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Valerio Brustia

Nikonlander Veterano
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  1. e certo è la roba più stabile fluida e precisa che esiste. Ma io giro a piedi quindi...
  2. Infatti! Tutt'alto. Ma mi sa che le sue perplessità su nikon di allora erano le stesse nostre solo che noi non avevamo rischi di sconvenienze. Lui si. Comunque vediamo. Di certo la foto io e Massimo ce la facciamo fare
  3. Ma sì per carità ma sarebbe stato più bello ed efficace un bel botta e risposta esclusivo for nikonland. Mi sarebbe piaciuto anche perché Unterthiner viene dal nostro mondo. Non è un signore del Minnesota che ha fatto le medie nel Missouri ed e' cresciuto tra Elk e lupi canadesi per approdare ad NG ai tempi d'oro di Bob Gilka. È un "ragazzo" ItaGliano, cresciuto nella bella provincia di Aosta, ha scapicollato come noi vivendo le nostre stesse realtà quotidiane. Per questo mi piacerebbe aver l'occasione di portare la sua testimonianza diretta.
  4. Tre anni fa lo avevo contattato per un'interviata puntuale proprio nikon oriented ma nikkio' per ragioni comprensibili perché a pestare qualche mina ci vuol poco e preferiva evitare di addentrarsi in un campo seminato dalla Valsella. Vediamo se venere riusciamo a fargli due domande TENNICHE.
  5. ha fatto vedere come ha realizzato la fotosub di un iceberg ripreso per intero (Ballesta) oltre duecento scatti ricomposti: la prima foto della parte sommersa dell'iceberg in un unico colpo d'occhio, potenza della fotografia. Le foto di Munier dei pinguini (dei pulcini) Imperatore sono assolutamente fantastiche, ma Ballesta ha mostrato il benthos dell'estremo sud del globo come nessuno mai (oltre Norbert Wu, più spettacolare di Paul Nicklen) TI sei perso sta roba qui che comunque Mamma Rai con quel cribbio di canone passa su RAI 5 tra un documentario sulla vita di Paolina Bonaparte e lo speciale sulla lirica. viva la minestra. E che glie ne fotte, li paghiamo assieme ai kwattora
  6. Il sestante a me risultava utile per il punto nave, che comunque se piove diventa ferramenta (il sestante).
  7. EH mi sa di sì o panino con birretta, insomma placare i morsi della fame aggh. Dovrei esserci, nel senso che non dovrei essere in trasferta. A proposito, non è che domenica sera avete fatto cadere l'occhio su Rai 5 alle 21.00? Munier+Ballesta in Antartide. Meraviglioso, da perdere il fiato. Roba da vendere tutto e smettere subito. Non c'entra un cacchio ma volevo dirlo
  8. Macchè carboNChio! Ai tempi degli AF-I si facevano le cose per bene---> FONDERIA. Il paraluce degli AF-I è di Alluminio, solo con la seconda serie af-s in nikon passano al carbonio. Dal 2000 in nikon han deciso di mettere in mobilità la fonderia. Ti rammento infatti che la prima serie AF-s (quella del 1997) erano dei bei pezzi di alluminio, belli pesanti. Il tuo (ei fu) 600/4 AFs era una serie 2. Quello prima del tuo aveva lo stesso zampone del 600/4 AF-I, che a sua volta ereditava lo stampo del 600/4 Ais (seconda serie).
  9. E' una follia...studiata lucidamente. E' forte sto Yamaki san, se ne fotte e fa cadere un po' di mandibole. Certo... un 105 superluminoso realizzato come un Caterpillar serve un po' ad tubo, però è bello! Ne venderà, ne venderà.
  10. venerdì 16 marzo ore 19:00 Triennale di Milano (viale Alemagna 6), Salone d’Onore STEFANO UNTERTHINER Conversazione con EMANUELE BIGGI Se si riesce,se si trova il tempo varrebbe la pena fare una scappata. L'ingresso è aggratis. Sono quelle conferenze che poi uno se le ricorda tutta la vita, o quantomeno ti fanno sentire una merdasecca ma magari anche no. NOTA L'organizzazione non garantisce l'intervento dei pinguini
  11. Ciao Massimo, ciao Marco no no il collarino dell'ottica lo lascio chiuso che porta solo dei bei disastri. Sono stracerto che la Uniqball sia estremamente versatile, ma per come mi muovo io (mi conosco, sono un falso metodico) non è molto funzionale: quando mi appoggio apro la manetta della boccia sulla sinistra quanto basta e ho finito. Mi preoccupo poco niente dell'orizzonte muovo l'insieme sui tre assi in totale libertà con la mano destra sulla fotocamera e la sinistra,sul piede del tele, ad aiutare il movimento compensando a mano e senza problemi eventuali disallineamenti orizzontali. Faccio così da tanti anni. Non è giusto e nemmeno sbagliato, è il mio modo
  12. Gagliardissima, rimane solo il fatto che la sfera esterna (quella con maggiore superficie di contatto quindi di capacità frenante) è deputata al solo assetto di livellamento mentre tutto il lavoro di ripresa è lasciato alla sfera più piccola. Il fatto che il movimento di questa sia limitato alla imbardata ed al beccheggio "separati" è garanzia di serraggio frizionato e sicuro. Una bella trovata concordo che è sicuramente valida, ma rimane il fatto che la testa a sfera classica chiede l'azione su un solo comando per movimentare liberamente (frizionato),il sistema ottico; qui invece occorre agire sulla leva centrale di assetto della sfera esterna prima che sulla più piccola dalla frizione modulata. Per intenderci, quando piazzo il treppiede non ho mai un bisogno ossessivo di garantirmi un assetto orizzontale perfetto perchè compenso con i movimenti fluidi della sfera (unica) libera ma frizionata. Con la Uniqball se non correggi la posizione iniziale con la sfera esterna le orientazioni di beccheggio e imbardata della sfera piccola (frizionata) non ti consentono la stessa libertà di movimenti di una sfera normale. Insomma devi fare due cose invece che una sola, come devo fare io quando uso la Arca Swiss B2 che mi offre i due movimenti separati e precisi di beccheggio e imbardata ma mi obbliga, prima, mettere in bolla il cavalletto.
  13. Paolo è interessante ma mi spaventa un po'. E quando ci vediamo ti spiegherò perché.
  14. Max, Come diceva il pupazzo One a Paolo Bonolis quasi trent'anni fa: "che pesssimoooooo!!"
  15. Perchè è luminosissimo! oltre che ben fatto, non troppo ingombrante, ma non è il migliore ART del lotto e questo lo so bene. Il compromesso su cui è costruito lo rende uno strumento vincente e la focale 24mm per me è l'deale per una notevole varietà di riprese. Nello zaino però, a meno di necessità crepuscolari, il bel 24 cede il posto eccome se cede il posto.
  16. Ma con ciò non dico mica che sia un male, anzi. È una sindrome al superlativo assoluto, può dar vertigine.
  17. Okkio che la "marattite" non è un minerale ma una sindrome pericolosa
  18. Max, lo vorrei FX chiaramente. Purtroppo tutti i lentoni emisferici si sono rivelati, alla prova dei fatti, molto cedevoli dietro al Dome: Tutti nessuno escluso. Anche il piccolo 8-16 fa quel che può. Invero ciò accade perchè si tratta di focali molto spinte, focali estremamente corti per angoli di ripresa ampi come non si può e perciò vanno a pescare nelle zone periferiche del sistema ottico curvo Acqua\vetro_o_metacrilato\aria. Peraltro io uso la lente correttrice di Sea & Sea che mi sta offrendo dei risultati molto molto buoni (come ho fatto notare con il "miserabile" AF-s 18-35/3.5-4.5) E comunque per come fotografo e per come mi muovo un obiettivo con quella lente prominente lì durerebbe una o due stagioni. Non fa per me, per questo non ho mai preso in considerazione il vecchio 14-24, mentre mi affascinava molto il 12-24 di sigma per tutte quelle volte che si vuole esagerare con l'angolo di ripresa (e ce ne sono molte), ma si tratterebbe di un'applicazione specifica, un'obiettivo da tirar fuori "per quella specifica occasione". Cioè da aggiungere al kit ma francamente 1.1kg sono un po' tantini per me
  19. Si si sfotti, fuori dall'acqua prove alla mano cioè serie di scatti fatti in uno stesso contesto (nikon day) le foto con il 17-35 sono state mediamente migliori alla faccia del vr del 16-35. Fu quel giorno che decisi di tenere la vecchia caffettiera (e di mandarla a riparare). Qui la faccenda è semplice: zoom fx lente piatta non ce ne sono al di fuori di AFs 17-35/2.8 AFs 18-35/3.5-5.6 AFs 16-35/4 VR Sigma deve ammortizzare la Mola ... E io cosa ci posso fare:passare a Sony? Non credo proprio.
  20. Prima di silurare il 16-35, fammi uno squillo che vorrei fare un test comparativo umidiccio.
  21. Ma Enrico, già così ho le idee mischiate, se ci butto su anche la xamamina è finita. no no, sacchetti capitano, e alla via cosi a tutta forza.
  22. E' tutto il giorno che mi arrovello: ma cribbio Hue ... perchè mi viene in mente il sentiero di Ho Chi Min, perchè diavolo mi vengono alla memoria i Super Sabre poi ho capito E' una città del Vietnam del Nord
  23. Bravo Max, lo davo per scontato dunque dunque in effetti tutti e tre i flash in test da wetPixel, nonchè il 4° incomodo Sea&Sea, nascono, prevedono, si immagina che, vengano connessi con lo scafandro attraverso HIGHT QUALITY OPTICAL FIBER CABLES cioè degli spaghetti spiralati come il seguente Qui però bisogna intendersi: se il flash è predisposto per il cavo in fibra ottica occorre che anche lo scafandro disponga del connettore adeguato ad alloggiarlo e che cioè sia predisposto (lo scafandro) per comandare i flash per via ottica. Oggi quasi tutti gli scafandri prevedono questa possibilità , in modalità differenti e con costi diversi, ma lo prevedono. E' vero oggi, ma fino al 2010 non era mica detto e soprattutto c'è una bella fetta di SUBBACQUI (presente!) a cui i cavettini "plug and pray" in fibra fanno venire l'orticaria. Ed ecco che 3 su 4 costruttori qui richiamati, furbi come delle faine, accessoriano i loro strobe anche con la presa per il vecchio connettore elettrico a 5 pin. E si può scegliere (Retra e INON lo consentono) di decidere se si vuole il flash con la presa a 5 contatti stile YS-Sea&Sea (uh toh, che caso) oppure la boccola Ikelite. Dall'altra parte, verso lo scafandro, questi cavi terminano con lo standard UNIVERSALE: la presa Nikonos a 5 contatti. Solo il flash della Symbiosis è proiettato verso il futuro e non offre questa possibilità, tanto amata dagli anziani Peraltro tutti questi flash, lo dico ma assicuro che da almeno tre lustri questa funzione è un default, contengono una servocellula per l'attivazione in remoto su trigger che funziona egregiamente. Qui i miei vetusti Sea&Sea YS-120 (anno 2001) si sono innescati sullo scatto dell'amico Vincenzo mettendo a nudo tutti graffi ed i riflessi interni del dome vissuto dello scafandro EasyDive di Vincenzo. Quindi anche sotto l'aspetto della connessione di pilotaggio direi che sono tutti strumenti validi e ad ampio spettro di utilizzo. Solo il Symbiosis è un po' meno malleabile, ma rammento che ospita un simbionte (appunto) , una torcia da 2000 lumen pensata per le riprese video quindi qualcosa in meno da ricordarsi di agganciare da qualche parte al carrozzone che è lo scafandro armato di luci. Un ultimissimo dettaglio è legato all'aggancio tra torcia e braccio di sostegno. Retra, INON e Sea&Sea nella confezione inseriscono due accessori per due diverse modalità di aggancio: quella con la sfera da 1" e quella con le ganasce e chiave di serraggio. Symbiosis offre solo la seconda che, peraltro, è lo standard Sea&Sea dal tempo del primo Sea&Sea Yellow Sub (fine anni '70). Quindi ci vengono incontro anche verso la tipologia di sostegno che potremmo già avere in dotazione. Una carineria mica da poco! Insomma, sono agguerriti questi costruttori, il che è un bene perchè facendosi concorrenza l'offerta sta diventando sempre più accondiscendente verso le necessità del fotografo. Un esempio su tutti: ora i pannelli posteriori sono illuminati e la cosa è di un'utilità impagabile nelle immersioni notturne (bellissime), piuttosto che in grotta (no grazie) Va che casino, roba da metropolitana nell'ora di punta.
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