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Raffaele Pantaleoni

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Tutti i contenuti di Raffaele Pantaleoni

  1. Gli scatti dei fotografi più blasonati suscitano sempre interesse, curiosità e meraviglia. Quelli dei fotografi naturalisti del National Geographic hanno sempre avuto una marcia in più per quanto mi riguarda. Ma c'è qualcuno che si distingue anche nel gotha della fotografia naturalistica e per chi scrive Frans Lanting è da sempre un riferimento assoluto ed inarrivabile. Olandese di nascita e californiano di adozione, Frans Lanting si laurea in economia ambientale (il che la dice lunga a pensarci bene) in Olanda e poi comincia a lavorare con il National Geographic. Gira tutto il mondo più volte per scrivere storie indimenticabili che vanno oltre la mera fotografia. Le foto di Lanting rispecchiano il suo modo unico e poetico di dipingere la realtà. È stato definito uno scienziato con la potenza visiva di un pittore e l'animo di un poeta. Ed è esattamente ciò che traspare dai suoi scatti. L'occasione di conoscere uno dei miei miti nasce dall'invito, che un mio caro amico mi gira tramite Facebook, per un incontro organizzato dal Leica Store di Roma programmato per il 14 aprile 2018. Inizialmente penso ad un incontro di fotografia dove il soggetto sarebbero state le foto di Frans Lanting e nonostante la distanza e la scomodità per raggiungere il posto (al centro di Roma esattamente dietro Piazza di Spagna), do la mia adesione e quella di mia figlia maggiore Giulia. Mentre si avvicina la data comincio a rendermi conto che l'incontro non avrà per tema gli scatti di Lanting, ma Lanting in persona! Il negozio è molto piccolo e i posti limitati, sono contento di aver aderito subito. L'incontro è fissato per le 16, alle 14 siamo già di fronte al Leica Store, in attesa... Verso le 15 vediamo arrivare Frans Lanting e sua moglie Chris Ekstrom. Per poter scegliere i posti decidiamo di entrare e sederci molto presto. Alle 16 inizia l'incontro dove Lanting illustra la visione dietro il suo progetto "Vita un viaggio nel tempo" che, oltre ad essere un bellissimo libro fotografico somma di una carriera trentennale, è diventato una performance multimediale che da lì a qualche giorno si sarebbe tenuta all'Auditorium di Roma (al quale io e Giulia abbiamo partecipato, ma questa è un'altra storia...). A seguito della presentazione i coniugi Lanting si sono dedicati agli autografi, foto e domande in maniera molto gentile e disponibile. La domanda che ho posto a Lanting è stata se, dalla sua invidiabile posizione di fotografo che ha girato più volte il mondo e quindi ha avuto e ancora ha la possibilità di tornare in posti dopo anni, se non decenni, abbia notato l'impatto del cambiamento ambientale in quei luoghi che ha fotografato. La sua risposta è stata che, ciò che nota di più tornando negli stessi posti è la sovrappopolazione di molte aree, con conseguente depauperamento delle risorse e fenomeni naturali che si abbattono mietendo più vittime che in passato. Infine ho trovato il coraggio di chiederli non uno ma ben due autografi su altrettanti suoi libri, autografi che Lanting ha firmato con molta disponibilità e un pizzico di stupore quando gli ho porto il volume più vecchio che possiedo di sue fotografie. La mia incontenibile emozione traspare chiaramente dagli scatti del mio amico Fabrizio. Un incontro che è stato un vero e proprio privilegio e un onore. Un'occasione, forse unica, che avrà sempre un posto speciale tra i miei ricordi più belli.
  2. Quando la pubblicai chiedevo commenti e critiche... la mia richiesta è stata esaudita in effetti. Ho inviato la foto insieme a circa altre 1000 pervenute ad un workshop online tenuto da Frans Lanting. https://www.creativelive.com/class/the-art-of-photographing-birds-frans-lanting#student-work La mia foto è stata selezionata da Lanting stesso per la critica alle foto degli utenti a fine workshop. A chi può interessare allego il video relativo alla critica della mia foto e la traduzione per i non anglofoni. L'anno scorso ho avuto il privilegio di conoscere di persona e parlare con Frans Lanting e Chris Ekstrom ad un evento organizzato al Leica Store a Roma (magari poi pubblicherò qualche foto...); quest'anno mi ritrovo ad ottenere una (buona) critica ad un mio scatto. Posso ritenermi soddisfatto...
  3. Mattina gelida lo scorso 16 febbraio ma la luce era spettacolare. Ho scelto un tempo molto lento, rischiando di dover buttare la foto (1/80s a 600mm) perché cercavo quest'effetto per rendere la foto un po' dinamica.
  4. Molto, molto bella. La luce era clamorosa!
  5. Come ti ho già detto altrove, io non riesco a fotografarne una decentemente, tu due nello stesso fotogramma... Complimenti!!
  6. L'idea mi è venuta nel momento esatto in cui ho scattato, con un pettirosso non si ha assolutamente tempo di poter scegliere il taglio e l'inquadratura. Sono riuscito a fare questo scatto perché, per fortuna, ho "capito" dove sarebbe andato a posarsi. Lo stavo seguendo da un paio di salti e ho anticipato il successivo. Tempo di puntare ai cartelli ed è comparso, ho messo a fuoco e scattato, poi è scomparso. Carpe diem...
  7. Il mio 2018 si chiude, fotograficamente, con uno scatto che avevo immaginato da tanto tempo. Il tramonto del 27 dicembre mi ha permesso di riuscire a tirarlo fuori. Dal punto di vista compositivo non è il massimo, ma ad onor del vero è stato uno scatto complicato; inquadrare il sole (per quanto invernale e al tramonto) non è proprio un toccasana per gli occhi, l'opportunità è stata brevissima, o la va o la spacca. Stavolta è andata. La vecchietta (D300s) ha gestito in maniera esemplare l'esposizione e messa a fuoco, il Sigma 150-600 mi ha stupito per la gestione dei flare a tutta apertura e per la elevata definizione che è riuscito a tirare fuori. Ad maiora!
  8. Uno svasso ripreso in controluce esasperato (modalità manuale, iso 200, 1/8000, f/6.3, 600mm). Mi piaceva molto l'idea di rendere i riflessi delle impurità sull'acqua come tanti punti luminosi. Mi era già capitata un'opportunità simile qualche anno fa nello stesso identico punto ma la sfruttai in modo totalmente diverso. Sono soddisfatto del risultato e dell'impatto che si ha a prima vista, ma mi farebbe piacere sentire punti di vista diversi dal mio.
  9. Già. Mi ricordo qualche anno fa quando ti chiesi come si facesse a fotografarle così. 😊
  10. Aeshna mixta in volo stazionario, D300s, 600mm, iso 1600, 1/800s, mano libera.
  11. Grazie! Hai visto perfettamente, era in ombra e a 1600 iso, 640 iso la prima.
  12. Altre Aeshna mixta in volo stazionario. Sto cominciando a prendere dimestichezza con il Sigma 150-600 acquistato tre mesi fa. La prima è a mano libera, 600mm con stabilizzazione attiva; la seconda da treppiedi senza stabilizzazione.
  13. Un bellissimo esemplare maschio di Aeshna cyanea.
  14. Ancora più carica? Pensavo di aver calcato un po' troppo la mano (però il risultato è per come ricordo la scena in effetti).
  15. Assolutamente si. Come ho detto stavo passeggiando in mezzo ad un fitto bosco di conifere e di punto in bianco mi sono trovato in questo paesaggio quasi alieno. Una sensazione veramente strana.
  16. Passeggiando la mattina presto nei boschi dell'Olanda centrale mi sono imbattuto nella brughiera, paesaggio che a prima vista mi ha lasciato spiazzato. Il terreno sabbioso, un misto di sabbia e polvere di carbone, la presenza di una distesa di erica e calluna (purtroppo bruciate dalla appena trascorsa torrida estate che ha devastato il nord Europa) faceva risaltare questo stupendo albero, ho avuto la fortuna di sfruttare un caldo (si fa per dire, ovviamente 😁) raggio di sole e di un cielo azzurro (si ok, scherzo) per scattare. Spero riesca a trasmettere qualcosa di quel paesaggio.
  17. Wow. Mai vista un'aggressività così spinta negli svassi.
  18. Dove lavoro la pausa pranzo dura un'ora e mezza. Tempo veramente sprecato. Quando mi è possibile sfrutto questo tempo per qualche qualche foto nei dintorni. La scorsa primavera mi sono concentrato sulle fioriture spontanee in un campo di fronte.
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