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Nikonlander
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Risposte pubblicato da .screen

  1. 8 minuti fa, Marco63 dice:

    Talvolta le firmo, non perché non me le rubino, il rischio data la qualità è davvero basso e se qualcuno lo fa sono quasi triste per lui 🤣, ma perchè mi piace metterci la firma. Non chiedetemi di razionalizzare questo concetto perché non ne sono capace.  Non sono un professionista, non ho un prodotto da difendere... 

    Per il resto concordo con Max... se metti una foto sul web la rendi disponibile a tutti; salvo ovviamente quanto previsto dalla legge se usata a scopo di lucro o per attività illecite, non puoi protestare se te la copiano e anche manomettono. 

    Se hai una bella firma da mettere in effetti a volte ci sta

  2. 21 minuti fa, Dario Fava dice:

    Quello sta nella sensibilità e nell'educazione di chi le pubblica.. purtroppo non tutti ne sono provvisti.

    In ogni caso le foto non possono essere "rubate" per scopi commerciali, per usi che non siano divulgativi e che esulino dal significato della foto in sé, se dovesse accadere, perché accade, basta scrivere due righe, per chiedere l'esposizione dei credits. Ed in mancanza di risposta si può procedere anche legalmente.

    Si diciamo che il "colmo" è stato quando ho fatto una foto a una ragazza con 100k follower, chiedendole di taggarmi (per ovvi motivi). Lei dopo avermi risposto di si... mi ha taggato. Ma con la funzione di tag sulle immagini di instagram. In pratica non lo vede nessuno 😂 solo che vuoi farci. O lasci correre o non ti chiamano neanche più per fare certe foto. E poterla comunque pubblicare sul mio ci sta. Anche se dentro uno rosica parecchio 🙂 

    Nel caso della sindaca è già diverso. Anche io avrei rivendicato la proprietà della foto. Cosa che non ho fatto nel profilo della ragazza per non passare per il rosicone di turno (che però sono ahah 🙂 ). Anche per rimanere in buoni rapporti con la direzione della palestra con cui comunque ho una collaborazione in atto.

    Però vabbè. Concordo con un fotografo che diceva che la migliore firma è avere uno stile unico nel fare le foto. Tale per cui appena vedono una tua foto sanno che è opera tua. Sia per la postproduzione che ci applichi che per il taglio della foto. Cosa però non banale, specialmente per chi è agli inizi.

  3. 14 minuti fa, Viandante dice:

    Tutto dipende da quanto sei disposto a scendere a compromessi pur di fare le foto

    Questo penso riassuma molto bene il problema.

    1 minuto fa, Max Aquila dice:

    Se la metto sul web, è perchè voglio che circoli.

    Nel mio caso va benissimo che circoli. Anche free. Mi basterebbe che mi dessero i credits per la foto 🙂 però comincio a pensare anche io che la firma sia un modo coercitivo che non conviene a nessuno.

    Il modo migliore mi sa che è premiare chi ti cita, o con follower/visibilità o in altro modo.

  4. Adesso, Viandante dice:

    Io ho smesso di firmare le mie foto quando ho capito che postare foto online e pretendere di non correre il rischio che non vengano illegalmente "rubate" ed utilizzate altrove è un po' un controsenso. Certo, la soluzione è un watermark invasivo che deturpa completamente lo scatto e lo rende inutilizzabile...ma altrettanto inguardabile e non postabile. Poi io parlo per me, nel senso che non faccio foto a nessun essere umano e non corro troppi pericoli di utilizzo non autorizzato dei miei scatti, nel tuo caso credo che pretenderei l'assicurazione, PRIMA degli scatti, che essi verranno poi usati solo dove tu consenti e con le citazioni del caso se le ritieni opportune, altrimenti niente scatti.

    Ma io sono un po' strano, me ne rendo conto 😋

    Guarda, persino ai miei amici stretti a cui ho esplicitamente chiesto che mi taggassero... niente. Si sono dimenticati. Quindi figurati quelli della squadra di Powerlifting che fra un po' manco mi cagano.

    Hai decisamente ragione nel dire che avere la pretesa che la gente non faccia quello che gli pare è un po' troppo.

    Ho visto che "l'unica" è avere un profilo instagram da paura e devono sapere che poi gliela reposti taggandoli. Così stranamente si ricordano tutti di taggarti con molta cura 😂

    Pretendere controllo mi sa che poi finisce che la gente si stufa e manco ti chiama poi. Quindi è un po' duretta la questione.

  5. Sono molto in dubbio se iniziare o meno a firmare le mie foto. Vederle depredate (e tra l'altro tagliate pure malissimo) da pagine varie ed eventuali senza neanche che venga citato fa un po' male al cuore. Non tanto perché siano tecnicamente eccelse ma perché essendo le foto della squadra di powerlifting le stanno rimbalzando a ruota un po' tutta una serie di profili. Con i risultati più improbabili.

    Voi cosa ne pensate? Io per ora ho scelto di non farlo, anche perché farlo bene è un'arte anche quella.

  6. Prime impressioni:

    • Già solo il corpo della macchina è tutta un'altra cosa. Sembra di essere passati da un go kart a una macchina vera.
    • L'autofocus è un killer. Inquadra a una velocità incredibile facendo correzioni minime. La D3500 spesse volte si perdeva via anche per un secondo prima di agganciare il bersaglio.
    • Hai il touch screen e in Live View puoi addirittura premere il punto di messa a fuoco è spettacolo. Ovvio che personalmente lo userò poco, ma al nabbo a cui magari gli chiedi di farti una foto torna di un utile incredibile.
    • Ti permette di vedere anche il punto di messa a fuoco delle foto se lo imposti. Questo anche nell'ottica di imparare è davvero utilissimo

    Nei prossimi giorni la testo meglio e faccio un riassuntino. Magari per molti che stanno su full frame sono cose scontate, ma passando da una D3500 son cose che manco mi aspettavo.

  7. Adesso, Leo dice:

    Certo, inizia ad avere una dimensione importante con relativa stabilità ed ergonomia in mano, anche la quantità di tasti e scorciatoie inizia ad essere paragonabile alle macchine di fascia superiore. È una ottima macchina e un ottimo acquisto, ti darà soddisfazioni!

    Già anche solo il manuale mi sembra più tosto di quello della D3500 ahah 🙂 questo weekend me lo leggo e ci gioco un po'. Vi faccio sapere le impressioni e magari faccio anche una comparativa usando mio papà come "soggetto".

    So che ne esistono mille altre, ma la faccio così tanto per divertimento 🙂

    Mo sono in dubbio se fare la follia di prendere anche un 35mm della Nikkor usato o lasciare perdere ma dettagli 😂

  8. Habemus D7500

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    Upgrade fatto. Questo weekend inizierò già a scattare con mio papà e la metterò un po' alla prova.

    La prima impressione è decisamente positiva. Rispetto alla D3500 il livello è tutto un altro anche a primo impatto. Molto più "solida" e professionale.

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  9. D7500 in arrivo

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    😍😍😍😍

    Per la foto pensavo di tagliarla così in modo da ridurre un po' del "rumore" di cui parlavamo:

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    E metterci questo testo:

    Cita

    [plot-line 01] Enrico stava ripensando a quel numero. 5. Era il giorno in cui l'aveva conosciuta. Il 5 febbraio 1997.

    Avevano 8 anni. Lei aveva questi boccoli fantastici. Bionda. Stupenda. Sembrava una bambolina. Si era innamorato subito di lei. Aveva provato anche a baciarla. Lei si era spostata. Non gli piaceva. Lo odiava.

    Novembre 2014. Si rivedono a un corso di salsa. L'aveva trascinato una sua amica. Lui non ci voleva andare. Quando la vede. Era cresciuta. Aveva delle labbra... perfette. Il viso di Dio. Fisicamente sembrava l'avessero progettata alla NASA. Quasi non la riconosceva. Quando si presentarono i suoi neuroni fecero la connessione. Era proprio lei. Non glielo disse. Non gliel'ha mai detto.

    Marzo 2015. Il locale stava chiudendo. Era tutta la sera che ballava. Con tutte tranne lei. Era come se avesse paura a chiederle di ballare. Lei si sedette affianco a lui. Sorridente. Quel sorriso che ti faceva stare bene. Che ti sentivi che finalmente i tuoi problemi erano risolti.

    "Ci beviamo qualcosa?". Lui la guardò come si guarda uno che ti regala soldi gratis. "Si.. si, certo". Un drink. Due drink. Tre drink. "Mi sono appena lasciata con il mio ragazzo". La frase rimase lì... a sedimentare nel suo cervello. La guardò negli occhi. Lei sorrise. Strinse il pugno attorno al suo Negroni.

    Si baciarono. Fu un bacio bellissimo. Di quelli da film. Quelli che rimangono nella tua testa per sempre. Quelli che sai che è la donna della tua vita. Quella... giusta.

    Non riusciva a smettere di piangere. .

    Però sono in dubbio se rifare proprio la foto.

    Anche se per il mood che voglio trasmettere in realtà mi piace molto (anche se di per se come foto non è fantastica).

  10. Adesso, Vento dice:

    Non deve essere necessariamente rigido, non fraintendermi, come progetti lo storytelling scritto (e si vede), io dico di avere una progettazione definita dell'immagine.
    Naturalmente sul campo ti dovrai adattare e cambierà, ma per l'improvvisazione è ancora presto. Ovviamente non è detto che io abbia ragione.

    Ah ok. Beh sicuramente il primo step sarebbe quello di fare dei sopralluoghi e studiarsi bene le location. Anche in base al tipo di storia che voglio raccontare. Il problema forse più grande è che conosco poco Milano e quindi mi sto prendendo questi primi scatti anche per conoscere meglio i vari luoghi e capire come giocarmeli. Gli outfit poi sono fondamentali, anche se su questo magari il mio amico parrucchiere può darmi una mano se la cosa parte bene.

    Diciamo che l'idea nell'ultimo shooting è nata quasi più per noia che non da una decisione precedente. Vedendo che gli scatti uscivano un po' tutti molto "standard" e simili, era giusto anche per fare qualcosa di diverso. Impostando l'uscita dall'inizio con quest'idea magari la cosa esce meglio.

  11. 1 ora fa, Vento dice:

    Nell'ultima a me disturbano i punti luce in alto a sinistra e la scritta in alto a destra. Per il tipo di storia prevederei una scena più pulita e forse un'atmosfera più dark. 

    Ci sta.

    1 ora fa, Vento dice:

    A me sembra che tu abbia delle idee, ma che ti manchi l'esperienza per poterle realizzare ad istinto.

    Sullo storytelling faccio improvvisazione teatrale da 5 anni. Per le foto invece sono agli inizi. Però diciamo che sono della filosofia che bisogna imparare facendo 🙂

    Adesso però mi impegno per fare meglio la prossima volta.

    1 ora fa, Vento dice:

    Io ti consiglio di decidere prima con quante foto, e di che tipo, vuoi descrivere la storia e di pensare ad uno storyboard, successivamente di pensare alla realizzazione. Questo di consente di avere idee molto chiare e grande organizzazione, il resto viene col tempo (stile, mood, estetica,..)

    Non avendo certezze su chi avrò come soggetti. Oltre a un controllo non sempre fortissimo su location e sugli outfit (spesso fanno un po' quello che gli pare) impostare cose troppo rigide lo vedo come un gran limite perché molte cose di fatto non le posso controllare. L'esigenza di fare anche più storie intrecciate nasce dal fatto che se per 2-3 sessioni non ho un certo soggetto, almeno posso far evolvere la storia su personaggi secondari oppure fare proprio nuove storie che viaggiano in parallelo.

    Alla fin fine a molte persone interessa più che altro l'impatto foto + descrizione che non tutta una mega-trama super articolata e funzionante (il che, se riesco a fare pure quello, sarebbe sicuramente un gran plus).

    Va detto però che se la cosa comincia a partire, un mio amico parrucchiere si è messo a disposizione per preparare gratis eventuali ragazze. E ad aiutare in generale anche con gli outfit.

    A questo punto sarei per il partire più leggero possibile, per poi andare nella direzione che dici tu. Ovvero impostare qualcosa di più "rigido" una volta che le cose cominciano a prendere piede.

    Adesso ci starebbe il presentare un altro personaggio da intrecciare con il primo per la prossima foto. E magari fare un'evoluzione emozionale rispetto alla prima. Quindi appunto o la mando in "tragedia" come la foto che non è uscita benissimo oppure un incontro con Francesca.

  12. 2 ore fa, Davide D. dice:

    Ciao! Per quanto riguarda la prima parte... quando si vuole "replicare" in qualche modo un certo mood, bisogna cercare di ricreare a 360° la scena originaria. Le foto che hai preso come esempio hanno tutto quello che serve per creare il personaggio che vogliono: macchina, abbigliamento, trucco e parrucco, accessori, punto di ripresa, composizione, postproduzione e... ultima ma non ultima la luce, il tutto coerente a creare una immagine di un certo tipo di personaggio... comunque a proposito di mood direi che molti altri meglio di me possono dare dritte più tecniche e precise.

    Si beh diciamo che la cosa era parecchio improvvisata. Fai conto che fino all'ultimo dovevamo andare a Como al lago e poi visto il tempaccio abbiamo deciso per un parcheggio della Bicocca 😂

    Quindi lì sul momento ci è venuta l'idea e abbiamo cercato di replicare la cosa (aggiungendoci del nostro). 

    Certo è che se ci sono post, articoli o video youtube che danno idee per replicare dei mood o dei setting altrui, ben vengano.

    2 ore fa, Davide D. dice:

    Sulla storia, può essere interessante. Sul lato immagine mi permetto solo di dirti di stare attento alla composizione: se la penultima è funzionale, l'ultima secondo me ha qualche elemento di disturbo di troppo e il soggetto fissa un tavolino che però viene tagliato...

    Sull'ultima mi piaceva proprio perché guardava fuori invece che "dentro" l'immagine. Creando quindi una tensione spiacevole... che è esattamente l'emozione che volevo trasmettere con quella foto. Gli elementi di "disturbo", se intendi le sedie, in realtà fanno parte della foto. L'idea era proprio di dare un mood "mi ha lasciato. La mia vita è distrutta. Sono solo". Quindi è come se fosse l'esasperazione di quella che prima era solo una tristezza controllata. Magari perché ha scoperto dei fatti ancora peggiori su quella che era la sua ragazza.

    Poi se avete idee su come farlo meglio o comunque vi sembra che fatto così un po' "stoni" diciamo, accetto volentieri consigli 🙂 

  13. Aspettando la D7500 - Trap lifestyle

    Minacciando pioggia decidiamo di fare qualche scatto alternativo. Ispirati da Sfera Ebbasta, ci deponiamo agilmente nel parcheggio del Bicocca Village e decidiamo di fare qualche scatto.

    Il coinquilino di un mio amico ci mette a disposizione la sua Audi e... quello che ne esce è questo:

    DSC_0094.jpg.f6c9b6abe63f0c370eabd9138b64d1b7.jpg

    L'idea era di ricreare una foto che fosse un po' un mix di queste due di Sfera:

    E:

    Un altro scatto che mi è piaciuto. Che aveva meno un mood trap e voleva essere più neutro...

    DSC_0200.thumb.jpg.338da4b865c7b64ab7ebfc97d81c7c89.jpg

    Mi piace anche parecchio quanto è migliorato questo mio amico sia nel vestirsi che nel mettersi in posa.

    Infine abbiamo tentato anche un paio di foto più "artistiche".

    L'intento era quello di raccontare una storia. Nel vero senso della parola.

    DSC_0507.jpg.7e6a38a2b8f8a35cc5117ea2b64573c7.jpg

    L'idea è di allegare il seguente testo al post su instagram:

    Cita

    [plot-line 01] Sorrideva. Enrico guardava il cartellino con scritto "guasto" ridendosela. Che ingiusta la vita.

    Ripensava a Francesca. Ripensava a quel momento, nel bar. Quel momento in cui ebbe l'ardire di chiederle con quanti ragazzi avesse fatto sesso. Con quanti ragazzi l'avesse tradito.

    Dentro di lui sperava mentisse. Sperava dicesse che le era fedele. Che lo amava. Che per lei lui era tutto... "Cinque". . Quel cinque risuono nella sua testa. Come risuona un martello pneumatico che sbatte sull'acciaio.

    Enrico toccò dolcemente la scritta. Era la sua macchina preferita. Quando era piccolo e aveva 8 anni la nonna li portava sempre. A quella macchinetta. In quella sala giochi. Lui ci era cresciuto in quel posto. Sua nonna gli voleva davvero bene. E lui ci sarebbe sempre stato per lei.

    Erano anni che non la sentiva. Forse poteva anche essere morta. E lui non lo sapeva. Ci ripensava toccando il cartellino. Rendendosi conto che la sua vita non aveva un senso. In quell'ultimo mese il pensiero di Francesca lo faceva tirare avanti. Gli faceva credere che avrebbero potuto avere una famiglia. Costruire qualcosa assieme. Un matrimonio. Avere dei bambini. Aveva pure cambiato lavoro. Stava guardando per una casa assieme.

    Cinque. Quel numero risuonava nella sua testa. . "Perché l'hai fatto...? Per... perché mi hai fatto questo? Perché hai continuato a mentirmi per tutto questo tempo...?" . "N... non lo so. Io... non pensavo di ferirti. Non pensavo te l'avrei mai detto. Io.. beh. Io ho sempre fatto così. Quando mi innamoro troppo ho paura. E... succede. Sono fatta così. Non volevo che mi lasciassi. Ma... ormai è inutile mentire."

    "Cinque". Enrico guardava i giocattoli nella vetrina. Da piccolo erano dei pupazzetti fantastici. Si ricordava che li aveva pure sognati. Da piccolo era povero. Passava sempre davanti a quella macchinetta. Assieme alla nonna. Per andare a messa.

     "E'... è finita."

    Con la stessa idea avevo scattato anche questa foto:

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    L'idea era quella di evolvere la storia nelle varie fotografie. Come se fosse un'improvvisazione. Una storia che prosegue di cui vediamo i vari fotogrammi. Dei frammenti della vita del nostro personaggio.

    Vediamo se come idea funziona. Ma mi piace molto di più lavorare con questa idea che non facendo foto "fighe" che stanno cominciando anche a essere un po' tutte molto simili.

  14. 36 minuti fa, Massimo Vignoli dice:

    Si, una cosa del genere. Ci sono dei Godox recensiti qui che dovresti vedere.

    Indago.

    36 minuti fa, Massimo Vignoli dice:

    Il faretto io non lo considererei, per una questione di possibilità di meglio modulare la potenza su luce diffusa. Inoltre ti aiuta moltissimo a fare foto "ferme" anche con tempi non proprio di sicurezza, grazie alla velocità del lampo.

    Dici? A me il faretto per i ritratti ha dato un po' di soddisfazione, ammetto. Poi per carità, sempre parlando da ignorante. Ovvio che poi probabilmente il flash è meglio.

    36 minuti fa, Massimo Vignoli dice:

    Ross è un fotografo professionista che ci aiuta nel club delle modelle, a districarci tra parecchi aspetti ostici tra cui la gestione della luce.

    Ah ok, buono a sapersi 🙂 grazie mille.

  15. 21 minuti fa, Silvio Renesto dice:

    Sì un flash che abbia il pannellino incorporato e poi ti compri con poche decine di euro una cosa così come ho fatto io, niente di professionale, ma meglio del flash diretto.

    Ah figo. Ci sta.

    21 minuti fa, Silvio Renesto dice:

    Ma... al di là del flash,  necessario, per realizzare qualcosa che renda le foto appetibili io studierei come riprendere i soggetti. Come ottenere  foto dinamiche, espressive. 

    Eh ho un paio di libri che sto leggendo e appunto il corso a fine mese 🙂 working on it. Ogni tanto mi vedo anche qualche video su YouTube a random e mi guardo qualche foto in giro.

    21 minuti fa, Silvio Renesto dice:

    Per un breve periodo su Nikonland (vecchio o nuovo,, non ricordo)  è girato  un tizio che faceva foto di incontri di BJJ (Brazilian Ju Jitsu) erano molto interessanti.

    Se ritrovi il link guardo molto volentieri 🙂 

  16. 46 minuti fa, Massimo Vignoli dice:

    Finalmente sono riuscito a vedere i video di Mauro. Li siamo su un piano molto professionale, con i risultati inconfrontabili con quello che puoi fare in luce disponibile perché sostanzialmente fotografano come in studio. Io vedo, per il nostro amico .screen, due diverse difficoltá:

    1- dominare la tecnica necessaria ad usarli, che sarà perché ho provato a fare la stessa cosa in studio ma mi sento di dire che senza qualcuno che ti fa vedere devi fare un mondo di tentativi prima di saltarne fuori con risultati confrontabili allo sforzo

    A breve farò un corso sui ritratti dove due punti vertono su:

    3. Luce naturale e continua.
    4. Flash (approfondimento su attrezzatura da studio)

    Quindi spero / immagino che queste cose verranno trattate 🙂 anche se allo stato attuale ne so gran poco.

    Cita

    2- essere accettato nel ruolo. Questa va a braccetto con la prima, nel senso che se vai lì monti  tutto e fai vedere in 2-3 scatti a schermo che stai facendo della roba stratosferica facile che li convinci. Ma se annaspi per un’ora a regolar potenze e a direzionare la luce ottieni l’effetto contrario.

    True.

    Cita

    Ma condivido che un flash sia il più significativo passo avanti. E ripropongo l’idea, in accordo con Silvio, di un cobra fatto rimbalzare a soffitto per diffonderlo. Vedo due vantaggi: sdoganare il flash, in modo da iniziare ad aprire quella strada, e stare in una spesa molto bassa, con rischio pari a zero perché alla peggio se non va come deve il flash lo rivendi o usi per altro. Se poi la cosa prosegue niente vieta di comprare un flash vero più avanti, con ombrello e tutto il necessario.

    Ma intendi una cosa così o un qualcosa di più simile a quello dei video? Per le foto di allenamento la vedo dura proporlo, mentre per quelle stage invece non penso sia un gran problema, anzi.

    Cita

    Altro consiglio: fai vedere in palestra qualche video di shooting professionali, così vedi se c’è terreno fertile. Nel caso contatti ross e ti fai fare un pomeriggio di lezione sui flash.

    Su questo eviterei perché purtroppo la differenza tra il mio livello e quello professionale è ancora troppa. Va detto comunque che non c'è alcun veto di per se al faretto, anzi, posso portarlo tranquillamente. Il problema più grosso è che non ci sono prese per la corrente facilmente disponibili (e riempire la palestra di prolunghe non è il top). Quindi avere qualcosa a batteria è sicuramente un plus non da poco.

    Per Ross invece chi è? Quanto costa? ahah 🙂 se nel corso non lo trattano o lo trattano velocemente, è sicuramente un qualcosa su cui voglio approfondire.

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