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il bello del 暈け (sfuocato): Nikon AF-S Nikkor 500mm f/4G ED VR
Max Aquila posted an article in Obiettivi Nikon
Più bella cosa non c'è... di teleobiettivi come questo 500/4 e tutti gli altri che appartengono alla categoria delle superlenti: disegnate, strutturate, realizzate per primeggiare su aria e luce, prima ancora che rispetto i concorrenti stessi. Ho il mio totem Nikon da appena dieci mesi e ha già scattato con me quasi 30k fotogrammi la maggior parte dei quali a mare, per le fotografie per cui l'ho lungamente desiderato. Quasi quattro kg di peso, diventa una piuma se gestito attraverso treppiede e testa livellante montata su gimbal, punta come un molosso la preda, azzanna con l'AF e non molla se non per stanchezza del padrone che allenti il guinzaglio, sfinito dalle potenzialmente infinite raffiche che le mia Nikon Z ormai consentono. Di sfuocato/bokeh si parla non sempre in modo proprio, ma sicuramente sentito: è una delle caratteristiche che possono determinare all'acquisto o meno di un mediotele da ritratto, di uno standard, di un wide, fisso o zoom che sia. Difficilmente si parla di qualità dello sfuocato su di un supertele: prima di tutto perchè le caratteristiche di fisica ottica determinano una fascia strettissima di pdc tanto più distante sia il soggetto dal fotografo (ed un supertele assolve quasi sempre a questa condizione) Poi anche, perchè la ratio alla base della scelta di un teleobiettivo è quasi sempre, in prima istanza, la capacità di inquadrare un soggetto delle dimensioni più prossime a quelle che si desidera comporre in inquadratura, per cui soltanto dopo potrebbe entrare in campo una potenziale scelta tra due lenti in funzione delle caratteristiche complementari, come il suo sfuocato: ma la concorrenza in questo ambito di solito e poca e questo parametro si mette spesso in secondo piano rispetto a quello del...prezzo da pagare. Che è poi il principale scoglio prima dell'acquisto di simili obiettivi. (il cui prezzo si aggira ormai attorno a somme drammaticamente vicine alle cinque cifre) Per capirci: a me che destino principalmente a mare il suo utilizzo, interessa principalmente di poter coprire interamente il lato corto del fotogramma con l'intero soggetto posto ad una distanza media... più o meno così: o così... ...se girassimo il soggetto sul lato corto: se si avvicina, riempio ancora il fotogramma, se si allontana...è fuori dal mio campo d'azione a meno che non faccia ricorso (come a mare capita spesso) a moltiplicatori di focale corrispondenti alla esigenza di ripresa. Certe volte a condizioni di ripresa simili, il fatto di ricomprendere in inquadratura soggetti fuori fuoco, in quanto più o meno distanti dal soggetto su cui teniamo il fuoco, potrebbe risultare fastidioso oppure addirittura nocivo se si trattasse di un tele che trattasse in maniera nervosa i piani ulteriori rispetto quello di maf. Ecco... la scuola di eccellenza dei supertele Nikon non finisce mai di stupirci, anche in ambiti come questo, dove la mutevolezza della luce e del contrasto, non sempre giocano a favore del fotografo. Ecco infatti come si comporta il mio 500/4G ED VR del 2017 il wingfoil a trenta metri dal soggetto principale, assolutamente fuori dalla pdc del diaframma di TA utilizzato, resta definito, per quanto sfuocato, riconoscibile, non deformato, arrotondato e ammorbidito dalla micidiale ricetta di cui è composto il vetro ottico, l'antiriflesso combinato con la forma delle lamelle del diaframma in uso, a 9 lamelle, come nella migliore tradizione delle lenti da ritratto...che però di solito sono mediotele. Anche aumentando il divario di distanza tra soggetto a fuoco e non a fuoco le prestazioni non decadono, se non per una cristallina nitidezza del soggetto a fuoco, quanto più sia vicino al punto di ripresa ciò si nota quando invece i due soggetti (a fuoco e fuori fuoco) siano più vicini tra loro di quanto non lo siano rispetto al fotografo l'accortezza in questi casi di tentare di tenerli in linea aiuta a diminuire il divario di nitidezza con cui la radiazione UV condiziona i soggetti ritratti la non osservanza di questo accorgimento, provoca finalmente una differenza di rendimento rispetto il concetto opposto: quello dei soggetti vicini tra loro ed anche alla fotocamera, dove, annullando i deleteri effetti della sospensione di salsedine e degli UV, principali avversari della fotografia a mare, questo meraviglioso cinquecento millimetri si esprime al massimo della sua condizione... in un tripudio di colore, nitidezza, contrasto... Ecco...tutto questo prima di molto altro è il mio agognato 500/4 Nikon (qui nella prima foto che gli ho scattato, dopo averlo comprato usato a febbraio scorso, prima del lockdown) Max Aquila photo (C) per Nikonland 2020- 44 comments
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