questi paraluce: salvo forse il più semplice e consueto HN-40 del 16-50 che è abbastanza proporzionato alle dimensioni reali dell'ottica e ho sempre utilizzato con profitto.
Mentre il paraluce del MC mi sembra del tutto inutile ed impossibilitato a svolgere un ruolo che necessiterebbe una palpebra di gran lunga più profonda, ma che per le anomale forme di questo curioso (quanto efficace) obiettivo non ne consentirono la progettazione: c'è da dire che il Nikkor MC 50/2.8 possiede anche ai margini del barilotto una ancor più atipica seconda ghiera da 62mm (misura questa standard per i Micro Nikkor) alla quale poter collegare l'accessorio duplicatore di originali ES-2, del quale anche abbiamo scritto...
E nemmeno a parlare di questo paraluce ogivale per il 24 DX: mi fa un' antipatia viscerale e l'utilizzerò giusto per dovere di cronaca e per rispetto al progetto di filtratura esterna (domani mi arriva il filtro ND da 46mm) ma penso di provare anche soluzioni diverse e più consuete, a partire dal semplice HN-40 dello zoomino 16-50...
Max Aquila photo © per Nikonland 2023
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