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Pedrito

Nikonlander Veterano
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Risposte pubblicato da Pedrito

  1. 19 minuti fa, Massimo Vignoli ha scritto:

    Secondo me tu e Marco non vi siete capiti.
     

    Non mi pare di aver detto che chi usa la reflex è uno sciocco, tant'è che uso ancora con soddisfazione le mie D come affermato a proposito delle foto che continuo a fare, a pubblicare, a stampare, ecc.

    Ho affermato invece che è da sciocchi negare i progressi che le ML hanno compiuto e le prestazioni che consentono, sebbene sia d'accordo sul fatto che in alcuni campi, come il wildlife appunto, le reflex abbiamo ancora degli indubbi vantaggi.

    Poi ciascuno utilizza lo strumento con cui ha più confidenza e che lo soddisfa maggiormente per i risultati che cerca. Nulla quaestio.

  2. Aggiungo un'ultima considerazione sfuggitami nel post precedente.

    Lo sviluppo tecnologico nella fotografia va avanti, e anzi negli ultimi 20 anni ha corso a grandi falcate. Ed è giusto usufruirne, perché non si possono ignorare i passi in avanti che fa la ricerca per migliorare le cose.

    Non volerne tenere conto più che da nostalgici è da sciocchi.

     

  3. Non faccio wildlife ma in generale sono d'accordo con Steve: la foto la fa il fotografo.

    Nel mio caso, il passaggio a ML mi ha permesso qualche volta di cogliere delle istantanee che con la reflex non avrei fatto, grazie al suo scatto silenzioso ed alla messa a fuoco su tutto il frame in quei casi in cui il rumore dello specchio avrebbe tradito la mia presenza o distratto il soggetto.

    Ma si è trattato di un qualcosa in più, un aiuto che ha reso più agevole lo scatto, non un aspetto senza il quale non avrei portato a casa la foto. Cioè grazie al fatto di aver potuto continuare a scattare indisturbato ho aumentato le possibilità di ottenere un'immagine migliore, sebbene al primo shot avessi già una foto decente.

    Tutto questo per dire che con una migliore tecnologia possono essere effettivamente migliori i risultati, ma questi - almeno nella mia esperienza e nei generi che pratico attualmente - non saranno mai così lontani da quelli ottenuti senza i vantaggi di quella tecnologia.

     

    • Sono d'accordo 2
  4. La ricerca di qualche foto per partecipare su queste pagine al contest sulla propria fotocamera digitale Nikon preferita mi ha riportato ad osservare una serie di scatti fatti a Venezia alcuni anni fa.

    In quella occasione ero con alcuni amici iscritti e frequentatori di queste pagine, e insieme decidemmo di darci appuntamento in Piazza San Marco prima dell'alba per fotografare la città finalmente libera dalle migliaia di turisti che durante la bella stagione (era settembre) affollano le calle ed i campielli.

    E' stata un'esperienza assolutamente straordinaria! Girare per le calle deserte, osservare i canali e i palazzi illuminati dalle sole luci dei lampioni, apprezzare il silenzio e i profumi del salmastro della laguna e sentirsi per qualche ora virtuali padroni della città, così come assistere al suo risveglio mentre lentamente si rimette in moto per un nuovo giorno non ha prezzo.

    Ecco una selezione di quelle istantanee.

    1.
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    2.
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    3.
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    4.
    DSC_4492low.thumb.jpg.7c5feeac0ab648376dca0f5d75fcc907.jpg

    5.
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    6.
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    7.
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    8.
    DSC_4588low.thumb.jpg.252e0ba1ac766963128b920c02d300bf.jpg

    9.
    DSC_4566low.thumb.jpg.082c765d6dc142bd8904565827250171.jpg

    10.
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  5. Se fosse un tema di microchip non disponibili sul mercato o di qualche altro problema, penso che comunicarlo chiaro non sarebbe visto come una debolezza ma come un'attenzione ai clienti che attendono i prodotti giusti per le proprie necessità. E sarebbe apprezzato, o almeno io lo apprezzerei.

     

  6. Ecco le mie preferenze:

    1) la n. 6, per la prospettiva indotta dalle linee del ponte che fuggono lontano verso un tranquillo borgo di campagna, ma con l'acqua in primo piano che sembra scorrere fragorosa facendo da contraltare al silenzio del paese.

    2) la n. 7, una classica composizione agreste resa originale dai sovrastanti raggi del sole che escono dalle nuvole proprio sopra il casolare, e che rendono questo paesaggio quasi magico.

    3) la n. 8, che per composizione e soprattutto per i colori sembra una di quelle tele che certi artisti vendono agli angoli delle strade, ma che trovo originale e divertente per i colori stessi che animano l'immagine.

     

  7. 4

    Non è esattamente la mia fotocamera preferita, ma è forse quella che ho amato di più. Perché è stata la mia prima reflex, la mia prima macchina con prestazioni professionali, la prima con lenti intercambiabili per avere finalmente davanti gli obiettivi con cui più amo fotografare.

    E' la D300, una fotocamera robusta ed affidabile, dall'esposizione precisa e dai comandi sempre a portata di dita per fotografare ognora nelle condizioni migliori per ottenere le immagini che si hanno in mente. E che mi ha permesso di portare a casa tanti buoni scatti con grandi personali soddisfazioni.

    Qui un'istantanea in una bellissima Venezia ancora addormentata poco prima dell'alba.

    D30_9656low.thumb.jpg.5fa9b5abcfc8bf96d966e5ae2786ca48.jpg

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  8. 9

    Era il 21 maggio scorso quando sono uscito con la fotocamera a cercare lo scatto giusto per partecipare a questo contest. 

    Girando con la macchina nei dintorni della mia città in una zona dove non ero mai stato mi sono casualmente imbattuto in questo meraviglioso filare di cipressi, nella realtà molto più lungo di quello che mostra la foto: e dietro gli alberi c'era Arezzo, con i campanili e le sue torri medievali, che sembrava volesse gareggiare con quei cipressi nello svettare alta nel cielo.

    Non ho dovuto fare altro che fermarmi e imbracciare la fotocamera e la foto è venuta da sé, perfettamente in rapporto 2,35:1, ché in nessun altra proporzione avrebbe potuto essere scattata.

    Il centro dell'immagine l'ha ovviamente preteso il campanile della Cattedrale, l'edificio più alto di tutta la città. Poi fra la coppia dei cipressi a destra ecco molto più in basso una delle torri medievali di Piazza Vasari, quindi fra la successiva coppia ecco svettare il bel campanile romanico di Santa Maria della Pieve e più in basso la torre di Borgunto. A ben vedere più sotto si nota anche il campanile della moderna chiesa dell'Orciolaia, ma era lì solo per fare atto di presenza in questa ardita competizione.

    Chi avrà avuto la meglio fra le nobili costruzioni della città e gli austeri cipressi della sua campagna? xD

     

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  9. Capisco che taluni siano per così dire ispirati anche dal mezzo fotografico che utilizzano, così che con una macchina riescono ad ottenere scatti "impossibili" con un'altra. Per più di uno c'è anche il piacere di tenere in mano il proprio strumento fotografico a consentirgli di essere in qualche modo appagato dal suo utilizzo, anche e indipendentemente dai risultati che riesce ad ottenere.

    Personalmente ho anche imparato e poi gustato la soddisfazione di chiudere il cerchio dello scatto stampando in casa le mie foto, così da riuscire ad essere padrone di tutto il workflow, dallo scatto e allo sviluppo fino alla stampa. E ti assicuro che la soddisfazione è impagabile, se non altro per non avere più la costrizione di delegare ad altri l'interpretazione dei miei scatti destinati alla carta.

    Tutto questo per dirti che ci sono anche fotografi digitali tutt'altro che bulimici nella produzione delle proprie immagini - e io sono uno di quelli - e che si prendono il loro tempo per trovare la giusta inquadratura e studiare l'esposizione migliore, magari con la macchina su tripode, l’esposimetro in mano e seduti in attesa della luce migliore.

    Non ti voglio convincere di niente, beninteso, ma solo farti riflettere sul fatto che con una macchina sportiva da 300 cavalli si può anche viaggiare a cinquanta all’ora con i finestrini aperti, respirare gli odori della campagna che ti viene incontro, godersi la strada ed il paesaggio e vivere il proprio viaggio con la massima rilassatezza, senza l'obbligo di avere una Cinquecento del ’66 per gustare le stesse emozioni.

    :sayonara:

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  10. 4

    Il mio obiettivo preferito è senza dubbio il Nikkor 17-35/2.8, la prima lente "pro" che ho acquistato. Luminoso, maneggevole, dai colori bilanciati e saturi e con quel carattere un po' retrò proprio di una lente progettata negli anni Novanta, mi accompagna da anni nell'uso a lui più congeniale: reportage e street. Non scevro da difetti oggi come molti obiettivi della sua età, continua comunque ad emozionarmi restando fedele compagno di tanti scatti in giro per le città e nei luoghi che amo ritrarre.

    Qui eravamo a Ischia, qualche anno fa.

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  11. Purtroppo questa volta non ho potuto partecipare, ma volentieri condivido le mie impressioni soprattutto con coloro i cui scatti ho apprezzato più degli altri.

    Ecco quindi la mia personale classifica:

    1) la n. 8 di cris7, perché per quanto tecnicamente imperfetta - come ammesso dall'autore - ma con un taglio originale, trasmette l'oggetto di questo contest cioè l'allegria. Rammento come da bambino mi divertiva moltissimo far volare col fiato le spore del "soffione", come amavo chiamarlo io. In più, il colore del cielo innaturale ma vicino alla tinta dei cieli raffigurati nei libri per bambini, e la spora più a sinistra che somiglia ad un airone in volo, mi ricordano una piccola grande gioia infantile.

    2) la n. 3 di Gianni54, che pur nella sua apparente semplicità trasmette allegria per i colori ed il soggetto raffigurati: il rosso dei papaveri fra il verde dell'erba, e il saturo cielo azzurro punteggiato di belle nuvole bianche: è il trionfo della primavera che dopo l'inverno presagisce la gioia per i frutti che la natura offrirà durante l'estate che viene.

    3) la n. 7 di Silvio Renesto, che nella contagiosa simpatia di un cagnolino che vicino alla sua padrona osserva qualcosa che lo incuriosisce e forse lo diverte, trasmette serenità ed allegria; è interessante ed originale anche il taglio dell'inquadratura. E inconsciamente forse apprezzo questo scatto di strada perché, da amante del genere, mi fa intravedere la possibilità, in un futuro non troppo distante, di poter tornare a fotografare la gente nelle città libere dalle mascherine facciali a cui siamo costretti da troppo tempo a questa parte.

     

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