Non sempre tutto ciò che fa parte del passato va archiviato e/o cancellato.
Prendendo spunto da una richiesta specifica di un nostro Nikonlander, relativa ad una opportunità di reportage da realizzare in condizioni differenti da quelle di sua abitudine, siamo arrivati alla conclusione che ciò che possiede possa essere recuperato ed utilizzato, senza bisogno di procedere a nuovi acquisti che, oltretutto, prenderebbero anche il tempo dello studio e assuefazione al funzionamento e ai comandi di nuovi apparecchi.
Nella fattispecie abbiamo parlato di riesumare un Nikon SB800 del 2003, gloria Nikon della prima era digitale, perfettamente integrato nel CLS wireless flash Nikon, alimentato a stilo, potenziandone la capacità, diminuendo i tempi di ricarica, con l'applicazione del supporto per la quinta batteria stilo: un accorgimento poi eliminato nei modelli successivi.
Di questo flash, in raffronto al successivo SB900, ho parlato in uno dei miei primi articoli in materia,
qui su Nikonland.eu
Siamo in attesa che Nikon aggiorni la sua offerta in termini di flash, oggi piuttosto povera rispetto l'avanzata dei marchi cinesi che, come abbiamo testimoniato durante tutti questi anni, hanno prima clonato, poi realizzato in piena autonomia flash radiocontrollati e sistemi di luci flash e led, in grado oggi di poter fare concorrenza ai marchi più blasonati del comparto.
Tra i quali vorremmo si riaffacciasse Nikon, che ai tempi di questo SB800, ancora perfettamente funzionante, nonostante il peso degli anni, del massiccio utilizzo fatto a suo tempo e, sopratutto dell'inutilizzo (pernicioso per i condensatori) degli ultimi anni, era sicuramente un produttore di indubbio interesse e di assoluta supremazia in ambito flash, rispetto i concorrenti diretti.
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2022
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