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Alberto Salvetti

Nikonlander
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Risposte pubblicato da Alberto Salvetti

  1. 6 ore fa, Max Aquila dice:

    magari!  ...tutte in stacking a mano libera ci vuole Alberto Salvetti.

    E' un sarcasmo inappropriato. Lo stacking lo riesco fare ai fiori con la mano appoggiata a terra al posto del cavalletto. Impossibile farlo senza un appoggio.

    In merito alla domanda, il problema non è il diaframma. Ogni lavoro deve essere fatto con l'attrezzo adatto: il  muratore non usa un pennello per far un buco nel muro.

    Le lenti addizionali le ho usate con la V1 perché non c'era alternativa. Da allora non le ho più adoperate perché per fare macro preferisco usare obiettivi macro oppure il 300 PF ED + 14 TC su D500 per le farfalle e libellule (vive!!).   Le addizionali non le uso non tanto per la resa diversa, che comunque c'è, ma per la poca flessibilità nell'uso.

     

  2. Shutter Count  581 scatti: la  Z 7 è arrivata il 15 luglio e fino ad oggi sono arrivato a questo numero.

    Mediamente è il numero di scatti che faccio ogni uscita, ma con la Z 7proprio non mi riesce.  Se esco con due macchine, lei resta sempre nello zaino, se la prendo su da sola, perdo qualsiasi interesse per i soggetti abitualmente fotografati e mi convinco che tanto di questi scatti uguali ne ho già una caterva  ed evito di usarla.  Il motivo è che proprio non riesco a digerire il mirino elettronico.  Mi ricorda subito il mirino della V3, che ho sempre odiato, ma che  tolleravo perché nonostante i molti difetti, col peso di 1 kg avevo una fotocamera e uno zoom equivalente a un 200-800 mm e una raffica di 10, 20 fino a 60 ft al secondo, fattori  che me la facevano sopportare e infatti l’ho usata tantissimo.

    Non fotografando persone, il riconoscimento dell’occhio assolutamente non mi interessa, come non mi interessa il poter mettere a fuoco fino al margine del fotogramma.  Nessuno degli obiettivi S dedicati, sia in vendita che nella road map, rientra fra gli obiettivi che normalmente uso.  Il 24-70 del kit non l’ho neppure tirato fuori dalla scatola.

    La Z 7 l’avevo presa per sostituire la D850, soprattutto per la macro e per  abituarmi alla nuova tecnologia, così magnificata anche qui.  Ho sbagliato  a prenderla, infatti pur essendo una gran macchina che sforna file eccellenti, per le mie esigenze, la trovo superiore alla D850 solo nel live view.  Per  tutto il resto, preferisco il buon vecchio mirino ottico delle reflex. 

    E il contatore non si muove.

  3.  

    Selezionare le proprie foto preferite non è mai semplice.  La scorsa settimana sono riuscito a fotografare questo soggetto, che non ero mai riuscito a fotografare decentemente prima.

    Le foto sono fortemente volute, infatti mi sono sciroppato quasi tre ore di macchina, gran parte su stradine di montagna per arrivare nella zona dove era  data per certa la presenza di queste farfalle. Il meteo prevedeva sole splendido.   Arrivato alla meta, a quota 1800 metri, molte nuvole si alternavano  a qualche raggio di sole, la nebbia sospinta da un forte vento  e la temperatura  fredda facevano presagire che la trasferta fosse stata fatta a vuoto.  E invece su un ripido pendio , aggrappate a steli d’erba o sui fiori le Apollo c’erano.  Erano intirizzite dal vento gelido, e questo era positivo, ma il vento le facevo oscillare a velocità supersonica, mai visto prima.  Dopo un bel po’ di studio, ho notato che fra una folata e l’altra, c’era una frazione di secondo che il soggetto poteva essere  ipoteticamente fermo.  Ho alternato da D850, la D500 e alcuni obiettivi.  Con mia sorpresa, l’accoppiata migliore è stata D850 e Micro Nikon 4/200 AFD.

    Lo scarto è stato enorme, comunque sono soddisfatto di aver portato a casa alcune foto abbastanza buone, considerando le condizioni  in cui le ho scattate. 

    Parnassius  apollo

    D 850 + Micro Nikon 4/200 AFD   F. 11  1/1000 sec. ISO 640,  mano libera

    Parnassius-apollo_9.jpg

    D 850 + Micro Nikon 4/200 AFD   F. 11  1/1000 sec. ISO 720,  mano libera

    Parnassius-apollo_6.jpg

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  4. Si è appesa a questa salvia che ho nell'orto ed è rimasta li fino a che è ritornato il sole a scaldarla.   Presumo che fosse nata da poco perché aveva le ali perfette. 

    Fatta a luce naturale, cielo  nuvoloso, anche perché il flash mi stressa più del treppiede.

    Grazie degli apprezzamenti.

  5. 6 ore fa, Parsifal dice:

    Per cui ... sinceramente io credo di poter consigliare al mio amico la Z7 con il 24-70/4 S (in alternativa a mirrorless di altri marchi), mentre non mi sognerei mai di consigliare oggi ad un mio amico (che volessi mantenere mio amico) di comperarsi una reflex per fare still-life o macro.

    Avrai sicuramente ragione, ma non posso consigliare una Z che non ho mai preso in mano.

    Se gli mostrassi questa foto, fatta con D850 e lo Zeiss Milvus 2/100 MF ,  spiegandogli che sono 8 scatti uniti in focus stacking, fatti senza cavalletto, con fotocamera in una mano e obiettivo poggiato sull'altra,  spostando il punto di fuoco girando la ghiera di messa a fuoco, potrei sconsigliargliela?    

     

    Ophrys sphegodes.jpg

  6. 4 ore fa, Parsifal dice:

    Un macro Z in futuro sarebbe auspicabile ma non così disperatamente necessario date le capacità di avvicinamento del 24-70/4.

    Invece io penso che uno o più macro di nuova generazione sono indispensabili.  Per lo meno a quelli come me che non se lo sognano nemmeno si passare al sistema Z, avendo già tutto quello che serve per le mie esigenze.   Avvicinarsi al soggetto non significa che poi il risultato sia un macro soddisfacente. Questo vale per me, non voglio criticare chi fa diversamente.  All'inizio facevo la macro col 18-200 a 200 mm e le foto mi piacevano tantissimo.  Poi ho acquistato un macro.....

  7. Se fosse un amico che voglio conservare come amico, gli sconsiglierei vivamente di dedicarsi alla fotografia naturalistica, se non ha un minimo di conoscenza di ciò che vorrebbe fotografare. Intanto gli consiglierei di studiarsi  GUIDA AGLI UCCELLI di Lars Svensson. Se insiste nell'intento, mi sacrificherei UNA volta, nell'accompagnarlo dove fotografo io e gli farei provare la mia attrezzatura.

    Nel tentativo di non ingrossare l'ormai folta schiera di fighissimi fotonaturalisti che conoscono, fotografano e postano su tutti i social le cinque specie di avifauna che solitamente si lasciano avvicinare nei siti alla moda.  Qualsiasi altra specie che improvvidamente si facesse immortalare, viene descritta come "uccellino".

    Per quanto riguarda la Macro, consiglierei di farla esclusivamente con obiettivi macro, seppur non aggiornati, obsoleti e non adeguati ai moderni sensori.  Sconsiglierei e lenti apocromatiche, che avvicinano e ingrandiscono il soggetto, ma non producono lo stesso risultato degli obbiettivi macro.

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  8. Gran parte del merito di questa foto è dell'autore, che decide quale proporre fra le centinaia più o meno uguali ed effettua il ritaglio.

    Gran parte del merito è dell'obiettivo. Il  200-500 è stato il mio compagno tele preferito per due anni,  grande obiettivo dal costo irrisorio.  

    Quanto dipende dalla macchina? Non lo so dire. Uso anche la D500 e la D850, ma i file sfornati dalla D5 sono diversi, più puliti, nitidi, qualche volta riescono a commuovermi. Resto sorpreso di aver fatto quella foto.

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