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Giovan

Nikonlander
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  1. La decima foto è una Cernia entro la sua tana ...
  2. Salpa maxima Organismo pelagico è presente in tutti i mari. Hanno corpo cilindrico o prismatico trasparente con aperture atriale e branchiale alle due estremità opposte dell’asse lungo del corpo; nel nuoto, si contrae per l’attività di un sistema più o meno sviluppato di muscoli circolari. L’alternanza di generazione, tra forme solitarie e agame (oozoidi) e forme aggregate a catena, sessuate e vivipare (blastozoidi), caratterizza questi Tunicati. Fotografato con Nikon D800 e Nikon 60mm micro Gli animaletti che si vedono dentro sono degli isopodi ( tipo pulci di mare) molto probabilmente sono commensali ..si approfittano di ciò che entra dentro il tubo trasparente-
  3. Quel giorno pioveva, smise dopo le nove, l'intenzione era di fare comunque immersione, il mare era quieto e il sole cominciava a fare capolino tra le nubi. Non volevamo perdere l'occasione di metterci in acqua, ognuno di noi senza saperlo aveva la stessa configurazione, tutti si andava di macro chi con il 60 micro chi con il 105, tra l'altro la pioggia e i marosi dei giorni prima aveva creato una non poca sospensione e per foto d'ambiente non era cosa. I preparativi veloci come sempre, come se ognuno di noi avesse un appuntamento speciale, un incontro a cui non poteva mancare. Presto in acqua siamo stati accolti da nuvole di pesciolini che presto sparivano vista la poco visibilità, ma poco ci interessava quel giorno si trattava di razzolare su fondo alla ricerca di piccole creature, di colori nascosti, di piccoli pesci tra le rocce e la posidonia, alcuni tratti di sabbia grossolana poteva darci delle belle sorprese. Dopo circa 90 minuti di immersione, senza andare troppo profondi, il mare va vissuto in ogni modo, non è necessario fare grandi profondità per essere un buon subacqueo, anche a pochi metri il mare può regalarci forti emozioni, ognuno di noi è uscito con un buon bottino di scatti di emozioni e con il sorriso stampato nella faccia .... ci sta adesso un buon pane cunzatu ( pane fatto a legna condito con pomodorini, formaggio, sale olio e pepe). Il risultato di quella giornata.
  4. Doppia esposizione on camera Nikon D800 Nikon 60 micro 2,8 Custodia Isotta Iso 100 1/250sec f 32
  5. Back stage durante l'utilizzo del Sigma 8-16mm f/4,5-5,6 DC HSM, Santo in azione foto con il Nikon AF-S Fisheye Nikkor 8-15mm f/3.5-4.5E ED
  6. Grazie Max... ma non posso dimenticare tante cose che ė Linosa... penso di aprire un argomento su Linosa, il suo mare, l'ambiente, la gente è soprattutto la fotografia.
  7. L'isola di Linosa (Aricipelago delle Pelagie) costituisce uno dei siti di nidificazione più importanti nel mediterraneo per la Berta Maggiore (Colonectris Diomedea), procellariforme come l'albatro, l'uccello delle tempeste e la Berta Minore. Questi uccelli hanno abitudini pelagiche: passano cioè la loro vita in mare aperto e ritornano a terra soltanto durante la stagione riproduttiva. A Linosa, per tutta la durata della stagione riproduttiva, è possibile osservarle, poco prima del tramonto, il formarsi in mare di grossi stormi in prossimità della costa. Quando è buio, avviene il rientro a terra, accompagnato dal caratteristico canto, una specie di lamento simile al pianto di un neonato, che ha dato luogo in passato a interpretazioni piene di fantasia. Una leggenda vede in questi uccelli la reincarnazione delle anime di Diomede, condannate a vagare in mare alla ricerca del loro condottiero scomparso in battaglia. Le immagini documentano il tentativo di avvicinarci, per fotografarle, ascoltare il loro canto e osservare il loro comportamento nel loro ambiente... mare aperto, siamo oltre un miglio e mezzo dalla costa con profondità che si aggirano dai 100 a 200metri di profondità.
  8. Giovan

    3 widezoom Nikon per Nikonland

    He si Valerio ...alle nostre latitudini siamo abituati a ben altro ...oggi è andata peggio.
  9. Giovan

    3 widezoom Nikon per Nikonland

    Oggi finalmente, dopo due settimane di meteo avverso sono riuscito ad andare in acqua, acqua non molto pulita, la tanta pioggia e i marosi degli ultimi giorni hanno alzato una notevole sospensione, ma il Nikon 8-15 si è comportato egregiamente. Alcune foto di oggi.
  10. Giovan

    LIGEIA

    Grazie... si i effetti sono fortunato , cmq il lavoro nato per gioco con la mia amica poi si ė evoluto, facendo vedere le foto e parlando del progetto alle altre si sono messe a suo agio per come si sentivano, non chiedo a nessuna di mettersi nuda, non mi interessa la nudità fine a se stessa, ognuna ha posato per come ha scelto... mi interessa il legame Donna acqua sirena.
  11. Giovan

    LIGEIA

    Ciao ...grazie ...la terza foto la modella ( che non sono professioniste) amiche che si sono prestate al gioco, ė solo capovolta.
  12. Giovan

    LIGEIA

    Grazie... si le foto sono a colori...ma li vedevo in Bn ... é per me sono in Bn.
  13. Giovan

    LIGEIA

    GRAZIE ....si... per alcuni scatti la luce migliore ė quella di mezzodì, e.senza flash, dipende sempre da quello che vuoi realizzare ..alcune foto, tra le ultime, sono realizzate al crepuscolo.
  14. «Il luogo comune vuole che la fotografia sia specchio del mondo ed io credo occorra rovesciarlo: il mondo è lo specchio del fotografo.», Ferdinando Scianna La fotografia è arte, è linguaggio espressivo, è comunicazione. Con queste due affermazioni mi piacerebbe aprire una discussione sulla fotografia subacquea, da molti relegata e considerata solo una documentazione dell'ambiente marino, pesci, ambiente, che sicuramente hanno un impatto immediato di stupore in quanto non è il mondo che viviamo, un mondo nascosto ai molti, un mondo con policromie nascoste. Se consideriamo la fotografia documentale e quella emozionale diverse, penso che nel caso della fotografia subacquea hanno un unico valore, fotografare un ambiente marino e suoi abitanti hanno insieme la documentazione e l'emozione, trovarsi in un ambiente talmente ostile per l'essere umano ha per ogni sua manifestazione un forte valore emotivo. Ma sappiamo che la fotografia è arte, linguaggio, mezzo di comunicazione, scrittura, attraverso il nostro occhio, ritagliamo spazi del reale, con mezzi tecnici, ma soprattutto con il nostro personale vedere, estrapoliamo frammenti di una vita che scorre velocemente rendendoli eterni. La fotografia subacquea non ha nulla in meno o in più rispetto a qualsiasi altra specializzazione fotografica, essa a mio parere, va considerata nella stessa misura e la stessa importanza. Si dice che i fotografi subacquei hanno una capacità di vedere il mondo in maniera più introspettiva e sapere già prima cosa immortalare. Anche se ormai il mondo della fotografia subacquea è diventato saturo per le migliaia di foto che ogni giorno abbiamo a disposizione e che sembrano tute uguali, non è altrettanto semplice creare qualcosa di diverso che si discosta dagli altri. Osare con se stessi, andare oltre i limiti che ci imponiamo inconsciamente, andare oltre lo stereotipico per trovare dentro di noi quell’innato modo di saper guardare diverso dalla folla.
  15. Valerio Sicuramente sei più bravo di me per quanto riguarda i dettagli, ho omesso volutamente perché quel passaggio non è menzionato tra le pagine di Isotta e comunque riguardava solamente fare resuscitare le custodie Igloo Underwave, non era una loro produzione, un lavoro prettamente tecnico e manuale per ridare vita alle Igloo, che penso ancora fanno.... Comunque concordo con te sui dettagli scritti ...
  16. Giovan

    LIGEIA

    Ligeia o Ligea, nome di una sirena nella mitologia greca
  17. ISOTTA LA STORIA Testo e foto tratte dal sito Isotenic Nel 1967 Egidio Isotta apre, a soli 18 anni, lo studio fotografico Foto Isotta a Lazise, sulle sponde del Lago di Garda. Dopo anni dedicati con passione alla fotografia professionale e servizi integrati (fotografici, video e pubblicità) sulla terraferma, nel 1977 inizia le prime immersioni con l'inseparabile macchina fotografica. All'inizio degli anni '80, grazie alla conoscenza acquisita nella vendita di attrezzature fotografiche e video subacquee da tutto il mondo, intuisce che il mercato è pronto per offrire nuove soluzioni ai fotografi che necessitano di un prodotto per l'illuminazione che sott'acqua sia leggero e maneggevole. Nel 1980 Egidio Isotta progetta e realizza il primo flash subacqueo con prestazioni elevate e dimensioni ridotte: l'Isomat 33, alto meno di 15 cm e dal diametro di soli 80 mm, dal caratteristico corpo in alluminio anodizzato rosso e copertura fino a 94 gradi. Tre le posizioni: CHARGE, per la ricarica delle batterie, 5, 6 - 8, funzionando in manuale. Il colore rosso, tutto italiano, sarà da quel giorno l'emblema aziendale. La qualità e le prestazioni dell'Isomat 33 gli permettono di acquisire in poco tempo il maggior mercato italiano e di fondare con la moglie Lilia, l'azienda Isotecnic, con cui commercializza il flash a partire dal 1982. Il flash diventa presto uno dei più utilizzati e noti tra i fotografi professionisti. Isotecnic, sulla scia del successo, amplia la gamma dei flash e dei fari per uso subacqueo con impugnatura a pistola, gli Isolux, con prestazioni, potenze e dimensioni diverse (20, 50, 100, 250 Watt). L'inizio degli anni '90 vede il lancio del primo flash automatico, il 33 TTL, seguito dal 50 TTL nel 1996. L’evoluzione arriva durante gli anni ’90, quando Isotecnic crea la prima innovativa custodia per videocamera con lente grandangolare per uso subacqueo, che permetteva di zoommare dal grandangolo al teleobiettivo fino alla macro con la stessa lente: la custodia era collaudata per la profondità di 70 metri, comandata grazie a pulsanti esterni e dotata dello speciale sistema di luci Astice con diverse potenze (200, 300, 500 Watt), costituito da due fari sostenuti da bracci mobili alimentati da una batteria, venne presentata in anteprima nel 1990 in Australia e Usa. Successivamente, l’azienda studia una linea interamente costruita in Italia di questi prodotti. Perfeziona così le prime custodie per fotocamere analogiche e digitali e in seguito per reflex con il marchio Isotta. Il design italiano, il caratteristico colore rosso e le caratteristiche ergonomiche e funzionali ne decretano il successo: minimo ingombro, apertura con una sola mano, doppi O-Ring su ogni parte e fedele riproduzione dei comandi della fotocamera dall’esterno conquistano i più grandi nomi della fotografia subacquea italiana ed europea. Oggi la tradizione continua con Elisa Isotta, che dal 2006 guida l'azienda insieme al marito Andrea, e prosegue con gli stessi principi d'innovazione sostenuti dal padre: negli anni ha ampliato l'offerta di prodotti professionali investendo nelle nuove tecnologie, mantenendo però l'attenzione per l'originalità del marchio, la cura dei particolari e l'uso esclusivo di materie prime di pregio. L'affidabilità e la qualità dei prodotti della linea Isotta, caratterizzati dal tipico colore rosso, scelto come marchio di fabbrica fin dal 1980 da Isotecnic, è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Oggi avere una custodia Isotta è un'emozione da trasformare in scatti di qualità in ogni occasione sott'acqua, ovunque la passione possa portare. Cominciai ad usare i prodotti Isotta, come tanti del resto, tanti anni fa con i flash costruiti da buon Egidio, insieme alle Nikonos erano una accoppiata vincente, ancora uso il 33 Ttl e 50 Ttl accoppiati con un Subtronic fanno sempre il loro dovere, luce calda, omogenea con un angolo di campo di 94 gradi circa, ottimo per l’ambiente. Isotenic, azienda tutta italiana, fondata da Egidio Isotta ora passata alla figlia Elisa e al marito Andrea sono diventati uno dei marchi più risonanti di custodie subacquee. La rossa non ha nulla da invidiare alle custodie più blasonate, personalmente ho usato le Subal e Seacam e debbo dire che questa differenza non esiste, le Isotta sono costruite con materiali all’avanguardia, , robusta, ha tutto ciò che serve, ogni custodia è sottoposta a tutti i test, ergonomiche, accesso a tutti i comandi della macchina reflex o compatta che sia, affidabilità e competitiva e la certezza di avere alle spalle un’assistenza sempre pronta e preparata, cosa chiedere di più se si aggiunge anche un costo adeguato e competitivo rispetto alle custodie straniere. Insomma, bellissime custodie, rosse, dal cuore forte. Giò TROFEO ISOTTA 2017 USTICA
  18. Giovan

    LIGEIA

    Alcune immagini di una mia ricerca che porto avanti da un paio di anni... e dove se non con l'elemento acqua. Ligeia Non cerco sirene quando scendo nel mare; non mi aspetto illusioni, incantesimi, malie. Il mare è un richiamo di sangue, è vita in movimento, libertà di forme fluttuanti, luce che si spezza e si ricompone in mille cristalli invisibili di sale. Nel mare cerco il suo canto silenzioso, come di mille sirene che porto con me.
  19. alla prossima che si dimentica di ricaricare la sua in gara ....hahhahah .. e meno male che le mie erano tutte cariche.
  20. Nel mare siciliano e solo in certi posti si possono trovare già a meno profondità e cmq non al di sopra dei 25... ma c'è un posto che a 13 già si trovano.
  21. Adà Valerio ..bel racconto, in acqua si rinasce dolce o salata che sia, certo non ė il mio ambiente ma apprezzo molto chi riesce a tirar fuori immagini da fiumi e laghi ... e se come dicono porta il giocattolo al mare che li roba da fotografare ne sta tanta.
  22. Valerio son tutti pesci del nostro mare ... nessuno escluso, gli anthias li trovi dai 25 mt in giù, in qualche posto li trovi anche meno profondi. Il Safari Fotografico Subacqueo , ormai da anni, è considerato dai biologici un mezzo efficace per monitorare tratti di costa o le riserve marine per avere un controllo sulla biodiversità e del numero delle specie, non per nulla tutti i Campionati Italiani si svolgono presso le riserve marine Italiane, considera 40 atleti che per 3 giorni a colpi di flash immortalano tutto ciò che c'è in giro nei fondali del luogo scelto. Spesso spuntano specie nuove o specie non mediterranee durante le gare. A me non è mai piaciuto l' agonismo pur avendo fatto sport da sempre, e capisco ciò che vuoi dire, in effetti certi ambienti sportivi sono alquanto malsani. Mi sono avvicinato a questa disciplina per tanti motivi, la prima che ho imparato a vivere il mare con maggiore conoscenza e consapevolezza di quello che abbiamo, la conoscenza delle specie, il loro nome, l'abitat, le abitudini, le livree che cambiano durante le fasi riproduttive, insomma andare per mare con maggiore conoscenza e non con superficialità. L'altra perché ho trovato un ambiente sano, goliardico, amichevole, amanti del mare prima di tutto poi atleti che comunque non si tirano indietro a darti una mano, non ho mai riscontrato aspetti poco sportivi in nessuno degli atleti che conosco, c'è quella amicizia sana che ci lega insieme al mare.
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