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Less-is-more - 3 giorni a Parigi con il cinquantino.
Massimo Vignoli ha pubblicato a blog entry in Massimo Vignoli
Il ponte del primo maggio l'ho passato a Parigi, con la famiglia. L' idea alla base del viaggio era la ricerca di un po' di relax ed il desiderio di gironzolare qua e là perdendosi nel guardare cose belle e facendosi portare dall'ispirazione del momento tra strade e musei. Per noi, inoltre, era il modo di festeggiare in modo speciale un compleanno molto speciale. Da un po' di tempo le vacanze familiari le faccio senza macchina fotografica e scatto qualche foto ricordo col cellulare, è un'abitudine che ho preso per evitare di cadere in tentazione e dedicare energie ed attenzione alla fotografia invece che alle mie ragazze. Inoltre, quello che voglio evitare lasciando a casa l'attrezzatura fotografica, è di finire col passare più tempo con l'occhio nel mirino della reflex che guardandomi in giro e di rovinarmi queste lunghe giornate schiacciato dal peso dello zaino (il mio minimo è un corpo, lo zoom grandangolare - 16-35/4, lo zoom tele - 70-200/2.8 e l'immancabile treppiede). Oltre a tutto, lo zaino fotografico affardellato col treppiede è una delle cose meno indicate da avere con se quando si è seduti al piccolo tavolino di un bistrot o a cena in un ristorante elegante. Ma tant'è....avevo voglia di fotografare! Per questo, questa volta, ho provato a fare una cosa diversa.... non così leggera come aver con me il solo cellulare ma molto leggera. Insomma, ho portato questo: 1300 grammi di attrezzatura fotografica, nessuno zaino, niente treppiede. Insomma macchina col cinquantino a tracolla, una batteria di scorta nella tasca del giubbotto e stop! Non è stato semplice decidere un taglio così drastico ma, nel farlo, mi ha molto aiutato un articolo di Ming Thein Travel minimalism: one lens to go. È molto interessante ed invito tutti alla lettura. In breve, l'articolo si apre con una frase che non avrebbe potuto essere più centrata: Every time I travel for personal purposes, I’m always torn between experiencing the place, and photographing the place - Ogni volta che viaggio per scopi personali, sono sempre diviso tra sperimentare il posto e fotografarlo. L' articolo prosegue, raccontando viaggi passati ed argomentando i vantaggi di viaggiare leggeri per focalizzarsi sull'esperienza ed avere una visione più profonda piuttosto che cercare di fotografare qualsiasi cosa. E chiude con una call-to-action che per me è risultata irresistibile: Give it a try. On your next trip, just use a 35 or 50 prime for at least a day or two; if it makes you feel better, bring along your zooms too, but don’t use them until you absolutely feel that you’re missing shots. - Prova. nel tuo prossimo viaggio, usa solo un 35 o 50 fisso per almeno un giorno o due; se ti fa sentire meglio, porta anche i tuoi zooms, ma non usarli fino a che non senti assolutamente che stai perdendo gli scatti. Beh, detto fatto. E non ho avuto neppure l'imbarazzo della scelta visto che il 35 non lo possiedo! Devo dire che raramente un consiglio trovato su internet si è rivelato più utile. Mi sono molto goduto la zingarata per Parigi, non mi sono stancato e... ho fatto anche molte foto. Tutte in bianco e nero, nativo on-camera come spesso fotografo se nel mirino non ho una scena di wildlife. In pochissimo tempo ho fatto l'occhio alle distanze e, lavorando di piedi, riuscivo con facilità a trovarmi nella giusta posizione. Inoltre, la luminosità del cinquantino ha parecchio aiutato consentendo sia le notturne o in interno sia una enorme flessibilità nella gestione della profondità di campo. Così come sono state di grande aiuto le sue piccole dimensioni, per fotografare la gente e tra la gente. Ma soprattuto, sono "stato nel momento"! Lo rifarei? si, sicuramente si. Forse aggiungerei, nell'altra tasca, un grandangolo luminoso. Un 24 1.8, ad esempio. E probabilmente lo rifarò anche senza andare in viaggio, magari bighellonando per il centro di Milano un sabato pomeriggio. Ecco una selezione di 36 immagini: una sorta di rullino virtuale sul quale è registrato quanto mi ha più colpito. Niente di speciale, fotograficamente parlando, anche perché credo che sia veramente difficile fare qualcosa che non sia visto e rivisto in uno dei posti più fotografati al mondo. Ma il senso di questo post è, più che nelle immagini, nel racconto di questa esperienza di viaggio basata sul "less-is-more" e sul tentativo di fotografare mettendo al centro non la fotografia ma l'esperienza vissuta e lo sguardo personale. Spero comunque che vi piacciano: Parigi, anche nel clima uggioso e freddo nel quale l'abbiamo trovata, è una città fantastica! Massimo Vignoli Maggio 2018