Vai al contenuto

Alberto Salvetti

Nikonlander
  • Numero contenuti

    703
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    21

Risposte pubblicato da Alberto Salvetti

  1. Il mio interesse è motivato dalla mia curiosità per ogni novità tecnologica.

    L'unico motivo che potrebbe interessarmi è lo scatto silenzioso, per il resto con le mie D850 e D500 riesco a soddisfare tutte le mie esigenze fotografiche.

    Potrei essere interessato solamente se riescono a fare un mirino elettronico equivalente a quello ottico.  Su sollecitazione di un amico sonysta, ho provato una sua recentissima fotocamera, perché a suo dire, mostra nel mirino esattamente come uscirà la foto.  Ecco.  Fino a che il mirino sarà di quella qualità, non prendo nemmeno in considerazione l'acquisto di una ML.

  2. Non era certo per muoverti una critica, la ballerina bianca è sempre molto difficile da gestire perché il bianco è più piccolo del nero e di conseguenza è quasi normale che si verifichi la bruciatura.

    Comunque per la conversione del NEF io uso Capture One che recupera le alte luci al 99,9%.     Ho notato delle bruciature in foto naturalistiche postate alche da altri recentemente, non ho mosso questa osservazione perché non volevo essere frainteso,  sono semplicemente sorpreso perché a me succede rarissimamente. 

  3. La situazione, la composizione e anche il titolo è intonato alla foto,  complimenti all'autore.

    Ma scusate la provocazione, in un sito di fotografia, in una foto naturalistica è normale quel bianco così bruciato?

    Era impossibile recuperarlo? E' una carenza dell'obiettivo?  Oppure sono io che ho dei problemi?

     

  4. 19 ore fa, Rudolf dice:

    Il monitor, 4k, da 32''.

    E quindi la scheda video ci vuole. Il software Adobe adesso sfrutta il processore grafico per velocizzare il flusso.

    Se invece usi software nostrano, un pc del genere é inutile.

    Un SSD per me é più che sufficiente.

    Uso ViewNX-1,  Capture One e Photoshop.

    Mi hanno proposto il processore Core I9  7900X  con 10 core/20 thread.  Non pensi che sia sproporzionato all'uso che ne farò?

    Che scheda grafica mi consigli, considerando che non gioco?

  5. Ogni 4 o 5 anni mi faccio assemblare un PC nuovo.

    Mi serve esclusivamente per trattare ed elaborare fotografie. Non faccio video.

    Mi interessa visionare agevolmente in linea  più foto al 100% e un processore molto veloce.

    L'idea è di prendere due SSD M2, uno per il sistema operativo e l'altro per l'elaborazione.   32  o 64 Gb di ram.   Due HD da 8 TB per avere due copie identiche dei dati, al momento ho più di 4 TB di foto e dati.

    Una terza copia la faccio settimanalmente col tostapane e un altro disco da 8 Tb.  Non so se sia utile una scheda video. 

    Volevo avere un vostro consiglio per fare una gran macchina ma possibilmente senza colli di bottiglia e senza buttare soldi per componenti inutilmente sovradimensionati.

    Grazie.

  6. Quest'anno molto meno degli ultimi due anni, anche causa di due mesi di inattività forzata.

    Dall'inizio dell'anno:

    D850  8.404 scatti

    D500  6.967 scatti

    V3 348 scatti

    Complessivamente 15.719, dei quali ne tengo circa il 45 % . Facendo le raffiche, molte foto sono identiche: ne tengo una per risparmiare spazio.

     

  7. Non vorrei che fosse un principio di Parkinson.

    Uso la D850 quasi esclusivamente con lo Zeiss Mirvus 2/100 che non è stabilizzato e a MANO LIBERA senza cavalletto.  La percentuale di foto mosse è quasi nulla.

    Basta impostare Auto ISO, come del resto anche sulla D500, e foto mosse non ne vengono.  Il problema non è della D850, è altro.

  8. Ringrazio tutti per il contributo e per il lavoro.  Per essere onesto avevo saturato molto la foto ma non sono riuscito ad esprimere la luce che c'era quella mattina.  Il taglio più panoramico forse è il più adatto del 3:2.  L'interpretazione che preferisco è quella di Aldo Del Favero, probabilmente perché è quella che più si avvicina alla mia.

    Buona l'idea di far elaborare collettivamente alcune foto.

  9. Stiamo parlando di etica non di utopia.

    Noi stiamo qui valutando, giustamente e doverosamente, di come muoverci in punta di piedi per non disturbare la natura, ma nessuno dice della distruzione che sta tuttora facendo l'avanzamento dell'agricoltura intensiva.  Non se ne parla perché crea reddito, crea posti di lavoro e allora, come negli anni '70 la selvaggia espansione edilizia creava distruzione della natura, oggi l'agricoltura intensiva, anche quella biologica, dalle mie parti sta devastando tutto, divorando tutti i luoghi ancora intatti, sia in collina che in montagna.  E nessuno si permetti di criticare tutto questo.  

    Ti racconto un fatto.  La scorsa settimana ho avvistato un nido di picchio rosso maggiore fatto in un foro nel tronco di un olivo. L'olivo era in una fila di olivi in fondo ad un vigneto.  Accertato che i nidiacei avessero almeno una decina di giorni, di notte ho piazzato il mio capannino di tela fra i filari del vigneto a una quindicina di metri dall'olivo. Mimetismo perfetto.   Al mattino con la luce buona, ho controllato da distante col binocolo i tempi che intercorrevano tra una imbeccata e un'altra.  I 5-10 minuti che impiegavano per fare il pieno, mi hanno dato il tempo di entrare dal lato opposto del capanno.  Ho aspettato  che ritornino prima di piazzare il teleobiettivo e al successivo giro ho messo fuori dal capanno la lente frontale del tele.  Si erano già abituati al capanno e anche della lente non avevano fatto caso, continuando nella loro attività di ingozzamento.   Ho fotografato e nemmeno gli scatti dello specchio risultavano avvertiti.

    Dopo un paio di ore  è arrivato il contadino con il trattore e l'atomizzatore per fare il trattamento di boro e verderame agli olivi prima della fioritura. E' passato ad un metro dagli olivi irrorando a non so quante atmosfere di pressione.   Ho avuto dei momenti di sgomento. Per fortuna il foro del nido era posto con un'angolazione tale che il prodotto spruzzato non è entrato direttamente ma solo di striscio. Se avesse fatto il trattamento in senso inverso  sarebbe stata una tragedia per i piccoli.   A quel punto ho alzato il capanno, l'ho portato fuori dal vigneto dal lato opposto, ho smontato tutto e non avevo il coraggio di guardare con il binocolo.   Il giorno dopo sono tornato a vedere da lontano e, apparentemente, l'operato del contadino non aveva prodotto danni. 

    Non li vedrai i caprioli a spostarsi dall'Appennino alle Alpi su vie garantite.  Non li vedrai, te lo assicuro io. 

     

  10. Non credo che con qualche corso si possa insegnare il comportamento da tenere nelle varie situazioni.  Al massimo si potrà insegnare un poco di educazione comportamentale nella frequentazione di ambienti naturali.  E lo dovrebbero frequentare TUTTI, non solo i fotografi, perché noi stiamo giustamente parlando del nostro ambito, ma i comportamenti da vandali ignoranti sono quasi generalizzati.  

    Il  discorso del limite oltre il quale si fa danno credo sia molto complicato da insegnare. Nel nostro mondo antropizzato, gli animali e soprattutto gli uccelli hanno delle reazioni completamente diverse, dal luogo dove si trovano.  I passeri che vengono a raccogliere le briciole sui tavoli dei bar in aperta campagna fuggono alla nostra vista a 100 metri di distanza. Il merlo, per dirne uno, che viene a nidificare a un metro dalla casa per difendersi dai nuovi predatori,  valuta minore il rischio della vicinanza dell'uomo e dei gatti, che il pericolo che incombe in aperta campagna.

    Una cosa che mi sento di raccomandare, è di non avvicinarsi mai mentre gli uccelli, soprattutto i passeriformi,  stanno covando perché se viene percepito il pericolo possono facilmente abbandonare il nido anche con le uova dentro.  Un'altra cosa che recentemente tutti fanno, appunto perché gli uccelli si avvicinano alle case,  è la foto col cellulare a 20 cm dai nidiacei sentendosi in tal modo reporter di NG.  E talvolta qualcuno vorrebbe aiutare i genitori con l'integrazione di cibo dato a mano.  Operazione dannosissima, oltre dal punto di vista dietetico, perché gli uccelli non si sentono minacciati anche se noi passiamo a un metro dal nido per le nostre normali attività, ma possono abbandonare i nidiacei se li dovessimo prendere in mano i primi giorni di vita.

     

  11. Caro Max, ho avuto la fortuna/sfiga di nascere e vivere fino all'adolescenza in campagna.  Allora la campagna non era quella delle monoculture intensive, assomigliava vagamente a quello che ci fa vedere oggi la pubblicità televisiva.  La vita in campagna allora, a parte le poche ore di scuola, era completamente vissuta nella natura e a contatto con gli animali selvatici, veramente tanti allora.  Dalle mie parti si faceva ancora la fame ma si aveva un profondo rispetto di tutto ciò non fosse indispensabile per il sostentamento. Questa immersione nella natura, ci faceva apprendere in modo del tutto automatico i comportamenti di ogni specie.  Non conoscevo il nome scientifico, ma di ogni specie si sapeva il giorno che arrivavano con la migrazione, dove stazionavano, dove e come nidificavano, cosa mangiavano, come cantavano.  Non c'era la televisione!!!  Quello era il solo nostro mondo.    Sono passati molti anni, ma non di certo dimenticato quanto appreso allora.

    Ai nostri giorni, molte specie hanno modificato le loro abitudini e i luoghi di nidificazione per avvicinarsi alle abitazioni, probabilmente sentendosi più protette dalla vicinanza dell'uomo  piuttosto che gli spazi abituali, ora molto frequentati da gazze e da cornacchie grigie.  Il che facilita molto la foto ai nidi,  sempre senza recare loro disturbo.

  12. Questo problema è sorto da quando con poche migliaia di euro è diventata alla portata di quasi tutti fotografare qualsiasi cosa.  Basta agghindarsi come dei marines, fare qualche chilometro e scattare a qualsiasi cosa si trova sul proprio cammino.  La formazione viene fatta sui forum e lo scopo sono la quantità di like sulle foto postate su Facebook o su Juza.  

    Questa è una realtà, purtroppo molto diffusa.  Per combattere questi comportamenti basta vietare la pubblicazione delle foto?  E' corretto accomunare gli sconsiderati comportamenti di molti con chi sa cosa fa e sa come comportarsi senza fare danni?

    Le  argomentazioni di Silvio Renesto mi trovano completamente d'accordo con quanto da lui scritto.

    Come dice Massimo Vignoli è un argomento molto, troppo complesso per essere esaustivamente trattato su un forum. E comunque non è perché è complesso che non bisogna parlarne. E soprattutto sono apprezzabili gli interventi di chi pratica consapevolmente questo tipo di fotografia.  

    Invece trovo insopportabili quegli interventi che sostengono dei luoghi comuni, generalizzando situazioni delle quali non hanno la minima idea di cosa stanno parlando. 

    Faccio l'esempio di un intervento sull'altro topic per spiegarmi:  io ho la massima considerazione sulla capacita fotografica di Max Aquila e ne seguo costantemente gli articoli e gli interventi, ma quando scrive quanto segue, non mi trova assolutamente d'accordo.

    A me pare enorme pure che te lo abbiano chiesto.

    Anzi...mi pare enorme che ci sia chi vada a cercarli per fotografarli. 

    Con tutto ciò che da fotografare c è in natura.

    Ma la fotografia perde il suo senso quando da mezzo si trasforma in fine.

    e quando nel bel mezzo dell'articolo 

    Nikon Nital D850 show: Roma 22 e 23 Settembre 2017  tra le altre cose scrive:

    Apprezzatissimo lo stand di Alberto Ghizzi Panizza, fotografo a tutto campo ma con la predilezione particolare per la macrofotografia piu' interessante che negli ultimi tempi mi sia stato dato di osservare, (qui spiega il "focus stacking" on camera, novita' assoluta D850) 
    cosa della quale gliene ho dato atto, presentandomi (conosce Nikonland) e facendo quindi la sua conoscenza gli ho anche scattato un ritratto,

    Ma ti rendi conto che tipo di fotografia, spacciata per naturalistica, fa il tuo eroe? Per il semplice fatto che Nikon, ( Nital?) gli ha consegnato la D850 da testare in anteprima, non ti sei posto il problema di come possa fare quelle foto assurde e completamente innaturali con l'inevitabile manipolazione dei soggetti ripresi?  Non ti sei chiesto, con tutto quello che c'è da fotografare in natur,a perché si ostina a fotografare in questo modo?   E' etico questo?

     Io, tra le altre cose, fotografo i nidiacei ed i pulcini appena scappati dal nido ed imbeccati dai genitori, perché da quelle scene si capisce quanto sia meravigliosa la natura.  E continuerò a farlo perché  so che non reco loro alcun danno.   E mi dispiace che tu caro Max, abbia fatto di tutta l'erba un fascio, così superficialmente.  

     

     

  13. Ho risposto altro perché mi riconosco il 10% nella risposta  1, il 50% nella 2 e nel 40% nella 3.

    A me piace fotografare, fotografo per impossessarmi dell'immagine dei soggetti che mi piacciono, esclusivamente soggetti naturali.  Compulsivamente, e soprattutto scatto, scatto, scatto.  Cercando di creare un file ottimizzato elle mie esigenze, ma non sto certo lì a fotografare con la cura che avrei se avessi la pellicola. 

    Poi il piacere più grande è gustarmi i NEF, e selezionare le foto che più mi piacciono.  Riquadrarle, elaborarle per quel poco che sono capace, pulirle e prepararle come se dovessi stamparle.

     

×
×
  • Crea Nuovo...