Vai al contenuto

Dario Fava

Nikonlander Veterano
  • Numero contenuti

    2.904
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    26

Articolo Commenti pubblicato da Dario Fava

  1. 1 ora fa, M&M ha scritto:

    Il discorso resta, esattamente come 20 anni fa, economico.

    Non tutti sono disposti a spendere 4 o 5000 euro per una macchina prestazionale come sarà la Z8 ma non si accontentano di un sensore lento con il rolling-shutter come quello di tutte le altre Nikon Z.
    Il formato piccolo consente a Canon e Fujifilm di fare macchine prestazionali che Nikon propone/proporrà solo in formato pieno. A 2x ed oltre quel costo.

    E a parte questo, lo spazio per qualche cosa di superiore a Z50/Z30 anche senza andare su sensori speciali, c'è. Il minimo sindacale sarebbe avere lo stabilizzatore sul sensore.
    Ce l'hanno persino le Olympus che vogliono essere lillipuziane ...

    Insomma, se per fotografare decentemente si debbono mettere li tra corpo e ottiche la diecimila euro, magari poi la gente si accontenta del vecchio, oppure dell'aifon. Oppure passa il fiume !

     

    Ma infatti il mio intervento era sul discorso che queste APS non sono per nulla economiche, 2300 per la Sony aps sono una follia se non si vuole fare solo video, dove Sony ha una certa esperienza ma con tutti i compromessi che comporta un corpo "fotografico" in luogo di una broadcast camera (necessita di almeno un gimbal comunque non semplice da bilanciare a seconda dell'ottica) il sensore stabilizzato per il video è quasi inutile.

    Per le foto è un altro discorso, ma restano comunque macchine costose per quel sensore, meglio a mio avviso avere un sensore FF più economico ma che consente di fotografare senza compromessi.

    Ad esempio Nikon con la Z5 ha creato una FF economica che secondo me viene sottovalutata, con la cifra di quella Sony ci sta anche la Z6II

  2. Se tralasciamo il campo video dove il FF è troppo impegnativo, chi si sentirebbe di investire diverse migliaia di euro in un sensore piccolo?

    È indubbiamente un compromesso a livello creativo sotto diversi aspetti, più dei vantaggi che può dare (come ad esempio nel comprato video dove una maggiore pdc a diaframmi aperti è un plus) 

    Non mi sento di biasimare Nikon nel non volere investire troppo sulle apsc, quello che c'è, fatta eccezione per qualche fisso luminoso, è perfettamente allineato con il mercato che abbia un senso logico. IMHO

  3. Sono belline, anche i colori si sposano bene con il nero, però a me restituisce un po' meno l'aspetto vintage che ha quella silver, anche se la verniciatura vista da vicino non ricorda molto il metallo di una volta io il viltrox non l'ho scelto silver proprio per quello..

    però sono sempre belle... tutte, ed è la fascia di prezzo giusta per fare fatturato... (anche se con la Z9 hanno fatto veramente il botto)

     

    La blu e la cremisi sono le mie preferite.

    • Mi piace ! 1
  4. Sostanzialmente mi ritrovo con quanto hai scritto, ho postato il giretto nel bosco tutto ad 1.4 proprio per mostrare i difetti, che talvolta a mio gusto personale sono anche pregi, mi piacciono i colori pastello, a caricarli si fa sempre tempo.. ha un bel bokeh compatibilmente con il formato DX che ne limita l'effetto, ma che di contro ti consente di catturare tanta luce pur mantenendo una leggibilità generale.

    A TA non è una lama di rasoio ma è comunque dignitoso, considerato che se lo si usa a 1.4 c'è un motivo e che il bokeh, quando apprezzabile, restituisce una percezione di nitidezza maggiore su ciò che è a fuoco.

    Insomma un bel oggettino.

    Da non sottovalutare anche alla ghiera dei diaframmi, molto più comoda di quella su camera.

    • Eccellente, grazie ! 1
    • Sono d'accordo 1
  5. 1 ora fa, Max Aquila ha scritto:

    io pensavo di averlo evidenziato nelle foto del mio test:

    e di averlo poi specificato a domanda diretta di Pilloni:

    In effetti mi ha molto stupito che tu lo avessi adottato come obiettivo da cerimonia per il tuo lavoro, invece del citato 24-70/4, a mio avviso molto più piano del 28-75/2.8  quindi, dal mio punto di vista, più adatto

    Guarda, mi è già un pelo corto a 75 figurati te a 70 un diaframma più chiuso.

    Il 24-70 arrivato in kit con la Z7 è rimasto in armadio da quando ho preso il primo fisso Z

    Per certi tipi di foto mi piace come stacca dallo sfondo, ma ha quel problemino che se riuscissi a capire quando si manifesta con precisione, mi potrei anche adattare.

    Secondo me l'ottica per cerimonia è il 24-120 ma lasciami capire meglio questo, poi vedremo.

    Non fosse altro che il 2.8 mi fa comodo.

  6. Io l'unico Tamron che ho acquistato è il trombone 15-30 del quale per l'utilizzo che faccio in quel range non posso certo lamentarmi.

    Del 28-75 sono ancora in fase di confusione, non so ma in certe situazioni ai bordi è veramente brutto, non risolve come dovrebbe e non capisco come mai non lo fa sempre, quindi, parafrasando il nostro team principal Ferrari, si tratta ancora di capire...

    Lo sfuocato è bello e l'ottica è molto veloce ma non riesco ancora a capire perché alcune foto sono morbide ai bordi.

    Forse la soluzione sta nel perdere un diaframma e passare ad un vero nikkor? ... staremo a vedere. 🤷🏻‍♂️

  7. 2 ore fa, M&M ha scritto:

    E quali vantaggi offre un file RAW non compresso, a parte occupare memoria, buffer e larghezza di banda ? :$

    Per quel che ne so, è più probabile che un nef compresso in fase di recupero da un disco rotto, sia illeggibile rispetto ad un non compresso.

    Però, per esperienza personale, la percentuale dei non leggibili/recuperabili è comunque bassa, io uso sempre il compresso ha troppi vantaggi..

  8. Beh... sempre più versatile.. ora con il timecode è a tutti gli effetti anche una videocamera broadcast.. sono senza parole :o

    Ieri tra l'altro è arrivato in nuovo OS Ventura che finalmente porta integrate le anteprime dei raw.. 

    È già arrivato Natale :x

    • Mi piace ! 1
  9. Un bellissimo articolo, io ho impostato l'area singola estesa piccola sul tasto funzione anteriore fn3, semplicemente perché mi serve se il riconoscimento automatico va in pallone per via della scena complessa, ma se la metto sul pulsante AF posteriore ho il pollice impegnato per poter spostare l'area, mentre col mignolino su Fn3 e il pollice sul joystick posso anche spostarla, diventa un lavoro da clarinettista ma al momento a me sembra la soluzione più rapida per non perdere lo scatto.

    Sul pulsante AF posteriore invece ho messo l'area estesa larga posizionata al centro, che è l'ultimo paracadute in caso nessuna delle precedenti dovesse funzionare.

    Io non faccio natura, però mi trovo spesso in situazioni complicate per l'AI e quindi, vista la versatilità di questa macchina mi sono dovuto arrabattare per trovare soluzioni rapide senza rinunciare a comodissimo riconoscimento soggetto.

    E mi sono ritrovato in molte delle tue soluzioni adottate, sono macchine che richiedono anche un po' di ricerca perché a schiacciare il bottone e dare la colpa alla macchina per gli errori  son capaci tutti  :D

    Grazie per averle condivise.

  10. Eravamo là per provare a creare qualcosa di bello, in uno stile che piace ad entrambi, sicuramente la giornata è stata la cosa più bella da ricordare, ma c'era un concetto alla base che abbiamo assolto e che poi ha fatto nascere il tema per la mostra, il refolo è una delle tante cose accadute, mi sono soffermato su quella perché è stata chiamata in causa. Nulla più..

  11. 1 ora fa, cris7 ha scritto:

    Ciao Dario mi piace quello che hai scritto, ma non sono sicuro di aver colto cosa volessi dire con l'aneddoto.
    Da ritrattista che sei e per come ti conosco, so per certo che non giudichi il valore della foto in base al fatto che sia posata o meno.
    Ad esempio la bella foto che hai postato potrebbe benissimo essere posata, oppure altrettanto potrebbe non esserlo, solo il fotografo e il soggetto possono saperlo (e noi lo sappiamo solo perchè lo hai detto tu).
    Ma che differenza fa all'osservatore, la foto quella rimane.
    A parte per il genere reportage classico, ormai praticamente scomparso a favore di tutto sto storytelling (più o meno evidente), dove il posare è sbagliato per ovvie ragioni, io mi sono sempre chiesto cosa sia tutta questa morbosità di sapere se la foto sia posata o meno. Che cambia? L'immagine certamente no, e quindi?
    La mia domanda di fondo è perchè mai al critico interessava quel particolare? A meno che il titolo della foto non fosse reportage di persone a passeggio....
     

    La foto in posa non è sbagliata o meno artistica, era solo quel servizio che non lo era affatto e dalla mia intervista ne ho spiegato le ragioni al critico, solo che per premura neanche un professionista se ne era accorto, aveva davanti il soggetto e le foto, sarebbe bastato osservarli entrambi.

    Il senso del aneddoto è a suggellare la difficoltà che c’è oggi nell’interpretare le foto, è vero che c’è un fattore personale ma il più delle volte la mancanza di attenzione porta a travisare i significati anche quando sono palesi, se è successo ad un addetto ai lavori, figuriamoci alle persone comuni.

    Se osservi, nell’espressione del suo viso c’è stupore, potrebbe essere una brava attrice ma in quel momento era sorpresa dal cappello che stava sfuggendo per il refolo di vento.

    • Mi piace ! 1
  12. Aggiungo anche che oggi si è persa la capacità di osservare, con la vita frenetica e la perdita della "lentezza" di un tempo ci si limita al colpo d'occhio, anche in un'immagine; osservare una foto nella sua interezza, la scelta della luce le micro espressioni e l'inquadratura sono tutti fattori che a livello conscio si tende a non osservare, anche se poi a livello inconscio fanno la differenza tra una foto che funziona o non funziona, se si imparasse l'arte della lentezza ci sarebbe molta più qualità in fotografia come in tutti gli altri settori artistici.

    Partendo dall'assunto che i geni che possono trascendere tutte le regole, sono estremamente rari allora per ottenere qualità bisogna studiare, applicarsi e metterci passione, tutte cose fortemente in contrasto con la fretta.

     

    Vi cito un aneddoto occorso ormai 7 anni fa, alla mia prima personale in occasione di un evento importante della mia città, venne chiamato il critico d'arte del quotidiano locale per scrivere un articolo, mi fece una brave intervista e scrutò tutte le 16 foto esposte, arrivato su questa:

    DSC_0574-2.thumb.jpg.2ef1330745ebeeb5ffd42917f9692a72.jpg

    Mi disse, "Sì però dai questa è in posa" ... al che salta su la mia amica che era presente....
    "Nooo ....mi stava volando via il cappello" 

    Ci volle quella semplice frase spontanea per aprire gli occhi del critico che scrisse un articolo per me addirittura imbarazzante, da quel giorno siamo rimasti in contatto, mi ha scritto anche altre cose ma senza qualcuno che gli aprisse gli occhi, non ci sarebbe arrivato.

    C'erano 16 foto nessuna di quelle era in posa, era lì apposta certo ma faceva cose che si sentiva di fare, raccontava qualcosa di sé che difficilmente racconta, e per colpa della fretta stavano per essere tacciate per le solite foto del cactus, dell'ennesimo pirla che si atteggia a fotografo.

     

    • Mi piace ! 6
  13. Karsh era un ritrattista come pochi, non solo dotato di una sensibilità a molti sconosciuta ma anche di una vera e propria ossessione per il soggetto, al punto che di molti ne diventò pure amico, perché se da un ritratto commissionato vuoi cogliere il meglio della persona, allora la devi conoscere, a volte basta una chiacchierata, senza farsi accorgere che lo stai studiando cercando di assecondare ed argomentare anche di cose che non c'entrano nulla con la fotografia o la situazione in atto.. questa è arte e questo è quello che mi piace fare, anche se non sempre posso permettermelo per questioni puramente tecniche, in ogni caso ci sono vari stadi di conoscenza e "lettura" del soggetto, non è una stupidaggine c'è dietro tanta psicologia, chi non lo capisce ma anche solo non lo vede dalle immagini, allora non si merita un fotografo come lui, la parte tecnica fotografica classica ma impeccabile è solo la punta di un enorme iceberg.

    • Mi piace ! 3
  14. 51 minuti fa, M&M ha scritto:

    Io facevo riferimento al 24mm DX, probabilmente f/2, stabilmente in roadmap ma lontano dai radar per il momento.

    Il 24/1.8 FX é fuori target, lungo e troppo costoso per i miei scopi in DX. Mentre in FX non mi interessa.

    Io mi riferivo al 24 viltrox, non sapevo ci fosse un dx nikkor in roadmap.. però come dicevo prima 1.4 è il senso di un’ottica così, a maggior ragione se sarà f2 in dx sarà di altro indirizzo probabilmente molto leggero e compatto.

  15. Avere la luce simile a quella del sole comporta comunque un notevole impegno a livello gestionale, basta una posa leggermente sbagliata che si possono creare ombre nette indesiderate, anche solo un capezzolo un po' irto (si più scrivere capezzolo? xD) con la luce radente ti parte una proiezione lunga che non è accettabile.

    Di contro c'è che ti permette di essere più creativo perché il sole è la nostra luce naturale, per avere la luce da softbox ci vuole nuvolo.

    1101673447_DZ9_6580copia(1).thumb.jpg.e7cb4d652bf043a2240231eb14c425a2.jpg

    • Mi piace ! 2
    • Sono d'accordo 1
  16. La luce più amata da Peter Linbergh che chiudeva città e ingaggiava set cinematografici da decine di kilowatt anche in luoghi assolati.

    Ho avuto il piacere di scattare assieme a Mauro sabato con quel sole che non scalda nessuno e non cuoce i modificatori, il piacere di riscoprire che la luce continua controllata non ti fa sbagliare un fuoco alla macchina e quando è tanta anche se la modella non si muove lentamente, ti consente un tempo rapido sufficiente per sbagliare poco.

    Sono due mondi paralleli diversi i flash e le luci cinematografiche i li trovo entrambi affascinanti ma certo che vedere cosa stai facendo è molto più immediato e divertente.

    Ricordo diversi dei miei set che hanno richiesto anche 40' per settare la luce flash, la pazienza delle modelle che se non fossero state amiche mi avrebbero mandato a quel paese prima di trovarlo 

    • Sono d'accordo 2
  17. 1 ora fa, Alberto Salvetti ha scritto:

    Grazie Mauro. Hai capito perfettamente i miei dubbi sulla bontà dell'acquisto. 

    Dopo tre anni di intenso uso della Z7, ancora non riesco a sopportare i tanti difetti, nonostante apprezzi gli evidenti pregi.

     

    A dispetto delle mie “lamentele” sull’af della Z9 c’è da dire che tra Z7 e Z9 c’è un abisso, in particolar modo con il 105 mc che essendo macro ha un’escursione molto lunga e quando lo perde, si fa tutto il giro.

  18. 9 ore fa, M&M ha scritto:

    Tornando a noi, il nuovo TamronZ é già ordinabile in America, consegna 29 settembre, prezzo $699 mentre in Europa costerà €799 con IVA tedesca.

    Evidentemente la scritta :

    "This product is developed, manufactured and sold under the license agreement with Nikon Corporation."

    ha un costo (rispetto alla versione per Sony).

    Infatti per quella cifra il 6.3 stride forte, consapevoli del fatto che al momento in FX non c'è alternativa Z mi pare che se ne approfittino, vedremo quando ci sarà lo Z analogo se resterà ancora ad 800

  19. 8 ore fa, Max Aquila ha scritto:

    Li ho anch'io e specie il 135/1,8 è ai vertici della mia classifica.

    Ma non è l'arma letale che è L'OBIETTIVO PIÙ UTILIZZATO !

    Parli ancora di sfumature e sensazioni: ma la pentola con la pasta, con che obiettivo la cali?

    È un esercizio di modestia e di autoconsapevolezza rispondere onestamente al quesito...

    La pentola con la pasta la calo oggi con il 28/75 ed il 70/200 …prima facevo quasi tutto col 24/105 art 

    Ma nessuno zoom può diventare l’ottica preferita, forse potrebbe avvicinarsi il 70/200s quando potrò fare l’upgrade.  
     

    A me piace il fisso.. i limiti che ti impone ad usare le gambe e non una ghiera, a ragionare secondo la sua logica, sono molto più stimolanti di qualunque zoom.

    • Sono d'accordo 3
×
×
  • Crea Nuovo...